UNICREDIT RISCHIA GROSSO - LA HVB, BANCA TEDESCA ACQUISITA NEL 2005 DAL GRUPPO ITALIANO, È ACCUSATA DAGLI STATI UNITI DI VIOLAZIONE DELLE SANZIONI ALL'IRAN - AVREBBE FORNITO SERVIZI BANCARI ALLA IRISL, LA COMPAGNIA DI NAVIGAZIONE DI TEHERAN, SOTTO EMBARGO PER UN CARICO CHIMICO DESTINATO AL SISTEMA MISSILISTICO NUCLEARE - L’INTRECCIO DI SOCIETA’ DI COPERTURA SVELATO DAGLI INVESTIGATORI USA…

Claudio Gatti per Il Sole 24 Ore

HypoVereinsbank, la banca tedesca acquisita dal gruppo UniCredit nel 2005, è accusata dagli americani di violazione delle sanzioni economico-finanziarie con l'Iran per aver fornito servizi bancari alla compagnia di trasporto marittimo statale di Teheran.
Il programma missilistico/nucleare dell'Iran è da anni ritenuto la principale minaccia alla pace mondiale. Nel mirino dell'intero mondo occidentale, è stato oggetto di sabotaggi, attacchi cibernetici, assassinii mirati, e ovviamente del più rigido degli embarghi commerciali.

Per impedire agli iraniani di fare progressi non solo è stata proibita la vendita di componentistica militare, ma è anche sanzionata la rete di approvvigionamento di quel programma. In particolare, il 10 settembre 2008 il Dipartimento del Tesoro americano ha posto sotto embargo la compagnia di trasporto navale statale Irisl e la sua intera flotta, dopo aver scoperto che una delle sue navi era stata usata per trasportare un carico di un precursore chimico destinato al programma missilistico.

Come spesso accade con le sanzioni, il provvedimento ha però avuto un impatto limitato. L'anno scorso, la Procura distrettuale di New York, diretta da Cyrus Vance Junior, ha rinviato a giudizio 11 società e cinque individui per aver violato le sanzioni, e aver agito a beneficio e copertura di Irisl permettendole di far illegalmente transitare circa 60 milioni di dollari attraverso il sistema bancario newyorkese.

«Subito dopo il 10 settembre 2008, per continuare a operare, Irisl ha cominciato a usare società di copertura per avere accesso al sistema finanziario statunitense... Meno di un mese dopo, una società chiamata Fairway Shipping Ltd, che usava lo stesso indirizzo e lo stesso funzionario della succursale londinese di Irisl, ha cominciato a operare con transazioni in valuta Usa... A partire dalla fine di ottobre 2008 fino al marzo 2010, circa 36 bonifici riguardanti Fairway, per un ammontare totale di 16.398.598,70, sono transitati attraverso istituzioni finanziarie di New York».

Nella relazione semestrale del 30 giugno scorso, UniCredit ha discretamente reso noto che la procura di Vance, assieme al Dipartimento della Giustizia aveva inviato una citazione a «una società del gruppo... in relazione a un'indagine in corso riguardante alcune persone e/o entità ritenuti responsabili di condotte sanzionabili». La notizia non è però trapelata sui giornali fino al 26 agosto, quando il Financial Times l'ha pubblicata.

Nessuno ha finora collegato l'indagine sulla società del gruppo UniCredit con quella su Irisl. Ma il Sole 24 Ore è in grado di farlo oggi. Secondo gli inquirenti Usa, tra le banche che fornivano servizi bancari a società di copertura di Irisl, quali la stessa Fairways Shipping e la Ashtead Shipping (registrata nell'Isola di Man), ci sarebbe anche la HypoVereinsbank, o Hvb, (successivamente rinominata UniCredit Bank AG). Attraverso la divisione di Global Shipping, che nel sito web della banca si definisce «partner dell'industria marittima da trent'anni.

Contattata da Il Sole 24 Ore, UniCredit ha dichiarato di non avere nulla da aggiungere al comunicato emesso due settimane fa in cui diceva che «HypoVereinsbank, controllata del gruppo UniCredit, sta cooperando con gli inquirenti Usa» e che «Hvb, di propria iniziativa, sta riesaminando la questione della propria ottemperanza alle sanzioni economiche americane».

Nel 2001 la compagnia di trasporto navale iraniana aveva aperto la Irisl Europe Gmhb, una succursale con sede al civico 5 di Via Schott, ad Amburgo. Proprio a dieci minuti dalla sede della divisione di Global Shipping di Hvb. La mission di quella succursale tedesca era stato annunciata dagli stessi iraniani durante una conferenza internazionale di finanza marittima tenutasi il 2 febbraio 2005 a Dubai. Illustrando le attività della compagnia navale iraniana, un suo funzionario aveva comunicato l'intenzione di accrescere di 40 unità una flotta che già consisteva di 87 navi e aveva spiegato che l'ufficio di Amburgo era stato «aperto per aggirare il problema dato dalle difficoltà di accesso ai finanziamenti stranieri e attrarre l'interesse del mondo bancario di cui la società ha bisogno».

Nello stesso anno in cui Irisl aprì il suo ufficio ad Amburgo, Ingmar Loges fu nominato responsabile vendite del Global Shipping di Hvb. Da allora, per circa 10 anni, Loges ha coordinato le attività di finanza navale della banca tedesca. Il 16 dicembre scorso, ha però lasciato il gruppo UniCredit. Raggiunto telefonicamente da Il Sole 24 Ore, il banchiere ha confermato che la sua divisione aveva fornito servizi finanziari a Fairway e Ashtead.
Nel mondo dei trasporti marittimi internazionali era noto che Irisl aveva risposto all'embargo americano cambiando nome alle sue controllate e alle stesse navi. La porta-container Iran Hormozgan era stata per esempio ribattezzata due volte: prima era diventata Eleventh Ocean e poi Daffodil. E il suo armatore, Irisl Europe Gmbh, aveva cambiato nome in Eleventh Ocean GmbH and Co.

Il 23 marzo 2009 un blog che segue il mercato navale internazionale aveva riportato una notizia: «Monitorando il Registro navale di Lloyds un nostro lettore ha notato una cosa insolita: un bel po' di navi iraniane stanno cambiando nome... Il motivo più probabile è che il 10 settembre 2008 il Tesoro Usa ha pubblicato un elenco di navi iraniane appartenenti a Irisl mettendole tutte sotto embargo. Pochi giorni dopo Irisl ha ribattezzato 45 sue navi. Irisl non può cambiare i numeri di immatricolazione della International Maritime Organization (Imo) che identificano ogni nave dal momento del suo varo, ma evidentemente conta sul fatto che qualcuno nell'industria marittima non faccia caso al numero Imo. Comunque sia, ecco l'elenco delle navi». Seguivano i vecchi e nuovi nomi delle 45 navi della Irisl. Incluso quello della Eleventh Ocean.

Nulla però di cui sorprendersi. Annunciando le sanzioni del 10 settembre 2008, lo stesso sottosegretario al Tesoro Stuart Levey aveva avvertito che «è consuetudine di Irisl ricorrere alla falsificazione di documenti e l'inganno per facilitare il trasporto di materiali militari in violazione delle sanzioni dell'Onu». Per questo Levey aveva concluso la sua nota invitando «qualsiasi istituzione finanziaria o azienda a essere cauta prima di fare affari con l'Iran».
Secondo la Procura di New York e il Dipartimento di Giustizia Hvb non lo è stata. Anzi avrebbe offerto supporto bancario a società di copertura di Irisl fino al 2010.

 

 

FEDERICO GHIZZONI E GIUSEPPE VITA UNICREDITALESSANDRO PROFUMOUNICREDIT HVB BANK jpegHypovereinsbank HVB GROUP Theodor Weimer DI Hypovereinsbank HYPOVEREINSBANK

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