stefano patuanelli ilva arcelormittal mittal

LO SGUARDO RIVOLTO ARCELOR – LA QUESTIONE DELL’ILVA FINISCE A CARTE BOLLATE: MITTAL ATTACCA I COMMISSARI RESPONSABILI DI “ANNI DI INADEMPIMENTO COLPEVOLE” E LE PROCURE RISPONDONO VALUTANDO UN INASPRIMENTO DELLE ACCUSE - PATUANELLI: “L’INADEMPIENZA NON È DELLO STATO MA DELL’IMPRENDITORE CHE HA FATTO MALE I CALCOLI…”

1 – PATUANELLI A RADIO CUSANO CAMPUS

Da “Radio Cusano Campus”

 

roberto gualtieri giuseppe conte patuanelli

Il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli (M5S) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

 

Sul piano di transizione 4.0. “Abbiamo fatto valutazioni rispetto a tutto il piano 4.0 che è stato molto utile alle nostre imprese, che però i dati 2018-19 ci mostravano in flessione rispetto agli investimenti –ha spiegato Patuanelli-. Quando si chiede alle aziende di rinnovare i macchinari, poi l’impresa non ha più modo di investire su altro. Noi abbiamo ragionato su come rilanciare gli investimenti 4.0, lo abbiamo fatto con 7 miliardi e con il credito d’imposta. Anche chi non ha utili può accedervi e anche le imprese che sono in regime forfettario. E’ una questione che ci consente di allargare del 40% la platea verso le piccole imprese.

 

stefano patuanelli

E’ stato molto importante il metodo. Dal primo giorno ho cominciato a dialogare con tutte le associazioni di categoria per trovare una soluzione che fosse condivisa con tutti gli interessati. Quando si parla di impresa bisogna parlare prima con gli imprenditori. Ne emerso un lavoro che credo sia stato ben accolto da tutto il settore produttivo. Da un lato è vero che c’è un po’ di volontà conservatrice in alcuni settori in particolare, però in realtà dagli incontri fatti con gli imprenditori ho visto una grande volontà di innovare anche da parte del piccolo imprenditore. Ormai ci sono tante nuove tecnologie che arrivano, indipendentemente dal fatto che noi lo vogliamo o meno. Bisogna essere pronti a guidare l’arrivo di queste tecnologie per non subirle”.

 

ILVA E TUMORI

Sulle difficoltà delle imprese. “C’è la necessità di investire in strumenti anti-ciclici nei settori d’impresa per ottenere quel beneficio di competitività che ti permette di andare avanti. Nel momento di difficoltà l’imprenditore sa che deve fare investimenti per restare sul mercato. Bisogna cogliere le occasioni di innovazioni perché l’innovazione porta a maggiore competitività. Il momento economico dei Paesi europei è molto complicato, non basta ovviamente parlare di nuove tecnologie, è necessario garantire alle imprese la giusta liquidità per poter investire”.

STEFANO PATUANELLI GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI CON LAKSHMI E ADITYA MITTAL

 

Chiusura Ferriera di Servola ed ex Ilva di Taranto. “La ferriera di Servola aveva una produzione decisamente inferiore rispetto a quanto può produrre l’ex Ilva di Taranto, e ci sono molti meno lavoratori, che abbiamo già deciso come ricollocare. A Taranto stiamo cercando di abbandonare il carbone, dobbiamo accelerare sul piano ambientale.

 

GIUSEPPE CONTE CON LAKSHMI MITTAL

Non è che stiamo abbandonando i cittadini di Taranto ad una produzione siderurgica pari a quella di 20 anni fa. Noi come governo siamo intenzionati ad investire anche direttamente in un processo di decarbonizzazione. Rispetto allo spegnimento di Afo2 vedremo cosa deciderà il tribunale del riesame. Per quanto riguarda la tutela legale non c’è alcun diritto di recesso riguardo una norma perché nessun contratto può essere vincolato al rispetto di una norma. 

 

OPERAIO ILVA

Il problema che ha avuto Mittal non è stato quello dello scudo, ma un problema industriale, di impossibilità non contingente di rispettare il piano. L’inadempienza non è dello Stato, ma dell’imprenditore che ha fatto male i calcoli. Cerchiamo di affrontare il problema dando anche una prospettiva al territorio, extra Ilva. Bisogna far arrivare su quei territori i tanti stanziamenti che ci sono da anni per creare un’alternativa seria a livello occupazionale”.

banca popolare di bari 6

 

Sul caso banca Popolare di Bari. “C’è una difficoltà degli organi di vigilanza di svolgere fino in fondo il loro compito di vigilanza. Non è possibile che si presentino ciclicamente questi casi. Non si può continuare in questo modo perché poi a farne le spese sono i cittadini che investono in obbligazioni. E’ però la seconda volta, da quando il M5S è al governo, che si interviene in tempo per non creare danni ai cittadini. Va fatto un ragionamento molto serio sui controlli degli istituti di vigilanza perché è inaccettabile che si continui così”.

banca popolare di bari 7

 

2 – GUERRA LEGALE SULL'ILVA ARCELOR ATTACCA LE PROCURE

Paolo Colonnello e Monica Serra per “la Stampa”

ILVA DI TARANTO

 

È uno scontro a tutto campo. Da una parte gli avvocati di Arcelor Mittal che accusano i commissari di Ilva di «anni di inadempimento colpevole» e la Procura di Milano di essere entrata a gamba tesa nel procedimento civile davanti al tribunale delle imprese. Dall' altra la Procura milanese che risponde acquisendo un nuovo rapporto della Gdf e valutando un inasprimento delle accuse in un' inchiesta finora, ufficialmente, senza indagati.

 

STEFANO PATUANELLI M5S

Infine i giudici di Taranto che ordinano la chiusura dell' Altoforno 2, spingendo Mittal ad annunciare la cassa integrazione per 3. 500 operai. «Una provocazione ai sindacati e al governo», tuona Giustino D' Uva, segretario generale di Confintesa Metalmeccanici. Un tutti contro tutti dove, tra i pochi spiragli di dialogo, si rammenta nella memoria come l' ad del gruppo, Lucia Morselli, abbia «compiuto ogni ragionevole sforzo finalizzato a ridurre la tensione e agevolare una risoluzione bonaria della controversia».

 

lucia morselli 1

Altro che magazzini svuotati («siamo stati costretti a svuotarli per evitare spargimenti di polveri») e altoforni distrutti («utilizziamo il metodo della "salamandra" per non creare danni»): Arcelor Mittal rivendica di aver agito nella massima correttezza perché «non ha alcun interesse a distruggere l' avviamento aziendale» dell' Ilva di Taranto come qualcuno vorrebbe far credere.

lakshmi narayan mittal 5

 

Così si legge nella memoria depositata dagli avvocati Ferdinando Emanuele e Giuseppe Scassellati Sforzolini, legali del colosso franco-indiano, in vista dell' udienza di venerdì davanti al giudice delle imprese del Tribunale di Milano, chiamato a decidere sul ricorso cautelare dei commissari, proposto per preservare gli impianti dell' acciaieria. È come se, notano i legali di Arcelor, si chiedesse «di far funzionare le macchine rischiando l' accusa di disastro ambientale». Stretti tra l' incudine giudiziario di Milano e il martello ambientale di Taranto, la società cerca di tenere aperta la trattativa con il governo.

 

ALTOFORNO CREMATORIO - LA CRISI DELL'ILVA BY MANNELLI

Non a caso, venerdì potrebbe esserci una richiesta congiunta di rinvio dell' udienza in attesa di ulteriori passi con il governo. Ma si tratta di una tregua abbastanza fragile visti i toni utilizzati da Arcelor Mittal nella memoria, dove si accusano apertamente i commissari di aver tentato «chiaramente di cavalcare l' onda mediatica e istituzionale montata negli ultimi mesi, alimentata anche da inappropriate dichiarazioni governative».

 

lakshmi narayan mittal 2

La strada insomma appare ancora tutta in salita e all' orizzonte si profilano scontri a più livelli. Con la Procura di Milano innanzitutto, di cui viene chiesta esplicitamente l' estromissione dalla causa civile rivendicando il «diritto a un vero processo civile nel pieno rispetto del contraddittorio» a costo, minacciano i legali della società, di rivolgersi alla Corte europea dei Diritti dell' uomo.

di maio ilva

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?

giampaolo rossi giorgia meloni silvia calandrelli felice ventura matteo salvini gianfranco zinzilli giancarlo giorgetti

C'È UN NUOVO CAPITOLO NELL'ETERNO SCAZZO MELONI-SALVINI E RIGUARDA LA RAI - NEL CDA DI DOMANI FELICE VENTURA, DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE, SARÀ NOMINATO PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ - SULLA POLTRONA DELLA CASSAFORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO SI È CONSUMATO L'ENNESIMO SCAZZO: L'AD, GIAMPAOLO ROSSI, VOLEVA ISSARE SILVIA CALANDRELLI (NONOSTANTE LA VICINANZA AL PD), OSTEGGIATA PERÒ DALLA LEGA CHE VOLEVA GIANFRANCO ZANZILLI - IL MINISTRO GIORGETTI HA CONVOCATO ROSSI AL MEF (AZIONISTA DELLA RAI) PER IMPORRE IL NOME, MA QUELLO, DI FRONTE AL DIKTAT, HA OPPOSTO UN "ME NE FREGO". E ALLA FINE È STATO TIRATO FUORI DAL CILINDRO IL NOME DI VENTURA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...