ITALIA ALLA FAME - NIENTE SOLDI PER LA RC AUTO, 4 MILIONI DI FUORILEGGE

Paolo Russo per "la Stampa"

Su strade e autostrade d'Italia si aggirano oltre 4 milioni di mine vaganti: auto, moto, camion e persino pullman turistici che circolano senza assicurazione. Circa un mezzo su dieci. Un fenomeno che con la crisi sta diventando colossale. E non più solo al Sud. Con pericoli tanto per i senza polizza, che rischiano di finire economicamente dissanguati in caso di incidente, che per chi subisce il danno, costretto alle tortuose vie del risarcimento da parte del Fondo vittime della strada.

Nel 2005, prima della crisi, si potevano stimare meno di un milione e mezzo di veicoli privi di una qualche polizza: quel numero è quasi triplicato. Colpa dei costi sempre più alti delle nostre Rca, tra le più care d'Europa e delle maggiori difficoltà economiche delle famiglie.

La stima dei 4,4 milioni di veicoli senza assicurazione nel 2012 la fornisce l'incrocio dei dati Ania (l'associazione degli assicuratori) e con quelli dell'Aci sui veicoli immatricolati, conteggiando un 5 per cento in più di assicurazioni on line con sede all'estero, non monitorate dalla stessa Ania. Certo, c'è anche chi rinvia l'assicurazione in attesa di tempi migliori e nel frattempo lascia l'auto in garage.

Ma, informano dall'Aci, sono percentuali che non cambiano il quadro della situazione. Altre rilevazioni lo confermano. A Roma nell'ottobre scorso Comune, Polizia, Anci ed Ania hanno fatto le pulci alle auto che transitavano sotto le telecamere ai varchi dello Ztl nel centro storico: il 9% delle auto e il 15% dei motocicli erano senza assicurazione; il 2% di autobus e pullman risultavano senza copertura. Dati che proiettati su scala nazionale riportano a 4 milioni di mezzi senza polizza.

Anche i vigili del Radiomobile di Milano hanno fatto la loro indagine: ogni cinque auto fermate una non era assicurata. Il doppio rispetto a due anni fa, a dimostrazione che il fenomeno non è più solo circoscritto al Sud. Certo, solo a Napoli in base ai controlli di vigili e polizia circolerebbero 800mila veicoli «fuorilegge». Quasi un quarto dei mezzi pirata di tutta Italia. Del resto, informa l'Ania, il vizietto di non assicurarsi è più diffuso dove maggiori sono le frodi assicurative: Campania, Puglia, Sicilia e Lazio.

«Una metà gira con la polizza scaduta perché dimentica o non ce la fa a pagare», rivela l'agente di Milano Alessio Zago che ha collaborato all'indagine. «Ma un'altra metà - aggiunge polemicamente - non passa dall'assicuratore perché sa che le sanzioni sono inefficaci».

Colpa di una modifica dello scorso anno al codice della strada che prevede sempre il sequestro del veicolo non assicurato lasciandolo però in deposito al proprietario stesso. Alessio Galluzzi di pattuglia a Roma ammette: «I contrassegni falsi sono sempre di più e dalle condizioni delle auto che fermiamo senza polizza si capisce che molti non ce la fanno a pagare, anche se non manca qualche furbo in auto sportiva. Sicuramente tra gli immigrati che fermiamo quelli in regola con l'Rca però sono veramente pochi».

A gettare un po' d'acqua sul fuoco ci prova il Direttore centrale dell'Ania, Vittorio Verdone. «Il problema esiste - dichiara - ma in Italia l'obbligo assicurativo c'è solo per chi circola e quindi non possiamo conoscere l'esatta dimensione del fenomeno». «I prezzi delle polizze aggiunge - non potranno più essere presi a pretesto da chi non paga, perché sono calati negli ultimi sei mesi e a fine anno dovrebbero assestarsi intorno a un meno 5-6 per cento».

Poca cosa rispetto agli aumenti a doppia cifra degli ultimi anni, che secondo Verdone sono però dovuti soprattutto al record italiano di frodi assicurative e che «si potrebbero contenere già soltanto riducendo il termine di 2 anni per la denuncia del sinistro, che non consente di scovare chi fa il furbo».

Intanto però per chi non stacca l'assegno all'assicuratore sono in arrivo tempi duri. Lo stesso direttore dell'Ania annuncia l'avvio «di controlli massicci che, con l'ausilio di Tutor, Telecamere Ztl e Autovelox e incrociando i dati assicurativi con quelli della motorizzazione civile, staneranno chi non è assicurato». I furbetti dell'Rca sono avvisati.

 

ASSICURAZIONE SCADUTA SULL AUTO DI BAGNASCOrcaAUTO rcauto LORENZO NECCI MORì IN UN INCIDENTE NEL 2006 - FU TRAVOLTO DA UN'AUTO MENTRE PEDALAVA

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO