L’EMIRO DEL BISCIONE - AL JAZEERA, TV DEL QATAR, È INTERESSATA A MEDIASET PREMIUM, E IL BANANA È IN CERCA DI CAPITALI FRESCHI PER MEDIASET E MILAN - GLI ANALISTI DI BORSA CI CREDONO, E IL TITOLO SALE DEL 3,4% - L’INGRESSO DEGLI EMIRI SAREBBE OTTIMO NEL BREVE TERMINE: PREMIUM HA PERSO 70 MLN € NEL 2011, E ANCHE QUEST’ANNO SI PREANNUNCIA NERO. MA NEL LUNGO PERIODO, DIVENTEREBBERO UN RIVALE OSTICO NEL MERCATO ITALIANO…

1- MILAN E MEDIASET PREMIUM: FININVEST IN CERCA DI SOCI - AL JAZEERA È IL NOME PIÙ ACCREDITATO PER IL DIGITALE
Carlo Festa per "Il Sole 24 Ore"

C'è un possibile asse in via di costituzione tra il Qatar e e la galassia Mediaset-Fininvest. Ma, se così sarà, sembra che il perimetro dell'accordo sarà soltanto ristretto a Mediaset Premium, cioè la pay tv del Biscione per il calcio e l'intrattenimento. Al Jazeera, maggiore emittente televisiva dedicata alle news del Qatar, sembrerebbe intenzionata a stringere sulla trattativa per diventare socio di Mediaset sulla piattaforma. Secondo indiscrezioni, ci sarebbe stato infatti un incontro tra i manager di Mediaset e alcuni rappresentanti del colosso dell'informazione dell'emirato.

I CAPITALI DI AL JAZEERA
La strategia di Al Jazeera, tv fondata con i capitali dell'emiro Hamad bin Khalifa Al Thani, è stata chiara negli ultimi 15 anni. È partita come tv all news in arabo, poi ha allargato il suo network alle notizie in inglese (per conquistare i mercati asiatici) e ora sta progressivamente allargando la sua influenza all'educazione (con investimenti sulle Università americane) e sullo sport. Per questo motivo Al Jazeera starebbe guardando a 360 gradi il mercato televisivo dei Paesi che guardano sul Mediterraneo: non solo quindi la Francia, dove sono già sbarcati, ma anche Spagna e Italia. L'obiettivo è capire i potenziali competitor (come Sky) e le possibili alleanze. L'interesse è tuttavia limitato allo sport.

L'esperimento pilota è iniziato in Francia, dove Al Jazeera è sbarcata con la proposta sportiva della Uefa Champions League di calcio del quale si è aggiudicata i diritti tv. A dir la verità a realizzare l'operazione a Parigi non è stata Al Jazeera direttamente, ma una società che fa capo a Tamin bin Hamad al-Thani, il 32enne figlio dell'emiro, noto anche per aver rilevato il Paris-Saint-Germain tramite la Qatar Sport Investments.

Proprio l'operazione di acquisito del club calcistico parigino è stata abbastanza controversa e, alla fine, dimostra che gli investitori arabi non sono per niente così poco attenti a dove mettere i loro soldi.

A convincere Tamin bin Hamad al-Thani, inizialmente poco convinto, a investire sul Psg sarebbe infatti stato l'ex primo ministro francese Nicolas Sarkozy, dopo che nel 2010 gli ha dato la Légion d'honneur e, soprattutto, gli ha concesso elevate esenzioni fiscali sugli investimenti immobiliari in Francia.

LA MINORANZA DEL MILAN
Resta da capire se il progetto pilota francese, dove gli investimenti del Qatar sono finiti in campo televisivo e calcistico, possa essere ripetuto anche in Italia sulla galassia della Fininvest. Ma se l'interesse di Al Jazeera per Mediaset Premium sembra concreto, come dimostrato dagli incontri degli ultimi tempi, meno certa risulta, secondo fonti finanziarie, la volontà di investire sul Milan Calcio.

Il Qatar possiede infatti già il Psg ed è difficile che possa di nuovo aprire i propri forzieri, a maggior ragione per una minoranza di una squadra che Silvio Berlusconi valuta la cifra record di 800 milioni di euro.

L'impressione è che l'identikit del potenziale compratore del Milan, più che un fondo sovrano istituzionale, potrebbe meglio adattarsi a un magnate milionario. Russo o arabo? L'oligarca Oleg Deripaska ha smentito un suo interesse per il Milan, rumor nato in occasione della trasferta di Silvio Berlusconi a Mosca per il compleanno di Vladimir Putin. Tuttavia, proprio a Mosca, sta lavorando da tempo uno degli ex-fedelissimi del Biscione, quell'Angelo Codignoni molto vicino a Gazprom.

Secondo fonti finanziarie, bisognerà tuttavia aspettare gennaio per avere lumi, quando Silvio Berlusconi potrebbe sorprendere tutti con l'annuncio di un top player importante per il club rossonero e l'ingresso di un socio nell'azionariato della società calcistica controllata da Fininvest.


2- MEDIASET SPINTA DAI RUMORS SU AL-JAZEERA. LA VIEW DEI BROKERS
Alberto Susic per Trend Online

A Piazza Affari l'attenzione continua a rimanere alta su Mediaset che fa parlare ancora di sè dopo essersi messo in evidenza già prima del week-end. Il titolo ha archiviato la sessione di venerdì scorso con un rialzo di quasi due punti e mezzo percentuali, con un movimento in controtendenza rispetto al Ftse Mib . Quest'oggi le azioni della società del Biscione restano sulla cresta dell'onda, con un progresso decisamente più corposo di quello dell'indice di riferimento.

Mediaset infatti occupa la prima posizione nel paniere delle blue chips, passando di mano a 1,53 euro, con un rally del 3,38% e volumi di scambio sostenuti. Fino a questo momento infatti sono transitate sul mercato oltre 10,5 milioni di azioni, più della metà della media giornaliera degli ultimi tre mesi, di poco superiore ai 19 milioni di pezzi. Già venerdì scorso Mediaset si era mosso sulla scia di alcuni rumors che parlavano di un interesse per una quota del 30% nel Milan calcio da parte del fondo sovrano del Qatar.

Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore durante il week-end, ci sarebbero stati dei contatti con Al-Jazeera per Mediaset Premium. Il gruppo del Qatar sarebbe interessato ad entrare in alcuni mercati europei, concentrandosi sui contenuti sportivi, come dimostra l'acquisto dei diritti Uefa Champions League in Francia. Gli analisti di Equita SIM ritengono che l'ingresso di Al-Jazeera in Mediaset Premium sarebbe positiva per il gruppo del Biscione, viste le rilevanti perdita registrate dalla pay-tv, pari a 70 milioni di euro nel 2011 e alla luce delle negative attese per quest'anno, dal momento che si prevedono ricavi piatti e 25 milioni di euro di maggiori costi per i diritti del calcio.

, Secondo la SIM milanese, il deconsolidamento, in caso di cessione del 100%, avrebbe un impatto positivo del 55% sulle stime di utile 2013 per Mediaset. Gli esperti ritengono che l'accordo avrebbe senso nel breve termine, visto che Al-Jazeera non ha vincoli finanziari e può sostenere Mediaset Premium in questa fase di scontro con Sky Italia.

Nel lungo periodo invece c'è il rischio che l'accordo si trasformi in un boomerang per la free to air di Mediaset, con l'entrata di un nuovo importante operatore sul mercato della TV italiana. Intanto Equita SIM fa sapere che le sue stime di una raccolta pubblicitaria in contrazione del 10,5% quest'anno sono ottimistiche e le stesse saranno ridotte in quanto il trend di luglio-agosto, in flessione del 20%, non dovrebbe aver subito modifiche nei mesi di settembre e ottobre.

Anche per questo motivo la SIM milanese continua a suggerire di ridurre l'esposizione al titolo in portafoglio, con un prezzo obiettivo a 1,3 euro. Non si sbilanciano i colleghi di Banca Akros che invitano a mantenere Mediaset in portafoglio, con un target price a 1,5 euro. Gli analisti segnalano che la valutazione nella somma delle parti di Mediaset Premium è pari a zero o negativa, stimando perdite cumulate per 200 milioni di euro entro il 2017. Sulla base di questi dati, Banca Akros segnala che anche una cessione a un valore simbolico di tutta la società potrebbe aumentare l'equity value di Mediaset di oltre 150 milioni di euro o di quasi il 10%, motivo per cui il titolo potrebbe ancora salire in Borsa sulla scia dei rumors che si inseguono in queste ore.

 

 

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