lettera alitalia commissione europea ue bruxelles

NEWCO NELL’ACQUA – “L’ESPRESSO” PUBBLICA LA LETTERA DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALL’ITALIA SULL’OPERAZIONE ALITALIA, CHE RISCHIA DI BLOCCARE IL SALVATAGGIO DELLA COMPAGNIA DI BANDIERA CON 3 MILIARDI DI EURO – DA BRUXELLES NON SI SONO FATTI INFINOCCHIARE DA CONTE E PATUANELLI E HANNO IL SOSPETTO CHE SI TRATTI SOLO DI UNA “OPERAZIONE DI TRASFERIMENTO SOCIETARIO SENZA DISCONTINUITÀ CON LA VECCHIA AZIENDA”

 

Antonio Fraschilla e Carlo Tecce per https://espresso.repubblica.it/

ALITALIA

 

Nove pagine fitte di domande, e paletti, sull'operazione nuova Alitalia, che si chiama Ita. Una lettera dello scorso 8 gennaio - che l'Espresso pubblica integralmente - inviata dalla Commissione europea al governo Conte che di fatto rischia di bloccare una delle operazioni più importanti: il salvataggio della compagnia di bandiera con 3 miliardi di euro pubblici.

 

Ma proprio il sospetto che si tratti soltanto di «una semplice operazione di trasferimento societario senza discontinuità con la vecchia azienda» preoccupa Bruxelles, che ha chiesto lumi all'Italia mettendo: «La nuova società non può chiamarsi in alcun modo Alitalia o richiamare questo marchio, vanno ceduti slot e non può essere trasferito il programma Millemiglia in toto alla nuova spa».

 

alitalia

La lettera pone domande che contengono già all'interno la risposta. Una lettera che può far slittare l'avvio della nuova compagnia, previsto per aprile. Molto dipende dal governo di Conte e dal commissario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, che deve recuperare il tempo perduto, immettere subito sul mercato, a pezzi, la vecchia compagnia e consentire a Ita dell'amministratore delegato Fabio Lazzerini di prendersi ciò che serve in modo che non ci sia un passaggio diretto come teme Bruxelles.

 

 

FABIO LAZZERINI

La missiva della Commissione europea, comunque, inizia con un ampio preambolo: «La Commissione deve stabilire se la NewCo è in discontinuità economica con Alitalia. Questo test si basa sui criteri individuati nei pertinenti precedenti della Corte di giustizia.

 

Tali criteri consistono nel prezzo di mercato, nell'identità dell'azionista o degli azionisti della NewCo, nell'oggetto della vendita (compresi i beni, il personale e i contratti trattenuti dalla NewCo), la logica economica della transazione e il momento in cui avviene il trasferimento… In secondo luogo, l'investimento pianificato nella NewCo deve essere conforme al mercato. In altre parole, un investitore privato operante nelle normali condizioni di un'economia di mercato avrebbe dovuto e potuto fare l'investimento in questione».

 

LA LETTERA DELLA COMMISSIONE UE SU ALITALIA

Dopo il preambolo c'è l'elenco composto da 62 richieste di chiarimento. Citiamo le principali. Ad esempio sulla «discontinuità economica»: «Come discusso in diverse occasioni in passato, il team del caso ritiene che quanto segue aiuterebbe a garantire la discontinuità in questo caso: le attività dovrebbero in linea di principio essere vendute mediante un'offerta aperta, trasparente, non discriminatoria e incondizionata; la NewCo non dovrebbe mantenere le attività combinate di aviazione, assistenza a terra e manutenzione. Dovrebbe concentrarsi sul business dell'aviazione. Le attività di assistenza a terra e manutenzione dovrebbero essere vendute separatamente a terzi; dovrebbe essere abbandonato un certo numero di bande orarie negli aeroporti congestionati; il marchio Alitalia non deve essere mantenuto da NewCo, poiché è un indicatore emblematico di continuità. Il programma fedeltà di Alitalia non dovrebbe essere semplicemente trasferito alla NewCo. Anche in questo caso è preferibile una gara per garantire la discontinuità».

patuanelli paola de micheli

 

Con tre miliardi di euro di soldi pubblici lo Stato riprova a salvare la compagnia di bandiera. Intanto non si è ancora riusciti a trovare una sede per la nuova società. Fiumicino sarà hub intercontinentale, Malpensa tagliata fuori.

 

E ancora sulle «tratte della NewCo, in confronto con le tratte di Alitalia»:  «Secondo la bozza del piano industriale  - scrive al Commissione - la strategia di Ita sarebbe quella di concentrarsi sui principali mercati a lungo raggio, mantenendo la capacità complessiva razionalizzando le rotte nazionali non redditizie ed espandendosi su selezionati mercati europei.

 

giuseppe conte paola de micheli

Alla luce di quanto sopra, si prega di rispondere alle seguenti domande: A. In che modo ITA organizzerà la sua strategia di focalizzazione sulle rotte con un contributo positivo alla rete? Come individuerà le rotte in questione, in particolare quelle nazionali, dove c'è una forte concorrenza con i vettori low cost? ITA ha effettuato un'analisi preliminare di mercato della concorrenza sulle rotte nazionali?

 

B. Spiega in che modo questa strategia differisce dalla normale selezione della rotta da stagione a stagione che Alitalia ha effettuato tra il 2015 e il 2020.

 

C. Indicare nel dettaglio quali sono le rotte di lungo raggio su cui ITA concentrerà la propria operatività e quali sono le rotte di lungo raggio già coperte da Alitalia che ITA non intraprenderà. Si prega di indicare quali sono le principali rotte strategiche da varare nel 2021. Si prega di giustificare anche le fonti, i calcoli e le anticipazioni della domanda di voli a lungo raggio, su cui ITA baserà la propria strategia industriale.

LA LETTERA DELLA COMMISSIONE UE SU ALITALIA

 

D. Fornire un'analisi (Excel) di redditività rotta per rotta che indichi tutte le rotte servite da Alitalia nel periodo 2015-2020 (per anni) con informazioni su passeggeri, numero di voli, costi variabili, costi fissi e redditività complessiva. Fornisci anche le tue stime sulla redditività attesa di ciascuna rotta per ITA (sulla stessa base disaggregata) e concilia la redditività di Alitalia nel periodo 2015-2020 e la redditività attesa di ITA per il 2021-2025;

 

E. Indicare nel dettaglio quali sono le rotte nazionali ed europee, già coperte da Alitalia nel 2015-2020, che non saranno coperte dalle operazioni di ITA e le ragioni di queste scelte (redditività, strategia, ecc.)».

 

La procura di Civitavecchia ha chiuso le indagini sulla gestione della compagnia durante gli anni dell’accordo con gli Emirati Arabi. Una perizia mette nero su bianco esborsi inopportuni per milioni di euro. In tre anni le perdite supereranno il miliardo di euro

Interessanti anche le domande sulla «strategia degli hub di Ita e la resa degli slot negli hub congestionati»: «Comprendiamo che Alitalia ha accumulato perdite consistenti e perso quote di mercato, in particolare a causa dello sfruttamento di tre hub concorrenti (Fiumicino e Malpensa per il lungo raggio, Linate per il breve / medio raggio).

 

Capiamo anche dalla bozza di Piano Industriale che la strategia di ITA è quella di mantenere una strategia multi-hub mantenendo i suoi hub a Fiumicino e Linate (utilizzando il secondo principalmente per il traffico intraeuropeo).

 

handling alitalia

Si prega di spiegare in dettaglio la logica alla base di questa strategia, fornendo eventuali prove a sostegno della sua discontinuità con il precedente approccio multi-hub facendo riferimento al traffico e alla quota dei ricavi generati in ciascuno dei tre aeroporti nel 2015-2020 nel caso di Alitalia e alle proiezioni per ITA per il periodo 2021-2025;

 

B. Come accennato in precedenza, uno degli indicatori di discontinuità economica è la consegna di un numero significativo di bande orarie negli aeroporti congestionati. La bozza del piano industriale indica il mantenimento del controllo sugli slot di Linate e Fiumicino come uno degli elementi centrali della strategia complessiva di ITA. Più in generale, il progetto di piano industriale non indica se e in quale misura ITA intende rinunciare alle bande orarie negli aeroporti congestionati».

paola de micheli parla fitto fitto con stefano patuanelli

 

Un paragrafo molto delicato della missiva riguarda il personale: «Apprendiamo dalla bozza del piano industriale che Ita inizierà nel 2021 con 5.200-5.500 dipendenti. Capiamo che questo personale provenga dall'attuale Alitalia. Si prega di spiegare su quale base, in base a quale tipo di accordo e a quali condizioni verrà assunto il personale di Alitalia.

 

 Spiegare in particolare se Ita rileverà i contratti di personale esistenti e a quali condizioni. Si prega inoltre di indicare cosa accadrà ai dipendenti di Alitalia che non saranno ripresi da Ita nel 2021, specificando in particolare se saranno licenziati o meno. Si prega di fornire anche informazioni sul numero di dipendenti Alitalia che hanno effettivamente lavorato nel periodo successivo a marzo 2020 su base mensile;

I DOCUMENTI DELLA VENDITA DEGLI SLOT ALITALIA DI HEATHROW A ETIHAD

 

B. Si capisce dalla diapositiva 51 della bozza di Piano Industriale che il numero dei dipendenti di ITA raggiungerà livelli paragonabili a quelli di Alitalia già nel 2023 (8700/9100 dipendenti). Indicare sulla base di quali elementi e quali processi verrà presa la decisione di aumentare la forza lavoro. Si prega di fornire una descrizione dettagliata dei processi di selezione».

 

Dubbi di Bruxelles anche sulla manutenzione dei mezzi e il piano industriale presentato da Ita: «Per quanto riguarda la manutenzione, si capisce dalla bozza del piano industriale che Ita prevede di affidare la manutenzione ad una società creata ad hoc e controllata al 100 per cento da Ita. Questa società fornirà servizi di manutenzione a prezzi di mercato. Si prega di indicare le motivazioni economiche e strategiche per non acquisire servizi di manutenzione sul mercato da fornitori terzi».

coronavirus, a fiumicino sono rimasti solo gli aerei alitalia 3

 

Infine sul marchio Alitalia la Commissione Ue chiede al governo di «fornire una stima del valore del marchio di Alitalia e spiegare anche se Ita intende acquisire il marchio a prezzo di mercato e se tale prezzo di mercato risulterebbe da un'offerta».

 

In generale per la Commissione in questo momento «l'investimento (conferimento di capitale) pianificato dall'Italia in Ita può sollevare preoccupazioni in materia di aiuti di Stato poiché non è chiaro se sarà conforme al mercato. Chiediamo di fornire dettagli sul ritorno sull'investimento previsto per lo Stato italiano nella struttura del capitale prevista nel progetto di Piano Industriale. Fornire benchmark adeguati e motivazioni che dimostrino perché l'investimento menzionato sarebbe accettabile per un investitore che opera in condizioni di mercato normali».

Ultimi Dagoreport

matteo salvini marine le pen emmanuel macron giorgia meloni

DAGOREPORT - COME DAGO-ANTICIPATO, MACRON E MELONI SI SONO SCAMBIATI IERI SERA A PALAZZO CHIGI IL RAMOSCELLO D’ULIVO. CHI HA AVUTO, HA AVUTO; CHI HA DATO, HA DATO: SCORDIAMOCI IL PASSATO. DEL RESTO, PRIMA DEL VIAGGIO IN ITALIA, MACRON E MATTARELLA HANNO PREPARATO BEN BENE L’INCONTRO DELLA PACE - ALLA FINE, DOPO DUE ORE DI FACCIA A FACCIA, TROVATA LA QUADRA SU UCRAINA, DAZI, TRUMP E SPESE MILITARI, L’UNICO GROSSO PROBLEMA SI E' CONCRETIZZATO NELLA PRESENZA NEL GOVERNO DI SALVINI CHE SIEDE TRA I “PATRIOTI” ORBAN E LE PEN. TANT’È CHE SALVINI STAMATTINA AI SUOI FEDELISSIMI HA COMMENTATO, SECCO: “E’ CADUTA LA GIORGIA”. EVITANDO PERÒ DI AZZARDARE ALCUNA DICHIARAZIONE SULL’INCONTRO DI LADY GIORGIA COL "GUERRAFONDAIO MATTO" DI FRANCIA - CHISSA', SENZA UN SALVINI TRA I PIEDI, FORSE MELONI AVREBBE GIA' COMPIUTO, SE NON UN TRASLOCO, UN AVVICINAMENTO AL PPE, PER LA GIOIA DI URSULA E DI MERZ. E QUANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA HA FATTO PRESENTE IL SUO FARDELLO LEGHISTA, MACRON HA REPLICATO CHE LA SUA ANTAGONISTA MARINE LE PEN NON SARÀ NEL GOVERNO MA HA UN PESO ELETTORALE BEN MAGGIORE DELLA LEGA…

alberto nagel philippe donnet francesco milleri gaetano caltagirone

DAGOREPORT - NON È UNA BATTAGLIA, È UNA GUERRA ALL’ULTIMO SANGUE IL RISIKO CHE DA SEI MESI STA STRAVOLGENDO LA SCENA ECONOMICA E FINANZIARIA ITALIANA, PROTAGONISTA L’82ENNE CALTAGIRONE IMPEGNATO NELLA SUA SFIDA FINALE: SE NON CONQUISTA GENERALI ASSICURAZIONI, PERDE LA FACCIA NON SOLO L’EX PALAZZINARO ROMANO MA ANCHE IL GOVERNO MELONI, CHE PUNTA A ESPUGNARE CON L’IMPRENDITORE-EDITORE IL POTERE ECONOMICO MILANESE - OGGI, SORPRESONA: IL FINORA RAPIDO E INVINCIBILE CALTARICCONE HA CHIESTO IL RINVIO SINE DIE DELL’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA CHE IL 16 GIUGNO DECIDERÀ SULLA MOSSA DEL CEO ALBERTO NAGEL DI DISFARSI DELLA QUOTA DEL 13% DI GENERALI PER ACQUISIRE DAL LEONE DI TRIESTE, BANCA GENERALI. COME MAI HA CHIESTO IL RINVIO SINE DIE? TEME MAGARI CHE IL SUO PARTNER, IL CEO DELL’IMPERO DEL VECCHIO, FRANCESCO MILLERI, CHE ULTIMAMENTE HA APPLAUDITO ALL’OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI, SI DEFILI DA CALTAGIRONE ALL’ASSEMBLEA DEL 16 GIUGNO? SE CALTARICCONE NON VINCE, SARANNO DOLORI A PALAZZO CHIGI…

gambetti francesco

DAGOREPORT – GRAND HOTEL VATICANO: PAPI CHE VANNO, FRATI CHE VENGONO – TRA LE MACERIE LASCIATE DA BERGOGLIO (BECCIU, CHAOUQUI E LA SCHIERA DI CHECCHE DI CUI IL COMPIANTO PAPA AMAVA CIRCONDARSI A DISPETTO DEI SUOI ACCORATI APPELLI CONTRO LA ‘’FROCIAGGINE’’), BRILLA L’IRRESISTIBILE ASCESA DI FRATE MAURO GAMBETTI: ORDINATO SACERDOTE L'8 GENNAIO 2000 ALLA TENERA ETÀ DI 34 ANNI, E' GIA' CARDINALE NEL 2020. L’ANNO DOPO BERGOGLIO L’HA CATAPULTATO DA CUSTODE GENERALE DELLA BASILICA DI ASSISI A VICARIO GENERALE DI SUA SANTITÀ PER LA CITTÀ DEL VATICANO E PER LE VILLE PONTIFICIE DI CASTEL GANDOLFO, NONCHE' PREFETTO DELLA FABBRICA DI SAN PIETRO – AL FIANCO DI GAMBETTI, L’INSEPARABILE ENZO FORTUNATO, ANCHE LUI FRATE, NOTO PER LA SUA STRAORDINARIA CAPACITÀ DI CERCARE DOVIZIOSE SPONSORIZZAZIONI PER RIVISTE ED EVENTI DI OGNI TIPO, SOPRATTUTTO FRA I POTENTI DI TURNO. SI SONO POI AGGIUNTI MONS. ORAZIO PEPE E IL GESUITA FRANCESCO OCCHETTA, INDISPENSABILI PER LA FONDAZIONE “FRATELLI TUTTI”, CIRCOLO RISERVATO IN VIA ESCLUSIVA AI SEGUACI DI FRATE GAMBETTI… - VIDEO

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - DIMENTICATE SCAZZI E VAFFA, DOMANI A ROMA TRA MACRON E MELONI SOLO BACI E ABBRACCI – SE L’EUROPA A TRAZIONE “VOLENTEROSI” HA BISOGNO DELL’ITALIA, DALL’ALTRA LA DUCETTA HA CAPITO DI ESSERE FINITA NEL VICOLO DELL’IRRILEVANZA - ACCANTONATI I SOGNI DI DIVENTARE LA REGINA DELLA DESTRA EUROPEA, MERZ E MATTARELLA LA SPINGONO VERSO IL PPE, USCENDO DAL GRUPPO DESTRORSO DI ECR - MACRON E MELONI SONO AMBEDUE ALLE PRESE CON L’ULTRA DESTRA DI MARINE LE PEN E DI MATTEO SALVINI (MA IL SECONDO SIEDE A PALAZZO CHIGI) - IL RENDEZ-VOUS DI DOMANI DOVRÀ RASSICURARE LA SORA GIORGIA CHE NON SARÀ PIÙ ESCLUSA DAI TAVOLI DEI NEGOZIATI SULL’UCRAINA, COME È SUCCESSO A TIRANA - SECONDO: ASSICURARSI L’INSOSTITUIBILE PRESENZA DELL’UNICO ALLEATO EUROPEO DOTATO DI POTENZA NUCLEARE ALLA CONFERENZA DEL 7 LUGLIO A ROMA SULLA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA. SENZA MACRON, SAREBBE NON SOLO UN FALLIMENTO TOTALE, MA INUTILE - IL PRAGMATICO MERZ SI STAGLIA SEMPRE PIÙ COME IL LEADER PER ECCELLENZA DELL’UNIONE EUROPEA: MERCOLEDÌ È ATTESO A WASHINGTON. DI SICURO NON SI RIPETERÀ IL PESTAGGIO SUBITO DA ZELENSKY: A FAR COMPAGNIA A MUSK CON UN OCCHIO NERO QUESTA VOLTA SAREBBE IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO - VIDEO

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…