L’EUROPA PARTE IN NEGATIVO (A MILANO MALE BANCHE E INDUSTRIA, -1,4%) - LO SPREAD TORNA SOPRA I 500 PUNTI - ALL’ASIA FA PAURA IL MANCATO ACCORDO SUGLI EUROBOND - COMMERCIO: VENDITE IN CALO (-1,6%) - PER MOODY’S L’UNGHERIA È UN “INVESTIMENTO SPECULATIVO” - LO SHOPPING A SCONTO DI CASA AGNELLI IN FIAT INDUSTRIAL - AL JAZEERA SUL LISTINO DEGLI EMIRI - MERCK TEDESCA E MERCK AMERICANA DIVISE DA FACEBOOK - EDISON, OGGI È IL GIORNO PIÙ LUNGO…

1. SPREAD BTP VOLA DI NUOVO SOPRA I 500 PUNTI...
(ANSA) - Spread Btp-bund in altalena. Il differenziale tra i due titoli vola di nuovo sopra i 500 punti base a 505 punti. Il rendimento del decennale italiano sale al 7,22%.

2. BORSA: GIRA IN NEGATIVO CON BANCHE E INDUSTRIA, FTSE MIB -1,4%...
(AGI) - Dopo circa un'ora dall'apertura delle contrattazioni Piazza Affari, cosi' come gli altri principali mercati europei, imbocca la strada del ribasso. A Milano il Ftse Mib, appesantito da banche e industriali, scende dello 1,4% a 13.728 punti, mentre l'All Share cala dello 1,23% a 14.495 punti. In rosso gli istituti di credito: Unicredit perde l'1,8%, Intesa Sanpaolo l'1,19%; giu' anche il Monte dei Paschi (-2,68%) e la Bper (-3,41%).

In discesa, fra gli assicurativi, le Generali, che perdono lo 0,88%. Vendite anche sull'energia: Egp cala dell'1,16%, Tenaris dell'1,98% e Saipem dell'1,91%. Giu' anche Enel (-0,7%). Pesante l'industria: Fiat auto perde il 2,49%, Industrial il 2,98% e la controllante Exor fa segnare un -0,35%. Giu', nel comparto auto, anche Pirelli (-1,1%). In forte calo Prysmian (-4,22%). Si mantiene positiva Finmeccanica. In calo il lusso, sale Parmalat (+0,7%).

3. BORSE EUROPEE: ANDAMENTO LISTINI ORE 10.00...
(ASCA) - Ultima borsa rilevazione var% stato
Londra 5084,59 -0,84 aperta
Parigi 2801,65 -0,73 aperta
Francoforte 5384,66 -0,80 aperta
Zurigo 5341,66 -0,29 aperta
Amsterdam 269,54 -0,76 aperta
Madrid 7656,20 -0,85 aperta

4. BORSA: ASIA DEBOLE, SCONTA MANCATO ACCORDO SU EUROBOND...
(ANSA) - Il mancato accordo sugli eurobond tra Germania, Francia e Italia ha mantenuto alta la tensione sul debito pubblico europeo ed ha fatto scivolare per il terzo giorno consecutivo le principali borse di Asia e Pacifico in chiusura di settimana. A parte la correzione al ribasso di Tokyo (-0,06%), le altre piazze, alcune delle quali ancora aperte come Hong Kong (-1,1%), hanno perso mediamente un punto percentuale. A due velocità il listino nipponico, con rialzi per Olympus (+8,64%), dopo essere stata pesantemente colpita (-80% da inizio mese) a seguito dello scandalo dei falsi in bilancio nel 2008. Per evitare al gruppo l'uscita dalla borsa, è sceso in campo l'ex presidente Michael Woodford, dopo le dimissioni del presidente Tsuyoshi Kikukawa insieme al vice Hisashi Mori e ad un altro consigliere.

Bene anche Tepco (+4,06%), gestore dell'impianto nucleare di Fukushima, protagonista del disastro nucleare dello scorso febbraio. Sotto pressione invece i bancari Shinsey (-5,19%) e Mizhuo Financial Group (-1,01%), contrastata l'elettronica con Sharp (-3,89%), Nikon (+2,72%) e Canon (+1,99%), bene il costruttore di auto Toyota (+1,56%).

Ecco gli indici dei titoli guida. - Tokyo -0,06% - Hong Kong -1,16% (seduta in corso) - Shanghai -0,72% - Taiwan -1,16% - Seul -1,04% - Sidney -1,48% - Mumbai -0,24% (seduta in corso) - Bangkok -0,43% - Giakarta -1,71% (seduta in corso).

5. MORNING NOTE: L'AGENDA DI VENERDI' 25 NOVEMBRE...
Radiocor - Milano: conferenza stampa di presentazione de 'L'Adorazione dei pastori San Giuseppe falegname', esposizione straordinaria dal museo del Louvre a Palazzo Marino. Partecipa, tra gli altri, Giuliano Pisapia, sindaco di Milano; Paolo Scaroni, a.d. Eni.

Sesto San Giovanni (Mi): Abb Energy Efficiency Award 2011 'L'efficienza energetica e' un'impresa vincente'.

Siena: II Forum Montepaschi sul vino italiano, promosso dalla Banca Monte Paschi di Siena in collaborazione con Enoteca Italiana. Ore 10,30. Partecipano, tra gli altri, Antonio Vigni, direttore generale Banca Monte Paschi di Siena; Cesare Checchi, presidente Confindustria Siena. Piazza Salimbeni, 3. Alle 16,30 sessione pomeridiana. Partecipano, tra gli altri, Giuseppe Mussari, presidente Banca Monte Paschi di Siena; Claudio Galletti, presidente Ente Vini - Enoteca Italiana; Lamberto Vallarino Gancia, presidente Federvini.

Roma: si riunisce il Consiglio dei ministri

Roma: il Tesoro ha in programma un'asta di BoT semestrali da 8 miliardi di euro

Catania: il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, partecipa al XXX Congresso nazionale dell'Aimmf

Roma: visita in Italia del vice presidente della Commissione europea e commissario per gli affari economici e monetari Olli Rehn che e' in audizione davanti alle commissioni congiunte Bilancio e Affari europei di Camera e Senato e successivamente incontra Fabrizio Saccomanni, Elsa Fornero, Corrado Passera, Enzo Moavero Milanesi e Mario Monti. Al termine tiene una conferenza stampa.

6. MORNING NOTE: ECONOMIA E FINANZA DAI GIORNALI...
Radiocor - CRISI: Il veto tedesco sugli Eurobond. Angela Merkel e Nicolas Sarkozy a Mario Monti: 'Le riforme italiane sono impressionanti' (dai giornali). BTp al 7,1%, pressione sui Bund (Il Sole 24 Ore, pagina 1-5). Nel bilancio della Bce 600 miliardi di asset periferici (Il Sole 24 Ore, pagina 1-27). 'Bene Monti, agire subito', Marcegaglia: programma condivisibile, cambiare le regole europee (Il Sole 24 Ore, pagina 10). 'Cosi' Roma puo' farcela. Basta migliorare del 10% nelle aree fondamentali', intervista all'economista David Roche (Il Corriere della Sera, pagina 6). La politica deve riprendere il suo ruolo preminente, intervista a Giuseppe De Lucia Lumebo, segretario generale dell'Associazione tra le Banche popolari (La Padania, pagina 15)

BANCHE: Italia verso la multa Ue (dai giornali)

FINMECCANICA: l'ipotesi di uscita giovedi' sul tavolo del cda (dai giornali). Lo scandalo un test per Mario Monti (Wall Street Journal, pagina 32 e Financial Times, pagina 14 e 17)

IMPRESE: 'Incentivare le Pmi a crescere'. Intervista a Vincenzo Boccia, presidente Piccola industria di Confindustria (Il Sole 24 Ore, pagina 30). Fornero: 'le grandi imprese non lascino l'Italia' (dai giornali)

INTESA SANPAOLO: Enrico Cucchiani prende il posto di Corrado passera alla guida dell'istituto (dai giornali)

UNICREDIT: la Fondazione Crt vuole nuovi cambi al vertice (La Stampa, pagina 38). Da gennaio vara il resyling delle attivita' in Italia (Il Messaggero, pagina 29)

SEAT PAGINE GIALLE: pronta l'intesa sul riassetto del debito (dai giornali)

BANK OF IRELAND: la Consob stringe sulla banca irlandese (Il Sole 24 Ore, pagina 43)

TLC: Il pressing di H3g: 'Dateci una nuova tv' (La Repubblica, pagina 35)

IREN: 'Nozze con Hera? Nessun dossier ci risulta aperto', a parlare e' l'ad Roberto Garbati (Il Resto del Carlino - QN, pagina 29)

TRASPORTI: le navi sono poche, si punti sulle riparazioni, intervista al presidente di Premuda, Alcide Rosina (Il Secolo XIX, pagina 15)

7. BANKITALIA,EURO-COIN GIU' A NOVEMBRE,SESTO MESE IN CALO...
(ANSA) - L'indice euro-coin, che fornisce una stima della dinamica di fondo del pil dell'area Euro, è diminuito a novembre per il sesto mese consecutivo, arrivando al -0,20% dal -0,13 di ottobre. Lo comunica Bankitalia, spiegando che la flessione riflette l'ulteriore peggioramento della gran parte delle variabili che contribuiscono al calcolo dell'indicatore.

8. UNGHERIA: MOODY'S DECLASSA RATING A INVESTIMENTO SPECULATIVO...
Radiocor - Moody's nella notte ha abbassato il rating sul debito sovrano dell'Ungheria da Baa3 a Ba1, ossia al rango di investimento speculativo. La pros pettiva e' 'negativa', il che significa che l'Ungheria rischia di essere ulteriormente declassata nel medio termine. Alla base del taglio di rating, spiega Moody's, l'incertezza relativa alla capacita' dello stato ungherese di far fronte ai suoi obiettivi di riordino delle finanze pubbliche e di riduzione del debito sempre nel settore pubblico.

9. COMMERCIO:ISTAT;VENDITE SETTEMBRE IN CALO,-1,6%ANNO...
(ANSA) - Le vendite al dettaglio a settembre sono calate dello 0,4% (dato destagionalizzato) rispetto ad agosto e dell'1,6% (dato grezzo) su base annua. Lo rileva l'Istat, aggiungendo che in termini congiunturali si registra anche una contrazione per gli alimentari (-0,2%).

10. LA PRUDENZA DI EXOR E LO SHOPPING A SCONTO...
L. G. per "Il Sole 24 Ore" - A sorpresa in casa Agnelli si fa incetta anche di azioni Fiat Industrial risparmio. All'indomani dell'annuncio della conversione di privilegio e risparmio Fiat e Fiat Industrial in ordinarie sembrava che Exor avrebbe rivolto la propria attenzione principalmente alla galassia della spa. D'altra parte, la cassaforte riteneva di poter considerare blindato il controllo della Industrial grazie al pacchetto del 3,5% che Fiat spa detiene nel gruppo di macchine movimento terra. Ieri, però, Exor ha comunicato di aver già raccolto l'11,2% delle Industrial risparmio (prima aveva in portafoglio poco meno del 3%).

A cosa si deve il cambio di strategia? Convenienza e prudenza. In fondo chi assicura a Exor che la spa in qualche modo prima o poi non si liberi di quel 3,5% che ha dell'Industrial, magari anche semplicemente legandolo a un piano di stock option? Sulla carta nessuno. E quindi tanto meglio correre ai ripari ora. Tanto più che comprare la risparmio oggi potrebbe essere un affare e per due ragioni: il prezzo (valgono il 20% in meno di sei mesi fa e il 2,7% in meno del giorno dell'annuncio) e il dividendo (per statuto le risparmio incassano una cedola di circa 5 centesimi superiore alle ordinarie).

11. AL JAZEERA SI QUOTA SUL LISTINO DEGLI EMIRI...
G. Ve. per "Il Sole 24 Ore" - Un network conosciuto in tutto il mondo per dare visibilità a un mercato sconosciuto ai più. Il Qatar ha deciso di dismettere un bel pacchetto di partecipazioni pubbliche per dare fiato alla propria Borsa che negli ultimi tempi non ha certo brillato: l'ultima Ipo risale, infatti, a gennaio del 2010. Un po' poco per un paese che ambisce ad essere una delle nuove piazze finanziarie del Medio Oriente. Così, per stimolare gli investitori, sul parterre potrebbe finire al più presto una quota di Al Jazeera la televisione satellitare creata nel 1996 dagli emiri e divenuta in poco tempo uno dei media più seguiti al mondo.

Secondo il portavoce della piazza finanziaria locale, Qatar Exchange, il network è determinato a sbarcare subito sui listini e, solo per ragioni regolamentarie, dovrà aspettare fino ad inizio 2012. Insieme alla televisione si starebbero scaldando a bordo campo anche altri campioni nazionali a controllo pubblico come Qatar Airways e la banca di investimento QInvest. In attesa, però, dello sbarco azionario dei big, la Borsa dell'emirato deve accontantarsi delle obbligazioni: Doha ha deciso di lanciare dal mese prossimo un mercato secondario di bond.

12. MERCK CONTRO MERCK PER LA PAGINA FACEBOOK...
M. Val. per "Il Sole 24 Ore" - Merck contro Merck su Facebook. La tedesca Merck ha chiesto a un tribunale newyorchese un'ingiunzione che costringa Facebook, il social network, a spiegare come e perché ha perso la sua pagina a vantaggio della statunitense Merck & Co. I tedeschi non lesinano i toni battaglieri: parlano di un «apparente takover» di quello che viene definito - e su questo non può esserci disputa - un «importante strumento di marketing».

Il gruppo europeo ha sostenuto che Facebook non starebbe affatto cooperando al fine di chiarire il giallo delle due Merck per una sola pagina. E ha fatto notare di aver raggiunto un accordo per l'esclusiva sulla pagina fin dal marzo del 201o, ma di aver notato in ottobre di averne perso il controllo. A complicare la disputa, forse, sono anche i complessi trascorsi storici tra le due società: come viene fatto notare nella documentazione depositata alla magistratura, le due Merck sono già figlie di una guerra, la Prima Guerra Mondiale. La Merck americana nacque infatti come controllata della tedesca, fu confiscata durante il conflitto, nel 1917, e in seguito rilanciata come società indipendente.

13. EDISON, IL GIORNO PIÙ LUNGO...
Luca Pagni per "la Repubblica" - A otto mesi di distanza dall´intervento di Giulio Tremonti che da ministro del governo Berlusconi bloccò l´accordo a un passo dalla firma, è arrivato il momento della verità per Edison. Questa mattina parte la trattativa finale tra i francesi di Edf e i soci italiani guidati da A2a e Iren. «Non sarà una giornata facile, sicuramente sarà molto lunga», riferisce una fonte molto vicina al dossier. Anzi, c´è chi si sbilancia ancora di più: «O si chiude oggi o rischia di saltare di nuovo tutto».

Perché se è vero che è stato definito l´accordo quadro per il passaggio del controllo di Edison ai francesi, a quanto pare ci sono molto particolari ancora da definire. E come dice il poeta, il diavolo si nasconde nei dettagli.

14. MARKS & SPENCER PARTE ALLA CONQUISTA DEI MERCATI ESTERI...
Giampiero Martinotti per "la Repubblica" - Cinquanta metri di coda per festeggiare la riapertura: le parigine (e qualche uomo) non hanno esitato ad aspettare dietro le transenne, sugli Champs-Elysées, per entrare nel nuovo negozio di Marks & Spencer, il marchio britannico più amato dai francesi.

Dieci anni dopo la chiusura di tutti i punti di vendita all´estero, l´azienda inglese torna all´attacco del Vecchio Continente, accolto a braccia aperte dai transalpini. Nel 2001, la crisi aveva messo al tappeto Marks & Spencer, i vertici di allora avevano deciso di restare un gruppo confinato alla Gran Bretagna: un semplice mail, inviato all´alba del 29 marzo 2001, aveva annunciato a 1.700 persone la fine del loro contratto. Una scelta che i nuovi dirigenti rimpiangono: hanno ceduto immobili in zone commerciali che oggi valgono oro.

Adesso, l´avventura ricomincia. Nel prossimo biennio, i britannici dovrebbero aprire tre grandi magazzini e alcuni piccoli locali dedicati solo ai prodotti alimentari. Il loro fatturato globale si aggira sui 10 miliardi di sterline (11,6 miliardi di euro) e l´obiettivo è di raddoppiare le vendite all´estero, oggi limitate all´Irlanda, e portarle in tre anni a un miliardo di sterline.

Marks & Spencer piace tantissimo ai parigini, che rimpiangevano ancora i vecchi negozi: strano a dirsi, ma abbigliamento, biancheria intima e alimentari britannici facevano furore. E secondo gli specialisti del settore continueranno ad attirare le folle, malgrado la concorrenza di Zara, H&M e altri: il «british touch» esercita il suo fascino sui consumatori con redditi medio-alti. E molti centri commerciali sono pronti a srotolare la guida rossa pur di accogliere l´insegna britannica, considerata una vera locomotiva in tempi di crisi come questi.

 

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