LAPO DEBUTTA IN BORSA E CORRE (+16%) - MILANO -1,2% ZAVORRATA DALLE BANCHE (SPREAD 281)

1- BORSA: ANCORA VENDITE IN EUROPA, MILANO (-1,2%) LA PEGGIORE DEPRESSA DA BANCHE
Radiocor - Seduta negativa per le Borse europee che tuttavia, nelle ultime battute, riescono ad annullare parte delle perdite. La peggiore, depressa dai titoli finanziari (nonostante il calo dello spread in area 280 punti base), e' Milano, dove l'Ftse Mib cede l'1,24%. La peggiore e' il Banco Popolare (-4,4%), seguita da Ubi Banca (-3,6%) e Unicredit (-3,3%). Fiat (-2,7%) sconta la seduta difficile del settore auto europeo; in difficolta' anche Telecom Italia (-2,3%).

Per contro, in cima al listino, spiccano Mediaset (+2,7%) favorita da un report di Credit Suisse (che vede il recupero del mercato pubblicitario in Italia e Spagna) e Finmeccanica (+1,2%) dopo l'annuncio di 2.500 esuberi da parte della controllata Selex. Positivo anche il settore del lusso con Tod's (+1,4%) e Salvatore Ferragamo (+0,9%) quello delle utility. Fuori dal listino principale il caso del giorno e' Italia Independent, il gruppo di moda controllato da Lapo Elkann, piu' volte sospesa al rialzo e che chiude con un rialzo del 16%.

2- SPREAD BTP CHIUDE A 281 PUNTI BASE
(ANSA) - Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco chiude l'ultima seduta della settimana a 281 punti base col tasso sul decennale al 4,54%. Il differenziale della Spagna si attesta a 302 punti col rendimento dei Bonos al 4,74%.

3- ITALIA INDEPENDENT: CORRE IN BORSA (+15%)
(ANSA) - Italia Independent di Lapo Elkann accelera sull'Aim di Piazza Affari dove ha raggiunto in questi minuti il massimo di 30 euro. Le azioni, collocate a 26 euro per azione, segnano un rialzo del 15,3 per cento.

4- VERTICE UE: IMPEGNO A CHIUDERE SU RISOLUZIONE UNICA BANCHE ENTRO L'ANNO
Radiocor - Entro fine anno deve esserci l'accordo tra i governi sul meccanismo unico europeo di 'risoluzione' delle banche in modo che possa essere adottato prima della fine del mandato dell'Europarlamento (primavera 2014). E' questo l'impegno del Vertice dei Capi di Stato e di Governo della Ue.

Impegno non nuovo, ma significativo vista la frenata tedesca. Ma oggi la cancelliera Angela Merkel ha comunque voluto gelare le migliori aspettative: un'autorita' unica con potere effettivamente 'europei' richiedono un cambiamento dei Trattati. A proposito di frenate, l'ultima versione del documento finale al tavolo del Vertice non conteneva il termine 'unione bancaria'. Appena sollevato il caso, la correzione e' stata immediata.

5- BPM: FLICK LASCIA, IN ASSEMBLEA I SOCI HANNO SCELTO PERCORSO DIVERSO
Radiocor - Giovanni Maria Flick si e' dimesso da membro del consiglio di sorveglianza di Bpm. Lo ha annunciato con una lettera che e' stata inviata al presidente, Giuseppe Coppini. Flick era candidato alla presidenza per conto della Investindustrial di Andrea Bonomi, ma l'assemblea di sabato scorso gli ha preferito proprio Coppini. Nella lettera Flick spiega di dar atto 'all'Assemblea dei soci di aver dato una risposta inequivoca che non posso sottovalutare; da essa e' giusto trarre, in assoluta serenita', le doverose conseguenze rassegnando le dimissioni dall'incarico di consigliere di sorveglianza'.

Flick tiene a precisare nella lettera inviata a Coppini che 'non la mancata elezione alla presidenza, da Lei degnamente ricoperta, mi induce a tale atto; ma la consapevolezza che i soci hanno scelto un percorso diverso per adeguare l'assetto della banca o forse hanno scelto di conservare l'assetto attuale, ritenendo che al futuro della banca possa bastare il miglioramento dei margini di efficienza e produttivita', non il cambiamento delle regole'.

6- GENERALI: AGRUSTI VERSO A.D. GENERALI ITALIA, USCITA DOPO RIORGANIZZAZIONE
Radiocor - Il country manager per l'Italia di Generali, Raffaele Agrusti, non lascera' la compagnia nell'immediato come ipotizzato da alcune indiscrezioni di stampa negli ultimi giorni. Il manager, secondo quanto risulta a Radiocor, a breve dovrebbe essere nominato amministratore delegato di Generali Italia, la nuova realta' che riunira' e semplifichera' la struttura organizzativa della compagnia assicurativa nella Penisola con la riduzione, fra le altre cose, dei marchi da dieci a tre (Generali, Alleanza e Genertel). L'uscita di Agrusti dal gruppo arrivera' in un momento successivo, una volta che il riassetto delle attivita' italiane sara' ben avviato. Agrusti, 56 anni, e' da 30 anni in Generali dove e' stato fra l'altro direttore generale e direttore finanziario. Dalla societa' ancora nessun commento ufficiale.

7- VERTICE UE: AGIRE CON URGENZA SU DISOCCUPATI, PIANO PER 6-9 MILIARDI
Radiocor - C'e' grande soddisfazione per i risultati ormai acquisiti al Vertice d ei Capi di Stato e di Governo: ai 6 miliardi per sostenere l'occupazione giovanile spendibili gia' nel 2014-2015 senza aspettare il 2020, potranno con ogni probabilita' aggiungersene altri 2-3 (dunque il totale potrebbe dare 8-9 miliardi) grazie alla flessibilita' concordata sul bilancio 2014-2020. Il presidente Ue Herman Van Rompuy ha parlato di 2 miliardi, il premier Enrico Letta di 3.

Fonti della Commissione hanno indicato che l'uso di altri fondi non spesi in corso d'anno potrebbe aggirarsi attorno a 2,5 miliardi. Il Vertice ribadisce che sulla disoccupazione giovanile 'e' necessario agire con urgenza'. Il premier austriaco Werner Faymann ha ammesso che 'vista la quantita' di gente per la strada sarebbero necessari non 6 miliardi in 7 anni, ma 6 miliardi all'anno'.

8- INFLAZIONE: ISTAT, A GIUGNO STIMA +0,3%, +1,2% TENDENZIALE
Radiocor - Inflazione in lieve rialzo a giugno. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettivita' (Nic), al lordo dei tabacchi, aumen ta dello 0,3% rispetto al mese precedente (a maggio variazione nulla) e dell'1,2% su anno (a maggio 1,1%, primo rialzo da agosto 2012). E' la stima di Istat. La lieve accelerazione dell'inflazione a giugno riflette la ripresa dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+0,6% su mese, -1,7% su anno da -4,8% di maggio).

A livello congiunturale pesano anche i rialzi mensili dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+1,4%, in particolare la frutta fresca +6,9% su mese e su anno) e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,7%), sui quali incidono, in parte, i fattori di natura stagionale. L'inflazione acquisita per il 2013 e' pari all'1,1%. A giugno l'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, rallenta all'1,2% dall'1,3% di maggio. I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori aumentano dello 0,4% su mese e dell'1,7% su anno (primo rialzo da settembre 2012; 1,5% a maggio). L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,3% su base mensile e dell'1,4% su base annua (+1,3% a maggio).

9- BLACKBERRY: GIU' IN BORSA DOPO CONTI, -27,27%
(ANSA) - Blackberry pesante in Borsa, dove arriva a perdere il 27,27% a 10,56 dollari dopo conti sotto le attese degli analisti. Blackberry ha chiuso il primo trimestre con una perdita netta a sorpresa di 67 milioni di dollari, con una perdita di 13 cent per azione, al di sotto di un utile di 6 cent per azione atteso dagli analisti.

 

lap02 lapo elkann occhiali lapresseMARIO DRAGHI E ANGELA MERKEL Giovanni Maria Flick e signora ANDREA BONOMI AGRUSTIDISOCCUPAZIONEINFLAZIONEBLACKBERRY A10thorsten heins blackberry

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?