MAMMAMIA CHE IMPREGILO! - RESPINTO IL RICORSO DI GAVIO PER BLOCCARE LE DELEGHE RACCOLTE DA SALINI: DOMANI SARÀ UN’ASSEMBLEA DI FUOCO - SINISCALCO SPARIGLIA E NON FARÀ VOTARE ASSOGESTIONI, AVVANTAGGIANDO I COSTRUTTORI ROMANI - UN ALTRO GIUDICE DI MILANO DECIDERÀ (DOMANI) SUL RICORSO DI SALINI CONTRO GAVIO E MEDIOBANCA - DIETRO ALLO SCONTRO APERTO GAVIO-SALINI PER IL CONTROLLO DEL PIÙ GRANDE GRUPPO DI COSTRUZIONI ITALIANO C’È LA GUERRA (NON PIÙ) SOTTERRANEA TRA PALENZONA-NAGEL-UNICREDIT E BANCA INTESA-COSTAMAGNA…

1 - IMPREGILO: RESPINTO RICORSO IGLI SU RACCOLTA DELEGHE SALINI
(ANSA) - Il giudice civile di Milano Vincenzo Perrozziello ha respinto - riservandosi di decidere in una prossima udienza fissata per il 22 agosto - il ricorso d'urgenza presentato da Igli (gruppo Gavio) per bloccare la raccolta delle deleghe da parte del gruppo Salini in vista dell'assemblea di Impregilo di domani sulla fiducia all'attuale Cda del 'general contractor'. Secondo quanto si apprende, nell'udienza di ieri non è stato infatti possibile ascoltare tutte le parti coinvolte.

Il giudice dell'ottava sezione civile Vincenzo Perozziello ha rigettato il ricorso d'urgenza presentato da Igli in quanto ieri durante l'udienza non erano presenti tutti coloro che avevano dato la loro delega al gruppo Salini, e inoltre Impregilo non era correttamente rappresentata: per il gruppo avrebbe dovuto essere presente un procuratore speciale e non l'amministratore delegato come è avvenuto. A questo punto il giudice ha ritenuto di non essere in grado di decidere in merito al ricorso d'urgenza, non ha bloccato le deleghe ma si è riservato di decidere nel merito all'udienza che ha fissato per il prossimo 22 agosto alle ore 11. Riguardo all'assemblea di domani quindi la palla passa ai soci. Saranno loro che decideranno se rinviare o meno in attesa del giudizio di merito.

2 - GIUDICE, SPETTA AI SOCI VALUTARE RINVIO ASSEMBLEA
(ANSA) - "Spetterà esclusivamente ai soci (oggi nella pienezza dei poteri loro spettanti secondo le previsioni di legge e di statuto) valutare l'esigenza o l'opportunità di un eventuale rinvio dei lavori assembleari per una migliore cura dei propri interessi, fermo restando che nessuna determinazione si ritiene qui di dovere o potere assumere al riguardo". E' un passaggio dell'ordinanza con cui oggi il giudice civile Vincenzo Perozziello ha rigettato il ricorso d'urgenza ex articolo 700 cpcm con cui Igli ha chiesto di bloccare l'utilizzo delle deleghe raccolte dal gruppo Salini in vista dell'assemblea per la fiducia al Cda di Impregilo fissata per domani.

Il giudice, che non ha ravvisato "le condizioni formali e sostanziali per l'assunzione di un provvedimento 'inaudita altera parte'" e ha fissato per il prossimo 22 agosto un'udienza per discutere il caso nel merito, ha inoltre aggiunto che "spetterà alle parti interessate al presente procedimento anche valutare la concreta utilità o meno di una eventuale prosecuzione del giudizio". Giudizio nel quale, come si legge nell'ordinanza, si è costituita anche Impregilo "prestando sostanziale adesione alle richieste" di Igli "ed anzi avanzando una richiesta di impedire la celebrazione dell'assemblea" di domani "chiamata a pronunciarsi sulla revoca o meno di quei medesimi amministratori che in questa sede rappresentano la società". Punto questo che ha portato il giudice a ritenere che Impregilo nell'udienza di ieri avrebbe dovuto essere rappresentata da un procuratore speciale e non, come è avvenuto, "dall'attuale legale rappresentante", e cioé dal presidente del Cda.

3 - IMPREGILO:ENTRO DOMANI DECISIONE GIUDICE SU IPOTESI CONCERTO
(ANSA) - Il giudice civile di Milano Marianna Galioto deciderà entro domani in merito al ricorso d'urgenza presentato dal gruppo Salini con il quale si ipotizza ci possa essere un presunto concerto tra il gruppo Gavio (Igli) e tra gli altri Mediobanca, chiedendo dunque di inibire il diritto di voto ai presunti concertisti. Il ricorso è stato presentato in vista dell'assemblea di domani sulla fiducia all'attuale Cda di Impregilo.

4 - IMPREGILO: BINASCO, AD ASSEMBLEA SOLO CHI HA DAVVERO AZIONI
(ANSA) - "Mi auguro che domani all'assemblea di Impregilo partecipino e votino solo azionisti con le azioni effettivamente possedute". E' il commento in una nota di Bruno Binasco, amministratore unico di Igli e manager di fiducia del gruppo Gavio. Dopo il deposito delle azioni avvenuto per legge 10 giorni prima della decisiva assemblea di Impregilo programmata per domani, alcuni soci avrebbero venduto una cospicua quantità di titoli e sarebbe corretto che non si presentassero all'Assise del 'General Contractor', afferma Bruno Binasco.

"In questi giorni ci sono stati numerosi scambi sui titoli e molti soci che 10 giorni fa erano azionisti oggi non lo sono più. Mi auguro che domani all'assemblea di Impregilo partecipino e votino solo azionisti con le azioni effettivamente possedute. Sarebbe molto grave che il futuro di Impregilo fosse deciso da persone che hanno venduto le proprie partecipazioni", afferma Binasco in una nota.

5 - ASSOGESTIONI NON VOTA, STUPORE TRA INDIPENDENTI
(ANSA) - Domani i fondi rappresentati da Assogestioni sono orientati a non presentarsi nell'assemblea di Impregilo chiamata a deliberare sulla richiesta di revoca dell'attuale cda da parte di Salini. Lo si apprende da fonti di mercato. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, la decisione sarebbe stata avvallata dal presidente di Assogestioni, Domenico Siniscalco, e avrebbe creato stupore tra i consiglieri delle minoranze, gli indipendenti Nigel Cooper, Barbara Poggiali e Alfredo Scotti, questi ultimi due eletti in cda lo scorso 28 maggio proprio su indicazione di Assogestioni.

In uno scontro sul filo di lana, la neutralità di Assogestioni, che dunque non sosterrà i propri rappresentanti in cda, potrebbe essere decisiva nel far pendere l'ago della bilancia a favore di Salini. Nell'ultima assemblea i fondi di Assogestioni si erano presentati con una quota del 4% del capitale.


6 - UNICREDIT E INTESA BORDATE A MEZZO STAMPA PER IMPREGILO - DIETRO LA BATTAGLIA TRA GAVIO E SALINI L'OMBRA DELLE DUE PIÙ GRANDI BANCHE ITALIANE. PALENZONA VA ALL'ATTACCO SUL CORRIERE

Vittorio Malagutti per il "Fatto quotidiano"

Su Impregilo siamo agli stracci. Imprenditori, banchieri, consulenti se le danno di santa ragione. E quando capita lo fanno pure a mezzo stampa. Ieri, per dire, un peso massimo del calibro di Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Unicredit e presidente di Impregilo, ha scelto le colonne del Corriere della Sera per assestare un paio di ceffoni ai rivali. Ceffoni verbali s'intende. Che succede? Semplice, domani è in programma l'assemblea dei soci decisiva per stabilire chi comanda nella più grande azienda di costruzioni nazionale.

Famiglia Gavio da una parte. I Salini dall'altra. Entrambi possiedono il 29 per cento e spiccioli del capitale di Impregilo. Poche azioni in più e superando la soglia del 30 per cento i due contendenti sarebbero costretti, lo prevede la legge, a lanciare una costosissima offerta pubblica d'acquisto in Borsa. Non sia mai che in Italia vinca il mercato. Macchè. Si va alla conta in assemblea, tra sospetti di rastrellamenti occulti e di altre manovre poco chiare. La Consob vigila, si dice in questi casi.

Fatto sta che entrambe le parti si lanciano accuse, neppure troppo velate, di irregolarità. Intanto, per adesso, il bastone del comando è in mano ai Gavio, padroni, tra tante altre cose, di un grande gruppo autostradale.

I Salini, che hanno fatto man bassa di titoli in Borsa, vorrebbero fondere la loro azienda di costruzioni con l'Impregilo per dar vita a un colosso da 7 miliardi di euro di ricavi. Visto che i Gavio, ovviamente, vedono questo progetto come il fumo negli occhi, gli scalatori hanno pensato bene di convocare per domani un'assemblea con all'ordine del giorno la revoca dell'intero consiglio di amministrazione di Impregilo.

Sarà una sfida all'ultimo voto. I rivali partono praticamente alla pari e tutto si giocherà sulle deleghe raccolte tra i piccoli azionisti. Proprio per questo, ancor più che in altri casi, può rivelarsi decisiva la campagna mediatica. E allora ecco Palenzona che le spara grosse su Claudio Costamagna, presidente di Impregilo designato dai Salini nel caso vincessero in assemblea.

Il banchiere d'affari (ex Goldman Sachs) Costamagna, a sua volta, sempre sul Corriere, dieci giorni fa aveva tirato in ballo il corpulento presidente di Impregilo, un ex politico democristiano da 20 anni e più legato a doppio filo ai Gavio. I quali tempo fa gli garantirono le entrature giuste (giuste per far carriera) nella Mediobanca all'epoca guidata da Enrico Cuccia e Vincenzo Maranghi. Nell'intervista al Corriere, Palenzona ha descritto Costamagna come "un censore vergine" dotato di "cultura debole". Peggio ancora, ha rievocato il suo ruolo di consulente superpagato di Cesare Geronzi quando Unicredit comprò Capitalia.

Del resto l'ex manager di Goldman Sachs nella sua precedente esternazione al Corriere aveva parlato dei Gavio come l'espressione di un capitalismo "consociativo ed ereditario" che tenta di sbarrare la strada ai paladini del mercato, cioè i Salini, portatori di una cultura "meritocratica e imprenditoriale". Come spesso succede in questi casi, le roboanti dichiarazioni di principio servono a coprire interessi ben più concreti. I Gavio voglio tenersi stretta Impregilo perchè i lavori edili messi al servizio dei cospicui appalti delle concessioni autostradali diventano un moltiplicatori eccezionale di ricavi.

I Salini invece sanno bene che devono crescere, e di molto, per non finire ai margini in un mercato come quello delle grandi opere dominato da colossi multinazionali. E allora un'eventuale fusione con un grande gruppo quotato in Borsa come Impregilo sarebbe la soluzione ideale ai problemi di dimensione. D'altra parte, se è vero che i discorsi sulla lotta tra i due capitalismi lasciano il tempo che trovano, la battaglia che domani si trasferirà in assemblea è l'espressione di uno scontro ben più più ampio che attraversa tutta la finanza nazionale.

I Gavio sono sostenuti da Mediobanca e Unicredit, un'alleanza vista all'opera, per dire, anche nella vicenda Fonsai-Ligresti. E Palenzona, vicepresidente di Unicredit nonchè, fino a poche settimane fa, amministratore di Mediobanca, parla a nome di quel mondo. Dietro i Salini e il loro consulente Costamagna si profila invece l'ombra di Intesa, l'altro polo del capitalismo italiano. Una sfida che va in scena da tempo. E domani si ricomincia. Appuntamento all'assemblea di Impregilo.

 

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