MILANO (+2,8%) ECCITATA DA WALL ST., CHE TOCCA I MASSIMI DAL 2008 - L’ECONOMIA REALE NON C’ENTRA: È LA FED CHE STAMPA SOLDI - LO SPREAD CALA A 328 - L’INGHILTERRA BLOCCA LE REGOLE SUI BONUS (E BASILEA 3) - MARPIONNE: IPO CHRYSLER PRONTA SE LO VUOLE IL SINDACATO - DE BENEDETTI: NON SONO OTTIMISTA SULLA CRISI - ALLEANZA SEC-FBI PER CONTROLLARE I MERCATI - LAZARD E PIONEER PUNTANO SUI BOND ITALIANI - FININVEST, SALE PELLEGRINO…

1 - BORSA: MILANO CORRE CON EUROPA E SAIPEM, BENE BANCHE E FIAT
(ANSA) - I mercati europei guardano ai buoni dati economici di Stati Uniti, oltre che della Cina, e schizzano ai massimi degli ultimi quattro anni e mezzo, di fatto riallineandosi al giugno 2008, prima del fallimento di Lehman Brothers. Milano è stata la migliore Borsa europea con l'indice Ftse Mib che ha chiuso in crescita del 2,78% a 15.974 punti e l'Ftse All Share in aumento del 2,67% a quota 16.961. Bene anche Francoforte, Madrid e Parigi, tutte con un rialzo superiore ai due punti percentuali, mentre Londra (+1,36%) si è mostrata più cauta.

Per una volta gli spread sui titoli di Stato italiani, sui quali è stata una giornata di riduzione della tensione, sembra abbiano seguito i mercati azionari, dove "si punta soprattutto sugli Stati Uniti: il dato migliore delle previsioni dell'indice Ism - spiega all'ANSA Stefano Mach, gestore senior di Azimut - ha consolidato il rialzo di giornata, ma è indubitabile che Oltreoceano l'economia giri a un ritmo diverso, molto migliore rispetto al resto del mondo, anche se bisogna sempre vedere come verrà risolta la questione fiscale".

"Anche l'Europa sta comunque gestendo abbastanza bene la crisi - è l'idea dei gestori - e in Italia lo scossone post-elettorale poteva essere peggiore: ci sono acquirenti per i titoli di Stato e questo rimane un buon segnale". In Piazza Affari si sono così registrati anche veri boom, come quello di Saipem, salita dell'8,21% finale a 21,4 euro dopo che Goldman Sachs ha migliorato il suo giudizio in 'buy' e l'ha inserita nella sua 'conviction list' con prezzo obiettivo a 27 euro.

Molto bene anche Azimut (+6,5%), Mediobanca (+6,17%), Fiat (+5,88%), Intesa (+4,5%) e Generali (+4,45%). Acquisti inoltre su Telecom Italia (+4,21%) mentre Ti Media é scivolata dell'11%. Deboli Ansaldo Sts (-1,38%, che a Borsa chiusa ha distribuito i dati 2012), Atlantia (-1,41%) e Banco popolare, che ha ceduto il 2,70% a 1,19 euro dopo il 'profit warning' della vigilia con cui ha anticipato una perdita di oltre 300 milioni di euro.

2 - SPREAD BTP CHIUDE A 328 PUNTI BASE
(ANSA) - Chiude la seduta sotto i 330 punti base lo spread tra il Btp e il Bund tedesco. La forbice Roma-Berlino si restringe a 328 punti col tasso sul decennale italiano al 4,73%. In calo anche il differenziale della Spagna, con lo spread tra i titoli decennali iberici e quelli tedeschi a 359 punti base. Il rendimento dei Bonos si attesta al 5,04%.

3 - BANCHE: ECOFIN RINVIA DECISIONE FINALE SU REGOLE BASILEA 3 E BONUS
Radiocor - Per evitare l'isolamento del Regno Unito, l'Ecofin ha rinviato la decisione finale sulle regole di Basilea 3 (requisiti di capita le) e sui bonus bancari. Il presidente irlandese Michael Noonan ha dichiarato che 'esiste una larga maggioranza per il si' all'accordo raggiunto con l'Europarlamento' e che viene dato mandato agli ambasciatori Ue 'per verificare il testo finale con l'Europarlamento su alcuni punti tecnici come la data dell'entrata in vigore e i tetti alle remunerazioni'.

4 - FISCO: GIAMPAOLINO,E'INSOSTENIBILE,IMPROPONIBILI NUOVE TASSE
(ANSA) - L'Italia "non può sostenere più a lungo ancora il peso delle incertezze e degli squilibri nella distribuzione del carico fiscale". Il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, definisce così "improponibili ulteriori aumenti impositivi", alla presentazione del libro Il salasso di Dino Pesole. E' "quindi anche preclusa la possibilità di rispondere ad ulteriori emergenze con misure di aggravio fiscale", ha aggiunto.

5 - ANSALDO STS: RICAVI E UTILE +3%, PANSA LASCIA PRESIDENZA
(ANSA) - Ansaldo Sts chiude il 2012 con un utile netto consolidato di 76 milioni (+3,6%) e ricavi per 1.248 milioni (+3,0%) e si avvia a distribuire ai soci un dividendo di di 0,18 euro per azione (da 0,175 euro). Lo si legge in una nota che da annuncia anche le dimissioni dalla presidenza e dal Cda di Alessandro Pansa a causa dei maggior impegni legati alla nuova carica di a.d di Finmeccanica. Per il 2013 la società parla di "elementi a sostegno delle buone aspettative per il futuro" mentre rileva che "la situazione di incertezza in Libia non consente una precisazione a breve della ripresa degli importanti contratti acquisiti in quel Paese".

6 - BRIDGESTONE: EMILIANO, PRONTI OCCUPAZIONE FABBRICA
(ANSA) - Nel caso in cui "il sindacato dovesse decidere per forme di lotta più incisive, come l'occupazione dello stabilimento, la città ed il sindaco in persona saranno dalla parte degli operai e occuperanno la fabbrica". E' quanto ha affermato il sindaco di Bari, Michele Emiliano, in merito alla vicenda Bridgestone.

7 - CHRYSLER: MARCHIONNE, NEL III TRIM. PRONTA IPO SE LO CHIEDE VEBA
Radiocor - 'Dobbiamo stabile una valutazione chiara delle quote Chrysler e vedere se e' possibile che Fiat rimpiazzi l'Ipo e dia la liquidita' al trust Veba'. Cosi' l'ad Fiat, Sergio Marchionne, in occasione del Salone dell'auto di Ginevra in riferimento alle azioni del gruppo di Detroit in portafoglio a Veba. Marchionne ha aggiunto che e' iniziato il processo di analisi e valutazione degli intermediari finanziari: 'stiamo analizzando con Veba una serie di potenziali candidati'.

'Nel terzo trimestre le carte sono in regola per l'Ipo Chrysler se richiesta da fondo Veba' ha aggiunto Marchionne. L'a.d. Fiat, ha comunque escluso un aumento di capitale per rilevare la quota di Chrysler detenuta dal fondo Veba. 'No' ha risposto il manager ai giornalisti che gli chiedevano se c'era bisogno di un aumento di capitale. 'Abbiamo abbastanza liquidita'. Ci sono risorse nel gruppo' ha aggiunto Marchionne.

8 - CRISI: DE BENEDETTI, NON ME LA SENTO DI ESSERE OTTIMISTA
(ANSA) - "Non me la sento di essere ottimista" di fronte alla attuale situazione economica. Lo ha detto, alla presentazione del suo ultimo libro, 'Mettersi in gioco', il presidente del gruppo L'Espresso, Carlo De Benedetti. "Siamo nel pieno di una crisi che la gente si ostina a chiamare recessione - ha osservato - ma che io credo sia entrata nella fase successiva, quella della depressione.

La recessione - ha aggiunto De Benedetti - contiene in sé il ciclo economico, alti e bassi, questa è una discesa precipitosa". Per questo - ha proseguito ancora De Benedetti - "mi faceva un po' ridere quando l'attuale presidente del Consiglio diceva che a fine 2012, metà 2013 avremmo visto la ripresa. Non so su cosa si basasse, forse era propaganda: credo che il 2013 sarà peggio del 2012".

9 - ITALCEMENTI: CONTI 2012 IN ROSSO PER 362 MLN DOPO RETTIFICHE
(ANSA) - Italcementi chiude il 2012 in perdita per 362,4 milioni dopo oneri non ricorrenti per 475 milioni, legati a rettifiche di valore di avviamento (impairment), costi di ristrutturazioni e a uno sfavorevole effetto fiscale di natura contabile (imposte differite). Senza tale impatto -spiega una nota- il risultato netto sarebbe stato positivo per circa 113 milioni. Il gruppo distribuirà un dividendo di 0,06 euro sia alle azioni ordinarie (0,12 euro nel 2011) sia alle risparmio (da 0,18 euro).

10 - BORSA: FT; ALLEANZA SEC-FBI PER CONTROLLO MERCATI E INDAGINI
(ANSA) - La Sec e l'Fbi si allenano per monitorare al meglio gli scambi computerizzati e valutare eventuali manipolazioni di mercato. Lo riporta il Financial Times, sottolineando che negli negli ultimi mesi agenti dell'Fbi hanno partecipato a incontri presso la Sec per esaminare hedge fund e altre società che fanno ricorso a strategie di rating che usano algoritmi complessi.

L'obiettivo dell'alleanza è quello di cercare di capire meglio e controllare meglio i mercati, divenuti sempre più complessi. Al centro degli incontri tenuti le modalità con cui i trader possono manipolare i mercati inondandoli di quotazioni o piazzando milioni di ordini per poi cancellarli rapidamente in modo da spingere altri operatori a scommettere a beneficio della loro posizione. Strategie che sono state criticate per aver destabilizzato il mercato e per aver messo in una posizione di svantaggio gli investitori retail.

11 - WALL STREET PREMIA OBAMA, DA MINIMI STORICI A RECORD
(ANSA) - Il momento peggiore della crisi sembra ormai alla spalle, almeno guardando a Wall Street: l'indice degli industriali Dow Jones è ai massimi storici, quello dei tecnologici, il Nasdaq, raggiunge i livelli più alti dal 2000 e lo S&P 500 è vicino al record. Una situazione completamente diversa da quando il presidente americano Barack Obama ha assunto l'incarico: si è passati dall'emergenza 'Grande Recessione' ai massimi in Borsa. Da una Wall Street critica e 'nemica' dell'amministrazione, a una che sembra premiarla. Dopo il crash del 1929, quello della 'Grande Depressione', il Dow Jones ci ha messo 25 anni per tornare ai livelli nominali dai quali era sceso.

In questo caso ce ne sono voluti cinque. Una strada tortuosa verso la vetta per il Dow Jones: nel marzo 2009, poco dopo l'insediamento di Obama, il listino a sceso ai minimi storici a 6.547,05 punti. Da allora è più che raddoppiato, salendo di oltre 7.500 punti e ora viaggia deciso sopra i 14.200 punti: si tratta di un nuovo record che manda in pensione la chiusura più alta della sua storia nell'ottobre 2007 (14.164,53 punti) e il massimo intraday (14.166,97 punti). Solo dall'inizio del 2013 il Dow Jones guadagna quasi il 9%, superando già i rialzi accumulati nell'intero 2013.

Nei primi quattro anni di Obama alla Casa Bianca il listino è cresciuto del 71,71%, la perfomance migliore dai tempi del primo mandato di Bill Clinton. Una ripresa, quella del Dow Jones e di Wall Street affondate nel 2008 con la crisi finanziaria e le banche sull'orlo del collasso, dovuta ai maxi interventi a sostegno dell'economia americana: dal piano di stimolo da oltre 800 miliardi di dollari varato da Obama poco dopo assunto l'incarico, ai salvataggi delle banche e delle industrie, passando per la Fed, la vera protagonista della corsa degli indici: dal 2008 la banca centrale ha iniettato nel sistema oltre 3.000 miliardi di dollari di stimolo monetario e oltre 1 miliardo di dollari di finanziamenti per il salvataggio delle istituzioni.

La corsa di Wall Street, che non sembra minimamente spaventata dai tagli automatici alla spesa, si contrappone una ripresa economica lenta e fragile agli shock. E soprattutto un mercato del lavoro ancora in difficoltà, che sembra confermare come l'economia reale sia quella piegata mentre la finanza e Wall Street, aiutate massicciamente durante la crisi, sono riprese a volare.

12 - CRISI: LAZARD E PIONEER, PUNTARE SU BOND ITALIA E SPAGNA
(ANSA) - Comprare titoli di stato italiani quest'anno. E' il consiglio che arriva da società di investimento del calibro di Lazard e Pioneer che estendono il consiglio anche ai bond spagnoli. "E' il momento di puntare sui bond dei mercati periferici" sostiene Christian Eckert, responsabile reddito fisso in Europa di Lazard nel corso del congresso di Euromoney a Londra.

I rendimenti dei Btp a 10 anni - ha spiegato, secondo quanto riporta Bloomberg - hanno fatto un balzo di 70 punti basi dopo aver toccato il 4,07 per cento, il minimo degli ultimi due anni, lo scorso 25 gennaio, alla luce di elezioni non risolutive che hanno sollevato timori di un deragliamento delle misure di austerità pensate per tenere sotto controllo il debito del Paese ed evitare una crisi finanziaria europea. E sono ancora ancora due punti percentuali sotto i livelli di luglio, prima che il presidente della Bce Mario Draghi assicurasse che avrebbe fatto di tutto per salvare l'euro.

Glenn Hadden, a capo dell'European fixed income di Morgan Stanley, ha osservato durante la conferenza che preferisce "investire nella politica" della Bce per tenere sotto controllo il differenziale di rendimento del debito dei paesi periferici della zona euro. Con un 5,06 per cento, i bonos spagnoli a dieci anni rendono 362 punti base in più rispetto al Bund tedesco. "Il premio di rischio sui bond periferici è molto competitivo, ha affermato Cosimo Marasciulo, responsabile bond governativi di Pioneer. "Comprare titoli di stato è avvincente" sebbene - ha avvertito - gli investitori devono essere accorti sulla volatilità.

13 - MERCEDES, UN MANAGER SU DUE STRANIERO
MDF per il "Corriere della Sera" - Daimler punta a un management più internazionale e meno tedesco. Sulle quote rosa ai vertici il ceo Dieter Zetsche del colosso di Stoccarda è sempre stato scettico. Ma ora punta piuttosto a introdurre una «quota per la globalizzazione», ad aumentare fino al 50% la quota di manager internazionali nel gruppo. Secondo un'intervista rilasciata dal consigliere responsabile per il personale Wilfried Porth a Die Welt, «finora il management del gruppo è ancora molto tedesco».

Mentre il colosso globale, con 270 mila dipendenti, di cui 100 mila all'estero, è proiettato verso una crescita negli Stati Uniti, in India, Cina e Asia. Ed è appunto in «queste regioni» che Daimler intende reclutare i giovani manager, puntando a una «quota» del 50% destinata a scalare i vertici fino al top-management, aperti finora in maggior parte a tedeschi, e soprattutto agli Schwaben (svevi) di Stoccarda, sede storica di Daimler. Perché entro il 2020 il gruppo punta a raddoppiare la produzione di auto Mercedes per riconquistare a Bmw e Audi il primo posto nelle classifiche dei marchi premium.

14 - FININVEST, SALE PELLEGRINO
F.D.R per il "Corriere della Sera" - L'avvicendamento alla guida della Mondadori tra Maurizio Costa ed Ernesto Mauri ha fatto passare in secondo piano l'arrivo nel board del gruppo editoriale del manager che in questi anni è stato l'ombra di Marina Berlusconi. Si tratta di Danilo Pellegrino, direttore generale della Fininvest da un decennio. Il consiglio della casa di Segrate è un altro traguardo per il manager che già a giugno dello scorso anno era stato chiamato da Marina nel board della Fininvest (dopo 25 anni in azienda) e prima ancora in quello di Mediolanum da Ennio Doris, che all'inizio di quest'anno ha assegnato a Pellegrino anche la presidenza di alcune società controllate dal banca di cui Silvio Berlusconi è il primo socio.

 

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