1- BENVENUTI AL MONTE DEGLI SCAZZI DI SIENA! L’INDICAZIONE "ARROGANCE PROFUMO FOR PRESIDENT" RIUSCIRÀ AD ARRIVARE SANA E SALVA ALL’ASSEMBLEA DI FINE APRILE? 2- ECCO LA TANTO SOSPIRATA NOMINA A PRESIDENTE PER IL BANCHIERE PIÙ “LIQUIDATO" D’ITALIA (40 MLN DA UNICREDIT), COSTRETTO A PRENDERE CASA NOTTETEMPO IN UNA FRAZIONE SENESE: APRE IL SUO MANDATO CON IL CALCIO NELLE PALLE DEL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE GABRIELLO MANCINI, AZIONISTA DI RIFERIMENTO DEL MONTE (46% DEL CAPITALE), CHE NON LO HA VOTATO E, UNA VOLTA FINITO IN MINORANZA, HA SBATTUTO LA PORTA 3- PROFUMO DI GUAI: MANCINI NON INTENDE DIMETTERSI FINO ALLA SCADENZA: LUGLIO 2013 4- MA NON E’ FINITA: GRAN FRONTALE FINALE TRA DS ED EX MARGHERITA! E SULLA ROCCA SPUNTA UN CDA COMPOSTO DA OSCURI PROFESSORI UNIVERSITARI (VOLUTI DA BANKITALIA?)

1 - MPS: SQUADRA TECNICA IN CDA PER COMBATTERE LA SINDROME DI FILIPPO II
(ASCA) - La Fondazione Mps ha scelto i sei candidati della lista di maggioranza che occuperanno 6 delle dodici poltrone del Monte dei Paschi di Siena: Alessandro Profumo, designato alla presidenza del Monte, l'attuale Dg della banca, Fabrizio Viola che assumera' la carica di Amministratore delegato, Tania Groppi, docente di Istituzioni di diritto pubblico nella facolta' di Economia dell'Universita' di Siena, Paola Demartini, docente di Economia Aziendale dell'Universita' degli Studi di Roma Tre, Angelo Dringoli,

E' professore ordinario di Economia e gestione delle imprese presso la Facolta' di Economia dell'Universita' di Siena , Marco Turchi, commercialista, amico di Massimo D'Alema, gia' nel Collegio sindacale della Banca. Rispetto alla previsioni della vigilia, solo due nomi, quello di Profumo e Viola, hanno confermato le attese.

Tra le novita' l'ingresso di due donne della stanza dei bottoni di Rocca Salimbeni. Nel complesso le nomine, rispetto ai precedenti Cda, sembrano aver maggiormente privilegiato dei profili tecnici, per la prima volta, ad eccezione di Turchi, abbandonano i laureati in economia, migliora anche il profilo linguistico, meno vernacoliere e piu' inglese. Lo scontro sui nomi non e' stato all'insegna dell'aplomb britannico, due giorni di frenetiche riunioni e alla fine si e' consumata una frattura tra i membri della Deputazione Amministratrice chiamata a scegliere la rosa dei candidati.

Il presidente della Fondazione, Gabriello Mancini, e' stato messo in minoranza sul nome di Profumo, a cui ha opposto un solitario rifiuto. Cosi' l'era Profumo inizia sul filo del paradosso, con la manifesta opposizione del presidente della Fondazione, azionista di riferimento del Monte (46% del capitale destinato a scendere al 33,5% per ridurre un debito di 900 milioni di euro).

Molteplici le letture del colpo di scena in terra di Siena. Quella politica legata alle diatribe all'interno del Pd locale che hanno certificato il successo del sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, anima Ds del Pd locale, in antitesi all'anima Margherita del Pd guidata da Alberto Monaci. Sebbene entrambi non piazzato ai piani alti di Rocca Salimbeni alcun fedelissimo.

C'e' anche una interpretazione meno prosaica del ribaltone di Siena, dove si scorge la silenziosa moral suasion della Banca di Italia che avrebbe visto di buon occhio un Cda con un profilo professionale diverso da quello espresso pastoie senesi.
L'era di Giuseppe Mussari presidente uscente del Monte si chiude, senza standing ovation, con contorni simili alla parabola del governo Berlusconi.

Li' saliva lo spread e sono arrivati i tecnici, qui esplodevano le criticita' della Banca e sono arrivati i tecnici. Li' e' arrivato il decreto salva-Italia, qui si annuncia il piano salva-Monte. Se il primo dovrebbe salvare anche gli italiani, il secondo dovrebbe salvare anche la Fondazione.

Senza i dividendi del Monte, oramai unica fonte di reddito di Palazzo Sansedoni, ben 4,5 miliardi, di cui 1 a debito, sono stati investiti negli aumenti di capitale della banca e nel tentativo, rivelatosi poi perdente, di mantenere la maggioranza del capitale Monte, non si salvano nemmeno Comune e Provincia di Siena. Agli enti locali, e non solo, Mancini ha pagato, e continua a pagare, qualche decina di milioni di euro di debiti all'anno.

Quest'anno Rocca Salimbeni, a causa della svalutazione degli avviamenti sulle acquisizioni di Biverbanca e Antonveneta, chiudera' l'esercizio in rosso e dovendo rafforzare il patrimonio di 3,3 miliardi, non distribuira' alcuna cedola. Cala il sipario su un decennio di vacche grasse, dove i dividendi del Monte trasformati dalla Fondazione in erogazioni, si riversavano copiosi sul territorio, complessivamente quasi 2 miliardi di euro.

A Siena si respirava la stessa aria della Spagna di Filippo II quando, nel sedicesimo secolo, l'oro che pioveva dal Nuovo Mondo sembrava assecondare una crescita infinita e non poche megalomanie, alcune segnatamente clientelari.
Poi le spese superarono di gran lunga le entrate, arrivarono i debiti e servirono quattro secoli per riprendersi. A Siena, la controparte femminile di Firenze, il sogno gotico per eccellenza, speriamo ne bastino molti, molti di meno.

2 - ARROGANCE PROFUMO PRENDE CASA A POGGIBONSI
Scrive Federico De Rosa sul "Corriere della Sera": Le consultazioni sono andate avanti tutto il giorno. E solo a fine serata è arrivato l'accordo e il via libera a Profumo, che nei giorni scorsi ha preso domicilio a Staggia Senese, una frazione di Poggibonsi, per adeguarsi allo statuto di Rocca Salimbeni e prepararsi alla nomina che avverrà all'assemblea dei soci in programma il 27 aprile.

3- MPS: MANCINI RESTA ALLA GUIDA DELLA FONDAZIONE, NO IPOTESI DIMISSIONI
(Adnkronos) - Gabriello Mancini, presidente 
della Fondazione Mps, resta al suo posto e sarebbe intenzionato a 
concludere regolarmente il mandato che scadra' nel luglio 2013. Non ci 
sono segnali, per il momento, che possano far pensare a dimissioni o 
ad abbandoni anticipati da parte di Mancini, che ieri sera si e' 
astenuto sul nome di Alessandro Profumo, ex ad di Unicredit, indicato 
come futuro presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena. Per ora, 
dunque, secondo quanto risulta all'Adnkronos, le designazioni per il 
cda dell'istituto di credito senese non sembrano avere conseguenze 
dirette sulla governance della Fondazione di Palazzo Sansedoni. 

(Red-Xio/Zn/Adnkronos) 
19-MAR-12 10:29

4- MPS: ASTENSIONE MANCINI SU PROFUMO, NIENTE DI PERSONALE
= 
PRESIDENTE FONDAZIONE, NON NECESSARIA ALTRA 'PRESENZA ESTERNA' A 
SIENA
(Adnkronos) - Gabriello Mancini, presidente 
della Fondazione Mps, si e' astenuto sul nome di Alessandro Profumo, 
indicato come futuro presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena. 
Nella scelta dell'astensione non c'e' niente di personale contro 
Profumo, banchiere di alto profilo, precisano fonti vicino a Mancini.

Il presidente della Fondazione riteneva che la presenza del 
nuovo direttore generale Fabrizio Viola, indicato come prossimo 
amministratore delegato, fosse gia' una garanzia per l'istituto dato 
che puo' contare su un ampio mandato decisionale. Non sarebbe stata 
dunque tirata in ballo la stima verso la persona di Profumo, che 
Mancini avrebbe ribadito, ma sarebbe stata giudicata non necessaria 
un'altra 'presenza esterna' a Siena di gran calibro per il vertice di 
Mps, potendo gia' contare su un manager di indiscussa capacita' come 
Viola.

5- MPS: VIOLA, FELICE PER SCELTA PROFUMO, RECIPROCA STIMA PROFESSIONALE
(Adnkronos) - "Molto bene. Ottime proposte. Sono 
particolarmente felice della scelta di Profumo con il quale vi e' un 
rapporto consolidato di reciproca stima professionale e personale". 
Cosi' il direttore generale e prossimo amministratore delegato, 
Fabrizio Viola, commenta all'Adnkronos il via libera da parte della 
Fondazione Montepaschi allingresso di Alessandro Profumo al vertice di 
Mps.

 

ALESSANDRO PROFUMO - copyright Pizzimonte dei paschi di sienaFABRIZIO VIOLA SEDE CENTRALE MONTE DEI PASCHI DI SIENAsiena piazzaGabriello ManciniMASSIMO DALEMA PROFUMO CON LA MARITA SABINA RATTI FRANCO CECCUZZIalberto monaci 01GIUSEPPE MUSSARI

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...