NESSUNO VUOLE PIU’ LE BORSETTE GILLI CHE FURONO DI GIULIA LIGRESTI – ARRIVA IL “SUPER MINISTERO” PER LE FINANZE VATICANE – IL MINI-RUBLO CHE FREGA INDESIT – DUELLO RUSTICANO TRA BANCHE VENETE…

ANNUNCIO SUL «CORSERA» PER VENDERE GILLI
Da "il Giornale" - Il marchio Gilli è in vendita da oltre un anno, ma i compratori non ci sono. Ultima carta da giocare un annuncio sulle pagine economiche del Corriere della Sera . Fondato a inizio Duemila per produrre borse di lusso, Gilli, il marchio di Giulia Ligresti, aveva aperto negozi monomarca a Milano, in via della Spiga, e a Roma. La prima borsa, a forma di cubo, era stata lanciata con una mega festa dove si respirava un clima da «Milano da bere». Ma senza i soldi della Fonsai di papà Salvatore, Gilli ha chiuso negozi e borsette. La richiesta è di 3 milioni di euro, ma anche chi è incaricato della vendita sa che è una quotazione troppo alta. I disegni delle borse di Giulia non rientrano però nel pacchetto.

UN «SUPER-MINISTERO» PER LE FINANZE VATICANE
Ca. Mar. per il "Sole 24 Ore" - Sul tavolo di Papa Francesco sono arrivate le prime proposte concrete di riforma delle finanze vaticane, Ior in testa. Dopo mesi di studi delle due commissioni referenti, ieri i cardinali del "C-8" incaricati di studiare il riordino della Curia e quelli del "Consiglio del 15" competenti per i problemi economci e finanziari dello Stato (specie sul bilancio) si sono riuniti nella Sala Bologna con Bergoglio e il segretario di Stato Parolin per iniziare a stendere le prime idee operative.

Quella che più di tutte spicca è la creazione di un "superministero" delle finanze, che accorpi gran parte delle competenze finanziarie delle varie congregazioni (Apsa, Affari Ecomomici, e in parte Propaganda Fide e Govenatorato), centralizzando i flussi finanziari. Per lo Ior l'idea è di uno scorporo delle attività finanziarie "pure", da affidare forse all'esterno, da quelle di "servizio" alle opere di religione, riportando così il Torrione alla sua missione originaria. Un'idea che troverà molte resistenze dentro le mura leonine, ma che sembra piacere al Papa.

MINI-RUBLO? NON DITELO A INDESIT
S.Fi. per il "Sole 24 Ore" - Il rublo è un pugile suonato, messo ko dall'euro. Ieri sera ci volevano 49 biglietti della moneta di Mosca per comprarne solo uno della divisa di Eurolandia. Piangono le griffe del lusso italiane e i turisti russi: lo shopping del Made in Italy diventa sempre più costoso. Ma piangono anche altri, più insospettabili: come la Indesit, in quel di Fabriano in mezzo agli Appennini. Altro che le frizioni familiari in seno ai figli di Vittorio Merloni, che hanno tenuto banco per mesi e ora si sono risolte in modo non traumatico; altro che la ricerca di uno sposo per un matrimonio ormai indispensabile.

La vera preoccupazione per il colosso italiano degli elettrodomestici è il mini-rublo: la Russia è stata negli ultimi anni il salvagente, un mercato in costante crescita mentre l'Euroa entrava in stagnazione. L'Est Europa da sola pesa per poco meno della metà dei ricavi totali (38%). Ma l'anno scorso la Russia ha perso il 15% di ricavi: un 10% è colpa di un'improvvisa caduta dei consumi. Il resto al Super-Euro. Se il rublo continua a calare, in un mercato che ha smesso di correre, sarà un problema.

IL DUELLO RUSTICANO TRA LE BANCHE VENETE
R.Fi. per il "Sole 24 Ore" - Tra Vicenza e Montebelluna, provincia di Treviso, ci sono circa 50 chilometri. Ma la sensazione è che, almeno a vedere il continuo botta e risposta tra i vertici delle due banche locali (Popolare di Vicenza da un parte, Veneto Banca dall'altra), la distanza sia, a dir poco, siderale. Ieri a frenare sulla proposta di matrimonio tra le due banche ventilata da Gianni Zonin, presidente di PopVi, è stato lo stesso ceo dell'istituto di Treviso, Vincenzo Consoli. Che ha detto senza mezzi termini che l'aggregazione con la Vicenza «è sbagliata sotto il profilo industriale ed incoerente con gli interessi dei soci, di tutti i colleghi e del territorio».

Non solo. Consoli, pur senza citare esplicitamente l'aumento di capitale da un miliardo appena annunciato da PopVi, ha detto che «gli aumenti di capitale possono celare necessità di rafforzamento patrimoniale notevolmente superiori a quanto viene dichiarato a gran voce». Immediata la controrisposta di Zonin. «Noi veneti non facciamo nulla per forza, siamo brava gente». Il duello veneto, insomma, continua.

SCOGLIO UE PER ALIERTA SULL'AVANZATA TEDESCA
A.Ol. per il "Sole 24 Ore" - Non è un momento d'oro per Telefonica, che dopo essere sta messa in mora dall'Antitrust brasiliano per le ultime mosse su Telco-Telecom, ora potrebbe trovare ostacoli anche per l'acquisizione della tedesca E-Plus da Kpn. Secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, il gruppo presieduto da Cesar Alierta potrebbe presto ricevere una contestazione formale dalla Commissione Ue, preoccupata che il deal possa danneggiare la concorrenza con la riduzione da quattro a tre del numero degli operatori mobili in Germania.

Per contro anche Hutchinson Whampoa ha ricevuto questo mese obiezioni all'acquisizione delle attività di Telefonica in Irlanda. Gli analisti di Bernstein non ritengono comunque in predicato la fusione tra E-Plus e O2 Deutschland, che andrà probabilmente avanti con gli aggiustamenti necessari. La Ue ha tempo fino al 14 maggio per deliberare sull'avanzata spagnola in Germania.

 

 

LO SHOPPING DI GIULIA LIGRESTILO SHOPPING DI GIULIA LIGRESTIPapa Francesco si carica l agnello GENNARO DI VIRGILIO CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO LOGO INDESITGIANNI ZONIN cesar_alierta

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...