L’ANTI-SCHETTINO: “SOLO UN DISGRAZIATO POTEVA ABBANDONARE LA NAVE COSÌ” - IL CAPO DEGLI AMMUTINATI CHE HANNO ORGANIZZATO I SOCCORSI A BORDO SI CHIAMA ROBERTO BOSIO ED È IL CAPITANO DELLA COSTA SERENA, LA GEMELLA DELLA CONCORDIA - ERA SULLA NAVE COME OSPITE: “CON GLI ALTRI CI SIAMO GUARDATI UN SECONDO NEGLI OCCHI, E ABBIAMO PRESO IL COMANDO” - VIDEO INCHIODA SCHETTINO: A MEZZANOTTE LA NAVE ERA ANCORA DRITTA. SE AVESSE ORDINATO L'EVACUAZIONE IN TEMPO, FORSE TUTTI I PASSEGGERI CE L’AVREBBERO FATTA…

1- COSTA CONCORDIA, A MEZZANOTTE LA NAVE ERA ANCORA DRITTA
VIDEO http://video.repubblica.it/dossier/naufragio-giglio-costa-concordia/costa-concordia-a-mezzanotte-la-nave-era-ancora-dritta/86004?video=&ref=HREA-1

Repubblica.it - Ecco il primo video girato dalla motovedetta della Guardia di finanza G104 Apruzzi della sezione operativa navale di Livorno che per prima, alle 22.35 di venerdì 13 gennaio, accosta la Concordia ormai arenata sullo zoccolo profondo 35 metri da cui non si muoverà più. Sono le 23.58 e la nave è in assetto, dritta. Dunque libera di calare le scialuppe su entrambe le murate. Queste immagini aggravano la posizione del capitano: se avesse ordinato l'evacuazione in tempo, forse i passeggeri avrebbero potuto abbandonare la nave in maggiore sicurezza

2- L'ANTI-SCHETTINO: "SOLO UN DISGRAZIATO POTEVA ABBANDONARE LA NAVE COSÌ"
Massimo Calandri e Laura Montanari per "la Repubblica"

Il capo degli "ammutinati" della Concordia parla con doloroso imbarazzo. Non fa mai il nome dell'"altro", ma ad un certo punto sbotta: «Solo un disgraziato avrebbe potuto abbandonare tutte quelle persone a bordo». Roberto Bosio è il capitano che dopo l´abbandono del comandante Schettino ha preso il comando della nave e coordinato con il resto dell´equipaggio le operazioni di soccorso e sbarco dei passeggeri.

Lui è quello che non ha abbandonato nessuno. Che per tutta la notte ha aiutato donne e bambini a salire sulle scialuppe di salvataggio. Che a terra è sceso per ultimo. Due volte predestinato, anche perché sulla Concordia era senza divisa, un ospite in borghese. Reduce da un´altra crociera Costa al timone di una "gemella", la Serena, dopo sei mesi consecutivi di navigazione stava tornando a casa e aveva preso un passaggio dai colleghi fino al porto di Savona, da dove avrebbe poi proseguito per Ventimiglia.

Quarantaquattro anni, il padre Romano grande velista, una famiglia di gente semplice cresciuta col sale sulla pelle. «È stata la più brutta esperienza della mia vita. Una tragedia, un dolore che mi porterò sempre dietro. Ma siamo riusciti ad evitare che finisse anche peggio, che tutto il nostro mondo sprofondasse. Adesso vorrei solo riposare. E dimenticare». Rifiuta la patente dell´eroe. «Ho fatto solo il mio dovere. Il dovere di un capitano di mare. Anzi no, lascia perdere il capitano: è stato il dovere di un uomo normale».

Roberto Bosio parla al telefono con la madre Francesca, che lo aspetta nella città di confine. Le spiega che con i giornalisti non può aprire bocca, non ora. «Se chiedono qualcosa, digli di rivolgersi alla Costa Crociere. O di leggersi Repubblica. C´è scritto tutto quello che è accaduto, per filo e per segno. È andata così». La manovra suicida e poi l´ignobile fuga di Francesco Schettino.

«Non posso dirti nulla. Abbiamo il divieto di parlare. Però sul giornale hanno scritto la verità. Che vergogna, mamma». L´equipaggio che si ribella, gli "ammutinati" che restano a bordo per soccorrere i passeggeri. «Non sono un eroe. Ho fatto il mio dovere. Io e gli altri con me. Ci siamo guardati un secondo negli occhi, e non abbiamo perso tempo. Papà avrebbe capito subito cosa si doveva fare. Tutti avrebbero capito».

Il capitano Bosio partirà stamani per la Riviera dei Fiori, e raggiungere la fidanzata con cui vive. A Ventimiglia abitano anche la madre Francesca, che per anni ha gestito un negozio di pelletteria, il fratello Andrea e la sorella Alice, che gestiscono due banchi di oggetti in pelle nei mercati della provincia di Imperia. Una famiglia semplice, che aspetta un figlio ed un fratello. Non un ‘eroe´. «Roberto è appassionato del mare e del suo lavoro. Ma soprattutto è una persona seria».

Francesca Bosio è rimasta scioccata quando ha ascoltato la registrazione dei dialoghi tra il comandante Schettino e la Capitaneria di Livorno. «Le parole di quell´uomo mi hanno fatto rabbrividire. L´ho trovato impressionante. Orribile. Come ha potuto dare delle risposte così sciocche in un momento tanto drammatico? Non lo conosco, non credo che mio figlio lo conosca bene. Non voglio giudicare. Ma ho paura a pensare cosa sarebbe potuto accadere di peggio, se l´altra notte Roberto e gli altri membri dell´equipaggio non fossero rimasti ad aiutare i passeggeri».

Dopo il naufragio Roberto Bosio non ha lasciato l´isola del Giglio. Prima è stato interrogato dagli inquirenti, poi ha partecipato ad una lunga serie di riunioni ‘tecniche´ con carabinieri e protezione civile. L´ultima, ieri sera verso le otto. Il capitano conosce perfettamente la Concordia per averci navigato, solo pochi giorni fa ha condotto la gemella Serena in una crociera di un paio di settimane lungo il Mediterraneo e poi oltre lo stretto di Gibilterra. Sa tutto di quell´imbarcazione e può essere utilissimo in questi momenti decisivi di indagine e per ogni operazione condotta sullo scafo.

«Mi ha appena detto che era con lo stato maggiore, lo ha chiamato così», spiega la madre. Che descrive un ragazzo appassionato della navigazione, del mare e del lavoro, diplomato diciannovenne all´istituto Nautico di Imperia e pochi mesi dopo già a bordo della Eugenio Costa nei panni dell´allievo ufficiale. Una vita sul ponte di comando, come Roberto Bosio racconta anche nella sua pagina di Facebook: "Staff captain presso Costa Crociere", dice di sé.

Ma sono gli appunti lasciati a proposito della "Filosofia di vita", che aggiungono molto al perché dell´ammutinamento. E di tutte quelle vite salvate l´altra notte: «Sono della generazione del Per favore, Buongiorno, Buonasera, Arrivederci e Grazie, del rispetto degli Anziani, del chiedere Permesso», scrive Bosio. «Di Salutare con un Sorriso, di Amare le persone per quello che sono, non per quello che hanno o mi danno. Mi hanno insegnato a trattare bene le persone».

 

UNO DEI SUB DEL GOS IN AZIONE DENTRO LA CONCORDIA SCHETTINO big SCHETTINO SPOT IL COMANDANTE FRANCESCO SCHETTINO SARKOZY COME LA CONCORDIA - CHE SCANDALO! IL CAPITANO NON HA VOLUTO ABBANDONARE LA NAVE BY PLANTULA NAVE CONCORDIA COSTA CONCORDIA FOTO INFRAROSSI jpegCONCORDIA FOTO SUBACQUEA IL NAUFRAGIO DELLA CONCORDIA

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