PASSATA L’URGENZA DELL’EUROCRAC (“ECONOMIST” PERMETTENDO), LE BORSE SCIVOLANO NEL BURRONE DEL FISCAL CLIFF (MILANO -2%) - E OBAMA LAVORA PER FARLO SLITTARE A METÀ 2013 - I CONTRIBUENTI DEL REGNO UNITO RISCHIANO DI PAGARE 66 MLD £ PER IL SALVATAGGIO DI RBS E LLOYDS - WINDJET CHIEDE 162 MLN € AD ALITALIA: “CONCORRENZA SLEALE PER ANNIENTAMENTO” - LA CORTE DEI CONTI VUOLE 286MILA € DALL’ISTAT - MPS NON RICHIAMA IL BOND…

1 - BORSA: LISTINI UE ALLE CORDE SUL FISCAL CLIFF, MILANO CHIUDE A -2%
Radiocor - Ancora una giornata improntata alla debolezza sui listini europei dove continua a tenere banco il fiscal cliff, ossia i tagli automatici che scatteranno se non si riuscira' a trovare un accordo politico sulla riduzione del debito pubblico Usa. Londra, Francoforte e Parigi hanno registrato flessioni superiori al punto percentuale. A Milano le vendite sono state ancora piu' consistenti toccando il 2,02% per quanto riguarda il Ftse Mib.

A pesare e' stato soprattutto l'andamento del settore bancario su cui pesano anche le indiscrezioni di una possibile verifica avviata da Bankitalia sui crediti in sofferenza. Bpm ha ceduto il 5,2%, Intesa Sanpaolo il 3,2% e Unicredit il 3,3%. Male Telecom (-4,7%) che ha risentito del possibile stop dello spin off della rete che consentirebbe l'abbattimento del debito. In netto calo pure Exor (-3,9%).

Fra i pochi titoli in controtendenza c'e' Campari (+1%) che rimbalza dopo i recenti cali. Sul mercato dei cambi, si indebolisce l'euro a 1,2707 (1,278 i eri) e a 103,313 yen (103,72) mentre il rapporto fra dollaro e yen si attesta a 81,32 (81,17). Per quanto riguarda il greggio, il Wti con scadenza a gennaio sale dell'1,49% a 87,14 dollari.

2 - SPREAD BTP STABILE A 354 PUNTI BASE
(ANSA) - Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco si mantiene stabile a 354 punti base col tasso sul titolo del Tesoro al 4,88%. Il differenziale della Spagna si attesta a 453 punti base col rendimento dei Bonos al 5,87%.

3 - USA: CASA BIANCA AL LAVORO PER FAR SLITTARE FISCAL CLIFF A META' 2013
Radiocor - La Casa Bianca sta studiando l'opzione di evitare il cosiddetto 'sequester', cioe' il via automatico ai tagli orizzontali alla spesa pubblica e la fine di tutti gli sgravi fiscali concessi nel 2003 dal presidente Bush, con un programma piu' piccolo e mirato di riduzione della spesa e aumenti delle tasse. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la Casa Bianca mirerebbe dunque a posporre a meta' del 2013 gran parte delle misure piu' drastiche necessarie per evitare il fiscal cliff, inclusi interventi sui programmi sanitari Medicare e Medicaid, e la riforma del sistema fiscale.

Il piano studiato dai funzionari della Casa Bianca e' simile per molti versi a quello all'esame dei membri del Congresso: in particolare, metterebbe fine ai tagli alle spese per un periodo compreso fra i 6 e i 12 mesi e li sostituirebbe con riduzioni piu' mirate e aumenti delle tasse. Il 'sequester' e' parte del cosiddetto fiscal cliff e prevede tagli alle spese e aumenti delle tasse per 500 miliardi di dollari a partire dal 2013 se prima il Congresso non trovera' un accordo su un piano sostitutivo. Come parte della soluzione, la Casa Bianca mira a permetter e la fine degli sgravi fiscali solo per le due aliquote piu' alte, cioe' per i piu' benestanti.

4 - GB: STATO POTREBBE PERDERE 66MLD STG PER SALVATAGGI RBS E LLOYDS
Radiocor - Lo Stato britannico rischia di non rivedere piu' i 66 miliardi di sterline (82 miliardi di euro), utilizzati nel 2008 per il salvataggio di Royal Bank of Scotland e Lloyds Banking Group. E' l'avvertimento lanciato dalla commissione parlamentare delle finanze pubbliche che ha anche denunciato gli errori del Governo nel salvataggio della Northern Rock nel 2007-2008. 'I 66 miliardi di sterline spesi per acquistare titoli di Rbs e Lloyds potrebbero non essere mai piu' recuperati e il Tesoro deve anche assicurarsi che sara' pronto a gestire eventuali future crisi', indica la commissione in un rapporto.

Lo Stato britannico detiene attualmente l'81% di Rbs e il 39,6% di Lloyds. La commissione si mostra molto critica sulla gestione della crisi finanziaria da parte del Governo e accusa il Tesoro di aver preso 'parte a un fallimento collettivo di proporzioni monumentali' a causa della sua 'incapacita' di comprendere come il boom del settore bancario poteva sfociare in una crisi'. Quanto a N orthern Rock, il Tesoro ha 'tardato troppo a nazionalizzarla' e il salvataggio dovrebbe costare circa 2 miliardi di euro alla casse statali britanniche.

5 - POSTE VITA: FARINA, NEL 2012 RACCOLTA PREMI CRESCE A DOPPIA CIFRA
Radiocor - Poste Vita sta registrando quest'anno una crescita sostenuta della raccolta premi. Uno sviluppo 'a doppia cifra: siamo intorno al 12%, in controtendenza rispetto al mercato' osserva l'amministratore delegato, Maria Bianca Farina, interpellata da Radiocor. Il settore del Vita, spiega Farina a margine di un'iniziativa dell'Ania di cui e' vicepresidente, 'nei nove mesi dell'anno registra un calo della nuova produzione'.

Per quest'anno Poste Vita raggiungera' sicuramente il budget 'che era molto sfidante' aggiunge la top manager del gruppo che fa capo a Poste Italiane. Buoni segnali anche dall'altra realta' del gruppo per il ramo danni: Poste Assicura. 'Stiamo crescendo e lavoriamo molto su previdenza e longevita''. Un merito, secondo Farina, va alla rete di Poste Italiane ritenuta molto affidabile dalla clientela della compagnia. Nel Danni, inoltre, 'siamo riusciti ad avvicinare anche una fascia di clientela nuova grazie a prodotti essenziali offerti a costi accessibili'.

6 - WINDJET: CHIEDE 162,5 MLN DI DANNI A ALITALIA
(ANSA) - Windjet ha presentato una richiesta di risarcimenti danni per 162,5 milioni di euro nei confronti di Alitalia-Cai. L'atto di citazione è stato depositato 8 giorni fa al Tribunale di Catania.

La notizia, anticipata dal quotidiano La Sicilia, è stata confermata dalla società, spiegando che sulla fallita trattative tra le due aziende la compagnia aerea low cost ha "avviato, nelle sedi giudiziarie competenti, parte delle azioni volte ad accertare i profili di responsabilità civile di Alitalia-Cai".

"In particolare - spiegano da Windjet - tale prima fase è finalizzata al riconoscimento del gravissimo pregiudizio sofferto dall'azienda aeronautica esercita da Windjet, attualmente oggetto di procedura di concordato preventivo, affinché vengano ricomposti gli sconvolgenti effetti socio-economici che ne sono derivati, sotto ogni forma ed in pregiudizio delle categorie più deboli, e risarciti i danni che ne sono conseguiti, per oltre 160 milioni di euro". Secondo Windjet "l'azione legale civile, unitamente a quelle in corso di formalizzazione, chiarirà i contorni della vicenda".

7 - WINDJET, DA ALITALIA CONCORRENZA SLEALE PER ANNIENTAMENTO
(ANSA) - "Il complesso degli atti e dei comportamenti apparirebbe finanche integrare", in via di ipotesi, una "concorrenza sleale per annientamento". Lo scrive la Windjet nell'atto di citazione con quale chiede un risarcimento danno da 162,5 milioni a Alitalia-Cai. "Nell'ambito delle discussioni e negoziazioni avviate a novembre 2011 - si legge nell'atto di citazione - Alitalia ha richiesto a Windjet la consegna dei principali dati economico-patrimoniali, nonché delle informazioni industriali, legali, contrattuali, di business, di network e di politiche tariffarie al fine di valutare la fattibilità dell'operazione e l'entità dell'investimento da sostenere.

Windjet ha ottemperato diligentemente a tutte le richieste formulate, collaborando in buona fede e fornendo ogni tipo di chiarimento o specificazione che venisse domandata". Poi, scrivono i legali della compagnia low cost, Alitalia "ha preteso, sin dai primi giorni di gennaio 2012, che Wind Jet, dietro la rassicurazione della imminente sottoscrizione di un memorandum of understanding uniformasse da subito alle proprie richieste capacità e prezzi offerti all'utenza, sì da trarne immediato beneficio, senza riguardo per qualsivoglia potenziale riverbero negativo nell'andamento delle vendite per l'attrice".

"In ragione delle incisive pressioni ricevute, sostanziatesi nella paventata interruzione immediata della negoziazione - si legge nell'atto di citazione - Wind Jet, al solo fine di procedere nell'operazione, non ha potuto che uniformarsi alle disposizioni di Alitalia". Così il 1 febbraio 2012, "Wind Jet ha rimodellato il proprio programma di volì e le "griglie tariffarie".

8 - LA CORTE DEI CONTI VUOLE 286 MILA EURO DALL'ISTAT...
M.Sid. per il "Corriere della Sera" - Di fronte alla «disfida dei numeri» - Corte dei conti versus Istat - anche Machiavelli avrebbe gettato la spugna. Ma non lui, Rocco Tritto, fondatore insieme alla moglie Adriana Spera dell'Usi-Ricerca, combattivo sindacato che ha fatto tremare più di una stanza del potere pubblico come il Cnr. Questa volta, appunto, è toccato all'Istat (dove l'Usi Ricerca è la rappresentanza più importante) nella figura del suo ex presidente Luigi Biggeri.

La Corte dei conti con la sentenza 1096/2012 lo ha appena condannato, insieme a due ex direttori generali, due direttori di dipartimento e quattro direttori centrali, a «risarcire a favore dello Stato il danno di complessivi euro 286.176,00 relativo al periodo luglio 2003-aprile 2006». Il grosso, 145.384 euro, dovrà essere risarcito da Biggeri. La questione va avanti da anni, almeno dal 2007, quando Tritto presentò un esposto alla magistratura contro l'Istat per l'omessa applicazione delle sanzioni pecuniarie previste per chi non risponde (soprattutto, imprese) ai questionari statistici.

Potrebbe sembrare una questione di poco conto. Peanuts, una tenzone casalinga tra la scuola di pensiero dei conti e quella delle statistiche. E invece: le sanzioni, che in quegli anni erano circa 350 mila l'anno, andavano da 516 a 5.164 euro. Alla fine il calcolo del danno erariale era stato anche quantificato in 191 milioni e rotti, soldi che potrebbero fare molto comodo in tempi di spending review, ma non solo.

Se non fosse che lo Stato con la destra non applica le leggi che emana con la sinistra. In questi 5 anni la vicenda era passata di mano al governo di Romano Prodi, che in un Milleproroghe aveva sanato la questione dicendo che la sanzione è dovuta solo per chi certifica di non voler partecipare (nella sostanza bisognerebbe autoaccusarsi), e anche a Giuseppe Tesauro che con la Consulta aveva firmato una sentenza a favore.

Insomma, la magistratura, proprio in virtù di quella sentenza, ha dovuto eliminare tutti i casi in cui non era previsto un sollecito. E dai 191 milioni si è crollati a meno di 300 mila euro. Fortunatamente, l'Usi-Ricerca aveva già avuto la sua vittoria, non solo morale: dal 2009 l'Istat ha iniziato a sanzionare, recuperando un milione l'anno.

9 - MPS NON RICHIAMA IL BOND...
F.Mas. per il "Corriere della Sera" - Tra i vari problemi che il Montepaschi si trova quotidianamente ad affrontare nei marosi dello spread - sempre elevati anche se non più in tempesta - c'è la gestione dei bond già emessi e collocati sul mercato. Niente di grave, succede in tutte le banche e tutti i giorni, ma ogni mossa che in questo momento riguarda Mps viene monitorata attentamente.

L'obiettivo di Fabrizio Viola è risparmiare il più possibile: è in questa stringata logica che si inserisce la decisione, annunciata ieri, di non procedere al rimborso anticipato - il 30 novembre - del bond da nominali 500 milioni cosiddetto «lower tier 2». Adesso sono in circolazione circa 368 milioni di quel bond, perché alcuni investitori hanno colto la finestra di luglio aperta dalla banca (con un'azione cosiddetta di liability management) per rientrare in possesso dell'investimento.

Chi è rimasto dentro invece dovrà attendere la scadenza naturale del bond o sperare in tempi migliori. Viola e gli uomini della tesoreria hanno scelto di non cancellare l'emissione (usando la opzione call) per due motivi: il costo di un nuovo bond che la sostituisse e il quadro normativo non chiaro.

Una nuova emissione - soggetta all'autorizzazione della Banca d'Italia e con caratteristiche analoghe, ma senza opzione call - sarebbe semplicemente costata molto di più alla banca in termini di interessi. E per di più ancora non si sa come saranno considerati questo tipo di bond nelle nuove regole sul patrimonio delle banche, i cosiddetti principi di Basilea 3 su cui Bruxelles non ha ancora trovato una linea. Dunque meglio tenersi il bond. Comunque, mai dire mai. «Mps si riserva di valutare ulteriori soluzioni di liability management», è specificato nel comunicato.

10 - DE' LONGHI COLLOCA L'8% DEL CAPITALE...
Dal "Corriere della Sera" - La lussemburghese De' Longhi Soparfi, azionista di riferimento della società di elettrodomestici (con una quota del 75%) ha avviato la cessione fino a un massimo di 11.960.000 azioni ordinarie, corrispondenti all'8% del capitale sociale, attraverso un accelerated book building riservato a investitori istituzionali. BofA Merrill Lynch il bookrunner per l'operazione. Soparfi si impegna nel vincolo delle azioni De' Longhi che resteranno di sua proprietà al termine dell'operazione, per la durata di 180 giorni.

 

 

 

IL DITO MEDIO DI CATTELAN ALLENTRATA DEL PALAZZO DELLA BORSA A MILANO BARACK OBAMA obama fiscal cliff Bank Of ScotlandPoste Italiane jpegDAVID CAMERON WINDJETalitalia logo passeggerocorte contiEnrico Giovannini presidente Istat monte_paschi_di_siena

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