PIAZZA AFFARI IN RIALZO (+0,8%), MALE I TITOLI DEL LUSSO DOPO L’ALLARME DI BURBERRY SUGLI UTILI - SPREAD IN CALO A 351 - LA CINA CERCA DI RASSICURARE I MERCATI: CENTREREMO IL TARGET DI CRESCITA AL 7,5% - ASMUSSEN: NUOVO PIANO BCE È MIGLIORE DEL PRECEDENTE - SCHAEUBLE LODA ATENE PER GLI SFORZI - FEBBRE PER L’IPHONE 5 DOMANI, SAMSUNG HA GIà PRONTA LA CAUSA PER BLOCCARLO…

1 - BORSA MILANO: IN RIALZO (+0,8%) CON STM E BANCHE, GIU' LUSSO
(ANSA) - Seduta positiva per Piazza Affari che rivede il nuovo massimo dallo scorso marzo. Il listino milanese, dopo aver trascorso metà seduta in calo, ha invertito rotta sulla spinta proveniente da Wall Street, che ha di fatto snobbato la minaccia di Moody's di tagliare la tripla A del Paese a stelle e strisce. E così il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,83% a 16.226 punti.

STM MAGLIA ROSA, BENE ANCHE POPOLARI. Miglior titolo della seduta è Stm che è salita del 3,82 per cento. Bene anche il comparto bancario con il fronte popolare in deciso rialzo: Ubi ha guadagnato il 2,79%, Bper il 3,31% mentre la Bpm e il Banco l' 1,73% ciascuno. Positive poi UniCredit (+1,25%) e Intesa (+0,97%).

LUSSO A PICCO CON ALLARME BURBERRY'S. Giornata no per il comparto del lusso dopo il profit warning di Burberry's: Ferragamo ha lasciato il 5,08%, Tod's il 3,52% e Luxottica l'1,72 per cento.

RCS RIPARTE NEL GIORNO DEL CDA. Nuova fiammata per Rcs in Piazza Affari nel giorno della riunione del Cda. Il titolo del gruppo del Corriere della sera ha guadagnato il 17% dopo aver trascorso gran parte della seduta in asta di volatilità. Le azioni erano decollate a fine agosto, per prender quindi fiato con forti vendite nelle ultime tre sedute.

CHI SALE E CHI SCENDE. Tra gli altri titoli a maggiore capitalizzazione, galassia Agnelli contrastata con Exor e Fiat industrial che hanno perso rispettivamente l'1,37 e lo 0,98 per cento. Bene invece Fiat (+1,61%). In volata poi Enel (+2,12%) mentre Eni ha fatto un +0,62 per cento.

2 - SPREAD BTP CHIUDE IN CALO A 351 PUNTI BASE
(ANSA) - Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco chiude in calo a 351 punti dai 363 di ieri. Il tasso sul decennale scende al 5,05%. In discesa anche lo spread della Spagna. La forbice Madrid-Berlino si restringe a 410 punti col rendimento dei Bonos al 5,63%.

3 - CINA: WEN, CENTRERA' TARGET DI CRESCITA PIL AL 7,5% NEL 2012
Radiocor - La Cina centrera' il target di crescita del pil del 7,5% nel 2012, nonostante le pressioni che la sua economia deve affrontare. Lo ha annuncia to il premier Wen Jiabao nel corso del suo intervento al Forum economico mondiale di Tianjin. 'E' vero che l'economia cinese si confronta con una notevole pressione negativa - ha ammesso Wen - ma grazie ai nostri sforzi per adattare il nostro modello economico, allocare meglio le risorse e implementare piu' riforme e maggiore apertura, abbiamo la capacita' di mantenere l'economia in buone condizioni'. 'La crescita economia - ha quindi stimato Wen - si mantiene sempre nei limiti fissati a inizio anno e mostra segni di stabilizzazione, nonostante un rallentamento'.

4 - BANCHE: PARLAMENTO UE, TRADING SEPARATO DA RETAIL PER CONTROLLARE 'SISTEMA OMBRA'
Antonio Pollio Salimbeni per Radiocor - Separare le attivita' di investimento da quelle dedicate al credito per imprese e famiglie (attivita' 'retail') puo' essere una soluzione per sottoporre a controllo il sistema bancario ombra (shadow banking, in inglese) che ormai rappresenta oltre un terzo dell'intero sistema finanziario. E' questa una delle opzioni indicate dalla commissione economica e monetaria dell'Europarlamento. L'idea sta facendo discutere molto i 'palazzi' europei: a inizio ottobre il gruppo Liikanen pubblichera' le conclusioni dell'analisi sull'assetto futuro del sistema bancario Ue: 7 membri del comitato su 11 si sarebbero pronunciati a favore della separazione delle attivita' di 'trading' da quelle ordinarie all'interno della stessa banca.

5 - ASMUSSEN, NUOVO PIANO BCE MIGLIORE DEL PRECEDENTE
(ANSA) - Il nuovo piano di acquisti di titoli di Stato da parte della Banca Centrale Europea "é migliore del precedente" perché impone ai Paesi di attuare le riforme. Lo ha detto il membro tedesco del consiglio esecutivo della Bce, Joerg Asmussen, durante una conferenza a Francoforte. "Per la Bce le condizioni legate al programma sono fondamentali per assicurare la sostenibilità di bilancio, sostenibilità strutturale e macroeconomica e minimizzare i timori di un azzardo morale", ha spiegato.

6 - TROIKA;PROGRESSI PROGRAMMA PORTOGALLO,CRESCITA DEBOLE
(ANSA) - La crescita del Portogallo resterà debole nel 2013, con un pil in calo dell'1%. Lo afferma la troika, ovvero il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), l'Unione Europea e la Banca Centrale Europea (Bce). Il programma in atto "sta facendo progressi nonostante i forti venti contrari". "I rischi alla stabilità finanziaria restano ben gestiti, le riforme per aumentare la competitività, l'occupazione e per aumentare il potenziale di crescita stanno compiendo progressi", ma per "raggiungere i nuovi target di deficit e debito richiederanno ulteriori sforzi".

7 - SCHAEUBLE LODA ATENE, SFORZI CONSIDEREVOLI SU DEFICIT
(ANSA) - Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha nuovamente lodato Atene per gli sforzi intrapresi nel ridurre il suo deficit. Schaeuble ne ha parlato al Bundestag, dove oggi si discute il bilancio 2013. "La Grecia ha intrapreso sforzi considerevoli per ridurre il suo deficit - ha detto - Il rapporto della Troika preciserà se o in quale misura sono state applicate le misure strutturali".

8 - APPLE:FEBBRE IPHONE,SALE A NY;ANALISTI,DA VENDITE SPINTA PIL
(ANSA) - Apple sale in attesa dell'iPhone 5, che potrebbe essere presentato domani. I titoli di Cupertino avanzano dello 0,49% a 666,08 dollari. Secondo le stime di JPMorgan, le vendite di iPhone riusciranno in quello che il Congresso e la Fed non riescono a fare, ovvero spingere la crescita americana: nel quarto trimestre le vendite potrebbero spingere il pil fra lo 0,25% e lo 0,50%, fino ad arrivare a creare 3,2 miliardi di dollari per l'economia.

9 - IPHONE 5, SAMSUNG PREPARA UNA BATTAGLIA LEGALE CON APPLE SULLE TECNOLOGIE LTE
Luca Dello Iacovo per www.ilsole24ore.com - Samsung prepara una battaglia in tribunale: avvierà un'azione legale contro Apple sui brevetti delle tecnologie Lte (Long term evolution) che abilitano l'accesso alle reti di telefonia mobile di quarta generazione (4G). È l'annuncio di un dirigente del gruppo coreano al quotidiano The Korea Times. Che segnala l'apertura di un altro fronte nella sfida globale tra le due multinazionali dell'high tech, dopo la condanna in California per Samsung.

Erano già emerse in precedenza voci sulla strategia del colosso di Seoul. La conferma è arrivata dopo che l'operatore telefonico Sk Telecom ha reso noto il supporto locale con Lte per il prossimo iPhone. E, quindi, ha convalidato le indiscrezioni del Wall Street Journal che indicavano l'abilitazione dello smartphone di Apple a Lte in gran parte delle nazioni del mondo. Samsung non ha perso tempo: è l'ultima mossa di una partita a scacchi che prosegue in quattro continenti. E altre nuvole si addensano per Apple: Htc ha ottenuto negli Stati Uniti il riconoscimento della validità dei suoi brevetti per tecnologie Lte e prepara un confronto in tribunale con l'azienda californiana.

Ma sarà una battaglia intensa. Un'analisi di Thomson Reuters rileva che il portafoglio di proprietà intellettuale di Apple su Lte è cospicuo: può contare anche sui brevetti acquisiti da Nortel attraverso il consorzio formato con Emc, Ericsson, Microsoft, Rim e Sony. L'accesso alla rete 4G abiliterà una generazione di applicazioni che forniranno servizi avanzati. In Italia, l'offerta commerciale è prevista per l'anno prossimo.

10 - PASSERA, MARGINI PER PIU' SOLDI A LAVORATORI
(ANSA) - "Ci sono margini per mettere più soldi in tasca alla gente": lo sostiene - secondo quanto riferito - il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, al tavolo con i sindacati in corso a Palazzo Chigi, spiegando però che "senza aumenti di produttività, aumenti salariali saranno impossibili". "Ma bisogna che lavoriamo tutti per una maggiore competitività delle aziende", ha aggiunto Passera, sempre secondo quanto riferiscono alcuni presenti al tavolo.

11 - UNIVERSITA': OCSE, AVANZANO LE DONNE MA LA LAUREA NON PAGA PIU'
Radiocor - Aumentano i laureati in Italia, e sono soprattutto donne, ma i numeri restano sotto le medie Ocse e la transizione verso il mercato del lav oro si e' fatta piu' difficile anche per i giovani con il massimo grado di istruzione. E' lo scenario tracciato dall'Ocse nel rapporto 'Education at a Glance' ('Uno sguardo sull'istruzione'), pubblicato come ogni anno alla ripresa dell'anno scolastico e accademico nei Paesi che aderiscono all'Organizzazione.

I laureati in Italia sono il 15% della popolazione, percentuale che tuttavia e' la meta' della media Ocse (31%) e pone l'Italia al 35esimo posto su 41 Paesi. Nella fascia d'eta' 55-64 anni solo l'11% della popolazione ha una laurea in Italia, ma la percentuale sale al 21% tra i 25-34enni, grazie all'introduzione della laurea breve e l'Ocse prevede che il 'gap' rispetto alla media Ocse (38%) si ridurra' nel prossimo decennio. Nel 2010, del resto, quasi un giovane su due (49% contro 62% Ocse) poteva aspettarsi di iscriversi all'universita' nel corso della vita contro il 39% del 2000.

Anche per i diplomati l'Italia e' nella parte bassa della classifica: sono il 55% della popolazione (30esimo posto su 40 Pae si contro 74% Ocse), pur salendo al 71% tra i 25-34 anni (82% Ocse). Tra gli spunti italiani, l'avanzata delle donne: nel 2010 una su quattro aveva un'istruzione universitaria contro uno su sei tra gli uomini e il 59% delle lauree in Italia e' appannaggio femminile, in linea con la media Ocse. Non solo, il 33% dei laureati in ingegneria in Italia sono donne, una delle percentuali piu' alte dell'Ocse e la Penisola e' al secondo posto per le donne laureate in campo scientifico (52%).

La cattiva notizia e' che la laurea in Italia rende sempre meno in termini di accesso al mondo del lavoro e reddito. Il tasso di disoccupazione tra i laureati nella Penisola e' aumentato dal 5,3% al 5,6% tra il 2002 e il 2010, mentre e' calato tra i diplomati (6,1% dal 6,4%), l'opposto di quanto e' avvenuto nell'Ocse. Anche i dati sui redditi suggeriscono che i giovani laureati fanno fatica a trovare un lavoro adeguato in Italia. I lavoratori tra i 25 e i 34 anni provvisti di una laurea guadagnano solo il 9% in piu' dei giovani ch e si sono fermati al diploma di scuola superiore contro il 37% della media Ocse.

E soprattutto contro il 96% in piu' che guadagnano i loro padri laureati (55-64 anni) rispetto ai coetanei diplomati. La differenza tra i redditi dei giovani e' la minore dopo quella la Norvegia nell'Ocse, mentre quella tra i lavoratori piu' anziani e' tra le maggiori, evidenziando quindi un altro importante divario generazionale italiano. Ma le difficolta' dei giovani laureati fanno parte di un problema piu' ampio della transizione tra scuola e lavoro, sottolinea l'Ocse, additando l'elevata percentuale di inattivi (ne' a scuola, ne' al lavoro). Nella Penisola erano il 23% nel 2010 tra i 15-29anni. Dopo essere scesi al 19% nel 2003, sono aumentati con la crisi.

12 - ISTRUZIONE: ITALIA PENULTIMA PER SPESA PUBBLICA NELL'AREA OCSE
Radiocor - Italia al penultimo posto tra i Paesi industrializzati per la spesa nella scuola. Come sottolinea un rapporto dell'Ocse, con una spesa per l'istruzione pari al 9% del totale della spesa pubblica la Penisola e' al 31esimo posto su 32 Paesi presi in considerazione, contro una media Ocse del 13%. Solo il Giappone e' piu' avaro nei confronti della scuola. La spesa, sottolinea lo studio 'Education at a Glance', e' inoltre in calo rispetto al 9,8% del 2000 e se rapportata al Pil e' pari al 4,9% contro il 6,2% della media Ocse, confermando la posizione di fondo classifica dell'Italia (31esima su 37 Paesi).

La spesa media per studente in Italia (9.055 dollari) non e' lontana dai livelli Ocse (9.249 dollari), ma e' diversamente distribuita tra i vari gradi di istruzione. E' sopra la media per la scuola dell'infanzia (nona su 34 Paesi, con quasi 8.000 dollari) e la primaria (decima su 35), mentre scende sotto la media per la scuola secondaria (18esima con 9.111 dollari) e per l'istruzione universitaria (24esima, con 9.561 dollari contro la media Ocse di 13.179). La scuola dell'infanzia rappresenta per altro uno dei punti di forza del sistema italiano con uno dei livelli piu' elevati di frequenza (97% per i bambini di 4 anni) della zona Ocse.

La Penisola risulta - come in passato - sotto la media Ocse nei salari degli insegnanti, pari a 32.658 dollari l'anno nel 2010 nella scuola primaria contro i 37.600 della media Ocse, 35.600 dollari nella scuola media (39.400 Ocse) e di 36.600 nella scuola secondaria superiore contro 41.182 Ocse. Non solo, gli stipendi degli insegnanti, in Italia, sono anche decisamente piu' bassi rispetto a quelli degli altri i lavoratori con un'istruzione universitaria. Per gli insegnanti della primaria il rapporto e' di 0,52 contro lo 0,82 della media Ocse (24esimo posto su 27 Paesi), per la scuola media e' di 0,60 contro 0,85 e per le superiori di 0,64 contro 0,90 (23esimo posto).

13 - AZIONI SEA, UNA QUOTA RISERVATA AI LOMBARDI
F.Mas. per il "Corriere della Sera" - Un collocamento riservato ai cittadini milanesi e del varesotto, dove si trovano gli scali di Linate e Malpensa. Prevederebbe anche questa «quota padana» lo schema di quotazione del 25% della Sea, la società aeroportuale milanese cui il Comune di Milano, primo azionista con il 54,81%, sta lavorando insieme con i suoi consulenti in vista della decisione definitiva che sarà presa nei prossimi giorni, dopo che la Provincia di Milano deciderà se e quanto vendere della sua quota del 14,5%.

Un'altra fetta di capitale dovrebbe invece essere riservata ai dipendenti della società presieduta da Giuseppe Bonomi. Ad ogni modo nelle intenzioni dell'amministrazione guidata da Giuliano Pisapia l'approdo di Sea in Borsa dovrebbe comportare la creazione di un azionariato diffuso e retail, accanto comunque a investitori istituzionali e al fondo F2i di Vito Gamberale che ha già il 29,7%.

L'idea cui si sta lavorando è di varare un'operazione almeno per due terzi sotto forma di offerta pubblica di sottoscrizione (ops), dunque facendo diluire gli attuali azionisti, e il resto come vendita pura (opv). Al di là delle esigenze di bilancio dei due enti locali l'obiettivo primario è capitalizzare la società in vista del rilancio degli scali e delle strategie future nell'ambito del sistema aeroportuale del Nord, con la garanzia del mantenimento del controllo in mano pubblica sul modello tedesco (Francoforte).

Il Comune di Milano manterrà la maggioranza relativa e continuerà a nominare 5 consiglieri su 7 totali. Il confronto con le banche coinvolte nell'operazione - Banca Imi, Mediobanca, Unicredit, Morgan Stanley, che già avevano curato l'avvio della quotazione nel 2011 e dovrebbero essere confermate - è in corso in questi giorni per riuscire a centrare la finestra di tempo consentita: tecnicamente c'è tempo fino a dicembre ma le banche punterebbero a partire tra fine ottobre e metà novembre, grazie anche alla ripresa dei mercati.

14 - AL VIA IPO JAPAN AIRLINES, SECONDA DOPO FACEBOOK...
Dal "Corriere della Sera" - Ieri ha preso ufficialmente il vai la quotazione di JAL, Japan Airlines che dovrebbe raccogliere 8,5 miliardi di dollari. Allo stato attuale è la seconda più importante quotazione al mondo dopo quella di Facebook che, nonostante il crollo delle quotazioni, mantiene il primato con la raccolta pari a 16 miliardi.


15 - GM E CITROEN, L'ALLEANZA SCRICCHIOLA...
B.Car. per il "Corriere della Sera" - La lunga estate calda dell'auto non è ancora finita, grosse crepe si sarebbero già formate nell'alleanza - che pareva perfetta - tra Psa Peugeot Citroën e General Motors. Il ventilato spostamento della produzione di Peugeot 508 e di Citroen C5 nello stabilimento Opel di Rüsselsheim, in Germania, che prevedeva la condivisione del pianale con l'Insignia, ha provocato la reazione del costruttore americano che teme ripercussioni sul mercato cinese, per eccesso di concorrenza, poiché le tre vetture sono tutte della stessa fascia.

Alleati dall'inizio di marzo di quest'anno, i due gruppi finora hanno definito solo i vantaggi di una logistica comune, affidando la progettazione di vetture allo studio dei rispettivi team. I risultati dovrebbero essere comunicati ad ottobre, ma, da fonte Psa, si apprende che ancora nessuna decisione è stata presa. General Motors ha manifestato anche insofferenza all'ipotesi che lo stato francese possa intervenire negli affari di Psa, ventilata dopo che il governo Hollande ha commissionato un'indagine per fare il punto sulla situazione reale di Peugeot/Citroën.

In realtà la casa statunitense sperava di riuscire a chiudere uno o più impianti in Europa, proprio grazie all'accordo con Psa. Invece la situazione della casa continentale è deteriorata nel giro di pochi mesi, Gm ha dovuto portare a bilancio, nel primo semestre, i 400 milioni di perdita di Opel ed un declassamento, che sfiora il 60%, del 7% delle quote di Psa rilevate al momento della firma della joint venture.

Venerdì i francesi sono usciti dall'indice guida della Borsa di Parigi e il titolo è crollato ai minimi storici, valeva nel 2007 oltre 65 euro, scivolando a circa 6 euro. Inoltre per i cugini d'Oltralpe è impensabile che gli americani possano prendere il controllo totale di una loro azienda simbolo, la famiglia Peugeot non ha ancora espresso le sue decisioni che paiono orientate a conservare l'assoluta indipendenza.

 

 

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