PIAZZA AFFARI INTERROMPE LA FASE FORTUNATA CON UN CALO DELL'1,24% - SPREAD A 150 PUNTI - MPS INVERTE IL TREND E COMINCIA A CROLLARE ANCHE IL TITOLO (-20%) INSIEME CON I DIRITTI RELATIVI ALL'AUMENTO DI CAPITALE (-7,68%)
Carlotta Scozzari per Dagospia
ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA
Dopo una serie di sedute in positivo, il listino di Piazza Affari si ferma a tirare il fiato e chiude con il Ftse Mib in flessione dell’1,24% a quota 22.223 punti. Nel frattempo, lo spread tra i rendimenti di titoli di Stato italiani e tedeschi è leggermente risalito a 150 punti.
Anche oggi al centro dell'attenzione nel listino principale è stata Monte dei Paschi di Siena, che è crollata di poco più del 20%, quando nei due giorni precedenti era balzata, mentre i diritti relativi all'aumento di capitale da 5 miliardi partito lunedì hanno di nuovo perso terreno (-7,68 per cento).
Vendite generalizzate su tutto il comparto bancario: Banco Popolare ha ceduto il 2,52%, Bpm il 2,11% e Mediobanca è scesa del 2,88 per cento. Dopo la corsa degli ultimi giorni, giù anche Mediaset (-2,35%), a seguito dei consistenti guadagni delle ultime sedute innescati dalle indiscrezioni sulla tv a pagamento spagnola. Vendute anche Tenaris (-2,37%) e Finmeccanica (-2,26 per cento).
Si salvano dal rosso Buzzi Unicem (+0,5%) e il gruppo della moda Ferragamo (+0,3%), dopo le indicazioni dell'amministratore delegato Michele Norsa su possibili nuove aperture in Asia. Lieve rialzo dello 0,25% per Telecom Italia, nella giornata in cui il consiglio di amministrazione delle Generali (-0,48%) dovrebbe deliberare l'attesa uscita dalla holding prima socia Telco.