1- PRONTI? IL NUOVO LIBRO DI SAVIANO USCIRÀ AD OTTOBRE E AVRÀ COME PROBABILE TITOLO “COCAINA”, UNA PAROLA SOLA E DI GRANDE APPEAL PRESSO OGNI TIPO DI PUBBLICO 2- UN TEMA, QUELLA DEL NARCOTRAFFICO, CHE DALL’INCHIESTONA DEL 2007 SULL’ESPRESSO FINO ALLA SUA PRIMA RUBRICA SUL SETTIMANALE DEBENEDETTINO, PASSANDO PER IL PROGRAMMA SU LA7 CON FAZIO, HA SEMPRE IMPEGNATO LE CELLULE DELLO SCRITTORE 4- MA QUESTA VOLTA LE AMBIZIONI DI SAVIANO SONO ‘’GLOBALI’’: IL NUOVO LIBRO NON USCIRÀ IN ITALIA PER CONTO DI MONDADORI, FELTRINELLI O DI UN’ALTRA CASA EDITRICE, MA VERRA’ PUBBLICATO IN AMERICA DOVE UNO DEI PIÙ GRANDI EDITORI HA TRATTATO L’ESCLUSIVA PER POI RIVENDERE I DIRITTI SUL MERCATO ITALIANO E INTERNAZIONALE

1- SAVIANO CI RACCONTA L'IMPERO DELLA COCA
Fino a qualche anno fa il successo di un libro era legato al titolo, alla grafica e al risguardo della copertina, l'aletta ripiegata dove si leggono la biografia dell'autore e la sintesi del volume.

Alcune case editrici storiche come Einaudi e Adelphi hanno sempre dato la massima importanza a questi tre fattori impegnando il cervello degli editor, la creatività dei designer e la capacità dei collaboratori migliori a spiegare in poche righe il contenuto dell'opera.
Oggi non è più così e ad eccezione di poche case editrici l'occhio in libreria cade subito sul titolo che deve essere accattivante anche se molte volte è del tutto superficiale e tradisce la trama.

Per Roberto Saviano il successo è stato garantito nel 2006 dalla felice intuizione degli editor di Segrate, del titolo "Gomorra", il best seller di Mondadori sul dominio dei Casalesi pubblicato in 52 Paesi. Dopo quel libro il 33enne scrittore, che ha aumentato la sua visibilità con le presenze televisive, si prepara a raccogliere i frutti di un altro lavoro che a prima vista sembra replicare l'exploit di "Gomorra".

Il nuovo libro uscirà ad ottobre e avrà come probabile titolo "Cocaina", una parola sola e di grande appeal presso ogni tipo di pubblico.

Un paio di anni fa era corsa voce che Saviano volesse raccogliere in un volume i materiali di un'inchiesta sul traffico dei rifiuti tossici dei camorristi che inquinano il Mezzogiorno e provocano danni irreparabili alla salute. Quell'idea è stata abbandonata e lo scrittore che vive con la presenza costante della scorta si è buttato sul tema del narcotraffico che considera la dimensione più importante e pericolosa dell'economia internazionale.

Su questa tesi ha raccolto molto materiale durante il soggiorno a New York del dicembre scorso dove ha spiegato il ruolo delle banche nel riciclaggio del denaro sporco ottenuto illecitamente grazie al traffico della droga e della prostituzione.

Quando è tornato in Italia dopo aver salutato a Zuccotti Park i manifestanti di Occupy Wall Street, Saviano ne ha riparlato in televisione nel programma del reverendo Fabio Fazio, e molti sono rimasti sorpresi per la dimensione "planetaria" che ha dato al fenomeno del riciclaggio. La sua requisitoria comunque sembrava puntuale con tanto di citazioni sul coinvolgimento di banche primarie come Citibank e Wachovia che nel 2008 ha pagato una multa stratosferica per aver agevolato il riciclaggio del denaro proveniente dai narcotrafficanti.

È probabile che durante il soggiorno americano lo scrittore napoletano abbia dialogato con l'antidroga americana raccogliendo un'infinità di dati sul dilagare del fenomeno. Il risultato di questa indagine è "Cocaina", il libro che uscirà ad ottobre con lo stesso titolo che nel 1921 l'editore Sonzogno diede a un'opera di Pittigrilli (lo pseudonimo dietro il quale si nascondeva lo scrittore torinese Dino Segre collaboratore dell'Ovra durante il fascismo).

L'omonimia non sembra aver preoccupato più di tanto Saviano anche perché nell'operazione editoriale c'è una novità particolarmente curiosa. Il nuovo libro "Cocaina" non uscirà in Italia per conto di Mondadori o di un'altra casa editrice, ma in America dove uno dei più grandi editori ha trattato l'esclusiva per poi rivendere i diritti sul mercato italiano e internazionale.

 

2 - LA PRIMA RUBRiCA DI SAVIANO SULL'ESPRESSO PORTA QUESTO TITOLO: COCAINA AL TEMPO DELLO SPREAD
Roberto Saviano per "l'Espresso" del 14 maggio 2012

Sembra impossibile che nell'era di massima velocità della comunicazione, di una comunicazione che sembra chiara, trasparente, velocissima, possano esistere codici incomprensibili. Parole che sembrano dire qualcosa di sensato, ma che in realtà comunicano tutt'altro.

Qualche giorno fa ho provato a interpretare una lettera cifrata, inviata in carcere al boss casalese Michele Zagaria. In quel testo, con molta probabilità, "sfogliatelle" stavano per tangenti e appalti; "teatro" e "orchestrali" per parlamento e politici. Anche Bernardo Provenzano ha utilizzato codici per i pizzini che inviava e riceveva. Nomi e cognomi venivano indicati attraverso numeri: "...mi sono visto con la persona interessata 512151522 191212154 e siamo rimasti che dopo le feste ci dovevamo incontrare per discutere...". Gli inquirenti hanno scoperto che la lettera A corrispondeva al numero 4, B a 5, C a 6 e così via.

La criminalità organizzata ha necessità di mantenere i suoi codici, spesso semplici, rudimentali, facili da interpretare: non devono nascondere informazioni, ma impedire che possano diventare la prova di un reato. Quindi, se disambiguando questi codici non possiamo incastrare i criminali, a cosa serve parlarne? Serve. Dietro ogni codice c'è una realtà che non vuole mostrarsi. E che molto spesso nessuno vuole scrutare. Letture criptiche di un'altra Italia rifiutata, che invece è architrave della nostra quotidianità.

Analizzando i codici propri del mondo della prostituzione, per esempio, possiamo capire quanto sia cambiato il mercato della droga. Come sempre accade nelle fasi di crisi economica, il consumo di cocaina sta dilagando nel nostro Paese. Potrebbe sembrare incoerente, persino contraddittorio, ma è proprio in queste tempeste che i progetti a lungo termine perdono senso e il poco denaro che sfugge alle necessità viene bruciato per cancellare ogni preoccupazione.

Con la domanda di coca che cresce, le reti di spaccio hanno bisogno di canali più sicuri, diversi dalla strada. Ecco perché le prostitute vengono utilizzate per diffondere coca. Nelle grandi città soprattutto del Centro-Nord, il racket della prostituzione, sia etero che gay, è gestito dalle organizzazioni romene: le mafie italiane da decenni non si sporcano le mani con le lucciole, ma tassano chi se ne occupa. Il meccanismo è rodato: vai con la prostituta e prendi coca. Nessuna fatica a cercare il pusher, nessun rischio di essere fermato in un giardinetto dalla polizia. Ed è qui che entrano in gioco i codici.

Un esperimento semplice è quello di capire cosa si celi dietro le inserzioni delle squillo. "Bella ragazza. Per 250 rose fa tutto. Ambiente climatizzato". Oppure "Per 200 rose. Una coppa di champagne. Baci". Le rose sono il prezzo in euro; "ambiente climatizzato" e "coppa di champagne" invece sono l'optional che accompagna il sesso: la cocaina. Proprio utilizzando queste ragazze per lo spaccio, la malavita romena si è fatta largo in un settore che le mafie italiane le avevano precluso: il narcotraffico. Ed ecco che l'universo della prostituzione si palesa per quello che sta diventando, ovvero la nuova rete della droga.

Volersene occupare non significa chiudere gli occhi su altre priorità, ma portare luce su argomenti che in Italia sono coperti da silenzio assoluto. Prostituzione, spaccio e consumo di droghe sono considerati spazzatura da relegare alle carceri e non ai pubblici dibattiti. Oggi una prostituta può svelare molti più particolari sulle reti della coca rispetto a uno spacciatore di Scampia.

E con una telefonata a uno dei numeri che appaiono sui siti di accompagnatrici, vai oltre lo specchio, entri in labirinti di codici e proposte e non capisci come sia stato possibile aver avuto tutto davanti senza essertene mai accorto. Sembrano dettagli da cronaca nera, narrazioni da suburra. Ma non è così. Parole e strutture si stanno trasformando. Soprattutto in questo momento, mentre la crisi rivoluziona il sistema dell'economia e la vita di tutti, guardare in queste ferite è spesso più necessario che comprendere gli andamenti dello spread.

3- L'INCHIESTA DI SAVIANO PER L'ESPRESSO DEL 2007: "VI RACCONTO L'IMPERO DELLA COCAINA"
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/vi-racconto-limpero-della-cocaina/1533128

 

 

 

ROBERTO SAVIANO A QUELLO CHE NON HO jpegLIBERTA E GIUSTIZIA ROBERTO SAVIANO jpegMURALES - ROBERTO SAVIANO TRA IPOCRISIA E DENAROROBERTO SAVIANO SAVIANO SULLA COPERTINA DELL ESPRESSO INCHIESTA COCAINARoberto Saviano ROBERTO SAVIANO CON IL SUO QUADRO BY PERICOLI Roberto SavianoROBERTO SAVIANO - copyright PizziROBERTO SAVIANOROBERTO SAVIANO LAURA DELLI COLLI - copyright PizziROBERTO SAVIANO - copyright Pizzi

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