QUANTO COSTA NAUFRAGARE CON COSTA CROCIERE! - IL TITOLO CARNIVAL, LA COMPAGNIA DI MIAMI PROPRIETARIA DELLA CONCORDIA, PERDE IL 23% - BUCO ANCHE NEI CONTI: LA SOLA NAVE VALEVA 500 MLN €, OGNI SUPERSTITE INCASSERÀ TRA I 10 E I 20 MILA €, SENZA CONTARE L’EFFETTO DEVASTANTE SULLE PRENOTAZIONI PER TUTTO IL 2012 - BOTTA ANCHE PER GENERALI CHE INSIEME CON RSA INSURANCE E XL GROUP ASSICURAVA LA NAVE : TUTTI E TRE DOVREBBERO AFFRONTARE COSTI PER CIRCA 405 MILIONI DI EURO…

Da "Corriere.it"

Carnival - società con sede a Miami (Florida, Usa) quotata alla borsa di New York e di Londra - proprietaria di Costa Crociere, crolla in Borsa dopo aver annunciato che il naufragio della nave da crociera Costa Concordia, di fronte all'isola del Giglio, costerà alla società tra 85 e 95 milioni di dollari. Il titolo è arrivato a perdere alla Borsa di Londra il 23%. A metà mattinata le perdite si attestavano intorno al 17%.

LE PERDITE - Il gruppo Usa prevede un impatto di almeno 0,11-0,12 dollari per azione sugli utili 2012 dal naufragio che ha provocato la morte di almeno sei persone e il ferimento di altre 70. Lo ha reso noto la società in una nota, in cui anticipa che ci saranno altri costi per il business che non sono determinabili in questo momento, e che la nave sarà inutilizzabile per tutto il resto dell'anno, se non oltre. Facile immaginare che il danno sarà molto consistente, se si considera che la tragedia è accaduta proprio all'inizio della stagione delle prenotazioni delle crociere.

Tra le perdite vanno inclusi i costi per evitare il disastro ambientale e tutti i viaggi prenotati proprio sulla Costa Concordia: la perdita degli introiti causata dalla catastrofe non fa parte di alcun contratto assicurativo. Secondo le prime valutazioni la sola perdita redditi provocata dalla perdita della nave dovrebbe ridurre l'utile per azione del gruppo dell'11-12% per l'esercizio che si chiude a fine novembre.

Gli esperti stimavano un profitto annuo di 2,70 dollari per azione. Per ora il gruppo ribadisce che la sua priorità resta «la sicurezza dei propri passeggeri e del proprio personale», come si legge in una nota diramata da Micky Arison, presidente e Ceo di Carnival Corporation.

ASSICURAZIONI - La società ha reso noto di avere una copertura assicurativa per i danni alla nave con una cifra deducibile attorno ai 30 milioni di dollari. Il valore della Costa Concordia è di circa 450 milioni di euro (all'avvenuta commessa, nel 2004) ed è coperto da un'assicurazione con una copertura ulteriore per passeggeri ed equipaggio sino a circa 3 miliardi di dollari.

La nave è assicurata da un pool di compagnie, una decina circa, tra le quali - dice l'agenzia Bloomberg - Assicurazioni Generali, Rsa Insurance e Xl Group: tutti e tre dovrebbero affrontare costi per circa 405 milioni di euro. Un portavoce di Generali ha detto che «coprire questo tipo di rischi fa parte della nostra attività. Al contempo una prudente politica di riassicurazione limiterà l'impatto netto dello specifico sinistro ad un livello molto marginale». Il gruppo Carnival, inoltre, è anche coperto per danni contro terzi con una franchigia di 10 milioni di dollari per questo incidente.

2 - GIGANTE A PICCO E RISARCIMENTI UN CONTO DA UN MILIARDO DI EURO
DALLA COSTA PER OGNI VITTIMA UN ASSEGNO FINO A 430MILA EURO
Alberto Custodero per "la Repubblica"

Cinquecento milioni di euro "affondati" sulle coste dell´isola del Giglio, tanto era il valore della nave. E in fumo sessanta milioni di euro di incassi previsti per la Costa Concordia nel 2012. La Carnival Corporation, la più grande compagnia armatrice di crociere proprietaria dell´ammiraglia incagliatasi, sta facendo i conti dei danni. Oggi, al primo test finanziario dato dalla risposta dei mercati (un terzo di tutti i viaggi di lusso in mare è organizzato tra gennaio e marzo), si saprà a quanto ammonterà il costo indotto della tragedia in termini di danno all´immagine e di disdetta o calo di prenotazioni.

Nel frattempo si è aperto il complesso capitolo dei rimborsi assicurativi che, nel caso specifico, ha una copertura del rischio condiviso da una decina di assicurazioni. Al momento, è solo possibile una stima dell´ammontare dei risarcimenti che la società anglo-americana dovrà ai familiari delle vittime e ai passeggeri. Stime da un miliardo di euro fatte dal network internazionale di studi legali, specializzati in risarcimenti danni di grandi tragedie aeree e marittime legali, che è già al lavoro per assistere passeggeri di 17 nazionalità contro Costa Crociere.

«I 4.234 turisti che si sono salvati - spiegano gli avvocati Marco Bona e Stefano Bertone - incasseranno fra i 10 e i 20mila euro tra rimborso del biglietto e danno da shock e per la vacanza rovinata». «Per le vittime, invece - aggiungono i due legali - i danneggiati possono rivolgere le loro pretese risarcitorie nei confronti dell´armatore, la Costa Crociere Spa con sede a Genova».

L´armatore - in base al protocollo del 2002 alla "Convenzione di Atene relativa al trasporto via mare dei passeggeri e del loro bagagli" cui ha recentemente aderito l´Unione Europea - ha una responsabilità oggettiva per tutti i danni fino a 430.000 euro per passeggero. Ma le vittime, sostengono ancora Bona e Bertone, possono agire in giudizio contro i tour operator che avessero venduto loro il viaggio senza contare che si possono ipotizzare anche responsabilità di produttori di componentistica e cartografia della nave, qualora emergessero malfunzionamenti.

Secondo Marco Bona (che difende parte delle mille vittime dell´Al Salam Boccaccio ´98, traghetto panamense affondato nel Mar Rosso), potrebbe esserci anche «una responsabilità del Registro navale italiano nel caso in cui emergesse che la nave non aveva rispettato le norme per la gestione dell´emergenza». Il Sunday times di ieri, a pagina due, riferiva che su alcuni blog, prima della tragedia, veniva sconsigliato di fare una crociera su Costa Concordia proprio perché non c´era una buona prevenzione: le esercitazioni in caso di pericolo erano scarse, e fatte solo gli ultimi giorni di navigazione.

 

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