MA QUANTO È COSTATA DAVVERO ANTONVENETA A MPS? IL CONTO POTREBBE ESSERE PIÙ ALTO DEI 10,3 MLD € SGANCIATI - GLI INVESTIGATORI HANNO MESSO NEL MIRINO ALCUNI BONIFICI SOSPETTI, IN CUI CI SONO ALTRI 7 MLD €, VOLATI VERSO SANTANDER, ABN AMRO E ABT DI LONDRA, CHE SONO AL 99% IL RIMBORSO DI FINANZIAMENTI PRESI IN PRECEDENZA - LE MAIL SBIANCHETTATE DAL PC DI MUSSARI E IL RUOLO DI ANGELO BENESSIA, ADVISOR LEGALE DI MPS…

Paolo Bracalini e Gian Marco Chiocci per "il Giornale"

Ma quanto è costata veramente l'operazione Antonveneta al Monte dei Paschi? Il sovrapprezzo potrebbe essere ancora più alto di quello noto, già esorbitante visto che l'istituto senese ha sborsato, a favore di Banco Santander, 10,3 miliardi di euro per una banca (o meglio, per una parte, la meno remunerativa) che al momento dell'acquisto possedeva, a detta dell'ex presidente del collegio sindacale, professor Tommaso Di Tanno, «un valore patrimoniale di 2,3 miliardi» (sull'operazione firmata dall'ex presidente Mussari indaga la Procura di Siena).

Un alto dirigente del Monte dei Paschi, sotto anonimato, rivela l'esistenza di altri pagamenti cash miliardari. Identiche informazioni sono poi comparse su un blog cittadino molto noto, l'Eretico di Siena, oggetto di preoccupate analisi da parte di piccoli azionisti e associazioni di soci intervenuti nell'infuocata assemblea straordinaria di venerdì coi nuovi vertici di Mps, Profumo e Viola.

IL GIALLO DEGLI OTTO FLUSSI
Il dettaglio dei bonifici partiti da Mps verso l'estero racconta di altri sette e rotti miliardi di euro usciti dalla cassaforte della banca tra il maggio 2008, quindi alcuni mesi dopo la chiusura «dell'affare» (per Santander...) Antonveneta, e l'aprile 2009. Si parla di «otto bonifici effettuati tra il 30 maggio 2008 e il 30 aprile 2009 di cui cinque diretti al Banco Santander (parte venditrice di Antonveneta, ndr) per un totale di euro 5.116.739.652,78. Altri due bonifici diretti alla Abbey National Treasury Service PLC di Londra (collegata al Banco Santander) per un totale di euro 2.623.368.402,78 e infine un bonifico a favore della Abn Amro Bank di Amsterdam (principale azionista di Antonveneta) a fronte della rivitalizzazione da questa effettuata a favore di Antonveneta».

Se sommassimo queste uscite al costo messo in bilancio per Antonveneta, arriveremmo alla cifra monstre di quasi 18 miliardi (già indicata da alcuni retroscena dell'Espresso), per una banca che ne valeva molti ma molti di meno. Ma a cosa si riferiscono quei bonifici?

Un alto funzionario del Monte ci spiega, sempre sotto anonimato, che quei sette miliardi «sono al 99% il rimborso di finanziamenti presi in precedenza da Santander e da Abn Amro anziché dall'interbancario». Gli azionisti hanno chiesto chiarimenti a Giuseppe Mussari, nell'ultima assemblea da lui presieduta, ma la risposta è stata di andarsi a leggere il bilancio, dove quelle cifre sono riportate, anche se questo non chiarisce granché. E anche la Procura ha messo a fuoco quei bonifici. Anche perché lo scorso giugno l'ex numero uno di Mps è stato interrogato e ha riempito i verbali di «non so, non ricordo».

LE MAIL SBIANCHETTATE
Anche perché di misteri, nella vicenda Antonveneta, non ne mancano affatto. Non solo bonifici e miliardi usciti e magari rientrati con lo scudo fiscale, ma anche mail sparite dal computer personale dell'ex presidente di Mps Mussari, quelle tra il giugno e l'ottobre 2007, cioè proprio il periodo caldo che ha preceduto l'acquisto di Antonveneta, perfezionato nel novembre di quell'anno.

Nell'informativa della Gdf contenuta nell'inchiesta sull'aeroporto di Ampugnano, dove è ancora indagato Mussari, si segnala che «durante la consultazione della copia certificata su hard disk esterno in cui sono stati inseriti tutti i dati presenti nel server di posta elettronica e del computer sequestrato nel corso della perquisizione a carico di Giuseppe Mussari presso la sede del Monte dei Paschi di Siena, emergevano dei dubbi circa il fatto che siano state rimosse volontariamente e-mail nell'arco temporale che va dal 29.06.2007 al 13.10.2007».

«L'INTESA» DELL'ADVISOR SPUNTA BENESSIA
Un altro mistero nell'intricato caso dell'Antonveneta. Ma chi era l'advisor legale di Mps in quella spericolata operazione? Angelo Benessia, dominus dello studio Benessia, Maccagno e Associati di Torino. Un nome che conta nel mondo della finanza, visto che Angelo Benassia è il predecessore di Sergio Chiamparino (ex sindaco del Pd di Torino) alla presidenza di un'altra pesante fondazione bancaria, la Compagnia di San Paolo (azionista di Intesa San Paolo). E Benessia si è sempre mosso tra Torino e Siena, seguendo entrambi i due colossi bancari.

Una coincidenza che alimenta le fantateorie su disegni finanziari occulti e incroci di poteri che molti senesi, scossi dallo scandalo Mps più dei cavalli al Palio, stanno costruendo in questi giorni sotto la torre del Mangia. E che trovano almeno una conferma giudiziaria. «Lo studio Benassia - ci conferma lo stesso avvocato - è stato perquisito dalla Gdf nell'ambito dell'inchiesta su Antonveneta in quanto advisor, come altri studi legali che si sono occupati della vicenda. Abbiamo fornito il materiale che cercavano, siamo assolutamente sereni».

 

Giuseppe Mussari monte dei paschi di sienaLOGO ANTONVENETAAngelo BenessiaALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA Alessandro Profumo Fabrizio Viola

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?