1. MENTRE IL MONTE DEI PACCHI DI SIENA AFFONDA IN BORSA (-5,3%), IL CASO MUSSARI RISCHIA DI TRAVOLGERE L’INTERO SISTEMA BANCARIO, COMPRESA BANKITALIA, DOVE A VIGILARE NEL 2009 C’ERANO L’ATTUALE PRESIDENTE RAI TARANTOLA E MISTER BCE MARIO DRAGHI 2. PD DA RIDERE: “PROPORREMO LA STRETTA SUI DERIVATI”. SERVIREBBERO PIUTTOSTO PROFONDE RIFORME. MA NELLA POMPEI DELLA POLITICA MARCIA E DEL "CRONY CAPITALISM", IL "CAPITALISMO DEI COMPARI" SENZA CAPITALI, DI SICURO NON NE ARRIVERANNO 3. QUALI "MANINE" O "MANONE" HANNO SAPIENTEMENTE ORCHESTRATO TEMPI E MODI DELL'USCITA DEI DOCUMENTI CHE, DI SICURO, ERANO BEN NOTI DA TEMPO A UNA VASTA PLATEA? 4. ALL'INTERNO DEL MONTE DEI PAZZI DI SIENA E' IN CORSO UNO SCONTRO TRA PIÙ ANIME PER IL CONTROLLO DELL'ISTITUTO E DEL GRUPPO (O, PER DIR MEGLIO, DI CIO' CHE RESTA TRA TANTE MACERIE) E A QUALCUNO DI CERTO QUESTE SCOPERTE HAN FATTO COMODO

1 - MPS: IN BORSA CEDE OLTRE IL 5%, SCAMBI 'BOOM' SU 3% CAPITALE
(AGI) - Sempre deciso il calo in Borsa per Mps a fine mattinata: maglia nera sul paniere Ftse Mib, il titolo dell'istituto perde il 5,33% a 0,26 euro per azione e annulla cosi' i guadagni accumulati con il rally di inizio anno. Scambi vorticosi, con oltre il 3,4% del capitale sociale passato di mano in meno di tre ore e volumi gia' superiori alla media giornaliera dell'ultimo mese. Il titolo, nel pieno della tempesta sui derivati e dopo l'addio all'Abi dell'ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, non e' riuscito a fare prezzo in avvio di seduta ed e' entrato in contrattazione dopo mezz'ora di sospensione.

2 - MPS: MINA DERIVATI, FONDAZIONE VERSO AZIONE RESPONSABILITA'
(ANSA) - La Fondazione Montepaschi di Siena presieduta da Gabriello Mancini valuterà un'eventuale azione di responsabilità ai danni della precedente gestione per lo scandalo derivati che ha travolto l'istituto. E' quanto si apprende da fonti vicine all'ente, primo azionista della banca senese.

In particolare, l'azione verrà valutata non appena saranno disponibili tutti gli elementi e la dinamica dei fatti nonché l'effettivo impatto sui conti della banca, viene precisato. Un'analisi puntuale sullo stato dell'arte dell'esposizione su strumenti 'tossici' sarà fornito alle Autorità di vigilanza e al mercato entro metà febbraio, in occasione del Cda chiamato a esaminare la struttura del portafoglio titoli e derivati.

3 - MPS/ PRESIDENTE PROVINCIA SIENA: VALUTIAMO AZIONE RESPONSABILITÀ
(TMNews) - A carico degli ex dirigenti di Banca Mps, la Provincia di Siena, che nomina 5 membri nella Deputazione generale della Fondazione, sta valutando la possibilità di "azioni di responsabilità". Lo afferma Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena.

''Le ripetute indiscrezioni che si susseguono da giorni sulle ipotesi di operazioni finanziarie irregolari, realizzate da Banca Mps tra il 2008 e il 2009 e che oggi scaricano sull'azienda pesanti conseguenze negative sul fronte economico, finanziario e patrimoniale - scrive Bezzini - impongono che sia fatta presto la massima chiarezza sulla vicenda e sulle eventuali responsabilita'''. "Il mio auspicio - conclude il presidente della Provincia di Siena - e' che sia fatta al piu' presto la massima chiarezza e siano valutate tutte le possibili azioni da intraprendere a tutela della Banca, compresa un'eventuale azione di responsabilita'''.

4 - MPS: FT, BANCA LOTTA PER MANTENERE INDIPENDENZA DA GOVERNO
(ANSA) - Dopo essere sopravvissuta all'invasione napoleonica e a due guerre mondiali, il Monte dei Paschi di Siena "sta lottando per mantenere la propria indipendenza dal governo" in quella che si presenta come "la più grande sfida dei 500 anni di storia della banca". Questo scrive oggi il Financial Times prendendo in esame la spinosa vicenda dei derivati in cui è coinvolto l'istituto senese.

Proprio ieri, scrive il Ft, è emerso che Mps dovrà contabilizzare una perdita da 220 milioni nei suoi risultati annuali a causa di alcuni vecchi derivati collegati all'ampio portafoglio di titoli di stato in suo possesso. Contattato dal Financial Times prima di quest'ultima doccia fredda, l'ad Fabrizio Viola si era detto "convinto che lo Stato non ha intenzione di prendere una quota". Viola aveva quindi ribadito che "E' stato fatto tutto per evitarlo. Nessuno di noi due vuole che questo sostegno si trasformi in partecipazione azionaria. Useremo l'ultima goccia del nostro sudore per vedere che ciò non accada".

Il Ft ricorda tra l'altro che Mps ha riportato una perdita di 1,7 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2012 e che un ritorno all'utile non è previsto prima del 2015. Questo, spiega, ha suscitato i timori tra gli analisti che la banca potrebbe non essere in grado di ripagare i bond statali, aprendo così alla prospettiva che il Governo italiano possa trovarsi costretto a prendere una quota nell'azionariato della banca senese.

5 - PD, PROPORREMO A GOVERNO STRETTA SUI DERIVATI
(ANSA) - "In linea con quanto fatto in questi 5 anni, il Pd al governo porterà una vera e propria stretta sull'utilizzo dei derivati, in particolar modo su quelli usati come mezzi surrettizi di finanziamento. Una battaglia che abbiamo condotto, come tutti gli osservatori possono verificare, con grande determinazione sia per quello che riguarda l'impatto sui conti economici delle banche, sia per gli enti locali, per i quali l'uso dei derivati è oggi vietato grazie alla nostra iniziativa".

Lo afferma Francesco Boccia del Pd. "La verità - continua Boccia - è che ciò che oggi è purtroppo ancora in vigore, lo è grazie alla copertura politica dell'asse Pdl-Lega che su questo ha incontrato anche un ingiustificabile sostegno da parte dell'attuale governo Monti. Serve una stretta anche sull'utilizzo da parte di banche e privati: il contesto europeo e globale la rende sempre più indispensabile ed è del tutto evidente che solo con il centro sinistra si potrà arrivare a questa soluzione".


6 - MUSSARI, ALTRO CHE ABI: DIETRO LE DIMISSIONI CI SONO LE PERDITE SEGRETE, LA POSIZIONE GIUDIZIARIA E L'IMMAGINE DELL'INTERO SISTEMA BANCARIO
Josif Brodskij

Dietro le dimissioni di #Mussari dalla presidenza dell' #Abi - di per se' un fatto più unico che raro - c'e' ben di più che il rispetto formale dovuto all'Associazione bancaria e ai suoi iscritti. La posizione dell'ex uomo azienda di #Mps (e della sua #Fondazione ) era divenuta insostenibile per una pluralita' di fattori.

Innanzitutto per l'impiego di capitali pubblici per salvare la banca senese dal tracollo: con la scoperta delle operazioni di swap delle perdite degli esercizi precedenti, tenute fuori bilancio e presumibilmente mai comunicate ne' alla Vigilanza di Banca d'Italia ne' al Tesoro, il conto per i contribuenti italiani sara' sicuramente destinato a crescere. Secondariamente, per la posizione giudiziaria di Mussari stesso che - presumibilmente - e' destinata ad un rapido aggravamento.

Infine per l'immagine del sistema finanziario del Paese che esce fortemente danneggiata: ieri le agenzie finanziarie rimbalzavano per il mondo lo scoop del Fatto Quotidiano (al quale e' lecito immaginare seguiranno altre rivelazioni) che inevitabilmente colpisce la credibilita' della Vigilanza di Banca d'Italia all'epoca dei fatti emersi, dunque il ruolo di Anna Maria #Tarantola , attuale Presidente della #Rai.

Vedremo se le polemiche finiranno per coinvolgere indirettamente (com'e' probabile, in un Paese che ha il gusto amaro del cupio dissolvi) anche i Governatori che si sono succeduti a Palazzo Koch dall'epoca dei fatti a oggi, tra cui l'attuale inquilino dell'Eurotower di Francoforte, il numero uno della #Bce, Mario #Draghi.

A uscire malmessa poi e' la politica nazionale, di destra e di sinistra: quella di sinistra perche' #Mps, sia a livello locale che nazionale, e' sempre stata "banca di riferimento" del Pds-Ds-Pd; quella di destra perche' chi ha strutturato il salvataggio dell'istituto con i famosi bond e' l'ex ministro #Tremonti.

Possibile che alle istituzioni che hanno investito miliardi di euro dei contribuenti (una mossa obbligata, va detto, per evitare il tracollo del sistema Paese) non fosse passato per la mente che, prima di dar corso alla loro operazione, era bene acquisire ogni informazione utile sullo "stato di salute" dei beneficiari?

Ma non basta: la scoperta di questi documenti "segreti" di #Mps arriva in una fase turbolenta della vita nazionale e finira' inevitabilmente per essere usata come arma politica nella campagna elettorale. Sin dai titoli dei giornali in edicola stamattina: attendiamo la rassegna stampa sul "Giornale" e su "Libero". Forse anche in quella per la futura elezione del Presidente della Repubblica.

C'e' poi da domandarsi quali "manine" o "manone" abbiano sapientemente orchestrato tempi e modi dell'uscita dei documenti che, di sicuro, erano ben noti da tempo a una vasta platea di soggetti. All'interno di #Mps e' in corso uno scontro tra più anime per il controllo dell'istituto e del gruppo (o, per dir meglio, di cio' che resta tra tante macerie) e a qualcuno di certo queste scoperte han fatto comodo.

All'esterno poi c'e' chi sicuramente aspetta di capire se un concorrente (il terzo gruppo creditizio nazionale) si indebolira' ancora di più: in una fase di crisi acutissima del credito fa comodo che la torta del business bancario, rimpicciolita e in futuro ancor meno ampia, sia suddivisa in un numero calante di fette. Vedremo se l'istituto sapra' sopravvivere autonomo.

Di sicuro questo scandalo riservera' altri colpi di scena. Di sicuro getta - e non da solo, visto che e' stato preceduto da un'ampia serie di vicende: come non ricordare quelle delle tentate scalate ad Antonveneta - un nome che ricorre - e a Bnl, solo per citarne due, o il crack di Italease, o le vicende fiscali di Intesa Sanpaolo e di UniCredit, o le indagini su Banco Desio? - un'ombra inquietante sui meccanismi di controllo e di verifica interni ed esterni alle banche italiane (amministratori indipendenti, sindaci, societa' di revisione, Vigilanza) la cui efficienza esce a pezzi.

Servirebbero più che mai profonde riforme. Ma nel Paese del "crony capitalism", il "capitalismo dei compari" senza capitali, e della politica fatta da segretari di Partito e leader figli e portatori di quello stesso cronyism, di sicuro non ne arriveranno.

 

 

GIUSEPPE MUSSARI Giuseppe Mussari ADS Gabriello ManciniSEDE CENTRALE MONTE DEI PASCHI DI SIENAFABRIZIO VIOLA MONTEPASCHI FRANCESCO BOCCIA A PIAZZA PULITA NELLA PUNTATA SU BEPPE GRILLO Anna Maria Tarantola MARIO DRAGHIMPS LINGRESSO DI ROCCA SALIMBENI SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…