PANAMA E’ DOLCE PER SALINI - L’ARBITRATO INTERNAZIONALE RICONOSCE AL GRUPPO SALINI 234 MILIONI DI DOLLARI DI RISARCIMENTO PER GLI EXTRA COSTI SOSTENUTI DURANTE I LAVORI AL CANALE DI PANAMA

pietro salini e signorapietro salini e signora

Sofia Fraschini per “il Giornale”

 

Prima vittoria per il gruppo Salini Impregilo e il consorzio di costruttori che lavora all'ampliamento del canale di Panama (Gupc) nella disputa con l'Acp, l'Autorità di gestione del canale.

 

PIETRO SALINI IMPREGILOPIETRO SALINI IMPREGILO

Secondo una nota diffusa ieri in serata dal gruppo Salini, la commissione tecnica internazionale (Dispute Adjudication Board) istituita dalle parti nell'ambito del progetto «terzo set di chiuse» ha riconosciuto ai «general contractor» (la spagnola Sacyr, l'italiana Impregilo Salini, la belga Jan de Nul e la panamense Cusa) un primo risarcimento per 234 milioni di dollari.

 

Un importante risultato nella battaglia che, da oltre un anno, tiene con il fiato sospeso i protagonisti dell'opera. La controversia - nata nell'ambito del faraonico raddoppio da 5,25 miliardi di dollari del Canale di Panama - riguarda una serie di extra costi emersi a fine 2013 per circa 1,6 miliardi di dollari. Cifra che, dopo aver rischiato di interrompere i lavori ed essere stata oggetto di un lungo braccio di ferro che per mesi ha coinvolto anche le diplomazie di Italia e Spagna, è oggi al centro di un arbitrato.

 

I costi addizionali, causati da un problema geologico (la roccia di basalto scavata non è riutilizzabile per fare il calcestruzzo, come inizialmente si pensava) sono stati documentati e verificati, anche dallo stesso committente. Il nodo non è dunque se questi costi imprevisti siano reali o meno, ma su chi, in base agli accordi, debba pagarli: il committente governativo dello Stato di Panama o il consorzio internazionale dei costruttori privati?

IL CANTIERE DEL NUOVO CANALE DI PANAMA CUI LAVORANO SACYR E IMPREGILOIL CANTIERE DEL NUOVO CANALE DI PANAMA CUI LAVORANO SACYR E IMPREGILO

 

Così, il pronunciamento arrivato con il nuovo anno segna un punto a favore dei tre general contractor di Italia, Spagna e Belgio costituendo, in parallelo, una base importante nell'ambito dei reclami che il consorzio ha presentato durante i quattro anni di lavoro. La commissione ha, infatti, riconosciuto la validità tecnica dei reclami stessi e la competenza e l'impegno del Gupc nello svolgimento dei lavori.

 

L'atteggiamento responsabile del consorzio nella realizzazione di una delle opere più importanti per il commercio internazionale è stato inoltre confermato, di recente, con la consegna all'Autorità del Canale, con sei mesi di anticipo, delle 16 paratoie giganti previste per completare il terzo set di chiuse.

IL CANTIERE DEL NUOVO CANALE DI PANAMA CUI LAVORANO SACYR E IMPREGILOIL CANTIERE DEL NUOVO CANALE DI PANAMA CUI LAVORANO SACYR E IMPREGILO

 

Un dettaglio non di poco conto visto che, secondo indiscrezioni, tra Natale e Capodannno, il consorzio avrebbe avanzato altre richieste (claims) che riguardano costi aggiuntivi per 740 milioni di dollari portando così la cifra «della discordia» a 2,3 miliardi di dollari.

 

Il 2015 sarà dunque essenziale per mettere la parola fine al lodo di Panama. E il consorzio sembra ora in vantaggio visto che la responsabilità nel ritardo dei lavori è stata per ora imputata all'Autorità del canale. E con questo primo risarcimento le due big (Salini e Sacyr) si portano a casa più di 100 milioni di dollari a testa.

IL CANTIERE DEL NUOVO CANALE DI PANAMA CUI LAVORANO SACYR E IMPREGILOIL CANTIERE DEL NUOVO CANALE DI PANAMA CUI LAVORANO SACYR E IMPREGILO

 

Nonostante lo scontro, le parti in questi mesi hanno comunque garantito la continuazione dei lavori tanto che, secondo gli ultimi aggiornamenti, lo stato dei lavori è in avanzamento all'84% e l'entrata in funzione del progetto è prevista per la prima parte del 2016, da una stima iniziale che indicava la scadenza per la fine del 2015.

 

IL CANTIERE DEL NUOVO CANALE DI PANAMA CUI LAVORANO SACYR E IMPREGILOIL CANTIERE DEL NUOVO CANALE DI PANAMA CUI LAVORANO SACYR E IMPREGILO

Un blocco dei lavori avrebbe penalizzato tutte le parti in causa e soprattutto il Paese sudamericano, che stima dall'ampliamento di incassare ricchi pedaggi: 2,5 miliardi di dollari l'anno che arriveranno a 6 miliardi a regime. Dopo i lavori, infatti, l'afflusso del canale raddoppierà e permetterà alle Post-Panamax - questo il nome delle nuove navi lunghe quasi 400 metri - di trasportare 13.000 container: il triplo di quelle attuali.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”