salini impregilo astaldi

CHI SALVERÀ ASTALDI? – DOPO LA DECISIONE DI PROCEDERE CON UN CONCORDATO IN BIANCO, SPUNTA L’IPOTESI SALINI-IMPREGILO: LE BANCHE D’AFFARI SONO FAVOREVOLI E IL PRIMO GENERAL CONTRACTOR ITALIANO NON SMENTISCE – IL MATRIMONIO CREEREBBE UN COLOSSO: 9 MILIARDI DI VALORE DELLA PRODUZIONE CONSOLIDATA, CONTRO 1,1 DELLA TERZA, PIZZAROTTI

Da “il Giornale”

 

astaldi costruzioni

Per il salvataggio di Astaldi, dopo la recente decisione di procedere con un concordato in bianco, spunta Salini-Impregilo. Una soluzione che sarebbe vista con favore dalle banche d' affari che stanno seguendo il dossier.

 

Dal canto suo, il primo general contractor italiano non ha smentito le voci su un suo possibile intervento, ma si è limitato a ricordare che, «nell' ambito della strategia di consolidamento della propria posizione di leadership nel settore delle grandi opere infrastrutturali, valuta continuamente ogni opportunità di crescita».

PIETRO SALINI IMPREGILO

 

In linea con questa strategia, quindi, «la società sta seguendo con attenzione le evoluzioni riguardanti società operanti nel settore delle costruzioni all' estero e in Italia, e tra queste anche il gruppo Astaldi, con l' obiettivo di valutare ogni possibile opzione coerente con i propri obiettivi di disciplina finanziaria e creazione di valore per i propri stakeholders. Ad oggi non è stata assunta alcuna determinazione in merito».

 

Salini Impregilo e Astaldi sono già oggi di gran lunga le prime due imprese di costruzione in Italia: la prima ha chiuso il 2017 con un fatturato consolidato di 6,1 miliardi, la seconda con oltre 3 miliardi, mentre la terza in classifica Pizzarotti segue a distanza con 1,1 miliardi.

astaldi costruzioni

 

Insieme, dunque, se dovessero prendere corpo il matrimonio, Salini e Astaldi avrebbero circa 9 miliardi di valore della produzione consolidata, contro gli 1,1 miliardi del secondo in classifica.

 

Tuttavia la gran parte dell' attività dei due gruppi è all' estero: in Italia Salini Impregilo nel 2017 ha fatturato 500 milioni, Astaldi 743 milioni. Insieme, dunque, arriverebbero a circa 1,2 miliardi, pari a solo l' 1% del valore delle costruzioni in Italia (totale 122,7 miliardi), o pari al 5% se consideriamo solo il mercato dei lavori pubblici.

NUOVO LOGO SALINI IMPREGILO

 

Ieri, intanto, in una nota il gruppo Astaldi ha sottolineato che il declassamento da parte dell' agenzia Standard & Poor' s non è «in alcun modo da assimilare ad uno stato di fallimento del gruppo», dunque «proseguono regolarmente tutte le opere in corso».

 

Il gruppo romano spiega che la procedura di concordato preventivo in continuità, attivata lo scorso 28 settembre «ha lo scopo, tra l' altro, di garantire ai committenti la regolare prosecuzione dei lavori in tutti i cantieri in cui il gruppo sta operando, oltre che tutelare i creditori e preservare il patrimonio aziendale.

astaldi

 

«S&P valuta la situazione attuale di Astaldi al pari di un default poiché la richiesta di concordato preventivo implica la sospensione dei pagamenti rivenienti da tutti gli impegni pregressi alla data di presentazione della domanda di concordato, salvo espressa autorizzazione del tribunale, durante il periodo del concordato», viene aggiunto. Precisando, infine, che «tutti i pagamenti maturati relativi alle obbligazioni emesse sono stati regolarmente pagati».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…