LA SENTENZA DI WALL STREET È CHIARA: FACEBOOK STA PERDENDO LA FACCIA: MENO 10%. MA GLI ANALISTI PENSAVANO PEGGIO - ZYNGA, LA PIATTAFORMA DEI GIOCHI SUL SOCIAL NETWORK SPROFONDA DEL 40% - “LA COLPA È ANCHE DI FACEBOOK, CHE CAMBIA DI CONTINUO LA SUA INTERFACCIA”, ACCUSANO - MA LA VERITÀ È CHE IL WEB DA PC SI STA ESAURENDO, E IL FUTURO (COME SOSTIENE ANCHE ZUCKERBERG) SONO SMARTPHONE E TABLET…

1- I CONTI FACEBOOK NON CONVINCONO, I GIGANTI INTERNET BATTONO IN RITIRATA
Angelo Aquaro per "la Repubblica"

La prima prognosi del malato Facebook è una cartella double face. Il social network perde come temevano gli analisti: ma meno di quanto sospettato. E soprattutto lascia intravedere la possibilità di sviluppo in quel campo in cui si decideranno le sorti dell'hitech: e cioè il mercato dei tablet e dei telefonini. "È qui che aumenteremo la nostra forza" dice Mark Zuckerberg corso personalmente a rincuorare gli investitori. Soprattutto, insiste, grazie alla pubblicità sempre più social.

Il social network ha chiuso il suo primo trimestre di società pubblica con 1.18 miliardi di ricavi mentre gli analisti prevedevano 1.15 miliardi. Cresce insomma del 32 per cento. Che non è un numero eccezionale se confrontato col 45 per cento del primo trimestre dell'anno scorso e soprattutto con quel 104 per cento in più di fine anno che aveva fatto gridare al miracolo.

Ma dopo il flop della quotazione di maggio, col debutto a 38 dollari e poi il crollo sotto i 30, le cifre potrebbero far bene sperare. Certo ci sono 157 milioni di perdite contro i 240 milioni di guadagni dell'anno scorso. Ma parte del rosso va addebitato proprio alla "compensazione" del titolo seguita alla spericolatissima Ipo: al netto i guadagni sarebbero stati di 295 milioni, in linea cioè con le aspettative della vigilia di 12 dollari ad azione.

Allora la domanda è: Facebook vince o perde? Qui la reazione di Wall Street è indicativa: il titolo nelle contrattazioni after hours è sceso sotto i 25 dollari perdendo fino a oltre 10 per cento. Il giudizio insomma non è buono. Però gli utenti giornalieri crescono del 29 per cento toccando quota 950 milioni. Ed è soprattutto l'aumento degli utenti su telefonini e tablet - 543 milioni - la novità positiva: più 67 per cento. E' qui che si gioca il futuro: sempre che più utenti voglia dire più pubblicità. Guardate cosa è successo a Zynga.

Il social game sbarcato l'anno scorso in Borsa con una valutazione da un miliardo di dollari costituisce il 12 per cento dei ricavi di Facebook. Ma l'alleanza con Zuckerberg traballa adesso proprio sullo stesso terreno su cui si gioca la crescita del social network: il mobile.
Il lento tramonto dei pc e lo sviluppo di telefonini e tablet sta stravolgendo ogni mercato. A cominciare da quello pure fiorente dei social media. L'anno scorso Zynga aveva guadagnato 1.4 milioni di dollari su ricavi per 279 milioni.

Con 332 milioni di ricavi oggi invece perde 22.8 milioni di dollari: 3 centesimi ad azione. Quant'è bastato ad affossare ulteriormente il titolo sceso del 40 per cento a 3 dollari. La situazione è così difficile da dover abbassare le stime per l'intero anno da 1.50 a 1.15 miliardi di dollari: ammettendo senza mezzi termini "un veloce declino nei giochi del web". Secondo Mark Pincus, fondatore e amministratore delegato, la colpa è però anche "dei cambiamenti che Facebook ha fatto alla propria piattaforma".

Ogni restyling è un colpo per i clienti abituati alla vecchia interfaccia: e così sempre meno gente sceglie il social network per giocare. La verità è che sia mister Pincus che mister Zuckerberg hanno una sola via per tornare a fa risplendere i loro giocattoli: invertire le cifre di chi consuma e dove. Gli 11 milioni di utenti di Zynga che giocano su telefonini e tablet sono troppo pochi rispetto ai 227 miioni incollati - ancora per poco - al web. Qui
l'aumento degli utenti mobile potrebbe davvero essere la svolta attesa da Facebook. Zuckerberg su questo insiste: le storie "sponsorizzate" dagli utenti e la pubblicità sociale, anche locale, sono il futuro. Se dico "mi piace" su un ristorante, spiega, tutto il mondo mi segue. E già. Sempre che non dimentichi, com'è successo a Roma, di lasciare la mancia: e quindi perdere la faccia prima.


2- ZYNGA DÀ LA COLPA A FACEBOOK PER IL FLOP DEI SUOI GIOCHI ONLINE
Robert Cyran per "La Stampa"

Zynga getta una nube minacciosa su Facebook. Il secondo trimestre della società di gioco online è stato un fiasco completo. Zynga ha persino accusato il social network da 63 miliardi dollari, che giovedì dovrà pubblicare i primi risultati da società quotata, di alcuni dei suoi mali. Il loro rapporto simbiotico è destinato a incrinarsi. Una miriade di problemi affligge Zynga. I nuovi giochi sono stati posticipati. Draw Something, basato sul gioco di società Pictionary, non si è rivelato ciò che Zynga aveva immaginato quando all'inizio dell'anno ha acquistato per quasi 200 milioni di dollari lo studio che lo produceva.

Il numero di giocatori sta diminuendo rapidamente. Inoltre, l'ammontare di denaro sborsato dagli utenti per beni virtuali e simili è diminuito dell'8% rispetto al primo trimestre. Tali prenotazioni sono la migliore previsione per le entrate future di Zynga. Tutte queste aree problematiche hanno oscurato le prospettive di Zynga. Ora l'azienda prevede, utilizzando metodi di contabilità non-standard, di essere scarsamente redditizia quest'anno.

Tuttavia, puntare il dito verso Facebook è sorprendente. Zynga sostiene che l'azienda guidata da Mark Zuckelberg abbia cambiato il modo di gestire i giochi online, ad esempio favorendo quelli nuovi che apparivano su feed a scorrimento visualizzati dagli utenti. In qualche modo Zynga ne ha tratto vantaggio, tanto che giochi come Bubble Safari sono diventati presto molto popolari.

Ma quelle che una volta erano macchine per fare soldi oggi hanno invece perso popolarità. Più del 50% del reddito di Zynga viene generato attraverso Facebook mentre circa il 15% delle entrate del social network proviene dai giocatori del suo partner. Facebook sfrutta la sua posizione predominante per richiedere una grossa fetta dei proventi ogni volta che un giocatore di Zynga acquista beni virtuali. E il social network chiede che i giocatori di Zynga non ingombrino le pagine degli utenti con richieste di gioco. Zynga, nel frattempo, non può permettersi di affidarsi principalmente a una sola fonte di reddito.

 

 

MARK ZUCKERBERG jpegfacebook ZYNGA LOGOFACEBOOK PHONE FACEBOOK NASDAQ facebook nasdaq

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO