
IL NUOVO SHOPPING? SI SPULCIA LA MERCE IN NEGOZIO MA L’ACQUISTO SI FA IN RETE PER RISPARMIARE - SI CHIAMA “SHOWROOMING” E CRESCE ALLA SVELTA FACENDO CORRERE L’E-COMMERCE ITALIANO CHE, NEL 2015, HA TOCCATO QUOTA 16,6 MILIARDI DI EURO
Giuseppe Bottero per “la Stampa”
Sabato pomeriggio all'8 Gallery, cittadella dello shopping di Torino. Un fiume di ragazzi armati di smartphone controlla i cartellini dei prezzi, scatta foto, clicca. La maggior parte di chi compra entra in negozio sicuro: sa già su cosa puntare, perché si è informato online. I curiosi, invece, annotano dettagli e misure. Poi, una volta tornati a casa, cercheranno scarpe o giacche sul web, sperando di trovarle con lo sconto.
La nuova frontiera degli acquisti, che ormai è entrata a far parte del nostro comportamento di consumatori, si chiama «info-shopping» o «showrooming», a seconda delle declinazioni. E cresce alla svelta, facendo correre il fatturato dell' e-commerce italiano, che è definitivamente uscito dallo schermo del computer: il giro d' affari, nel 2015, ha toccato quota 16,6 miliardi di euro, con un balzo del 16% rispetto all' anno precedente. Anche se l'Italia continua a guardare da lontano le «lepri europee», dalla Gran Bretagna alla Francia.
IL BOOM DEL MOBILE
A fotografare tendenze e fatturato del mercato è il rapporto annuale del Politecnico di Milano: i clienti digitali crescono, quelli abituali superano quota 11 milioni e, in media, spendono 89 euro a testa. Telefonini e tavolette giocano un ruolo sempre più importante: gli acquisti tramite smartphone aumentano del 64%, superano il valore di 1,7 miliardi e ormai valgono il 10% dell' intero mercato digitale. Cifra che vola al 21% se si aggiungono quelli via tablet.
Il mix funziona «Otto milioni e mezzo di italiani lo scorso anno hanno cercato informazioni online mentre osservavano un prodotto in un negozio - racconta Roberto Liscia, Presidente del consorzio Netcomm -. Al tempo stesso si osserva anche la dinamica opposta, il fenomeno dello showrooming: 13,6 milioni di consumatori cercano oggi in un negozio un prodotto già visto online nel mese precedente.
Questi dati mostrano molto chiaramente come il consumatore non utilizzi il canali online e quello offline in maniera alternativa». Effetto turismo A spingere i ricavi totali, però, è soprattutto il turismo: biglietti per aerei e treni e prenotazioni delle camere d' albergo valgono quasi 8 miliardi. Ma sono sempre più numerosi gli italiani che fanno shopping di apparecchi elettronici: tv, tablet e telefonini balzano del 21 per cento.
E poi c' è la novità che fa intravedere un cambio di passo per tutto il «Made in Italy»: la crescita del settore «Food», che oggi vale 377 milioni. «È uno dei settori più dinamici», conferma Riccardo Mangiaracina, direttore dell' Osservatorio eCommerce B2c Netcomm - Politecnico di Milano. Soprattutto, può spingere ancora le esportazioni, che negli ultimi 12 mesi sono salite del 22% a quota 3 miliardi.
Le imprese Stanno iniziando a capirlo anche le imprese. Chi non ha la forza di aprire un sito e-commerce, ha iniziato a fare affari appoggiandosi ai marketplace dei colossi, da Amazon a eBay fino a ePrice. Aspettando Alibaba, che si prepara a sbarcare in Italia con i suoi uffici, le regine restano le «dot-com», giganti internazionali che valgono oltre la metà del fatturato totale.