IL SOL DELL’AVVENIRE - C’È DAVVERO SOLOMON “SOL” TRUJILLO NEL FUTURO DI TELECOM ITALIA? IL GOVERNO RENZI “ESERCITEREBBE IL GOLDEN POWER” PER PROTEGGERE LA RETE. MA NON CI SONO PIÙ CAVALIERI BIANCHI PER EVITARE UN’OPA OSTILE

1. TELECOM, SPUNTA UN’OFFERTA DA 7,5 MLD

Francesco Spini per “La Stampa

 

solomon trujillosolomon trujillo

Suona la campanella dell’Opa a Telecom Italia? Approfittando dell’interregno che vige nella compagine azionaria - con la vecchia guardia di Telco pronta a vendere le quote, gli spagnoli di Telefonica che se ne sono già andati e Vivendi non ancora entrata nella stanza dei bottoni -, una vecchia volpe (americana) del settore scalda i muscoli a bordo campo. Secondo l’agenzia internazionale Bloomberg, l’ex numero uno dell’australiana Telstra, Sol Trujillo, con un passato in ruoli apicali in At&T, Orange e Us West, starebbe organizzando una cordata per rilevare una quota importante di Telecom Italia.

 

Il piano - chiamato «progetto Adriano», in omaggio all’imperatore romano - prevederebbe un investimento complessivo di 7,5 miliardi di euro che, in sostanza, permetterebbero al supermanager di origini messicane e ai suoi alleati (per ora sarebbero della partita fondi sovrani del Qatar e di Abu Dhabi) di andare ben oltre la metà dei diritti di voto di Telecom, che in tutto di miliardi ne capitalizza circa 12.

marco patuano ad telecom italiamarco patuano ad telecom italia

 

Ancora però non è chiaro cosa ci sia nelle intenzione di Trujillo, se un aumento di capitale riservato o l’acquisto di titoli sul mercato (entrambi col rischio elevato di dover lanciare un’Opa successiva obbligatoria), in un lavoro comunque ancora in corso d’opera. Mancherebbero ancora capitali per completare il finanziamento.

 

I lavori preparatori non ultimati e la volontà di non agire senza prima essersi assicurato il supporto da parte del governo italiano avrebbero indotto Trujillo a muoversi del tutto sottotraccia (la manovra, del resto, sarebbe iniziata un anno fa, con tanto di advisor newyorkesi), salvo abboccamenti informali con uomini di Palazzo Chigi. Ieri il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli se l’è cavata con una battuta: «L’unico Adriano che conosco - ha detto sorridendo- era un giocatore dell’Inter...».

 

Nel mezzo però c’è un problema mica da poco, la Rete. Su questo Giacomelli scherza un po’ meno: «Il Governo italiano - ha spiegato - ha solo un titolo per intervenire su un’azienda privata e che sta sul mercato come Telecom: tutelare l’interesse nazionale legato alla sicurezza e allo sviluppo di un’infrastruttura strategica come la rete. Eserciteremo questa prerogativa». Se del caso, dunque, scatterà la cosiddetta golden power, «nei confronti di chiunque».

 

Telecom Argentina Telecom Argentina

La Borsa per il momento preferisce assumere una posizione di attesa. Dopo una prima fiammata in cui il titolo ha superato il 5% di rialzo, col passare delle ore, l’entusiasmo s’è smorzato con le azioni a +0,11% in una seduta complessivamente negativa (-1,35% l’indice Ftse Mib). È comunque passato di mano il doppio di quanto accade di solito: 257 milioni di azioni, pari all’1,95% del capitale ordinario. Ora non resta che attendere, per un’operazione che difficilmente potrebbe avere natura non ostile.

 

Al pari sarebbe però difficile trovare alfieri a difesa dello status quo. Mediobanca, coerentemente con quanto fin qui sostenuto, è decisa a vendere entro giugno 2015. E lo stesso faranno Intesa Sanpaolo e Generali che hanno messo il relativo impegno nei rispettivi piani triennali. È possibile che della cosa si accenni nel cda convocato per oggi, in cui si potrebbe parlare anche di immobili e di torri.

 

nagel nagel

Ma il tema centrale sarà un altro: l’Argentina. Il termine è scaduto e Fintech non ha potuto completare l’acquisto della quota di maggioranza della controllata di Baires di Telecom. Il cda esaminerà la proposta di Fintech di una proroga, dopo che nei giorni scorsi si era parlato di un possibile acquisto a termine, della durata di due anni e condizionato al sì delle authority locali.

 

Nel giorno, poi, in cui Telecom ha rafforzato la partnership con Sky, il tema della convergenza tra tecnologia e contenuti è tornato alla ribalta. Merito di Fedele Confalonieri. Il presidente Mediaset non ha escluso una futura alleanza con Telecom. «Tutto può essere aperto. Se ne parla da decenni, ma è più semplice a dirsi che a farsi. Sono cose molto complicate...».

 

 

2. IL PIONIERE DELLE FUSIONI ADESSO FA ROTTA SULL’ITALIA

Francesco Spini per “La Stampa

 

antonello giacomelliantonello giacomelli

«Mettiamola così: il fatto che dall’altra parte del mondo ci sia qualcuno pronto a investire su Telecom dovrebbe se non altro produrre un effetto: spingere gli attuali vertici, tutto il cda, a portare dei risultati. Il rischio è che, altrimenti, ci pensi qualcun altro...». Così uno degli attuali grandi azionisti di Telecom ieri sera commentava i rumors - sebbene non senza una punta di scetticismo - sul presunto interesse di Solomon Dennis «Sol» Trujillo per entrare in forze in Telecom Italia.

 

E in effetti quello di prendere aziende se non in aperta difficoltà ma di certo con potenzialità inespresse è quasi un hobby per questo businessman di origini messicane che da Cheyenne, nel Wyoming, è arrivato a conquistare alcune delle poltrone più importanti del settore delle telecomunicazioni.

 

«A me - ha detto una volta nel corso di un’intervista rilasciata al Financial Times - non interessa andare in un’azienda solida. Sono a un punto della mia carriera e della mia vita in cui faccio quello che voglio fare». E si descriveva come uno pronto a rimettere in sesto «modelli di business ormai rotti» e, una volta modificati, «dar loro esecuzione».

 

Fedele ConfalonieriFedele Confalonieri

La sua carriera nel mondo della finanza che conta comincia che ha appena 32 anni, quando diventa il più giovante «executive officer» della storia del colosso dell’azienda telefonica Usa AT&T. È solo l’inizio di una scalata che lo porta, in serie, a diventare il primo latinoamericano a rivestire la carica di ceo di Us West, il primo americano a guidare la francesissima Orange, ai tempi il ramo di business mobile di France Telecom. E, tra i suoi primati, vanta anche quello di essere stato il primo a guidare tre società da oltre 50 miliardi di dollari di capitalizzazione in tre diversi continenti. Il terzo continente è l’Australia.

 

Qui arriva nel luglio del 2005 per accompagnare Telstra, altro gigante delle telecomunicazioni, dapprima alla privatizzazione e poi a cambiare pelle. La trasforma da una pura azienda telecom a una «media-communications» company, il matrimonio tra il servizio tradizionale della telefonia e i contenuti. Nel suo sito Internet il manager rivendica che, sotto la sua guida, terminata bruscamente nel 2009, i ricavi per utente sono cresciuti del 15%, e addirittura del 200% quelli relativo al solo traffico dati.

 

EMIRO DEL QATAR Tamim ben Hamad Al Thani EMIRO DEL QATAR Tamim ben Hamad Al Thani

A suo modo, comunque sia, è stato tra i precursori di una tendenza che sta prendendo piede anche in Europa: Telefonica, per fare un esempio, attraverso l’acquisizione della totalità di Canal Plus in Spagna ha imboccato la medesima strada. Anche Telecom potrebbe puntare a diventare un ibrido tra servizi di telefonia e contenuti. Per ora il processo si è limitato a un’alleanza commerciale con Sky; di tanto in tanto rimbalzano indiscrezioni su un possibile futuro matrimonio con Mediaset o con la sua pay-tv, Premium, dove Vivendi - prossimo nuovo azionista di Telecom con l’8,3% - potrebbe entrare con una discreta quota.

 

Nel frattempo, secondo i rumors delle ultime ore, Trujillo avrebbe già le idee chiare di cosa fare con Telecom una volta nelle sue mani, con un business plan già pronto nelle sue linee essenziali che sta girando tra i grandi investitori a caccia di affari. Resta da risolvere il nodo della Rete, su cui la Cdp, da tempo, ha manifestato la propria disponibilità a discutere.

 

 

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO