SORGENIA DI GUAI – IL SOCIO AUSTRIACO AL 46% VERBUND SCARICA LA FAMIGLIA DE BENEDETTI E DICE CHE NON PARTECIPERA’ AD ALCUN AUMENTO DI CAPITALE - CDB CHIUDE LA BARACCA?

Cheo Condina per "il Sole 24 ore"

Verbund mette un punto fermo nella delicata partita di Sorgenia, che mercoledì scorso ha dato ufficialmente il via alla rinegoziazione del debito bancario, pari a 1,75 miliardi. Il colosso energetico tedesco ha azzerato il valore della partecipazione nel gruppo controllato da Cir, pari al 45,65%, mettendo in liquidazione Verbund Italia, la controllata italiana cui faceva capo la quota e che, proprio in virtù delle rettifiche, ha visto interamente prosciugato il patrimonio.

Non solo, in una lettera inviata nei giorni scorsi alla stessa Verbund Italia, Vienna ha messo nero su bianco «la propria volontà di non partecipare a un'eventuale ricapitalizzazione di Sorgenia e Sorgenia Holding», un'operazione a cui la controllata italiana «non è tenuta, stante la natura giuridica di società di capitali delle partecipate».

Una presa di posizione piuttosto chiara, dalla quale sembra emergere la determinazione del gruppo austriaco a tirarsi fuori dalla partita senza ulteriori esborsi, anche se ''è chi la interpreta come una mossa negoziale nei confronti degli istituti di credito, i quali hanno già chiesto ai soci di Sorgenia un intervento per abbattere i debiti di circa 600 milioni.

Del resto, Verbund è controllata al 51% dallo Stato austriaco e l'avventura nell'energia con la Cir della famiglia De Benedetti dura da 14 anni, un lungo periodo nel quale Vienna, da azionista industriale, non ha fatto mistero delle proprie ambizioni, al verificarsi delle giuste condizioni, di salire ulteriormente nel capitale di Sorgenia. Non si tratta insomma di un dossier dai risvolti esclusivamente finanziari.

Ciò non toglie che la totale svalutazione della partecipazione in Sorgenia parte da un presupposto esclusivamente industriale: l'impairment test svolto dalla casa madre austriaca sulla quota evidenzia, come riportato da Radiocor, «una perdita durevole del valore dell'investimento del gruppo nel settore energetico italiano». Il valore della quota, già nel bilancio 2012, era stato ridotto da 654 milioni a 152 milioni (con una perdita per Verbund Italia di 502 milioni), ma l'ulteriore analisi svolta in autunno ha condotto al provvedimento ancora più drastico, che ha portato anche alla liquidazione della società.

Il motivo? L'outlook negativo sul mercato italiano, caratterizzato da «elevata sovraccapacità», significativo calo della redditività degli impianti a gas e «previsioni macroeconomiche negative che porteranno a una minore domanda di energia in futuro». Tutti elementi che hanno spinto pure E.On a mettere sul mercato le attività energetiche nel nostro Paese in una procedura di vendita che entrerà nel vivo nei prossimi mesi.

Anche Verbund, come il gruppo tedesco, sta mettendo in atto un importante piano di riallocazione del proprio capitale: di recente ha chiuso uno swap dei propri asset in Turchia proprio con E.On e ha messo in vendita degli impianti a ciclo combinato in Francia. La maxi svalutazione su Sorgenia era tuttavia prevista solo in parte, visto che nel bilancio dei nove mesi la capogruppo austriaca aveva rettificato la quota nel gruppo italiano per 396 milioni.

Che cosa cambia la mossa di Verbund per Cir? La società controllata dalla famiglia De Benedetti ha il 53% di Sorgenia, una quota iscritta a bilancio, dopo alcune svalutazioni, a circa 200 milioni di euro. Il negoziato con le banche è iniziato mercoledì scorso, contestualmente alla presentazione del nuovo piano industriale del gruppo energetico, che sta pagando a caro prezzo la crisi degli impianti a ciclo combinato in Italia.

Tuttavia era già filtrata la generica disponibilità del gruppo di De Benedetti a fare la propria parte in un eventuale aumento di capitale a patto che ci fosse un contributo fattivo di Verbund e un atteggiamento costruttivo da parte delle banche. Siamo dunque alle battute inziali di una partita, dalla quale peraltro non si deve escludere Tirreno Power (la ex genco controllata da Gaz de France e partecipata da Sorgenia al 39% sui cui grava un debito in scadenza da 750 milioni), destinata a proseguire nei prossimi mesi.

 

RODOLFO CARLO EDOARDO E MARCO DE BENEDETTIRodolfo e Carlo De BenedettiCARLO DE BENEDETTI E FIGLIO RODOLFO tirreno power centrale di vado ligure sorgenia LOGOtirreno power centrale di vado ligure

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONA – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO