LO SPREAD CALA A 300 E PIAZZA AFFARI VOLA A +3,2%

1 - PIAZZA AFFARI: CHIUSURA IN DECISO RIALZO, BALZO FTSE MIB OLTRE 3%
(laPresse/Finanza.com) - La Borsa di Milano ha chiuso in deciso rialzo, trascinata dalla brillante performance del comparto bancario, e lo spread si è riportato in area 300 punti base. Il listino ha aumentato i guadagni dopo l'avvio di Wall Street, dove il Dow Jones e l'S&P 500 hanno fatto registrare nuovi massimi storici.

A sorpresa i verbali dell'ultima riunione della Fed sono stati pubblicati prima dell'opening bell. La Banca centrale americana ha deciso di proseguire il quantitative easing da 85 miliardi di dollari al mese, ma al suo interno sono cresciuti i dubbi sulla necessità di proseguire a lungo il piano di acquisto asset. A favorire l'ascesa di Piazza Affari anche il successo della prima asta di aprile con il Tesoro che ha collocato Bot a 3 e 12 mesi per 11 miliardi di euro. Il rendimento del titolo annuale è tornato sotto l'1%.

Sul mercato si è sentita la voce di Pimco che per la prima volta da mesi ha consigliato di acquistare Treasury americani decennali. Un cambio di rotta motivato dall'aggressiva politica monetaria della Bank of Japan, che potrebbe spingere gli investitori giapponesi a cercare ritorni più elevati sui bond di altri Paesi.

In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha guadagnato il 3,19% a 15.928 punti. Acquisti sostenuti sui titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato il 9,68% a 1,014 euro, Monte dei Paschi il 14,73% a 0,19 euro, Popolare di Milano il 6,36% a 0,526 euro, Unicredit il 5,67% a 3,54 euro, Mediobanca il 5,36% a 4,406 euro, Ubi Banca il 5,75% a 2,908 euro, Intesa SanPaolo il 4,47% a 1,262 euro. Brillante anche le società del risparmio gestito: Mediolanum ha mostrato un progresso del 4,57% a 4,208 euro, mentre Azimut è avanzata del 5,91% a 13,43 euro in scia all'upgrade di BofA Merrill Lynch.

Il broker Usa ha alzato la raccomandazione su Azimut a buy dal precedente neutral. Tra i migliori anche Fiat (+7,38% a 4,336 euro) all'indomani dell'assemblea degli azionisti. Telecom Italia si è ripresa sul finale di seduta chiudendo con un progresso dell'1,01% a 0,602 euro. Ieri sera Telco, la holding che controlla Telecom, ha fatto sapere di "non aver avuto alcun contatto, neppure informale, con il gruppo Hutchinson Whampoa o con Telecom Italia e che non sono stati ricevuti o scambiati documenti sul tema in oggetto".

Domani la palla passerà al Cda di Telecom Italia, che dovrà studiare le prossime mosse dopo aver confermato i contatti preliminari non vincolanti con la cinese Hutchinson Wampoa per studiare un'eventuale integrazione con 3Italia.

Eni è finita sotto i riflettori. Il Mozambico, come riportato dalla stampa, avrebbe deciso di alzare la tassazione sui capital gain delle cessioni di asset del business upstream al 32 per cento. La scorsa settimana questa testata aveva riportato le voci circa l'intenzione del Governo del Mozambico di alzare la tassazione sui 4,2 miliardi di dollari che il gruppo italiano incasserà dalla vendita del 20% del giacimento di gas Area 4 alla cinese Cnpc. Il titolo Eni ha comunque chiuso con un rialzo dell'1,34% a 18,10 euro.

2 - CRISI: WTO, ITALIA PERDE TERRENO NEL COMMERCIO INTERNAZIONALE
Radiocor - L'Italia perde posizioni nel commercio internazionale. Ad evidenziare l'impatto della recessione sull'interscambio della Penisola nel 2012 sono le statistiche annuali della Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio. L'Italia figura al nono posto per le esportazioni di merci, con un valore totale di 500 miliardi di dollari lo scorso anno, in flessione del 4%, pari a una quota del 2,7% dell'export mondiale contro il 2,9% del 2011, quando era in ottava posizione.

La Penisola e' stata superata dalla Federazione russa, che ha esportato 529 miliardi (+1%), aggiudicandosi il 2,9% del mercato mondiale. Anche nell'import l'Italia va all'indietro: nel 2012 con un totale di 487 miliardi (il 2,6% del totale mondiale), con una flessione del 13%, e' all'11esimo posto mondiale, mentre nel 2011 era ottava con il 3% mondiale. Lo scorso anno e' stata sorpassata da Hong Kong (554 miliardi, +8%), dalla Corea (520 miliardi, -1%), dall'India (489 miliardi +5%).

Il primo posto della classifica degli esportatori di merci resta appannaggio della Cina che ha superato la barriera dei 2.000 miliardi raggiungendo 2.049 miliardi, in progresso dell'8%, pari all'11,2% dell'export mondiale. Seguono Stati uniti (1.547 miliardi, +5%), Germania (1.407 miliardi, -5%) e Giappone (799 miliardi, -3%). Gli Usa sono sempre al top tra gli importatori con 2.335 miliardi (+3%, pari al 12,6% del totale mondiale), seguiti da Cina (1.818, +4%), Germania (1.167 miliardi, -7%) e Giappone (886 miliardi, +4%).

3 - RCS: ITALMOBILIARE, I PESENTI SI RISERVANO DI DECIDERE IN TEMPI UTILI
Radiocor - Dopo una lunga seduta dell'esecutivo di Italmobiliare i Pesenti, in veste di azionisti e soci del Patto di sindacato di Rcs, hanno deciso di procrastinare la decisione in merito alla sottoscrizione dell'aumento di capitale del gruppo editoriale. Il numero uno di Italmobiliare Giampiero Pesenti, secondo quanto apprende l'agenzia Radiocor da fonti finanziarie, ha inviato stamane una missiva al presidente di Rcs, Angelo Provasoli, in cui dichiara che l'esecutivo ha assunto la decisione di non decidere ora, ma di rinviare una decisione in merito a tempi utili. In sostanza il presidente del Patto di sindacato di Rcs ha informato la presidenza che l'organo societario si riserva di decidere piu' avanti sulle modalita' di una adesione o meno all'operazione di aumento di capitale.

4 - FED: VERBALI FOMC, FORTI DIVISIONI INTERNE SU DURATA QE
Radiocor - Durante la riunione dello scorso 19 e 20 marzo la Federal Reserve ha deciso di proseguire con le azioni di emergenza a sostegno dell'economia e di mantenere il costo del denaro al minimo storico finche' il mercato del lavoro non sara' migliorato e il tasso di disoccupazione non sara' sceso al 6,5%. Tuttavia i governatori del Fomc, il comitato di politica monetaria della Fed, non erano uniti sulla strategia da seguire.

Anzi, come emerge dai verbali della riunione diffusi oggi, ci sono stati un aspro dibattito e forti divisioni interne, in particolare sulla durata delle manovre di quantitative easing: i documenti mostrano che 'tutti i governatori tranne alcuni' erano d'accordo sulla necessita' di proseguire con l'acquisto di bond per 85 miliardi di dollari al mese 'almeno fino a meta' anno', ma altri preferirebbero che si andasse avanti fino a settembre e altri ancora, pochi questi ultimi, vorrebbero un prolungamento fino al 2014.

'Vari partecipanti hanno enfatizzato che il programma di acquisto di asset e' stato efficace nel sostenere l'espansione economica e che i benefici continuano a superare i costi', motivo per cui finche' non ci saranno sostanziali miglioramenti del mercato del lavoro 'saranno necessari ulteriori acquisti'. Tuttavia, 'un gran numero di partecipanti' stimano che 'il proseguimento del robusto miglioramento delle prospettive del mercato del lavoro potrebbe condurre a rallentare il ritmo degli acquisti in uno dei prossimi incontri'. Non e' mancato inoltre chi ha sostenuto che la Fed dovrebbe concentrarsi sul suo doppio mandato (stabilita' dei prezzi e massima occupazione) 'limitando i costi potenziali del programma, riducendolo o addirittura concludendolo'.

5 - A COLLECCHIO BATTAGLIA SUI SINDACI
Da "Il Sole 24 Ore" - Si preannuncia un'altra assemblea infuocata a Collecchio. Tra dieci giorni Parmalat riunirà i soci per approvare il miglior bilancio di sempre. Ma ci sarà poco da festeggiare. Perché gli azionisti sono di nuovo sul piede di guerra. Non si è ancora spenta l'eco dello «schiaffo» del Tribunale, che ha commissariato la contestata operazione Lag, il cui spettro aleggerà sull'assemblea, che un nuovo fronte si apre. Sul collegio sindacale: lo scorso dicembre si è dimesso il presidente Mario Stella Richter.

Azione Parmalat, associazione di piccoli azionisti, ha presentato una sua lista con in testa Marco Pedretti. Per «buona prassi» di governance, quando c'è una lista di minoranza, le spetta automaticamente la presidenza. Ma Lactalis non è d'accordo e ha presentato una sua lista. Per tutta risposta, Pedretti ha fatto un esposto alla Consob. A Collecchio non c'è mai pace. (S.Fi.)

6 - AEDES: IL MATTONE VALE UN TERZO IN MENO
Da "Il Sole 24 Ore" - L'Italia non è la Spagna, dove la crisi dell'immobiliare è stata devastante, ma c'è poco di che gioire. Anche nel nostro Paese la crisi del mattone ha morso eccome. La prova, l'ennesima, arriva da Aedes. Ieri la società ha comunicato i risultati della perizia sul proprio patrimonio immobiliare. Risultato: un taglio di oltre un terzo del valore.

Quel patrimonio oggi vale solo 412 milioni rispetto ai 646 milioni accreditati nel bilancio del 2011. Una pulizia di primavera più che sostanziosa per Aedes che dovrà con ogni probabilità ricapitalizzare. Chiedere nuovi soldi ai soci grandi e piccoli non sarà facile, anche perché la situazione finanziaria di Aedes è pericolante da tempo con perdite a settembre del 2012 (ultimo bilancio) per 55 milioni e debiti finanziari netti a 429 milioni. (Fa.P.)

 

Ultimi Dagoreport

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...

andrea delmastro emanuele pozzolo

FRATELLI D'ITALIA HA ESPULSO EMANUELE POZZOLO! - IL PARLAMENTARE GIÀ SOSPESO DAL PARTITO, IMPUTATO PER PORTO ABUSIVO DI ARMI PER LA SPARO DEL CAPODANNO 2024, HA RACCONTATO A "REPORT" LA SUA VERITA’ SULLA VICENDA (PER POI FARE DIETROFRONT: "MAI DATO INTERVISTE, MI HANNO REGISTRATO") - POZZOLO HA CONTRADDETTO LE VERSIONI DEGLI ALTRI PARTECIPANTI ALLA FESTA, SOSTENENDO CHE DELMASTRO ERA PRESENTE AL MOMENTO DELLO SPARO - DONZELLI, CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA, AVEVA CONVOCATO IL DIRETTIVO DEL PARTITO CHE HA DECRETATO ALL'UNANIMITÀ L’ESPULSIONE DI POZZOLO...

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…