LO SPREAD S’INFIAMMA A 490 POI CHIUDE A 475 - ANCHE PIAZZA AFFARI RECUPERA SUL FINALE (-0,7%), MA È MAGLIA NERA IN EUROPA - EUROGRUPPO: ALL’ITALIA NON SERVONO AIUTI - GRILLI: ANDIAMO AVANTI PER LA NOSTRA STRADA - MERKEL: CEDEREMO SOVRANITà NAZIONALE - COME NON PLACARE I MERCATI: BCE, LA CRISI DEL DEBITO PUÒ AGGRAVARSI; LAGARDE, SIAMO IMPANTANATI - TSIPRAS RIBADISCE IL RICATTO: SE CADE LA GRECIA, CADE L’EUROPA - CIANI MOLLA PREMAFIN: “TROPPE RIUNIONI” - PURE TABACCI VUOLE IL CASH CDP - DORIA E BURLANDO INCONTRERANNO PASSERA SU FINMECCANICA…

1 - SPREAD BTP-BUND CHIUDE A 475 PUNTI BASE
(LaPresse) - Chiude stringendo poco sopra i livelli di ieri lo spread tra Btp e Bund a 10 anni, attestandosi a 475 punti base (a 473 la precedente chiusura). Il rendimento dei decennali italiani sul mercato secondario è al 6,17%. Il differenziale ha toccato nel pomeriggio anche un massimo intraday di 490 punti. Termina gli scambi in rialzo a 528 punti base lo spread tra Bonos spagnoli e Bund, con il tasso dei decennali di Madrid al 6,7%. I titoli spagnoli sono arrivati in giornata a toccare il rendimento record del 6,8% dopo il declassamento da parte di Fitch di 18 banche del Paese.

2 - BORSA, LA GIORNATA: MILANO ANCORA PEGGIORE IN EUROPA CON BANCHE
(LaPresse) - Piazza Affari è ancora nel mirino della speculazione: recupera nel finale ma chiude in rosso sotto i 13mila punti, maglia nera tra le principali Borse europee. L'indice Ftse Mib lascia lo 0,7% a 12.979,69 punti e il Ftse All-Share mostra un ribasso dello 0,69% a 13.950,06 punti. E sono sempre le banche a essere sotto tiro, con Banco Popolare (-1,81% a 0,897 euro), Banca Montepaschi (-5,88% a 0,192 euro), Bper (-3,4% a 3,464 euro), Popolare di Milano (-4,82% a 0,3179 euro), Mediobanca (-2,82% a 2,96 euro), Intesa Sanpaolo (-3,73% a 0,9945 euro), Ubi Banca (-2,84% a 2,324 euro) e Unicredit (-3,64% a 2,386 euro).

La giornata di scambi si è aperta con la pesante influenza del monito del direttore generale dell'Fmi, Christine Lagarde, che ha dichiarato che ci sono meno di tre mesi per salvare l'euro. Nel pomeriggio è arrivato il declassamento da parte di Fitch di 18 banche spagnole con la tensione tornata alle stelle sul mercato del debito sovrano di Italia e Spagna.

Lo spread tra Btp e Bund ha sfondato anche i 480 punti base, mentre il tasso dei Bonos decennali sul mercato secondario ha toccato il record dalla nascita dell'euro al 6,8%. Inoltre il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha ribadito il suo no agli eurobond. In questo contesto, chiusura comunque sopra la parità per le principali Borse europee. Il Ftse 100 di Londra sale dello 0,76% a 5.473,74 punti, il Dax di Francoforte avanza dello 0,33% a 6.161,24 punti e il Cac 40 di Parigi guadagna lo 0,14% a 3.046,91 punti. A Madrid l'indice Ibex termina in leggero rialzo dello 0,09% a 6.522,5 punti.

A Milano chiude pesante anche Mediolanum (-4,99%). Vendite su Fiat (-1,22%), Fiat Industrial (-1,52%), Exor (-1,01%) e Finmeccanica (-0,85%). Tra le utility, affonda A2a (-1,65%) mentre tiene Enel (+0,09%). Bene Diasorin (+2,09%), Impregilo (+1%) ed Eni (+0,57%). Buoni rialzi per Lottomatica (+1,28%), Telecom Italia (+1,15%) e Tenaris (+1,73%).

Fuori dal paniere principale ancora sotto i riflettori la scuderia Ligresti, nel giorno dell'assemblea di Premafin con all'ordine del giorno l'aumento di capitale riservato a Unipol. La compagnia bolognese ha comunicato che non escluderà dalla manleva e dal diritto di recesso i Ligresti per non incorrere nell'obbligo di Opa. Tra le società coinvolte nella fusione che potrebbe portare alla creazione del maxi-polo assicurativo cadono Fonsai (-4,86% a 0,9495 euro), Premafin (-1,79% a 0,209 euro) e Milano Assicurazioni (-4,88% a 0,2555 euro). Pesante anche Unipol (-5,01% a 17,63 euro).

3 - EUROGRUPPO, L'ITALIA NON HA BISOGNO DI AIUTO FINANZIARIO
Radiocor - 'L'Italia non ha bisogno di un aiuto finanziario'. Lo hanno indicato a Il Sole 24 Ore Radiocor fonti dell'Eurogruppo che hanno anche sottolineato come 'l'azione del governo Monti sia coraggiosa e seria'.

4 - CRISI: GRILLI, AIUTI A ITALIA? AVANTI PER LA NOSTRA STRADA
Radiocor - 'Siamo concentrati sulle cose giuste che stiamo facendo e andiamo avanti per la nostra strada'. Cosi' il vice ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, ha risposto alla domanda se, dopo la Spagna, l'Italia sara' il prossimo Paese a chiedere aiuto all'Unione europea, a margine dell'inaugurazione dell'Anno accademico del seminario per la formazione permanente della Corte dei conti. Grilli ha quindi detto di non voler commentare le speculazioni di mercato riguardo al fatto che l'Italia possa essere il prossimo Paese ad aver bisogno di aiuti.

5 - UE: MONTI, GARANTIREMO STABILITA' EUROZONA CON TUTTI GLI STRUMENTI
Radiocor - L'Ue ha dimostrato di saper 'compiere scelte importanti' e 'continueremo a garantire la stabilita' della zona Euro con tutti gli strumenti a disposizione'. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Monti, parlando in conferenza stampa al termine dell'incontro con il presidente della Confederazione Elvetica e ministro delle Finanze, Eveline Widmer-Schlumpf. Monti ha qundi aggiunto: 'Mi attendo nei prossimi giorni che la discussione sulle modalita' per rilanciare la crescita in Europa si sviluppi e approfondisca in vista di decisioni operative' nel prossimo consiglio Ue.

6 - BCE: C'È RISCHIO AGGRAVAMENTO CRISI DEBITO SOVRANO
(LaPresse) - Tra i tre principali rischi per la stabilità finanziaria dell'eurozona c'è "un potenziale aggravamento della crisi per i debiti sovrani dell'area". Lo afferma la Bce nel Financial Stability Review di giugno 2012. Un altro dei rischi individuati dall'Eurotower è quello sulla redditività delle banche "derivante dalla debole crescita economica, dall'aumento del costo dei finanziamenti e delle minusvalenze sulla valutazione degli attivi". Infine, il terzo rischio segnalato è "il ritmo eccessivo del deleveraging da parte delle banche".

7 - MERKEL, DOBBIAMO ESSERE PRONTI A CEDERE SOVRANITA' NAZIONALE
Radiocor - Occorre 'piu' Europa' e 'dobbiamo essere pronti a cedere sovranita' nazionale'. E' quanto ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel intervenendo a un congresso a Berlino dei cristiano-democratici. Secondo la Merkel 'semplicemente prendere nuovi fondi a prestito' non e' la soluzione alla crisi del debito europeo ed e' cruciale che gli stati proseguano con decisione sulla strada delle riforme intraprese. 'Sarebbe fatale', ha detto la cancelliera, lasciare le riforme a meta' strada. E se l'economia della Germania 'e' in uno stato di forma molto buono' e' proprio perche' ha portato a termine nel corso degli anni il suo programma di riforme.

Riguardo alla strada da seguire per uscire dalla crisi, la Merkel ha spiegato che se si vuole avere una condivisione delle perdite, allora si deve avere una condivisione dei meccanismi di controllo. Nello specifico, riguardo alla Spagna, la Merkel ha spiegato che gli aiuti sono condizionati a una riforma del sistema bancario iberico anche se, ha riconosciuto, era pienamente nel diritto della Spagna di chiedere aiuto per i suoi istituti.

8 - LAGARDE: SIAMO ANCORA IMPANTANATI, GRANDE INCERTEZZA
(LaPresse) - "Negli ultimi quattro anni ci siamo impantanati nella peggior crisi economica dalla Grande Depressione. Una grande incertezza pesa sulle prospettive globali". Lo ha affermato il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde. "Lo sviluppo sostenibile - ha spiegato - deve nascere dalla stabilità macroeconomica e finanziaria, che a sua volta apre la strada a una crescita robusta anche dell'economia produttiva".

9 - GRECIA, TSIPRAS: PROGRAMMA DI RICOSTRUZIONE, NON PIANO SALVATAGGIO
(LaPresse/AP) - L'accordo sul pacchetto di salvataggio, con cui la Grecia ha dovuto tagliare spesa, salari e pensioni, alzare le tasse e annunciare il licenziamento di decine di migliaia di dipendenti pubblici, sarà sostituito con un "programma di ricostruzione nazionale". Lo ha dichiarato il leader del partito della sinistra radicale greco Syriza, Alexis Tsipras, in conferenza stampa.

10 - GRECIA, TSIPRAS: CROLLO CONTAGEREBBE ZONA EURO, IRRIMEDIABILE
(LaPresse/AP) - "Se uno dei 17 Paesi (dell'euro, ndr) arrivasse al collasso, l'incendio non potrebbe essere spento e non sarebbe limitato alla Grecia e ai Paesi meridionali. Romperebbe l'eurozona e questo non sarebbe negli interessi di nessuno". Lo ha dichiarato il leader del partito della sinistra radicale greco Syriza, Alexis Tsipras, in conferenza stampa. Ha detto di sperare di convincere i leader europei che uno scenario simile metterebbe a rischio l'esistenza stessa della moneta unica. Ha ribadito inoltre la sua promessa di annullare l'accordo di salvataggio, perché le misure di austerità imposte al Paese in cambio del denaro stanno portando la Grecia al collasso.

11 - DOMBRET (BUNDESBANK): GRECIA RISPETTI IMPEGNI SENZA SE E MA
(LaPresse/AP) - La Grecia deve portate avanti i suoi impegni su consolidamento fiscale e riforme strutturali "senza se e senza ma". Lo ha detto, Andreas Dombret, membro del comitato esecutivo della Bundesbank, nel testo di un discorso inviato oggi a Londra.

12 - FONSAI: SCATTA OK BANCHE A RISTRUTTURAZIONE DEBITO PREMAFIN
(ANSA) - In automatico il piano di ristrutturazione del debito Premafin risulta approvato dalle banche creditrici, avendo l'assemblea approvato l'aumento di capitale fino a 400 milioni in Premafin da parte di Unipol. E' quanto si apprende da fonti vicine agli istituti, dopo una prima lettura, visto che le banche stanno comunque approfondendo quanto successo in assemblea.

13 - FONSAI: CIANI LASCIA CDA PREMAFIN, TROPPE RIUNIONI
(ANSA) - Carlo Ciani, ex numero uno di Sai rimasto come consigliere nel board di Premafin, ha dato ieri le dimissioni "in considerazioni dell'intensificarsi della frequenza delle riunioni consiliari e della loro articolazione che gli fa ritenere di non poter ulteriormente garantire il medesimo livello di presente e il contributo ad oggi prestato". Lo si legge in una nota diffusa dalla società che controlla Fonsai. Ieri, oltre a Ciani, ha lasciato il Cda di Premafin anche Beniamino Ciotti.

Ciotti in una nota separata ha motivato le sue dimissioni "a fronte di una mancanza di sintonia sulle modalità di formazione della volontà sociale e sulle recenti decisioni assunte dal consiglio di amministrazione". Domenica il board di Premafin ha deciso di confermare il sì al progetto di alleanza con Unipol mentre i Ligresti, azionisti di riferimento della società, due giorni prima hanno provato a mandare a monte l'operazione.

14 - A2A: TABACCI, INTERESSANTE INGRESSO DI CDP IN EVENTUALE FUSIONE CON IREN
Radiocor - 'L'ingresso di Cdp nell'ambito di una eventuale fusione tra A2A e Iren, magari in un veicolo che vedrebbe la diluizione dei Comuni, sarebbe assolutamente interessante'. Cosi' Bruno Tabacci, assessore al Bilancio del Comune di Milano a margine di un convegno sulla Sea a Malpensa. Per Tabacci, l'intervento della Cassa servirebbe ad alleviare il debito 'difficile da gestire' del combinato A2A-Edipower che sfiora 5 miliardi, ma nel caso - ha aggiunto - 'dovrebbe essere un'operazione finalizzata allo sviluppo e non di pura finanza'. Riguardo alle recenti nomine dei consigli di A2A, Tabacci si e' detto soddisfatto: 'Abbiamo lavorato per dare indicazioni serie, non c'e' dubbio che la regia del gruppo sia il consiglio di sorveglianza e il presidente Pippo Ranci e' un nome di assoluto prestigio'.

Al tempo stesso, pero', ha sottolineato: 'Penso ancora adesso che una societa' quotata come A2A abbia bisogno di un capo azienda, ma per farlo - ha sottolineato riferendosi alla dialettica con l 'altro socio di controllo, il Comune di Brescia - bisogna cambiare i patti parasociali e per sposarsi bisogna essere in due. Forse hanno pesato anche le elezioni che si terranno il prossimo anno a Brescia'. 'Questa governance duale cosi' com'e' non funziona', ha concluso.

15 - FINMECCANICA:DORIA-BURLANDO A ORSI E PASSERA, NO DISMISSIONI
(ANSA) - Grido d'allarme delle istituzioni genovesi contro l'ipotesi di dismissioni in Finmeccanica. Il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, il sindaco di Genova, Marco Doria, e il commissario straordinario della Provincia, Giuseppe Fossati, hanno inviato una lettera congiunta al ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, e all'ad di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, per esprimere "grandissimo allarme" rispetto all'intenzione di procedere a dismissioni di aziende come Ansaldo Energia e Ansaldo Sts.

16 - BURLANDO, SI' DI PASSERA A RICHIESTA INCONTRO
(ANSA) - Il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, incontrerà "entro breve" le istituzioni liguri per discutere di Finmeccanica. Lo ha reso noto il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando spiegando di avere avuto oggi risposta da Passera alla lettera inviatagli dalle tre istituzioni. "Entro pochi giorni il ministro fisserà la data dell'incontro" ha detto Burlando all'ANSA. Regione, Provincia e Comune hanno comunque confermato la loro partecipazione allo sciopero del 15 giugno.

Il presidente ligure ha accolto "come un segno positivo" l'immediata risposta di Passera alla richiesta di incontro inviatagli ieri da Regione Liguria, Provincia e Comune di Genova. "In passato - ha spiegato Burlando - l'intervento del ministro su delicate vicende economiche ha spesso contribuito a risolvere le vertenze in modo favorevole per le aziende liguri". Burlando ha ricordato che l'intervento del ministro sul Terzo Valico ferroviario Genova-Milano "ha contribuito a uno stanziamento aggiuntivo di circa un miliardo" per l'opera. "Passera - ha aggiunto Burlando - ha avuto un ruolo importante anche sulla crisi degli stabilimenti Fincantieri, e i risultati sono stati buoni perché abbiamo scongiurato ogni chiusura".

Secondo Burlando, poi, potrebbe entrare infine nel Decreto Sviluppo la piattaforma Maersk, area logistica nel porto di Vado Ligure, sulla quale il ministro Passera è suo tempo intervenuto. "Il ministro - ha detto Burlando - ha dato l'indicazione di andare avanti col progetto e c'é l'aspettativa che possa anche entrare nel decreto sviluppo".

17 - BANKITALIA: A FINE 2011 DERIVATI BANCHE -11%, PESA CALO EURO
(LaPresse) - Nel secondo semestre 2011 il valore dei derivati nel portofoglio delle maggiori 5 banche italiane è sceso dell'11,1% a 9.845,8 milioni di euro, a fronte degli 11.073,9 milioni di fine giugno dell'anno scorso. Lo comunica la Banca d'Italia, sottolineando che "poiché la quasi totalità dei contratti è denominata in euro, la diminuzione è ascrivibile in larga parte al deprezzamento dell'euro nei confronti della valuta statunitense osservato nel periodo". Per quanto riguarda i derivati sui crediti (cds) il valore di quelli acquistati è calato del 7,4%, mentre di quelli venduti è sceso dell'11%.

 

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