STANGATA A BANCHE ED ENI/ENEL PER SFORBICIARE L'IMU? SACCOMANNI INASPRIRA’ LA ROBIN HOOD TAX?

Francesco De Dominicis per "Libero"

Una stangatina al mondo della finanza e ai colossi dell'energia per tagliare l'Imu. Per abolire (o, più verosimilmente, ridurre) le tasse sulla casa, il Governo di Enrico Letta potrebbe decidere di alzare ancora una volta l'asticella fiscale su banche, assicurazioni e settore energetico. Per ora si tratta solo di una delle ipotesi al vaglio dei tecnici di palazzo Chigi e del ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni. Spetta all'ex direttore generale della Banca d'Italia, del resto, trovare la quadra sui conti pubblici e su tutte le misure che hanno effetti sul gettito.

In ballo c'è la promessa e annunciata abolizione (totale o parziale ancora non è chiaro) dell'odiata imposta municipale unica. Serve, dunque, la copertura finanziaria. Complessivamente l'Imu vale 23,7 miliardi di euro di cui circa 4 miliardi legati al gettito delle cosiddette abitazioni principali, cioè quelle che dovrebbero beneficiare del primo intervento targato Letta. A giugno sarà sospeso il pagamento per tutte le prime abitazioni, ma a dicembre almeno una parte potrebbe tornare a essere colpita dall'Imu: l'idea spinta dal Pd è quella di far pagare chi ha redditi più alti e comunque le case di maggior pregio. Una soluzione che potrebbe essere raggiunta introducendo una detrazione «prima casa» particolarmente alta, anche superiore ai 500 euro.

Calcolatrice alla mano vuol dire che, ogni anno, serviranno solo in linea teorica tutti e 4 miliardi, mentre a conti fatti la copertura dovrebbe arrivare a 3 massimo 3,5 miliardi. Un bel gruzzoletto che va rimpiazzato con adeguata copertura. Di qui l'ipotesi Robin Hood Tax, vale a dire la tassa che fu introdotta nel 2008 dal Governo di Silvio Berlusconi e che oggi, dopo una serie di ritocchi, garantisce circa 1,5 miliardi di euro di entrate statali: si tratta di una addizionale all'Ires (la tassa sulle imprese) che viene applicata agli utili di alcune categorie e cioè istituti di credito, compagnie assicurative e operatori energetici. Categorie sul piede di guerra da anni alle quali, in piena emergenza, palazzo Chigi potrebbe chiedere un nuovo, pesante sacrificio per dare una mano alle famiglie.

Letta ha messo il piede sull'acceleratore: il consiglio dei ministri che potrebbe approvare il decreto dovrebbe essere convocato giovedì prossimo. Il tempo stringe e la fretta, talvolta, gioca brutti scherzi. Secondo alcuni esperti tributari, la pista della Robin Hood Tax corre il rischio di essere pericolosa. Ciò perché su questo super balzello pende una denuncia di illegittimità costituzionale per disparità di trattamento tra imprese, alcune più penalizzate di altre. A spedire la norma del 2008 ai giudici di palazzo della Consulta era stata la commissione tributaria dell'Emilia Romagna.

La Corte costituzionale ha rinviato la questione ormai da tempo, ma la sentenza adesso potrebbe non essere lontana. Una ipotesi su cui riferisce anche la newsletter Policy Sonar di Francesco Galietti che gira fra i principali player finanziari europei. Che con la «tassa Tremonti» hanno considerato progressivamente meno attraenti determinati investimenti italiani.

Fatto sta che se la Corte dichiarasse incostituzionale la Robin Tax (come spera Assopetroli), il Governo si troverebbe, di fatto, con un doppio buco: anzitutto il gettito «base» di 1,5 miliardi e poi, eventualmente, il gettito «nuovo», quello legato all'inasprimento «taglia Imu». Insomma, un gran pasticcio tenuto sotto controllo anche a Bruxelles. La Commissione Ue, infatti, si aspetta entro metà mese che il Governo presenti il programma di stabilità aggiornato, con le compensazioni dell'abolizione dell'Imu e del rinvio dell'aumento dell'Iva, che vale altri 4 miliardi.

La coperta è corta e vanno trovati fondi pure per allungare la cassa integrazione. Senza fornire dettagli, il sottosegretario al Lavoro, Carlo Dell'Aringa ha detto che la Cig sarà finanziata. Ma per ora si tratta dell'ennesima promessa. Come quella fatta dal premier relativa alla questione esodati e alle misure per rilanciare l'occupazione che prevedono correzioni alla legge Fornero e riduzioni del cuneo fiscale. Restano fermi gli obiettivi di finanza pubblica. L'approvazione del Documento di economia e finanza da parte del Parlamento, ha spiegato Saccomanni, rappresenta «il primo tassello di un mosaico che sarà seguito a breve dal provvedimento» su cui sta lavorando il governo.

Con l'avallo di Camera e Senato, attraverso l'ok al Def, «verrebbe riconosciuto il percorso di risanamento e di credibilità che l'Italia ha faticosamente riguadagnato, come dimostra la riduzione dello spread» ha osservato il ministro. Saccomanni ha quindi chiesto al Parlamento di «condividere con il Governo il percorso delineato, nel cui ambito il Def rappresenta il primo passo». E ha promesso che «nel più breve tempo possibile», sarà presentato un aggiornamento al Def con «saldi e coperture alla luce dei provvedimenti urgenti» che saranno messi in campo, oltre a un paragrafo di aggiornamento per il Programma nazionale di riforme.

Il problema è che lo stato di salute dei conti pubblici va peggiorando. Il 2013, stando ai dati diffusi ieri da via Venti Settembre, è cominciato col piene sbagliato. Nei primi tre mesi dell'anno le entrate hanno raggiunto quota 87,7 miliardi di euro, in diminuzione dello 0,3% rispetto al primo trimestre 2012.

Due i campanelli d'allarme: il calo del gettito derivante dalla lotta all'evasione (-2%) e la riduzione dei flussi Iva , cioè l'imposta sui consumi che ha frutta quasi 2 miliardi in meno al fisco (-8,6%). Due dati che sconfessano, ancora una volta, la politica del Governo di Mario Monti. Che ha passato 18 mesi a spremere di tasse famiglie e imprese. Ma il piatto piange e il rischio dell'ennesima manovra correttiva è sempre più alto.

 

letta SACCOMANNIpaolo scaroniFulvio Conti FEDERICO GHIZZONI E GIUSEPPE VITAEnrico Cucchiani MARIO GRECO

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE...