
SULLE CRIPTO, COME SU TUTTO IL RESTO, ALLA FINE L’EUROPA LO PRENDERÀ IN QUEL POSTO – LA SPINTA ALLE VALUTE DIGITALI BY TRUMP, CON LO SDOGANAMENTO DEFINITIVO DELLE STABLECOIN LE MONETE LEGATE AL DOLLARO (LA CAMERA HA APPROVATO UNA LEGGE PER REGOLAMENTARLE), È UN GROSSO CETRIOLONE PER L’UE, CHE SUL DOSSIER È ANCORA ALL’ETÀ DELLA PIETRA – IN ASSENZA DI ALTERNATIVE PUBBLICHE CREDIBILI, CITTADINI E IMPRESE EUROPEI POTREBBERO PREFERIRE ASSET DENOMINATI IN DOLLARI. RISULTATO? LA POLITICA MONETARIA DELLA BCE SAREBBE A RISCHIO, E CRESCEREBBE LA DIPENDENZA DAI SISTEMI DI PAGAMENTO USA, GIÀ DOMINANTI, O IN ALTERNATIVA DALLA CINA (CHE ACCELERA SULLO YUAN DIGITALE)
USA: CAMERA APPROVA PROPOSTA DI LEGGE PER REGOLAMENTARE CRIPTOVALUTE
(LaPresse/AP) - La Camera Usa ha approvato tre proposte di legge volte a rafforzare la legittimità del settore delle criptovalute con nuove normative, in linea con le pressioni del presidente Donald Trump per fare degli Stati Uniti la "capitale mondiale delle criptovalute".
Una delle proposte di legge, che regolerebbe un tipo di criptovaluta chiamato stablecoin, era già stata approvata dal Senato con ampio sostegno bipartisan e ora passerà all'esame di Trump.
Le altre due – una legislazione più ampia per creare una nuova struttura di mercato per le criptovalute e una proposta di legge per vietare alla Federal Reserve di emettere una valuta digitale della banca centrale – passeranno al vaglio del Senato.
CRIPTO TRUMP
Estratto dell’articolo di Fabrizio Goria per “La Stampa”
La cripto-euforia è diventata politica economica ufficiale sotto la seconda presidenza Trump. Con almeno 51 milioni di dollari in asset digitali personali, il tycoon guida un'amministrazione popolata da funzionari e ministri con cospicui portafogli cripto, mentre il Congresso spinge leggi a favore della deregolamentazione del segmento, come il Genius Act che è passato alla Camera, lasciando la palla a Trump per l'approvazione finale.
La Casa Bianca ha discusso persino della creazione di una riserva strategica in Bitcoin. Ma dietro la narrazione dell'innovazione si profila una minaccia concreta per la stabilità finanziaria globale — e in particolare per l'eurozona, che si muove […] con maggiore cautela per proteggere la stabilità dell'euro.
La nuova dottrina economica americana è chiara, come aveva annunciato un anno fa Trump alla Bitcoin Conference.
Detto, (quasi) fatto. Come suggerito dal suo consigliere economico Stephen Miran, autore del celebre paper sul Mar-a-Lago Accord, in modo da finanziare il bilancio statale.
No alle valute digitali pubbliche, via libera a stablecoin e criptovalute private come strumenti strategici nazionali.
CHRISTINE LAGARDE - FOTO LAPRESSE
Washington vuole la cancellazione del progetto di dollaro digitale pubblico, la politica monetaria Usa punta ora su attori privati (come Binance), deregolamentazione e nuova finanza decentralizzata, mentre le autorità di vigilanza allentano la presa su aziende cripto che muovono già centinaia di miliardi di dollari.
In parallelo, aumentano le interferenze politiche. Decine di membri dell'amministrazione e candidati a ruoli federali hanno investimenti diretti nel settore. Secondo il Washington Post, almeno 70 figure di vertice sarebbero coinvolte, con stake dichiarati per oltre 193 milioni di dollari.
unione europea e le piattaforme di pagamento
Lo stesso Trump, il vicepresidente J.D. Vance e altri funzionari detengono quote significative in criptovalute o fondi collegati. Una convergenza di interessi privati e indirizzo pubblico senza precedenti nel mondo occidentale.
È in questo contesto che il Congresso si prepara ora a un cambio di paradigma legislativo.
Il Genius Act, che ha avuto il via libera dalla Camera come da previsioni, punta a legalizzare l'emissione di stablecoin denominate in dollari da parte di banche e giganti tech, con requisiti patrimoniali flessibili e ampie possibilità di arbitraggio regolamentare.
JD VANCE ALLA BITCOIN CONFERENCE
Per l'Unione europea, questa svolta rappresenta una sfida macroeconomica e strategica.
Il rischio è una crescente dollarizzazione digitale: in assenza di alternative pubbliche credibili, cittadini e imprese europei potrebbero preferire asset denominati in dollari, compromettendo la trasmissione della politica monetaria della Bce e aumentando la dipendenza dai sistemi di pagamento statunitensi, già dominanti in Europa (Visa, Mastercard, PayPal, Apple Pay).
Il cuore della nuova agenda Trump è un approccio di laissez-faire digitale, utile per mantenere il consenso fra la sua base elettorale. Meno supervisione pubblica, più spazio per operatori privati motivati da logiche di profitto, con il dollaro al centro di un ecosistema finanziario tokenizzato.
La Securities and exchange commission (Sec), la Consob americana, ha rallentato le azioni legali contro i big del settore, mentre crescono fondazioni pro-cripto, attività di lobbying e raccolte fondi negli eventi finanziati dall'industria.
Il tutto in un contesto dove i legislatori stessi hanno interessi economici diretti nelle scelte che promuovono.
Per i sostenitori di questa visione, come i "crypto boy" in salsa Maga, gli Stati Uniti stanno solo recuperando terreno rispetto ad altri Paesi. In particolare, puntano a contrastare l'avanzata dello yuan digitale della Cina e a mantenere la centralità del dollaro in un sistema globale sempre più frammentato.
Ma per molti osservatori, la deregolamentazione in corso rappresenta un salto nel vuoto: una replica moderna dell'epoca del free banking, con rischi sistemici difficili da quantificare.
Secondo la Banca dei regolamenti internazionali, il rischio è che l'infrastruttura finanziaria venga privatizzata de facto.
Al posto di valute pubbliche, regolamentate e ancorate a banche centrali, emergerebbe un mercato dominato da criptovalute e stablecoin emesse da attori privati, legati in forma diretta a interessi politici e industriali. Ma, soprattutto, volatili in base a quello che esprime Trump in tv o sui social. Non a caso anche ieri il presidente ha evocato la nascita di una nuova era per le cripto negli Usa.
Il potenziale impatto globale è già evidente. I capitali internazionali si muovono rapidamente verso asset statunitensi digitali, attratti da un quadro normativo permissivo e dall'effetto "rifugio" del dollaro, anche nelle sue versioni tokenizzate.
La superiorità tecnologica delle piattaforme americane — unite alla leadership nei servizi di pagamento — rafforza questa dinamica, spostando il baricentro della finanza digitale sempre più verso Washington. Il rischio è che l'Ue si ritrovi intrappolata tra due fuochi. Da un lato, la Cina che accelera sullo yuan digitale e promuove alternative a Swift, il sistema internazionale di pagamenti. Dall'altro, gli Stati Uniti che offrono una nuova egemonia digitale tramite le stablecoin. […]
DONALD TRUMP - BITCOIN E CRIPTOVALUTE
sistema di pagamento digitale
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