ALIERTA, LA SERPE IN SENO - TELEFONICA “TRADISCE” TELECOM ITALIA PUNTANDO AI CARIOCA DI GVT E MANDANDO ALL’ARIA I PIANI DI PATUANO – NELL’AFFARE ALIERTA COINVOLGE LA VIVENDI DI BOLLORÈ, METÀ BRETONE METÀ BERLUSCONE: A QUANDO UNA TELECOM-MEDIASET?

1. http://secure-us.imrworldwide.com/cgi-bin/count?url=&rnd=1407308628533&cid=&ref=http%3A//repubblica.extra.kataweb.it/edicola/repubblica/Edizione_Giornaliera/mappe/NZ_0608-nz-eco-24_01.html&sr=sr1920x1080:cd24:lgit:jey:cky:tz2:ctna:hpnaRIBALTONE IN TELECOM, TELEFONICA VERSO L’USCITA APRE LA PORTA A VIVENDI

S.B. per “la Repubblica

 

TELECOM c c fa a ca dd TELECOM c c fa a ca dd

Ribaltone a Telecom Italia. Il colosso spagnolo Telefonica, giocando d’anticipo sulla sua controllata, ha offerto ai francesi di Vivendi 6,7 miliardi di euro in contanti e azioni per rilevare Global Village Telecom (Gvt) in Brasile, a cui sta guardando anche l’ex monopolista italiano.

 

Il gruppo guidato da Cesar Alierta ha messo sul piatto 4 miliardi di euro in contanti e una quota pari al 12% della nuova società carioca che nascerebbe dalla fusione tra il leader del mobile Vivo, e il gruppo della rete fissa e della tv via cavo controllato dalla società francese.

 

alierta esce da palazzo chigi foto ansa alierta esce da palazzo chigi foto ansa

Ma Telefonica si è anche detta disposta a concedere ai francesi un opzione per rilevare quella quota dell’8,3% di Telecom Italia che ancora possiede, dopo che una settimana fa gli iberici hanno venduto a termine circa un 6% del capitale della società italiana attraverso un bond convertendo in titoli dell’ex monopolista italiano.

 

Vivendi ha fatto sapere che valuterà l’offerta, valida fino al prossimo 3 settembre. Non è escluso che il gruppo francese possa trattare con gli spagnoli, per cercare di spuntare più contanti (oggi il 60% del totale) e una minore quota delle attività brasiliane. E così ora la palla passa in mano a Telecom Italia, che nel caso in cui volesse rispondere con una contro-offerta avrebbe un mese di tempo per trovare una mediazione. E il gruppo guidato da Marco Patuano, sembra disposto a fare di tutto pur di tutelare le sue attività brasiliane.
 

MARCO PATUANOMARCO PATUANO

Intanto l’offerta di Telefonica non piace al presidente di Cdp, l’ex ministro Franco Bassanini: «E’ una mossa ostile, per bloccare l’operazione Tim Brasil-Gtv».
 

Il mercato, che come sempre gioca d’anticipo, ieri valutava l’operazione positiva per Vivendi (che a Parigi è salita del 3,6%) che vende a caro prezzo una partecipazione non strategica, negativa per Telecom Italia (che a Milano è crollata del 4,6% a 0,82 euro) che viene bruciata sui tempi dal suo maggior azionista e neutro-negativa per Telefonica (a Madrid ha perso l’1, 7% a 11,7 euro).

 

Secondo gli esperti, anche se rafforzare la leadership in Brasile è un fattore positivo per il gruppo spagnolo, il prezzo pagato da Alierta, in assenza di maggiori dettagli sulle possibili sinergie, è molto alto e diluirebbe la redditività del gruppo.

 

franco bassaninifranco bassanini

2. CONTINUA L’AVANZATA DI BOLLORÈ, IL FINANZIERE VICINO A BERLUSCONI

Sara Bennewitz per “la Repubblica

 

In attesa di capire se i francesi accetteranno l’offerta di Telefonica per Gvt, Vincent Bolloré, primo azionista di Vivendi e secondo socio di Mediobanca è destinato ad avere un ruolo determinante anche sulle sorti di Telecom Italia. Se l’ex monopolista della telefonia dopo il disimpegno degli spagnoli di qualche settimana fa, poteva anelare a diventare una pubblic company adesso rischia invece di passare sotto l’egida dei francesi di Vivendi.

 

bollore article bollore article

A meno che Patuano non riesca a mettere insieme un’offerta superiore a quella di Telefonica, operazione che non può essere esclusa a priori. Se invece così non fosse, il finanziere bretone da sempre vicino a Silvio Berlusconi, potrebbe avere buon gioco a rilevare con i soldi di Telefonica oltre l’8,3% in mano al gruppo spagnolo, anche le restanti quote detenute da Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo, mettendo insieme un pacchetto vicino al 16% che permetterebbe a Vivendi di ricostituire su Telecom un nocciolo duro come quello della Olimpia di Marco Tronchetti Provera.

 

MEDIOBANCAMEDIOBANCA

Con un esborso limitato, Vivendi potrebbe quindi facilmente influenzare la strategia di Telecom, favorendo la convergenza tra contenuti e tlc che si va affermando in tutta Europa. Ma è anche vero che Bollorè, che ha appena anche acquisito più poteri in Piazzetta Cuccia, da mesi ha in corso dei negoziati informali con il gruppo italiano della telefonia su Gvt e non è un mistero che preferirebbe concludere un matrimonio carioca con Tim Brasil invece che con la Vivo di Telefonica.


Cesar Alierta invece lascia l’Italia e raddoppia in Brasile, da sempre avamposto strategico della sua Telefonica in Sudamerica. Dalle nozze tra la controllata Vivo e la francese Gvt nascerà il primo operatore integrato carioca e la più grande società di quel continente. Concedendo ai francesi un’opzione per poter comprare la quota dell’8,3% che il gruppo spagnolo ha di Telecom, Alierta ottiene poi con una mossa due importanti risultati.

 

VIVENDI TVVIVENDI TV

In primo luogo anticipa i desiderata del Cade, l’Antitrust brasiliano che da mesi si è opposto a una crescita degli spagnoli nell’ex monopolista italiana che in Brasile controlla il secondo operatore dopo la sua Vivo. In secondo luogo Alierta tende una mano a Vivendi, con cui in passato ha avuto forti dissapori, offrendogli la possibilità di diventare il primo socio di Telecom.

 

Se è vero che il gruppo partecipato da Bolloré mesi fa ha messo in vendita le attività telefoniche per concentrarsi su quelle media, è anche vero che sa che la convergenza è un fatto e che gli operatori telefonici saranno i suoi futuri migliori clienti. Come dimostrato con la vendita di Sfr a Numericable, Vivendi ha preferito l’offerta di un partner estero a quella dei connazionali di Bouygues pur di garantirsi un alleanza sui contenuti rilevando il 20% della società nata dall’integrazione.

 

SILVIO E PIERSILVIO BERLUSCONISILVIO E PIERSILVIO BERLUSCONI

E Bolloré, che conosce bene il comparto media italiano, tanto che recentemente ha valutato con Pier Silvio Berlusconi la possibilità di diventare socio di Mediaset Premium, è molto interessato ad intavolare un futuro dialogo con Telecom, sia per l’Italia che per il Brasile. E’ indubbio che il prezzo offerto da Telefonica per persuadere Vivendi a venderle Gvt è di quelli difficili da rifiutare, tanto più che un’offerta così generosa mette in crisi Telecom Italia, oberata dai debiti e che per rilanciare dovrebbe fare uno sforzo difficile da far digerire ai suoi azionisti, tra cui in primis Telefonica (che via Telco possiede il 14,8%).

 

Secondo gli analisti i 6,7 miliardi offerti da Telefonica equivalgono a un multiplo di 9,5 volte il margine operativo lordo di Gvt (e 7,5 volte tenendo conto delle sinergie) una valutazione pari quasi il doppio di quella a cui tratta Tim Brasil. Detto questo per Telecom il Brasile è l’unico mercato in crescita, non a caso ieri in cda del gruppo che era in agenda per i risultati semestrali e per negoziare un allungamento dell’esclusiva su Telecom Argentina, si è protratto fino a tarda notte per lasciare aperte tutte le opzioni future.

mediaset mediaset

 

Tim Brasil è infatti l’unico operatore locale a non avere una propria rete fissa e nel caso in cui Gvt finisse in mano spagnole, il gruppo dovrebbe fare i conti con un rivale come Vivo, che si rafforzerebbe ulteriormente anche nel fisso.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....