1. TINTINNARE DI MANETTE A SIENA: UNA FUNZIONARIO DELL’AREA FINANZA DEL MONTE STA SCODELLANDO DI TUTTO, DI PIÙ. E SI SUSSURRA CHE SIA LO STESSO DIPENDENTE CHE INVIÒ LA FATIDICA LETTERA SUL MARCIO SENESE NELL’ANNO 2011 AI VARI ORGANI DI STAMPA E ALLE PROCURE, MA SOLO LA GABANELLI MISE IN SCENA UNA PUNTATA BOMBA DI ‘’REPORT’’ NEL MAGGIO 2012 SUL PASTICCIACCIO DI MUSSARI E COMPAGNI. I GIORNALONI NISBA 2. IL BOCCOLUTO MUSSARI È STATO GIÀ, IN MASSIMA SEGRETEZZA, INTERROGATO DAI PM SENESI CHE ORA STANNO TORCHIANDO I VARI FUNZIONARI PER POI METTERE A CONFRONTO LE DICHIARAZIONI DELLE DUE PARTI CON UN NUOVO INTERROGATORIO DELL’EX PRESIDENTE. E QUELLO SARÀ IL GIORNO PIÙ DURO PER L’AVVOCATO CALABRO-SENESE 3. ED SPUNTA L’ALA-PDL NELLA MAMGIATOIA DEL MONTE DEI PACCHI CON IL CONSIGLIERE, IN QUOTA FORZA ITALIA, ANDREA PISANESCHI CHE FU NOMINATO PRESIDENTE DI ANTONVENETA SUBITO DOPO L'ACQUISIZIONE E COSTRETTO A DIMETTERSI DOPO IL COINVOLGIMENTO NELL'INCHIESTA SUL CREDITO COOPERATIVO FIORENTINO DI DENIS VERDINI

1. DAGOREPORT
L'ottima ‘Tarzan-nini' sul Corriere individua la "talpa" che sta scodellando di tutto, di più: un funzionario dell'Area Finanza del Monte. E si sussurra che sia lo stesso dipendente che inviò la fatidica lettera sul marcio senese nell'anno 2011 ai vari organi di stampa e alle procure, ma solo la prode MiJena Gabanelli mise in scena una puntata bomba di Report nel maggio 2012 sul pasticciaccio di Mussari e compagni. I giornaloni nisba.

Invece, la procura di Milano collegò la lettera del manager Mps con l'interrogatorio, avvenuto nel 2008, del super teste Antonio Rizzo, all'epoca funzionario della Dresdner Bank che rivelò la presunta "banda del 5%" guidata da Baldassarri e Pontone sui derivati da ristrutturare.

Rizzo verrà interrogato lunedì prossimo a Roma, mentre Mussari è stato già, in massima segretezza, interrogato dai pm senesi che ora stanno torchiando i vari funzionari per poi mettere a confronto le dichiarazioni delle due parti con un nuovo interrogatorio dell'ex presidente. E quello sarà il giorno più duro per l'avvocato calobro-senese.

2. IL MANAGER E I PATTI SEGRETI - SVOLTA NELL'INCHIESTA MONTEPASCHI
PRONTI GLI AVVISI A COMPARIRE. ANCORA SPECULAZIONI IN BORSA.
IL RUOLO DI PISANESCHI, DA ANTONVENETA ALLA BCC DI VERDINI
Fiorenza Sarzanini per Corriere della Sera

È una voce interna, un manager dell'Area Finanza del Monte dei Paschi che sta aiutando gli inquirenti a scoprire che cosa accadde al momento di trattare l'acquisizione di Antonveneta. E soprattutto sta svelando i reali termini dell'accordo che portarono a una «plusvalenza» di circa tre miliardi di euro concordata con i venditori del Banco Santander.

L'indagine della Procura di Siena entra nella fase più delicata, dopo l'audizione dei testimoni che vanno avanti da tempo. Sono pronti gli avvisi a comparire per gli indagati e potrebbero essere notificati già nelle prossime ore visto che gli interrogatori sono stati fissati per la prossima settimana.

È la svolta attesa, dopo le ultime verifiche effettuate dai pubblici ministeri Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso e dal Nucleo Valutario della Guardia di Finanza. L'attenzione si concentra su tutte le fasi dell'operazione, ma anche su quanto accadde all'interno del consiglio di amministrazione in carica nel 2007.

In particolare si sta cercando di verificare che cosa accadde al momento di redistribuire gli incarichi. Con un'attenzione particolare al ruolo del consigliere Andrea Pisaneschi - in quota Forza Italia - che fu nominato presidente di Antonveneta subito dopo l'acquisizione e costretto a dimettersi dopo il coinvolgimento nell'inchiesta sul Credito cooperativo fiorentino di Denis Verdini.

LO STAFF DI BALDASSARRI
I documenti acquisiti in questi mesi dagli investigatori del Valutario guidati dal generale Giuseppe Bottillo delineano il quadro di quanto accadde tra agosto 2007, quando Santander compra Antonveneta per 6 miliardi e 300 milioni di euro, e novembre dello stesso anno quando la rivende a Mps per 9 miliardi e 300 milioni, oltre a un miliardo di euro di oneri.

E disegnano il ruolo chiave che ebbe l'Area Finanza anche per la stipula dell'accordo da un miliardo con Jp Morgan e per gli investimenti successivi sui «derivati». I reati contestati ai manager vanno dall'associazione a delinquere alle false comunicazioni, oltre alla turbativa e in alcuni casi all'aggiotaggio.

In tutto il periodo del negoziato tra italiani e spagnoli, ma anche recentemente, sarebbero state infatti effettuate manovre speculative sul titolo Mps. L'ipotesi dell'accusa è che in quella plusvalenza siano rientrate alcune «stecche» per i manager, senza escludere che anche la politica abbia potuto partecipare alla spartizione. Proprio di questo sta parlando la «fonte», già interrogata più volte dagli inquirenti.

Si tratta di un funzionario di alto livello che ha seguito personalmente le fasi dell'affare e ne conosce bene i retroscena. Soprattutto sa quali fossero le direttive impartite dall'allora presidente Giuseppe Mussari e dal direttore generale Antonio Vigni e come venivano eseguite da Baldassarri e dai suoi «fedelissimi». Negli avvisi a comparire gli indagati vengono informati degli elementi a loro carico e chiamati a risponderne in interrogatorio.

IL RUOLO DEL CONSIGLIERE
Il management si occupava degli affari, ma all'interno del consiglio di amministrazione c'era chi avrebbe seguito ogni fase, condividendone mosse e obiettivi. È questa la convinzione degli inquirenti che stanno concentrando la propria attenzione su Pisaneschi per capire in base a quali accordi, stretti all'interno del Cda, si decise che dovesse essere proprio lui a dover guidare Antonveneta.

Un'intesa politica dai contorni ancora oscuri che i magistrati vogliono esplorare per comprendere esattamente gli interessi in gioco in quel momento. La nomina risale al 23 giugno 2008. L'avvocato fiorentino, ma senese di nascita, rimane in carica per tre anni. Viene sostituito da Ernesto Rabizzi nel luglio 2011, dopo essere stato coinvolto nell'inchiesta sul dissesto della banca di Verdini.

Le verifiche dei magistrati di Firenze riguardavano alcuni compensi occulti elargiti ai consulenti che si erano occupati di operazioni finanziarie collegate all'Istituto di Credito guidato dal coordinatore di Forza Italia. Lo studio di Pisaneschi fu perquisito dai carabinieri del Ros dell'inchiesta.

In particolare veniva contestata l'emissione di fatture false per giustificare il passaggio di denaro ai professionisti che si erano occupati di far erogare un prestito da 150milioni a due società del gruppo Btp del costruttore Riccardo Fusi, la Edil Invest e la Holdin Brm da parte di cinque banche: Mps (60 milioni), Unipol Banca (50 milioni), Cariprato (20 milioni), Credito cooperativo fiorentino (10 milioni) e Banca Mb (10 milioni).

 

 

veltroni giu mussari VIGNETTA MANNELLI DAL FATTO MUSSARI E LA BANDA DEL jpegGABANELLIANTONIO VIGNI GIUSEPPE MUSSARI FOTO ANSAANTONIO RIZZOGIUSEPPE MUSSARI E MARIO DRAGHI GIUSEPPE MUSSARI NELLA SUA CASA A MONTALBUCCIO mussari gisueppe giuseppe mussari VERDINI CON BIONDA POPPUTA FUSI

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…