ALITALIA, LA NOTTE PORTA SCONSIGLIO - INTERROTTA CON I SINDACATI LA TRATTATIVA SU CONTRATTO NAZIONALE E RIDUZIONE DEI COSTI: “SITUAZIONE DI STALLO SU TUTTI I TAVOLI” - VENERDÌ 25 FISSATA LA FIRMA CON ETIHAD: ARRIVERA’?

1- ALITALIA, TRATTATIVA CON I SINDACATI INTERROTTA

da www.repubblica.it

 

alitaliaalitalia

La trattativa tra Alitalia e sindacati confederali al ministero dei Trasporti su contratto collettivo nazionale e riduzione del costo del lavoro in azienda è stata interrotta alle 2.00 di stanotte senza essere conclusa. Lo riferiscono fonti sindacali, aggiungendo che al momento non è stata fissata una convocazione. Inoltre, le associazioni di categoria che rappresentano il personale navigante, Anpac, Anpav, Avia, parlano di una "situazione di stallo su tutti i tavoli".

 

E' così sospeso il rush finale per il matrimonio tra Alitalia ed Etihad, che deve passare prima da un accordo tra sindacati, compagnia e governo sul nodo degli esuberi, del costo del lavoro e dell'applicazione del contratto nazionale. Una notizia inattesa nel giorno in cui il ceo della compagnia di Abu Dhabi, James Hogan, è atteso a una conferenza stampa a Roma; il motivo è la presentazione del nuovo volo tra la Capitale e la città emiratina, ma il supermanager è pronto a prestarsi all'assalto dei cronisti.

alitalia etihad alitalia etihad

 

Secondo quanto riporta il Messaggero, intanto, ci sarebbe anche una data per firmare il contratto fra Alitalia e Etihad: venerdì 25 luglio, prima dell'assemblea di Cai che dovrà varare l'aumento di capitale da 250 milioni. Un'operazione nella quale le Poste, secondo socio con il 19,48%, potrebbero investire meno della quota di pertinenza (30 milioni sui 49 dovuti), mentre Intesa, Unicredit e probabilmente Atlantia potrebbero dover versare di più: circa 200 milioni per coprire l'inoptato, rispetto ai 102,4 a loro spettanti. Resta da verificare anche la posizione della Ue, sulla quale ha espresso qualche scetticismo il presidente dell'Enac, Vito Riggio: "Non credo che andrà tutto liscio, perché c'è forte opposizione da Lufthansa e British Airways", ha detto oggi.

james hogan james hogan

 

Ieri sembrava che si potesse arrivare a un'intesa rapida sul contratto collettivo nazionale e il taglio dei costi del lavoro, tanto che gli stessi sindacati avevano lasciato intendere che nella serata di ieri si firmasse un documento congiunti, che già nelle prime ore della giornata restava "solo da limare".

 

"Sono stati affrontati tutti i temi", si diceva dopo gli incontri proseguiti tra la notte di lunedì e martedì sul piano di riduzione delle spese per il personale, dal quale Alitalia si attende risparmi per 31 milioni di euro per gli ultimi sei mesi del 2014. L'appuntamento doveva essere per il pomeriggio, quando sarebbe stata affrontata "la rilettura dei testi, una verifica e la stesura finale". Ma all'ultimo momento, c'è stato lo stop. Non è ancora chiaro il perché di questo blocco.

 

GABRIELE DEL TORCHIOGABRIELE DEL TORCHIO

Il fronte dei lavoratori si era spaccato già, con la posizione critica della Cgil, sul nodo dell'accordo quadro per gli esuberi: l'ultima soluzione del governo sul punto prevede, su 2251 dipendenti in eccedenza, che 616 siano ricollocati nel perimetro aziendale, 681 esternalizzati entro il 31 dicembre prossimo, 954 posti in mobilità ma con la sperimentazione dei contratti di ricollocamento.

 

Il sindacato guidato da Susanna Camusso è atteso proprio oggi a un chiarimento sulla sua posizione. Secondo il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, in ogni caso l'accordo andrà avanti per la sua strada: "O si sceglie il baratro o lo sviluppo. Ci sono gli ammortizzatori sociali, a questo punto c'è l'accordo quadro aziendale. Non si possono mettere i paletti per farlo fallire", ha detto a Radio1.

 

Dovrebbe invece proseguire ancora a partire dalla tarda mattinata, dopo la sospensione decretata questa notte, il confronto tra azienda e piloti rappresentati dalle associazioni di categoria Anpac, Anpav, Avia, anche in questo caso sul costo del lavoro.

ROBERTO COLANINNO IN MOTO ROBERTO COLANINNO IN MOTO

 

La soluzione tra le parti sociali sarebbe il passo definitivo dopo l'accordo raggiunto tra le banche e Alitalia sul nodo del debito. "Tra le banche c'è accordo unanime, siamo a posto", ha dichiarato lunedì sera l'amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, lasciando il vertice tra la compagnia e gli istituti di credito a Milano. La soluzione sulla quale si è lavorato per la rinegoziazione dei 565 milioni di debito ha riguardato la cancellazione di un terzo dell'esposizione e la conversione in azioni dei restanti due terzi.

 

2- ALITALIA, COLPA DI CODA DI PILOTI E HOSTESS

Francesco Di Frischia per “Il Corriere della Sera

 

Vito Riggio Vito Riggio

L’accordo Alitalia-Etihad va firmato entro fine mese, ma la trattativa, ormai in dirittura d’arrivo, trova ancora qualche intoppo, come l’irrigidimento dei sindacati del volo sulla vertenza del contratto nazionale. James Hogan, l’ad della compagnia degli Emirati Arabi Uniti, è arrivato nella capitale: oggi presenta un nuovo volo Roma-Abu Dhabi.

 

Il numero uno di Etihad ha anche incontrato Gabriele Del Torchio, amministratore delegato di Alitalia: la firma sull’intesa, non prevista in questi giorni, è sempre più vicina, ma l’attenzione è tutta rivolta alla Cgil che sembra non volerne saperne di ratificare l’accordo raggiunto sabato sugli esuberi da Cisl, Uil e Ugl e dalle sigle del volo (Anpac, Anpav e Avia).

 

Intanto prosegue a oltranza la vertenza tra Alitalia e sindacati sul costo del personale e sul contratto nazionale, da cui dovrebbe discendere un accordo aziendale con 31 milioni di risparmi. In serata la denuncia di Anpac, Anpav e Avia, riporta le lancette indietro: «Sta emergendo un patto “ad excludendum” che, se finalizzato, inibirebbe la reale e completa rappresentatività dei piloti e assistenti di volo».

federico ghizzonifederico ghizzoni

 

Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, sottolinea: «Siamo in dirittura d’arrivo. Ognuno si sta assumendo le proprie responsabilità: i sindacati, le banche, le società. Mi auguro che anche la Cgil riveda la sua posizione. Ma sia chiaro che ci muoviamo nel rispetto della legge. Ad oggi l’80% dei lavoratori sono rappresentati dalle attuali sigle sindacali».

 

Intanto ieri dalle riunioni dei vertici Filt-Cgil con i delegati è emerso chiaro il «no» all’accordo: secondo il sindacato, rispetto ai 2.251 lavoratori coinvolti, circa 600 saranno riassorbiti in Alitalia, ma ce ne sarebbero ben 1.687 che di fatto vengono licenziati. A questa cifra si arriva sommando chi andrà in mobilità (quasi mille) e chi si prevede che sarà ricollocato entro dicembre in società esterne (quasi 700).

 

Il sindacato, invece, sostiene che non ci sono vere garanzie per questi ultimi. Inoltre la Filt Cgil attacca: «Alitalia ha confermato sin dall’inizio la ferma volontà di procedere a licenziamenti» e ha ribadito questa posizione «perfino quando il ministro del Lavoro Poletti ha proposto il ricorso alla cigs».

 

susanna camussosusanna camusso

Sul fronte finanziario, dopo il «sì» alla ristrutturazione del debito da parte delle quattro banche creditrici, Intesa San Paolo e Unicredit sono pronte anche a sostenere eventuali contenziosi e perdite di Alitalia nel 2014. Lo stesso non sembra intenzionata a fare Poste, che di fatto prende tempo. L’ad di Poste Italiane, Francesco Caio, non commenta «singoli aspetti della trattativa» e sa bene che sull’operazione di acquisizione della quota in Alitalia da parte del partner arabo sono puntati gli occhi dell’Unione europea.

 

Ma le Poste sono sempre orientate a investire ancora in Alitalia? «Stiamo lavorando al tavolo e apprezziamo lo spirito costruttivo di chi lo porta avanti — risponde Caio facendo melina —. Il procedimento è in corso: vediamo come evolverà». Comunque «ognuno deve farsi carico delle proprie prospettive e, queste, per noi sono rappresentate dal mercato», spiega il manager che però conferma l’assunzione di una parte del personale in esubero: «Dal quadro di sinergie definito attualmente è previsto l’ingresso di 25 persone nei servizi Ict».

MAURIZIO LUPI MAURIZIO LUPI

 

Intanto nella trattativa sul contratto nazionale i sindacati hanno chiesto per il prossimo triennio aumenti salariali complessivi del 6%, in due tranche. Il contributo di solidarietà, secondo i sindacati, sarà di circa 100 euro per un lavoratore di terra (che ha uno stipendio di 1.200 euro mensili) e arriverà a 1.500 euro per un pilota. Ma la Uil Trasporti punta i piedi e chiede di consultare la base.

 

Francesco Caio Francesco Caio

Nei giorni decisivi della trattativa Alitalia-Etihad, torna in ballo la gestione degli ex amministratori della compagnia, tra i quali Giancarlo Cimoli e Francesco Mengozzi: i giudici della Corte dei Conti hanno chiesto, per danno erariale, circa 2 miliardi di risarcimento a 16 ex amministratori che avevano operato nel periodo 2002-2012 ma gli avvocati dei manager hanno ottenuto la sospensione del giudizio in attesa dell’esito dei ricorsi in Cassazione.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...