UOMO DE PANSA - IL “REGGENTE” DI FINMECCANICA VERSO LA CONFERMA - PER LA PRESIDENZA IL GOVERNO TEMPOREGGIA SU DE GENNARO

Roberto Mania per "La Repubblica"

Alessandro Pansa verso la conferma alla guida di Finmeccanica. L'assemblea della holding pubblica dell'aerospazio e della difesa convocata per il 30 maggio, dovrebbe dare il via libera al bilancio 2012 e mantenere l'attuale amministratore delegato. Non è ancora chiara, invece, la scelta che il governo, attraverso l'azionista Tesoro che controlla il 30,2 per cento delle azioni, intende fare a proposito del presidente.

Dopo la bufera giudiziaria che ha decapitato il vertice del gruppo con l'arresto di Giuseppe Orsi, all'epoca presidente e ad, per un presunto giro di tangenti da 51 milioni di euro per una commessa di dodici elicotteri in India (il 19 giugno comincerà il processo), l'esecutivo Monti promosse Pansa da direttore generale ad amministratore delegato e decise di affidare la funzione di presidente al vicepresidente, l'ex ammiraglio Guido Venturoni.

Soluzione di transizione dettata dall'emergenza. Nel frattempo Orsi si è dimesso come il consigliere Franco Bonferroni, entrato nel cda di piazza Montegrappa in quota Udc e coinvolto in un'altra inchiesta giudiziaria. I due posti vacanti nel consiglio dovrebbero essere rimpiazzati.

L'integrazione del consiglio di amministrazione è per ora nella bozza dell'ordine del giorno di convocazione dell'assemblea. C'è, però, un'altra ipotesi che si fa strada negli ambienti di governo: prendere tempo, un mese più o meno, prima di decidere l'insieme di nomine pubbliche che riguardano diverse aziende, da Finmeccanica alle Ferrovie fino a Invitalia e al fondo F2i.

In sostanza - stando a queste indiscrezioni - il premier Enrico Letta e il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, sarebbero orientati a fissare una serie di criteri e poi procedere alle nomine. Anche questo è uno degli effetti del voto che ha portato a una difficile coabitazione tra centrodestra e centrosinistra.

In ogni caso due sono i candidati più gettonati per la presidenza di Finmeccanica: da una parte Giuseppe Zampini, attuale ceo di Ansaldo Energia, controllata da Finmeccanica; dall'altra Gianni De Gennaro, ex capo della polizia e nel governo Monti sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti, ruolo affidato nel nuovo esecutivo al dalemiano Marco Minniti.

La prima sarebbe di fatto una scelta interna (Zampini era nella terna, insieme a Orsi e Pansa, indicata all'epoca da Pier Francesco Guarguaglini per la sua successione) e con caratteristiche complementari rispetto a quelle di Pansa che è uomo formatosi nella finanza mentre Zampini è manager "industrialista".

De Gennaro ha le competenze per operare in un settore delicato come quello della difesa e dell'aeronautica dove si intrecciano gli interessi della sicurezza dei diversi paesi con quelli delle grandi lobby industriali. Viene considerato da entrambi gli schieramenti politici un'opzione di garanzia. Ma per l'ex capo della polizia c'è un ostacolo comunque da superare.

La legge Frattini sul conflitto di interessi (legge n.215 del 2004), infatti, vieta agli ex membri del governo di assumere nei dodici mesi successivi alla fine dell'attività ministeriale un incarico «nei confronti di enti di diritto pubblico, anche economici, nonché di società aventi fini di lucro che operino prevalentemente in settori connessi con la carica ricoperta». Il vincolo potrebbe essere risolto o con una specifica interpretazione della norma o con una deroga stabilita da una nuova legge.

Pansa, fortemente sostenuto dall'ex ministro Vittorio Grilli, ha un buon rapporto con Saccomanni. Così come con il premier Enrico Letta e con Gianni Letta, che continua ad avere un'ampia delega da parte di Berlusconi sulle nomine pubbliche. Dopo l'assemblea, Pansa dovrà chiudere i negoziati avviati da tempo per le partnership tra Ansaldo Energia e i coreani di Doosan e tra giapponesi di Hitachi con Ansaldo Trasporti e Ansaldo Sts.

 

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