DRAGHI AVEVA ECCITATO I MERCATI, ORA PASSA IL SUO NEMICO WEIDMANN A RAFFREDDARLI: “QUANTITATIVE EASING? CI SONO VINCOLI LEGALI” - MILANO -0,1% - LA COMMISSIONE UE DARÀ L’OK ALLA FINANZIARIA, MA L’ITALIA RESTA A RISCHIO

1.LEGGE STABILITA': UE DARA' OK, MA 7 PAESI A RISCHIO DI NON RISPETTO IMPEGNI

Renzi Juncker Van RompuyRenzi Juncker Van Rompuy

Radiocor - La Commissione europea si appresta a dare il via libera alle leggi di stabilita', cioe' ai progetti di bilancio 2015 di 16 paesi dell'Eurozona (Cipro e Grecia rientrano nella supervisione economica sotto la Troika). Le discussioni inizieranno domani mentre le decisioni finali verranno prese nei prossimi giorni.

 

Le 'finanziarie' di Italia e Francia avranno il semaforo verde, pero' l'esecutivo europeo se ha deciso di interpretare gli impegni di bilancio con la flessibilita' attesa, riconoscendo il peso di un ciclo economico negativo (per l'Italia si tratta di tre anni consecutivi di recessione), stando a quanto risulta a Il sole 24 Ore Radiocor, non rinuncera' a fare le pulci ai progetti di bilancio e sollevare dubbi.

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

 

Sarebbero infatti 7 i paesi che la Commissione considera 'a rischio' di non rispettare gli impegni di bilancio e tra questi ci sono sia l'Italia che la Francia. Altri paesi che dovrebbero comparire nella 'lista' sono Austria, Belgio e Spagna. In ogni caso a nessun paese sara' chiesto adesso di decidere nuove misure di consolidamento del bilancio.

 

2.BCE, WEIDMANN METTE IN GUARDIA SU 'VINCOLI LEGALI' ULTERIORI MISURE

 (Reuters) - La Banca centrale europea potrebbe incappare in "vincoli legali" se dovesse mettere in atto ulteriori misure per contrastare il livello troppo basso di inflazione. Lo ha detto il presidente Bundesbank, consigliere Bce, invitando a concentrare gli sforzi sulla crescita piuttosto che sul programma di acquisto di titoli di Stato.

weidmann draghi weidmann draghi

 

"Invece di concentrasi sul programma di acquisto, dovremmo farlo su come ritrovare la crescita", ha detto Jens Weidmann a Madrid, rispondendo a una domanda sul programma di acquisto di governativi, noto anche come 'quantitative easing'. "Ci sono certamente altre misure più difficili perché mai state sperimentate, perché meno chiare... e perché senza dubbio toccano i limiti legali", ha spiegato. "Questa è la ragione per cui il dibattito è così intenso", ha aggiunto.

Jens WeidmannJens Weidmann

 

 

3.BORSA MILANO, CHIUSURA IN LIEVE CALO

 Finanza.com – Piazza Affari ha chiuso in moderato ribasso azzerando i guadagni nel pomeriggio dopo le parole di Jens Weidmann. Il numero uno della Bundesbank ha dichiarato che esistono grossi ostacoli alla possibilità che la Bce acquisti titoli di Stato. Le attese per un quantitative easing in salsa europea erano state alimentate la scorsa settimana dalle aperture di Mario Draghi. A deprimere i listini anche il Pmi servizi Usa di novembre, sceso sui minimi da aprile a 56,3 punti.

 

FAMIGLIA BENETTON FAMIGLIA BENETTON

In Germania, dopo l’indice Zew, torna a salire anche l’Ifo. A novembre l’indice che misura la fiducia delle imprese tedesche si è attestato a 104,7 punti, in rialzo dai 103,2 punti di ottobre e meglio delle attese che indicavano 103 punti. Mentre il rendimento del Btp è rimasto sui minimi storici, a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,14% a 19.925 punti. Acquisti sui titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato l’1,91% a 10,62 euro, Popolare dell’Emilia Romagna il 2,32% a 5,49 euro, Popolare di Milano l’1,75% a 0,579 euro, Intesa SanPaolo l’1,01% a 2,388 euro, Ubi Banca l’1,86% a 6,02 euro, Unicredit lo 0,51% a 5,805 euro.

 

tim logo tela tim logo tela

Brillante WDF (+3,06% a 7,575 euro) in scia alle voci di stampa sulla ricerca di un partner internazionale. Secondo Il Corriere della Sera, la famiglia Benetton, attraverso Edizione holding, potrebbe ridurre la sua quota fino a scendere ad un ruolo di azionista di minoranza. In particolare i contatti sarebbero con le coreane Lotte e Shilla. “La ricerca di un partner è uno sviluppo strategico considerato da tempo dal management e pensiamo quindi che possa essere un naturale sviluppo di medio periodo della società”, hanno commentato gli analisti di Equita.

 

Tonfo di Telecom Italia (-3,86% a 0,884 euro) dopo che venerdì il Cda ha deciso di conferire un mandato al management per approfondire le opzioni riguardanti una possibile integrazione tra Tim Brasil e Oi. Confermata la proposta al fondo F2i per avviare in tempi rapidi le discussioni volte all’acquisizione del 53% di Metroweb. Come da attese, il gruppo ha inoltre approvato la cessione di 6.481 torri in Brasile ad American Tower per oltre 900 milioni di euro. Male anche Tenaris (-3,07% a 14,49 euro) in scia ad un articolo apparso nel fine settimana su La Repubblica che parla di un contenzioso fiscale in corso tra la società e il Fisco italiano riferito allo stacco di dividendi del periodo 2007-2008 da parte di una controllata italiana.

TENARISTENARIS

 

A2A (-1,19% a 0,825 euro) sotto pressione in scia alle indiscrezioni di stampa secondo cui il Comune di Brescia potrebbe cedere il 2,5% della multiutility entro fine anno perché deve rimborsare un prestito bancario da 80 milioni di euro. Da ricordare che il patto col Comune di Milano stabilisce la cessione congiunta del 5% dei due Comuni ad un prezzo minimo di 0,91 euro. Ancora sotto i riflettori Finmeccanica (-0,33% a 7,535 euro) al centro di nuove indiscrezioni sulla cessione del polo trasporti ad Hitachi. Secondo quanto scritto da Il Corriere della Sera, i punti in discussione per poter finalizzare la trattativa con il colosso giapponese riguarderebbero alcune commesse estere e in particolare quelle dell’altra velocità con le Ferrovie Italiane.

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…