
ZAC! LA BCE HA RIDOTTO I TASSI D'INTERESSE PER L’OTTAVA VOLTA DI SEGUITO NELL’ULTIMO ANNO, ABBASSANDOLI DI 0,25 PUNTI. IL COSTO DEL CREDITO SUI DEPOSITI SCENDE COSÌ AL 2%, QUELLO SUI RIFINANZIAMENTI PRINCIPALI AL 2,15% – A QUESTO PUNTO FRANCOFORTE PREVEDE CHE “L’INFLAZIONE SI ASSESTERÀ, IN MODO DURATURO, INTORNO ALL’OBIETTIVO DEL 2% A MEDIO TERMINE” – LAGARDE LANCIA UN NUOVO ALLARME SUGLI EFFETTI DEI DAZI TRUMPIANI: “L’INCERTEZZA CHE CIRCONDA LE POLITICHE COMMERCIALI DOVREBBE GRAVARE SUGLI INVESTIMENTI DELLE IMPRESE E SULLE ESPORTAZIONI, SOPRATTUTTO NEL BREVE TERMINE...”
Estratto dell‘articolo di Riccardo Sorrentino per www.ilsole24ore.com
CHRISTINE LAGARDE - FOTO LAPRESSE.
Ancora un taglio. La Banca centrale europea ha ridotto ieri il costo ufficiale del credito per l’ottava volta dalla scorsa estate, abbassandolo di 0,25 punti percentuali. Il tasso sui depositi scende così al 2%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,15%, quello sui prestiti marginali al 2,40%.
Soprattutto, la Bce ha pubblicato nuove proiezioni macroeconomiche trimestrali che segnalano come la fase di contrasto all’elevata inflazione potrebbe essere giunta alla fine.
DONALD TRUMP MOSTRA LA TABELLA CON I NUOVI DAZI
«La maggior parte delle misure dell’inflazione di fondo indica che l’inflazione si assesterà, in modo duraturo, intorno all’obiettivo del 2% a medio termine», spiega il comunicato pubblicato subito dopo la decisione: quanto l’istituto di Francoforte si era imposto, anche se - ha spiegato la presidente Christian Lagarde - «si aspetta che ritorni al target nel 2027»: l’orizzonte temporale della politica monetaria.
Le proiezioni macroeconomiche mostrano così che l’inflazione potrà calare al 2.0% medio annuo nel 2025 (2,3% nelle previsioni di marzo), all’1,6% nel 2026 (1,9% tre mesi fa) per tornare al 2.0% nel 2027.
«Le revisioni al ribasso rispetto alle proiezioni di marzo, pari a 0,3 punti percentuali sia per il 2025 sia per il 2026, riflettono principalmente - continua il comunicato - ipotesi più basse sui prezzi dell’energia e un euro più forte». . L’indice core salirà del 2.4% in 2025 (2,2% a marzo) e dell’1.9% nel 2026 e 2027 (rispettivamente 2,0% e 1,9%).
CHRISTINE LAGARDE - FOTO LAPRESSE 1
Poco variate le previsioni sull’attività economica. Lo staff della Bce indica una crescita media del Pil reale pari allo 0,9 % nel 2025 (invariato rispetto a marzo), all’1,1 % nel 2026 (dall’1,2%) e all’1,3 % nel 2027 (invariato rispetto alle proiezioni precedenti). «La proiezione di crescita invariata per il 2025 - continua il comunicato - riflette un primo trimestre più forte del previsto, combinato con prospettive più deboli per il resto dell’anno».
Il nodo restano i dazi. «L’incertezza che circonda le politiche commerciali dovrebbe gravare sugli investimenti delle imprese e sulle esportazioni, soprattutto nel breve termine», continua la Bce; anche se «il maggiore investimento pubblico in difesa e infrastrutture sosterrà sempre più la crescita nel medio periodo.
donald trump e la guerra dei dazi
Redditi reali più elevati e un mercato del lavoro solido consentiranno alle famiglie di spendere di più. Insieme a condizioni di finanziamento più favorevoli, ciò dovrebbe rendere l’economia più resiliente agli shock globali». […]