
ZAC, SI TAGLIA! – MICROSOFT LICENZIERÀ IL 3% DELLA FORZA LAVORO, PER “POSIZIONARE AL MEGLIO LA SOCIETÀ IN UN MERCATO DINAMICO”. E I DIPENDENTI, COME SI POSIZIONERANNO? – PEGGIO VA AGLI OPERAI DELLA NISSAN: SARANNO MANDATI A CASA IN 20MILA, IL 15% DEL TOTALE, DOPO I DATI HORROR DEL 2024, TERMINATO CON PERDITE DI 4 MILIARDI DI EURO…
'MICROSOFT TAGLIA IL 3% DELLA SUA FORZA LAVORO'
(ANSA) - Microsoft taglia il 3% della sua forza lavoro. Lo riporta Cnbc. La decisione è dettata dalla necessità di posizionare al meglio la società in un mercato dinamico. Microsoft aveva 228.000 dipendenti alla fine di giugno.
NISSAN: PERDITA ANNUALE DI 4,08 MILIARDI DI EURO
(ANSA) - Nissan conferma il taglio di 20.000 posti di lavoro a livello globale e una riduzione dei propri stabilimenti nei prossimi due anni, mentre aumenta in maniera preoccupante il rosso del gruppo, in una situazione di continua incertezza per l'intero comparto auto.
Nell'anno fiscale 2024 terminato a fine marzo il terzo costruttore nipponico ha registrato una perdita di 671 miliardi di yen, equivalenti a 4,08 miliardi di euro, penalizzata dal rallentamento delle vendite negli Stati Uniti e in Cina. Il numero degli stabilimenti, avverte Nissan, subirà una ridimensionamento, da 17 a 10, entro l'esercizio fiscale 2027.
I tagli dei posti di lavoro previsti dal nuovo piano rappresentano circa il 15% della forza lavoro totale di Nissan, e superano di oltre 10.000 unità la stima annunciata lo scorso autunno, a fronte di un'azione radicale per tentare risollevare le sorti dell'azienda.
MICROSOFT INTELLIGENZA ARTIFICIALE 3
"L'attuale incertezza sui dazi statunitensi che riguardano il comparto non ci consentono di fare previsioni sugli utili", ha detto nuovo amministratore delegato, Ivan Espinosa, che per uno strano gioco del destino ha assunto la guida del gruppo il primo aprile. In febbraio Nissan aveva dichiarato di voler chiudere un impianto in Tailandia e altre due fabbriche, nell'ambito degli sforzi per ottimizzare la capacità produttiva, in un contesto che vede il progressivo calo delle vendite e l'assenza di un partner di riferimento.
La scorsa settimana l'azienda ha deciso di abbandonare il progetto di costruire una fabbrica di batterie per veicoli elettrici nella prefettura di Fukuoka, nel Giappone occidentale, solo pochi mesi dopo aver firmato un patto con i governi locali.
Nissan attualmente gestisce cinque fabbriche di assemblaggio di veicoli nel Paese del Sol Levante, e l'ex Ceo Makoto Uchida si era pubblicamente impegnato a mantenere in funzione le fabbriche sul territorio nazionale, fa notare la stampa locale. Secondo gli analisti, il piano di chiusura susciterà un'ampia opposizione da parte dei sindacati e di altre parti interessate, rendendo probabilmente difficile il coordinamento.
Le nuove misure arrivano a pochi mesi dalla chiusura definitiva delle trattative per la aggregazione contemplata con Honda - che avrebbe creato il terzo gruppo automobilistico al mondo. Secondo il piano iniziale presentato a dicembre, le due case automobilistiche avrebbero dovuto fondersi sotto una holding entro il 2026, con l'obiettivo di ridurre i costi per lo sviluppo e la ricerca sui veicoli elettrici e del software, a fronte dell'ascesa delle principali rivali cinesi e statunitensi, tra cui BYD e Tesla.
L'accordo è andato in fumo quando è emerso che Honda aveva imposto a Nissan concessioni considerate 'irricevibili' sulla propria autonomia di gestione, una premessa fondamentale per l'integrazione prevista.
RENAULT STIMA IMPATTO NEGATIVO DA NISSAN PARI A 2,2 MILIARDI
(ANSA) - Le svalutazioni e i costi di ristrutturazione di Nissan avranno un impatto negativo sui conti del primo trimestre del gruppo Renault pari a 2,2 miliardi di euro. Lo ha annunciato la casa automobilistica francese, partner della giapponese che ha chiuso l'anno fiscale a marzo con una perdita di oltre 4 miliardi di euro.
Il risultato pubblicato da Nissan secondo gli standard contabili giapponesi "si traduce nel risultato netto del gruppo Renault per il primo trimestre del 2025 in un contributo negativo stimato di 2,204 miliardi di euro", ha affermato Renault in un comunicato stampa.
Questo contributo negativo "tiene conto dei costi di ammortamento e ristrutturazione necessari all'efficacia delle iniziative di ripresa comunicate da Nissan il 24 aprile 2025", aggiunge Renault. Le due case automobilistiche sono partner dal 1999, anno in cui Renault salvò Nissan dalla bancarotta. Il gruppo francese detiene una partecipazione in Nissan pari a circa il 36 per cento.
HONDA STIMA CROLLO DELL'UTILE DEL 70%, I DAZI FANNO PAURA
(ANSA) - Si acuisce la crisi del settore automotive giapponese. Dopo Nissan che ha alzato a 20.000 unità l'obiettivo di ridemensionamento degli organici e dopo le previsioni negative sull'anno rese note da Toyota la scorsa settimana, tocca ora a Honda Motor rivedere la guidance per l'esercizio in corso.
La casa giapponese prevede un crollo dell'utile netto del 70% per l'anno finanziario 2025-26, a causa dei dazi statunitensi che gravano sull'industria automobilistica globale. L'annuncio arrivato oggi segue proprio quello della rivale Toyota, la più venduta al mondo, che ha previsto un calo del 35% dell'utile netto annuo, motivato dalla stessa causa.
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Honda stima ora un utile netto di 250 miliardi di yen (1,7 miliardi di dollari) nei 12 mesi fino a marzo 2026. "L'impatto dei dazi e gli sforzi di recupero" avranno un effetto negativo sull'utile operativo, ha avvertito, calcolando che costeranno all'azienda circa 450 miliardi di yen nel corso dell'anno.