1. MENTRE OSVALDO CHIAGNE, TRA I LAZIALI SI FOTTE: CIUCCIA LA TETTA PER FESTEGGIARE! 2. DOPO IL TRIONFO DELLA LAZIO SERBO-NIGERIANA (LULIC E ONAZI) ALLA FACCIA DEI CORI RAZZISTI, ANDREAZZOLI SEPPELLISCE OSVALDO: “GRADASSO A TELECAMERE ACCESE, POI PIAGNUCOLA IN PRIVATO”. PRANDELLI PENSA SE ESCLUDERLO DALLA NAZIONALE 3. QUANTO GLI PIACCIONO LE LUCI DELLA RIBALTA A PIETRO GRASSO! CON LUI IN TRIBUNA LE MINISTRE KYENGE E IDEM, ACCOMPAGNATE DA SACCOMANNI E GIOVANNINI 4. A PROPOSITO DI GIOVANNINI: QUALCUNO DICA A MALAGÒ CHE È IL PRESIDENTE DEL CONI E NON SOLO DEL “ROMA CLUB ANIENE”: SUSSURRI AFFETTUOSI A TOTTI E FACCIA FUNEREA MENTRE PREMIA I BIANCAZZURRI. CHE GIRANO IL CAMPO COL “TACCHINO” OLIMPIA

Foto di Mezzelani - GMT

1. EUROPA E COPPA ITALIA: LA LAZIO SI PRENDE TUTTA
Guglielmo Buccheri per "La Stampa"

Ora che il derby è alle spalle, sul campo restano vincitori e vinti ben al di là del verdetto della finale di Coppa Italia. La Lazio festeggia l'1-0 (rete di Lulic nel cuore del secondo tempo) e il suo patron Claudio Lotito può continuare a fare il vero americano a Roma, lui che sulla proprietà a stelle e strisce giallorossa si è spesso divertito a ironizzare: «Siamo la prima squadra della Capitale, lo hanno dimostrato i nostri tifosi sugli spalti, lo hanno dimostrato i ragazzi sul terreno di gioco», così il numero uno biancoceleste, che mette il terzo trofeo della sua gestione in bacheca e si prepara all'assalto della Juve nel duello agostano con in gioco la Supercoppa Italiana (difficile che si giochi a Pechino).

La Lazio brinda al bis «lotitiano» in Coppa Italia dopo il successo del 2009, la Roma piange e quelle giallorosse sono lacrime amare. Per il secondo anno consecutivo, che coincide con la seconda stagione dall'avvento della gestione americana, Totti e soci resteranno fuori dalle coppe perché l'ultimo posto per l'Europa League è finito nelle tasche dei cugini insieme al bottino del derby. «Rifarei tutte le scelte», sussurra Andreazzoli, tecnico ai saluti dopo l'esperienza su una panchina già ferita dagli errori di Zeman. Cosa accadrà, adesso, nel pianeta romanista? Tutto si muove, molto è destinato a cambiare.

Da decifrare c'è lo stesso destino di Franco Baldini, direttore generale tornato a Roma per prendere in mano la rivoluzione Usa: il dirigente giallorosso che vinse lo scudetto nell'era Capello in settimana incontrerà il presidente James Pallotta, forse rimettendo il proprio mandato sul tavolo. Baldini si sente il primo responsabile di una gestione appena nata e già deragliata più di una volta, a cominciare dalla scelta - fatta proprio dal dg di Trigoria - di Luis Enrique, primo allenatore della svolta e bruciato in un niente sull'altare del bel gioco, senza risultati.

L'anno scorso la Roma ha terminato la sua fatica in campionato al settimo posto, quest'anno è riuscita ad arrivare al traguardo di maggio migliorando di un solo gradino il suo cammino. Troppo poco per far crescere nel mondo il peso del brand giallorosso, capitolo che sta più a cuore agli americani.

Dirigenza da cambiare (probabile) e tecnico da cercare con una certa fretta. Questo il piano di volo che aspetta la Roma in queste ore. Il futuro allenatore potrebbe, anzi dovrebbe essere Massimiliano Allegri, ma non poche sono le insidie prima dell'attesa fumata bianca: Allegri, in questa settimana, incontrerà Silvio Berlusconi e se il faccia a faccia di Milano dovesse concludersi con una stretta di mano tale da capovolgere gli attuali umori, per la Roma sarebbe una doccia fredda.

Come si muoverebbe il club giallorosso qualora dovesse svanire il colpo Allegri? Navigando a vista, la risposta. «Dobbiamo prendere una guida tecnica che sia percepita meno come supplente di come è stato percepito Andreazzoli...», ha precisato Baldini, ammettendo gli errori fatti nel recente passato.

La Lazio stappa lo spumante: Petkovic può sorridere perché la sua prima stagione da carneade in Italia si conclude con il botto. Sull'altra sponda del Tevere difficile da digerire è il secondo fallimento consecutivo. E come se non bastassero già le incognite sul futuro tecnico e dirigenziale della società, c'è da capire cosa passa per la testa di Daniele De Rossi. E se quello di ieri fosse stato l'ultimo duello cittadino per il centrocampista di Ostia? L'interrogativo resta aperto. Come quello sul futuro di Osvaldo: rimasto a lungo in panchina, ha litigato con Andreazzoli e ha disertato la premiazione.


2. ANDREAZZOLI:«OSVALDO? UN PIAGNUCOLONE» - L'ATTACCANTE: «INCAPACE, FESTEGGIA COI LAZIALI»
Dal Corriere.it edizione Roma

ROMA - Offese e accuse tra tecnico e attaccante: la sconfitta nel derby di Coppa Italia fa saltare i nervi (già scoperti) in casa giallorossa. «Osvaldo? Non è nuovo a queste cose a telecamere accese e poi piagnucola in privato». Il tecnico della Roma, Aurelio Andreazzoli non usa giri di parole per parlare dell'attaccante italo-argentino che al termine del derby di Coppa Italia è uscito dal campo insultandolo. A stretto giro arriva la risposta di Osvaldo, su Twitter. «...Facevi più bella figura se ammettevi di essere un incapace.. Vai a festeggiare con quelli della Lazio va...» .

LA POLEMICA - Osvaldo è rimasto in panchina perché Andreazzoli gli ha preferito Destro. Una scelta platealmente criticata dall'attaccante italo-argentino che prima lo ha insultato e poi è uscito dal campo, non partecipando nemmeno alla premiazione finale. «Osvaldo non è nuovo a queste scene sotto le telecamere, poi magari nel privato ha comportamenti un po' piagnucolosi - aggiunge Andreazzoli - È un problema suo, non mio, certo sono comportamenti che derivano da un calciatore che rappresenta anche un ambito, essendo un Nazionale, dove poi etica e comportamenti sono capisaldi da perseguire, ma è un problema suo, non mio».

Per quanto riguarda il suo futuro e quello della panchina della Roma, «devono dirlo i dirigenti, questa domanda fatela ai dirigenti, noi ci incontriamo oggi e decideremo di quello che sarà il futuro» ha detto il tecnico giallorosso. E in effetti, dopo il ko in Coppa Italia, ibookmakers scommettono sempre più con convinzione sull'arrivo di Allegri sulla panchina della Roma.

POTEVAMO FARE MEGLIO- «L'amarezza della nottata non ha portato via nulla, tutto è rimasto della gara di ieri sera e ci vorrà un pò di tempo per digerire una situazione che non era la migliore delle ipotesi in preventivo - le parole di Andreazzoli - Se ho parlato con Pallotta e Baldini? Non ancora, avremo modo di farlo». «Non sono deluso dall'impegno profuso dai giocatori ma potevamo fare meglio sotto l'aspetto tecnico», ha aggiunto il tecnico.

3. CALCIO:AZZURRI;PRANDELLI, TWEET OSVALDO? DECIDO A BREVE... 'PARLO CON DIRIGENTI ROMA,ATTACCO A TECNICO PESEREBBE'
(ANSA)
- ''Prima di prendere una decisione su Osvaldo, voglio capire bene tutti i passaggi della vicenda e confrontarmi con i dirigenti della Roma: di sicuro sara' una decisione in tempi brevi''. La nazionale si raduna a Coverciano, e Cesare Prandelli subito deve affrontare il caso dell'attaccante italo-argentino, che rischia provvedimenti alla luce del codice etico dopo aver offeso ieri il tecnico della Roma Andreazzoli ed esser stato oggi protagonista di un botta e risposta con un tweet contro il suo allenatore.

''Adesso non dobbiamo dare risposte a nessuno - ha proseguito il ct della Nazionale - certo che in questo gruppo vanno seguiti comportamenti di un certo tipo e se cosi' non e', abbiamo preso e prenderemo provvedimenti adeguati. Ma al momento non so che cosa e' successo, certe cose sono state solo riportate, voglio parlare prima con i dirigenti giallorossi, confrontarmi con serenita', poi prenderemo una decisione. Siamo in Nazionale, e questo impone serenita'''.

Nel corso della conferenza-stampa di Prandelli e' stata data notizia di tweet di Osvaldo in cui avrebbe dato dell'incapace ad Andreazzoli: ''Se fosse cosi', peserebbe sulla decisione da prendere - ha commentato il ct ben consapevole che il caso di Osvaldo deriverebbe, ad ora, da una delusione per il mancato utilizzo nella finale di Coppa Italia e non per comportamenti fuori regola - ma come e' detto, voglio prima capire bene. Di certo una decisione sara' presa in tempi brevi''.

4. CON PALLOTTA E LOTITO ANCHE GRASSO E 4 MINISTRI
Daniele Magliocchetti per "Il Messaggero"

In tribuna ad assistere al derby tra Roma e Lazio tante personalità: il presidente del Senato Pietro Grasso, quattro ministri (Fabrizio Saccomanni dell'Economia, Josefa Idem delle Pari opportunità e dello Sport, Cecile Kyenge dell'Integrazione ed Enrico Giovannini del Lavoro) e lo stesso sindaco di Roma Gianni Alemanno, proprio nel giorno delle elezioni comunali.

Poi i vertici Coni al gran completo con il presidente Giovanni Malagò e il segretario generale Roberto Fabbricini, il presidente di Coni Servizi Franco Chimenti, l'ad Alberto Miglietta e il direttore generale Michele Uva, il membro del Cio Mario Pescante e i presidenti di quattro federazioni (Buonfiglio della canoa, Barelli del nuoto, Urso dei pesi e Ravà dei cronometristi).

Accanto a loro il campione olimpico di taekwondo Carlo Molfetta e il vice campione olimpico della pallanuoto Alex Giorgetti. Per il calcio, il presidente della Figc, Giancarlo Abete e i vicepresidenti Demetrio Albertini e Carlo Tavecchio. Il settore arbitrale rappresentato dal presidente dell'Aia, Marcello Nicchi e dal designatore di Serie A Stefano Braschi.

Tra le altre personalità, il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri, il presidente della Commissione Difesa della Camera Fabrizio Cicchitto, il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, il presidente del Consiglio comunale di Roma, Marco Pomarici, il Questore di Roma, Fulvio della Rocca e il Prefetto, Giuseppe Pecoraro. Hanno fatto gli onori di casa i presidenti di Roma e Lazio, James Pallotta e Claudio Lotito: tutte per loro due mezze file della Tribuna Autorità.

 

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