2022elektra

CAFONALINO MELO' – LA STAGIONE SINFONICA DELL'ACCADEMIA DI SANTA CECILIA S’È APERTA CON L’“ELEKTRA” DI RICHARD STRAUSS DIRETTA DA ANTONIO PAPPANO – PRESENTI L'AD DELLA RAI CARLO FUORTES, SERENA BORTONE IN NERO (CHE SFINA SEMPRE), FABIO CANINO, STEFANIA SANDRELLI CON NIPOTINO AL SEGUITO – E POI PIETRO SALINI CON MOGLIE, PAOLA SEVERINO, GIULIANO FERRARA, L'AMBASCIATORE UCRAINO A ROMA CON CONSORTE STANGONA…

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

Da www.adnkronos.com

 

carlo fuortes foto di bacco

Sir Tony Pappano sceglie un debutto per inaugurare la sua ultima stagione da direttore musicale all'Accademia di Santa Cecilia e trionfa. Ieri sera (repliche giovedì 20 e sabato 22 ottobre) la Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica di Roma si è trasformata virtualmente nel cortile del Palazzo Reale di Micene per l''Elektra' di Richard Strauss su libretto di Hugo von Hoffmansthal, opera approdata per la prima volta nel cartellone dell'Accademia di Santa Cecilia e sul leggio di Pappano.

 

Fin dalle prime battute della partitura - in bilico tra atonalità, applicazione di tecniche seriali e gigantismo orchestrale (con 130 elementi in buca è l'opera con il più ampio organico nel normale repertorio) - il pubblico in sala è rimasto magnetizzato dall'inferno psicologico di Elettra, che si aggira tra le mura del palazzo di Micene ossessionata dall'idea di vendicare il padre Agamennone, ucciso al suo ritorno dalla guerra di Troia dalla moglie Clitemnestra e dal suo amante Egisto. Sarà il fratello Oreste, dato per morto e invece vivo e vegeto, a tornare in anonimato a casa e vendicare il padre uccidendo Clitemnestra ed Egisto.

 

massimo bernardini fabio canino foto di bacco

Hoffmanstahl, che con 'Elektra' inaugura una lunga collaborazione con Strauss inanellando grandi successi, trae il libretto dall'Elettra di Sofocle. Il drammaturgo viennese rilegge però il testo classico alla luce della cultura di quegli anni: siamo nel 1909 e Sigmund Freud insieme al medico viennese Josef Breuer ha da poco pubblicato (1895) gli 'Studi sull'isteria', dando un forte impulso alla diffusione della psicoanalisi. Hoffmanstahl e Strauss focalizzano l'attenzione su Elettra e sul suo delirio maniacale che le toglie ogni altro interesse nei confronti della vita che non sia quello di vendicare il padre.

pietro salini e moglie foto di bacco

 

 Per questo motivo, quando Oreste avrà compiuto la vendetta, lei morirà dopo essersi abbandonata a un ballo febbrile, completamente invasata. La sua missione è compiuta.

 

"'Elektra' è un'opera piena di effetti - dice Pappano nell'intervista pubblicata sul programma di sala - di situazioni teatrali che richiedono una certa energia, una certa elettricità fin dall'inizio". Energia ed elettricità che il maestro - che non aveva mai affrontato prima quest'opera (di Strauss ha eseguito 'Salome', 'Ariadne auf Naxos' e il 'Rosenkavalier') e della quale dirigerà la produzione in forma scenica a Londra nel 2024 con Nina Stemme protagonista - ha profuso con la generosità che lo contraddistingue, mostrando i segni della fatica e della concentrazione al termine dell'ultima battuta, quando stravolto è sceso dal podio tra gli applausi del pubblico.

 

Pappano ha guidato l'orchestra di Santa Cecilia, anch'essa in piena forma, e il perfetto coro preparato da Piero Monti, facendo vivere al pubblico il delirio della protagonista, fin dall'accordo in re minore che apre l'opera e che sottolinea il nome 'Agamemnon', vera ossessione di Elettra. Nessun colore, nessun dettaglio, nessuna voce secondaria che Strauss inserisce in partitura, sono stati trascurati da Pappano. Tutto era leggibile, dettagliato, rifinito e nello stesso tempo potente.

 

l ambasciatore dell ucraina yaroslav melnyk e moglie foto di bacco

Ovazioni anche per il cast, a cominciare dalla protagonista, il soprano lituano Ausrine Stundyte, che ha già debuttato 'Elektra' al Festival di Salisburgo nel 2020 diretta da Franz Welser-Most con successo e che a Santa Cecilia ha dato vita con vigore vocale e teatrale (anche se in forma di concerto) al personaggio. Grande prova quella del soprano Elisabet Strid nel ruolo di Crisotemide, sorella mite e rassegnata di Elettra.

 

Straordinaria la prestazione del mezzosoprano Petra Lang nei panni della demoniaca Clitemnestra: il suo ingresso in palcoscenico con un abito lungo nero, i capelli biondi scarmigliati e un incedere marziale ha suscitato qualche brivido nel pubblico, corso velocemente lungo le schiene appena ha pronunciato la prima frase... Applausi per il baritono Kostas Smoriginas, impeccabile Oreste, per il tenore Neal Cooper, che dà voce a Egisto, e per le cinque ancelle Ariana Lucas, Anne Schuldt, Monika Evelin Liiv, Katrin Adel e Alexandra Lowe.

 

anna federici roberto d agostino foto di bacco

In sala il pubblico delle grandi occasioni: tra i personaggi invitati dal sovrintendente e presidente Michele dall'Ongaro, il ministro dell'Economia Daniele Franco e la ministra dell'Università, Maria Cristina Messa, Gianni Letta e signora, l'amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, i giornalisti Bruno Vespa, Serena Bortone, Giuliano Ferrara, Roberto D'Agostino, Marina Valensise, il direttore dell'intrattenimento Prime Time della Rai, Stefano Coletta, la direttrice di Rai Cultura, Silvia Calandrelli, i compositori Nicola Piovani e Matteo d'Amico, l'attore Luigi Lo Cascio, la pianista Beatrice Rana, il presidente dell'Agis e sovrintendente dell'Opera di Roma, Francesco Giambrone, e il sovrintendente del Teatro Petruzzelli di Bari, Massimo Biscardi.

giuliano ferrara foto di bacco (1)

alessio vlad foto di baccobeatrice rana massimo spada foto di baccovincenzo scotti foto di baccostefano coletta foto di baccoserena bortone foto di bacco (2)stefania sandrelli e il nipote rocco roca rey foto di bacco (2)stefania sandrelli e il nipote rocco roca rey foto di bacco (1)simona antonucci foto di baccosilvia calandrelli foto di baccosilvia calandrelli carlo fuortes paola sciommeri foto di baccocristina battocletti michele crisostomo foto di baccogiuliano ferrara foto di bacco (2)serena bortone foto di bacco (1)rodrigo e flavia cerasi foto di baccopietro salini michele dall ongaro foto di baccopaolo petrecca e moglie foto di baccopaola severino foto di baccomonique veaute michele dall ongaro foto di baccomichele dall ongaro pietro salini massimo monti foto di baccomichele dall ongaro pietro salini foto di baccomassimo monti pietro salini foto di baccomassimo monti foto di baccoluigi zanda foto di baccoil principe sisowath raviveddhana monipong e il marchese vincenzo grisostomi travaglini foto di baccofrancesca lo schiavo foto di baccobarbara abbondanza gaetano maccaferri foto di baccofrancesca cappelletti e il marito foto di baccofederica tittarelli luca cerasi foto di baccodaniela e fulvio conti foto di baccobrunetto tini sabrina florio foto di bacco

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…