messina spread

QUALCUNO STA GIOCANDO SULLA PELLE DELL'ITALIA: SECONDO CARLO MESSINA, AMMINISTRATORE DELEGATO DI INTESA SANPAOLO, "L'ATTUALE SPREAD È INGIUSTIFICATO. SOPRA I 100/150 PUNTI BASE È SOLO SPECULAZIONE. IL NOSTRO PAESE POGGIA SU BASI "SOLIDISSIME" - INSOMMA NON È POSSIBILE CHE IL DIFFERENZIALE ITALIANO SIA "COME QUELLO DELLA GRECIA": "LO SCUDO ANTI SPREAD NON SO COSA SIA, MA SE È FINALIZZATO A RENDERE MENO AGGRESSIVA LA SPECULAZIONE PIÙ ARDITA È SICURAMENTE BENVENUTO"

1 - MESSINA PUNTA IL DITO CONTRO LA SPECULAZIONE: "ITALIA SOLIDA, SUI MERCATI TREND INGIUSTIFICATO"

Fabrizio Goria per “La Stampa

 

carlo messina

«L'attuale spread italiano è ingiustificato. Sopra i 100/150 punti base è solo speculazione». Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, cerca di riportare le turbolenze intorno al debito pubblico italiano su piani differenti di quelli osservati negli ultimi giorni.

 

«Bisogna partire dai fondamentali», ha detto, rimarcando che quelli italiani sono «solidissimi» e che l'industria del Paese è ripartita forte. Intervenendo a "Young Factor", organizzato dall'Osservatorio Permanente Giovani Editori di Andrea Ceccherini a Palazzo Mezzanotte a Milano, Messina ha commentato in diretta la riunione straordinaria della Bce.

 

carlo messina

Non si è negato il numero uno di Intesa, per rispondere alle domande degli studenti che hanno riempito la sala principale di Borsa Italiana. La discussione è virata in fretta sulle turbolenze intorno all'Italia. «C'è un certa sensibilità rispetto al debito pubblico - ha detto ancora Messina - ma con una crescita del 3% nel 2022 e del 2% nel 2023 lo spread è sostenibile a 150 punti base anche se non ai livelli attuali».

 

Quello che molti operatori finanziari non capiscono, ha spiegato il banchiere italiano, è che certe quote non sono giustificate dai fatti. «È chiaro - ha osservato poi il ceo di Intesa Sanpaolo - che c'è qualcosa che non funziona sui mercati. Che ci sia una speculazione è certo, ma che lo spread dell'Italia non possa essere come quello della Grecia mi pare sia altrettanto evidente».

 

2 - MESSINA: «IL DIFFERENZIALE? DOVREBBE ESSERE 100-150. IL RESTO È SOLO SPECULAZIONE»

Rosario Dimito per “Il Messaggero

 

SPREAD ITALIANO 2

«Nonostante la situazione, il nostro Paese si trova in ottima posizione per quanto riguarda i fondamentali. Se partiamo da questo presupposto, lo spread dovrebbe essere a 100-150 punti base, non ai valori che vediamo in questi giorni».

 

Ieri Carlo Messina ha monopolizzato la scena di Young Factor, l'evento promosso dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editori svoltosi a Milano, per l'ampiezza e la profondità dell'analisi che ha condotto davanti a una folta platea di giovani studenti. «Ci sono evidenti componenti speculative che incidono sulla dinamica dello spread. Tutto quello che è sopra quota 150 è del tutto ingiustificato.

 

SPREAD ITALIANO 1

Uno strumento che possa comunicare al mercato che non è il momento di speculare può essere perciò utile», ha precisato il ceo di Intesa Sanpaolo rilanciando la ricetta del taglia-debito che va cavalcando da tempo perché «non ha senso tenere pubbliche le proprietà immobiliari dello Stato». Per questo, ha nuovamente precisato, «sarebbe opportuno creare un fondo al quale cedere quelle proprietà pubbliche che sono in grado di produrre rendimenti stabili».

 

FASE TRANSITORI

Carlo Messina

Il ceo di Intesa Sanpaolo considera quella attuale «una fase transitoria, perché è chiaro che c'è qualcosa che non funziona sui mercati». Naturalmente «è importate che queste cose vengano gestite con una visione», inserite in un sistema di riforme che possa determinare aggiustamenti strutturali.

 

«In ogni caso, che sul differenziale Btp-Bund ci sia una forte componente speculativa è fuori discussione - ha ribadito - così come è di tutta evidenza che l'Italia non può avere uno spread simile a quello della Grecia».

 

CARLO MESSINA

Parafrasando quanto aveva enunciato il governatore Ignazio Visco nelle sue Considerazioni Finali un paio di settimane fa, Messina ha quindi spiegato che «il Paese non ha un problema di sostenibilità del debito, ciò deve essere chiaro a tutti. È tuttavia vero che nel mentre vanno fatti piani che accelerano la crescita, bisogna agire sul fronte del debito onde ridurre la dipendenza dalle azioni della Bce». Di qui la riproposizione della sua proposta di taglia-debito.

 

IL CAPITALE UMANO

Va segnalato che il banchiere ha parlato prima che si concludesse la riunione straordinaria del consiglio Bce che ha confermato l'intenzione di voler mettere sulla rampa di lancio uno scudo anti-spread, da utilizzare soprattutto con i Paesi più esposti come l'Italia. Il suo giudizio sullo strumento non poteva perciò che essere approssimativo.

 

Carlo Messina

«Lo scudo anti-spread non so cosa sia - ha precisato - ma se è finalizzato a rendere meno aggressiva la speculazione più ardita è sicuramente benvenuto». Parlando della situazione generale italiana, ha quindi aggiunto: «Abbiamo la necessità di rafforzare il capitale umano. Questo Paese ha la prospettiva di giocarsi ancora un ruolo importante. Grazie al fatto che ci siamo trovati un'eccellenza mondiale alla guida del governo (chiaro il riferimento al premier Mario Draghi, ndr), l'Italia ha ancora la possibilità di giocarsi un ruolo in Europa».

 

Carlo Messina

Ma «se non riusciremo a fare questo, diventeremo completamente marginali e lo diventerà anche l'Europa stessa. Rimarranno quindi solo Cina e Usa con cui dovremo fare i conti da una posizione di estrema debolezza».

 

E comunque, ha concluso, «se l'Europa vuole giocarsi la partita, deve farlo con l'Italia, tenendo conto che i giovani sono il fulcro del nostro Paese. Per questo è importante che i giovani restino in Italia».

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO