CIMBRI FA RIPARTIRE IL RISIKO – CON LA MOSSA DI UNIPOL, CHE SALE AL 19,7% DI POPSONDRIO, DIVENTA SEMPRE PIÙ PROBABILE UNA FUSIONE DELL’ISTITUTO VALTELLINESE CON BPER (ALTRA BANCA CONTROLLATA DA UNIPOL CON IL 20%) – GLI OSTACOLI: IL PREZZO DA PAGARE AGLI AZIONISTI, CHE SONO FRAMMENTATI, E LA CONCLUSIONE DEL PROCESSO DI RISTRUTTURAZIONE DI BPER DOPO L’ACQUISIZIONE DELLE FILIALI DI INTESA NELL’OPERAZIONE UBI – MPS INVECE SI ALLONTANA: L’UNICO PRETENDENTE RIMASTO È IL BANCO BPM, CHE PERÒ SMENTISCE…

1. MPS, IL TESORO SONDA LE OPZIONI SCATTO DI UNIPOL, LO SNODO BANCO BPM

Estratto dell’articolo di Francesco Bertolino e Andrea Rinaldi per il “Corriere della Sera”

 

CARLO CIMBRI

La scalata di Unipol alla Popolare di Sondrio riaccende il risiko bancario, animando le azioni di Monte dei Paschi, Banco Bpm e Bper. Ieri il titolo dell’istituto valtellinese è stato il più scambiato a Piazza Affari, superando colossi come UniCredit e Intesa. Oltre 69 milioni di azioni sono passate di mano in una seduta, contro la media di un milione al dì degli ultimi tre mesi.

 

Al boom dei volumi ha certo dato un contributo decisivo il blitz del gruppo presieduto da Carlo Cimbri che nel giro di poche ore ha annunciato e poi concluso l’acquisto del 10,2% di Pop Sondrio, sborsando 235 milioni per portare la sua partecipazione al 19,7%.

 

BANCA POPOLARE SONDRIO 2

Ma […] è probabile che altri investitori abbiano preso posizione sul titolo, vendendo alla compagnia assicurativa per poi riacquistare sul mercato. Un modo […] per lucrare sulla differenza […] Ma anche per puntare sul futuro della banca guidata da Mario Alberto Pedranzini, a maggio riconfermato nel ruolo di consigliere delegato.

 

A questo punto […] il mercato scommette su un’aggregazione fra Pop Sondrio e Bper, che ieri ha guadagnato il 3% a Piazza Affari. Regista dell’operazione sarebbe proprio Unipol che ormai controlla una quota vicina al 20% in entrambi gli istituti, per un investimento complessivo di circa 1,3 miliardi.

 

MARIO ALBERTO PEDRANZINI

Ieri tutti gli analisti si sono esercitati sulle ipotesi di consolidamento. Per Kepler le due banche hanno un «perfetto fit geografico», mentre, secondo Mediobanca, le già «alte» probabilità di una fusione «salgono ulteriormente»,con una tempistica che dipenderà «dal processo di ristrutturazione (dopo l’acquisizione delle filiali di Intesa, ndr) e dalla valutazione di Bper», che in Borsa tratta a sconto rispetto alla Sondrio.

 

Quest’ultimo, il prezzo da pagare agli azionisti della Popolare, è uno degli ostacoli che potrebbe frapporsi agli eventuali progetti di terzo polo bancario coltivati da Unipol. Un altro nodo risiede nell’azionariato frammentato dell’istituto lombardo che, nonostante la crescita degli investitori istituzionali, vede ancora una quota consistente di piccoli soci provenienti dal passato cooperativo. Restano infine da decifrare le intenzioni dei vertici di Sondrio che solo pochi mesi fa ribadiva la «volontà di crescere in autonomia» […].

 

MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Le ipotesi su Bper-Sondrio hanno distolto per un giorno l’attenzione da Mps. […] L’operazione Unipol, secondo alcuni, potrebbe essere vista come un pungolo per stimolare un eventuale partner a farsi avanti e convolare a nozze con Mps. Banco Bpm […] ha ribadito la sua strategia: «Siamo focalizzati su un piano “stand alone” […]». In particolare, ha sottolineato, «noi non abbiamo alcuna intenzione di perseguire l’aggregazione con Mps».

 

PIERO MONTANI

2. POPOLARE DI SONDRIO, UNIPOL COMPLETA L'ACQUISTO E LA VENDITA AL 19,7%

Estratto dell’articolo di Luca Davi per “il Sole 24 Ore”

 

Unipol stringe la presa su Banca Popolare di Sondrio […]. Con questa mossa […] il colosso assicurativo di Bologna - che già ferma il 20% circa di Bper - punta a consolidare la partnership bancassicurativa con la Popolare di Sondrio nel comparto Vita e Danni.

 

MASSIMO TONONI GIUSEPPE CASTAGNA

Unipol intende di certo pungolare il consiglio di Sondrio, pur senza cercare ribaltoni (quanto meno nel breve periodo), per accelerare il raggiungimento dei target fissati a piano industriale, così da far evolvere la banca «secondo le migliori pratiche di mercato», come evidenziato dalla stessa Unipol in una nota.

 

I rapporti tra PopSondrio e Unipol sono sempre stati all'insegna della collaborazione,

Ciò che più stuzzica l'attenzione degli osservatori è però la visione prospettica che c'è dietro l'investimento di Unipol. Perché è chiaro che da un lato la mossa serve a gettare le basi per creare un asse potenziale con Bper, l'altro gruppo bancario controllato dall'assicuratore bolognese.

BANCA POPOLARE SONDRIO

 

Tuttavia la realizzazione di questa “alleanza” è tutt'altro che maturazione, nei tempi come nei modi, anche perché non poche sono le complessità operative. Il disco verde […] della […] Bce […] di fatto rappresenta un appoggio (neppure troppo velato) a quel disegno di consolidamento bancario che la stessa Vigilanza ha più volte sollecitato.

 

Insomma, si vedrà. Da parte sua Bper intanto, tiene a smarcarsi dalla partecipazione a un rischio bancario che, a questo punto, sembra congelato. Lo stesso amministratore delegato della banca emiliana, Piero Montani, è tornato a ribadire come una fusione con Montepaschi non sia nei piani della banca modenese.

 

CARLO CIMBRI E LA SUA MOTO

Nel corso di un roadshow organizzato da Equita, il management di Bper ha «categoricamente escluso l'opzione Mps» ribadendo «la necessità di concentrarsi sull'integrazione delle banche recentemente acquisite e sulla razionalizzazione interna della macchina operativa», si legge in un report degli analisti dell'investment bank.

 

Su Siena, in particolare, Montani sarebbe stato chiaro: Siena non interessa né sotto il profilo «strategico» né «geografico», avrebbe detto il banchiere. Montani, inoltre, si sarebbe dato «un anno di tempo» per completare l'integrazione di Carige e degli sportelli Ubi prima di tornare a guardarsi attorno e ha confermato che la priorità di Bper è consolidare e far girare a pieni giri la macchina operativa, all'interno della quale sono entrati 2,5 milioni di nuovi clienti e masse importanti. […]

carlo cimbrimonte dei paschi di sienaCARLO CIMBRI

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO