cinecitta manuela cacciamani

PER IL MINISTERO DELLA CULTURA NON C’E’ PACE – CINECITTÀ HA UN BUCO DA 11,6 MILIONI DI EURO. NEL MIRINO FINISCE L’AMMINISTRATRICE DELEGATA MANUELA CACCIAMANI, NOMINATA SU INPUT DI ARIANNA MELONI, CHE HA PRESENTATO IL BILANCIO DEL 2024 E SCARICATO LE RESPONSABILITÀ SULLA PRECEDENTE GESTIONE MACCANICO (“ABBIAMO EREDITATO PERDITE”) RIVENDICANDO I TAGLI E IL MIGLIORAMENTO DEI RICAVI. MA I CONTI NON TORNANO: BALLANO TRA 3 E 4,5 MILIONI DI DISAVANZO ANCHE CON LA NUOVA GOVERNANCE. IL CAOS SUL TAX CREDIT E GLI STUDI VUOTI NON AUMENTANO LA POSSIBILITÀ DI NON CENTRARE IL TARGET PREVISTO ENTRO IL 2029.

Stefano Iannaccone per Domani – www.editorialedomani.it

 

carolina di domenico manuela cacciamani

È andata male. Anche peggio del previsto. Prima la battaglia ingaggiata tra nuovo e vecchio management, poi il caos sul tax credit, gli studi praticamente vuoti per lungo tempo. Il risultato è che Cinecittà ha chiuso il bilancio del 2024 con un buco di 11,6 milioni di euro. Per il ministero della Cultura non c’è pace.

 

Nemmeno il tempo di archiviare la polemica sul concerto alla Reggia di Caserta – poi saltato – del maestro filoputiniano, Valery Gergiev, che bisogna fare i conti con i problemi del cinema e della società di proprietà del ministero dell’Economia, ma il braccio operativo del Mic nell’ambito dell’audiovisivo. La performance economica è stata oltremodo negativa.

 

Le indiscrezioni avevano inizialmente raccontato di una perdita intorno agli 8 milioni di euro, poi di poco meno di 10 milioni. La cifra, a conti fatti, ha superato il tetto degli 11 milioni di euro. Con l’ammissione, seppure implicita, che una parte del disavanzo è stato accumulato anche con la nuova governance, affidata dal luglio 2024 (al ministero della Cultura c’era ancora Gennaro Sangiuliano) all’amministratrice delegata, Manuela Cacciamani, imprenditrice del settore, gradita ad Arianna Meloni legata soprattutto alla sorella della manager, Maria Grazia Cacciamani, attualmente nell’ufficio di gabinetto di Francesco Rocca alla regione Lazio.

 

ARIANNA MELONI - FOTO LAPRESSE

Cacciamani ha scaricato tutte le responsabilità sulla precedente gestione, rivendicando di aver rivitalizzato la società con un miglioramento dei ricavi di 1,2 milioni di euro rispetto alle previsioni per circa. Del resto, già la scorsa estate era partito l’atto d’accusa nei confronti del precedente ad, Nicola Maccanico con il caso – svelato da Domani – della nota di credito di 3 milioni di euro a Fremantle. I segnali di un profondo rosso c’erano tutti.

 

Di fronte all’assemblea che ha sancito il buco nel consuntivo, Cacciamani delegata ha avuto un gioco facile: «Ho trovato 8 milioni di euro di rettifiche sul 2023 e 13,5 milioni di euro di perdite a giugno 2024. Con un totale di perdite lasciate in eredità dalla precedente governance di oltre 21,5 milioni euro e con una cassa ovviamente negativa», ha detto.

 

manuela cacciamani

La manager ha spiegato di aver avviato una riduzione dei costi pari a 5 milioni di euro. A farne le spese per primi, nemmeno a dirlo, i dirigenti legati alla precedente gestione: l’ex direttore degli affari legali, Maurizio Venafro, e l’ex direttore della comunicazione, Marcello Giannotti.

 

Ma la narrazione dei vertici di Cinecittà si inceppa al cospetto dei numeri: le perdite ammontavano a 13,5 milioni di euro, con il taglio di 5 milioni e l’aumento dei ricavi, avrebbero dovuto calare a meno di 7 milioni di euro.  Il dato finale, invece, è stato quello degli 11,5 milioni certificati e ballano tra i 3 e 4,5 milioni di euro. Qualcosa non ha funzionato. Soprattutto non c’è stato alcun cenno all’andamento dei primi sei mesi del 2025.

 

 

L’ad ha comunque manifestato ottimismo per il futuro con il piano industriale presentato già qualche settimana fa. Gli obiettivi sono ambiziosi: il raddoppio dei ricavi da meno di 27 milioni di euro a oltre 51 milioni e un incremento del 60 per cento della capacità produttiva grazie alla costruzione di 5 nuovi teatri di posa e la ristrutturazione di altri 4 entro il 2026.

ALESSANDRO GIULI - LUCIA BORGONZONI

 

Dati che, tuttavia, vengono messi in dubbio nel settore dell’audiovisivo e negli ambienti di Cinecittà: i ritardi e gli scontri sul tax credit hanno raffreddato gli investimenti e si fa fatica a riempire gli studi a disposizione, mentre se ne progettano altri. Aumentando la possibilità di non centrare il target previsto entro il 2029.

manuela cacciamani (2)

 

(…)

arianna meloni - piazza italia - foto lapresse

lucia borgonzoni manuela cacciamani (3)manuela cacciamani lucia borgonzonimanuela cacciamanimanuela cacciamaniMANUELA CACCIAMANI gennaro coppolalucia borgonzoni manuela cacciamani (4)

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...