terremoto in irpinia

QUANDO LA TERRA MANGIO’ L’IRPINIA - 37 ANNI FA IL SISMA CHE DEVASTO’ L’INTERA PROVINCIA DI AVELLINO CON 70 COMUNI RASI AL SUOLO, TREMILA MORTI, 280 MILA SENZATETTO, 360 MILA ABITAZIONI SBRICIOLATE - E OGGI COME SIAMO MESSI? - IL RISCHIO SISMICO È AUMENTATO PERCHÉ VECCHI EDIFICI SONO ANCORA PIÙ FATISCENTI E NESSUN VERO PROGRAMMA DI PREVENZIONE È PARTITO… - L'AUDIO DELLA SCOSSA

TERREMOTO IRPINIA

 

1 - 23 NOVEMBRE 1980, 37 ANNI FA IL DISASTROSO TERREMOTO IN IRPINIA

(askanews) - Il 23 novembre di 37 anni fa, la terra trema in Campania. Una scossa violentissima: 6,5 gradi Richter che cambia per sempre il volto del Sud Italia.

 

Oltre 6 milioni di persone vengono colpiti in più di 680 comuni, 70 dei quali letteralmente rasi al suolo. I morti sono quasi 3mila, 280mila i senza tetto, più di 360mila le abitazioni sbriciolate. L'epicentro, in Irpinia, a 30 Km di profondita tra le province di Avellino e Salerno.

 

terremoto in irpinia

Per ricordare il dramma e i morti di quel tragico evento, Rai5 manderà in onda, sabato 25 novembre 2017 alle 22.15, lo spettacolo "Il Fulmine nella terra. Irpinia 1980", un monologo teatrale, interpretato dall attore salernitano Orazio Cerino, basato su articoli di giornale, testimonianze e documenti originali, che ricostruisce i primi giorni del sisma raccontando le storie delle vittime e dei soccorritori, l'impreparazione, gli errori e soprattutto i ritardi, ammessi anche dal presidente della Repubblica dell'epoca, Sandro Pertini.

terremoto in irpinia 9

 

In alcune zone i soccorsi arrivarono solo dopo cinque lunghissimi giorni, quando ormai era troppo tardi. La ricostruzione poi, tra costi quadruplicati e appalti truccati dalla camorra, è stata una catastrofe nella catastrofe. Ma la gente ha reagito, ha stretto i denti e ha ricostruito.

 

Lo show in onda su Rai5, scritto da Mirko di Martino, direttore del Teatro dell Osso di Napoli, è stato patrocinato dal Giffoni Experience, per la regia di Luca Apolito. Le musiche originali sono di Nicola Dragotto, Bruno Tomasello e Polo Sud Edizioni Musicali.

 

terremoto in irpinia 8

2 - COME SIAMO DAVVERO MESSI SUI TERREMOTI 37 ANNI DOPO L'IRPINIA

Enzo Boschi per www.agi.it

 

Oggi è il 23 novembre. In questo giorno trentasette anni fa si verificò il terremoto dell’Irpinia che sconvolse la Campania e la Basilicata. Si disse “Mai più una tragedia come questa”. La pericolosità sismica è sempre la stessa dipendendo esclusivamente dalla dinamica interna del Pianeta in cui viviamo.

 

terremoto in irpinia 7

Il rischio sismico è aumentato perché vecchi edifici fatiscenti sono ancora più fatiscenti, nessun vero programma di prevenzione è partito. Addirittura abbiamo scoperto con i recenti terremoti del Centro Italia che costosi “miglioramenti sismici” di edifici non hanno migliorato un bel niente. Cerchiamo di capire come siamo messi trentasette anni dopo l’Irpinia, che doveva segnare il punto di svolta nella difesa dai terremoti.

 

terremoto in irpinia 6

Si ritiene da numerose e approfondite ricerche storiche che abbiamo ormai raggiunto una conoscenza abbastanza precisa di quanti terremoti hanno colpito il nostro Paese negli ultimi quattrocento anni. Senz’altro molto sappiamo di quelli più forti. Dal 1600 ad oggi in Italia si sono verificati 201 terremoti di magnitudo pari o superiore a 5.5. In media, uno ogni due anni. La magnitudo 5.5 non è scelta a caso: è quella per cui da noi si cominciano ad avere danni importanti e anche vittime.

 

I DATI DI QUESTI ANNI

terremoto in irpinia 5

Di questi 201 terremoti, 69 sono di magnitudo pari o superiore a 6.0, quindi una scossa 6.0 o maggiore ogni sei anni. 30 hanno avuto magnitudo 6.5 o superiore: si verificano ogni 14 anni. Dal 1600 ad oggi, ogni 50 anni abbiamo avuto 8 terremoti con magnitudo 7.0 e oltre. Anche se è noto, per non indurre incomprensioni, si ricordi che i terremoti non avvengono con frequenza costante. Possiamo affermare che l'intervallo di tempo considerato, 400 anni circa, è sicuramente rappresentativo per l’attività sismica del Paese e affermare quindi che in Italia sarà sempre così, nei secoli a venire.

 

Riteniamo che i terremoti più forti che abbiamo avuto finora non sono mai stati di magnitudo superiore a 7.3 circa. Questo si sa sulla base di dati storici che riguardano gli ultimi 2000 anni. Le magnitudo di terremoti antichi sono stimate dalle descrizioni disponibili degli effetti del sisma. L'ultima scossa con magnitudo superiore a 7 si ebbe più di un secolo fa in Abruzzo, nota come il terremoto di Avezzano del 1915.

terremoto in irpinia 3

La scossa forte più recente, ma decisamente inferiore a quella di Avezzano, fu appunto quella del 1980, detta dell'Irpinia. Ebbe una magnitudo 6.8.

 

Per il nostro Paese i terremoti sono sempre stati una caratteristica costante e continueranno ad esserlo. Hanno costituito un costo molto importante per la collettività contribuendo per una percentuale notevole al nostro enorme debito pubblico. Dopo ogni scossa devastante, si è rimediato all'emergenza in modo improvvisato e sempre diverso. Di fisso c’è stato il costo sempre estremamente elevato.

 

La difesa dai terremoti, in un Paese come il nostro, dovrebbe costituire una priorità assoluta per il potere esecutivo. Sarebbe necessaria un’opera molto pervasiva di prevenzione. Ci si aspetterebbe anche una definita strategia di intervento post-sisma, visti i tanti terremoti che abbiamo avuto.

 

CASA ITALIA

terremoto in irpinia 4

Pochi giorni dopo la scossa di Amatrice del 24 agosto 2016, il 2 settembre il Presidente del Consiglio lanciò l'idea di un grande progetto per la messa in sicurezza di tutto il territorio nazionale. Lo chiamò "Casa Italia" e ne affidò la guida al professore Giovanni Azzone e all'archistar Renzo Piano, due personaggi che tutto il mondo ci invidia. Il 23 marzo, con un emendamento al Decreto Legge "Terremoto", “Casa Italia” diventò un Dipartimento di Palazzo Chigi. Conta su 1,3 milioni di euro per il 2017 e di 2,5 milioni per il 2018. Un Dipartimento che si aggiunge ad altri Dipartimenti e ad istituzioni di varia natura che già hanno fra i loro compiti la sicurezza nazionale per le catastrofi. Speriamo che non insorgano interminabili discussioni su conflitti di interesse.

 

terremoto in irpinia 12

Sono state individuate alcune linee di azione. Fra queste la sperimentazione di dieci cantieri progettuali distribuiti in Italia per dimostrare la possibilità di intervenire mettendo in sicurezza gli edifici, senza allontanare le famiglie dalle proprie case, se non per breve tempo. Lo slogan è “10 edifici per mettere in sicurezza 10 milioni di abitazioni”.

 

Interessante se avessimo a disposizione molto tempo, prima del prossimo terremoto, ma del tutto inutile se, come c’è da aspettarsi, nei prossimi anni dovesse verificarsi un terremoto veramente forte. Sembra che siano stati destinati 25 milioni di euro per questi dieci cantieri ma non è noto come verranno gestiti e da chi. Anche la scelta dei comuni scelti lascia qualche perplessità: per esempio che cosa c’entra Feltre con la pericolosità sismica?

 

Interessante l’idea di “Casa Italia” di lanciare un programma di diagnostica speditiva per le aree e gli edifici a maggiore rischio ma non è dato sapere a che punto è.

terremoto in irpinia 11

 

E SE ARRIVASSE UN TERREMOTO ANCORA PIÙ FORTE?

Si ha l’impressione che tutte queste iniziative servano solo a distogliere l’attenzione dall’incapacità sempre più evidente della nostra classe politica ad affrontare emergenze sempre più difficili. Gli effetti del terremoto prossimo venturo potrebbero assumere dimensioni inimmaginabili: è passato più di un secolo dall’ultimo di magnitudo elevatissima. E allora, se veramente si vogliono salvare vite umane, sono molto più utili interventi rozzi e speditivi.

 

terremoto in irpinia 10

Da fare subito, come se il terremoto fosse avvenuto ieri. Si parta dall’idea che l’Italia è sempre in emergenza sismica per il gran numero di terremoti che vi si verificano associati a una bassa qualità del suo patrimonio edilizio. Ci si comporti come se fossimo già nell’immediatezza di un dopo-terremoto. Non si può far finta di non sapere e ripetere ancora una volta la fallimentare gestione tecnico-scientifica di tutte le luttuose crisi sismiche recenti e antiche.

 

Ricordiamo, a titolo esemplificativo, il terremoto di San Giuliano di Puglia.

Quindici anni fa, il 31 ottobre del 2002, crollò la scuola elementare "Francesco Jovine". Con la loro maestra morirono 27 bambini. Avevano appena 6 anni, oggi sarebbero ragazzi di 21 anni.

 

terremoto in irpinia

“Mai più una tragedia come questa”, si disse. Il Presidente del Consiglio dei Ministri dell’epoca emanò un'ordinanza (3274/2003), che introduceva l'obbligo di procedere alle verifiche di vulnerabilità sismica per tutte le scuole entro il 2008, termine che venne poi esteso al 2013. Per quanto è dato appurare, nessuno sa dire per quanti edifici scolastici sono state effettuate le verifiche previste da quell'ordinanza. Forse per pochissime: basti pensare al crollo, per fortuna avvenuto durante le vacanze, della scuola di Amatrice della quale era stato finanziato ed eseguito un “miglioramento antisismico", qualunque cosa questo "miglioramento" significhi.

 

IL NUOVO DECRETO

terremoto in irpinia

Nel nuovo decreto "Terremoto" la scadenza è stata ulteriormente rimandata al 30 agosto 2018. Non è dato sapere se fervono attività di controllo e di messa in sicurezza per i tanti edifici scolastici sparsi pr il Paese. La possibilità che una scuola crolli è talmente avvilente che non si possono far polemiche ma se si hanno dubbi sulla stabilità di una scuola si deve far ricorso semplicemente alla demolizione immediata della stessa e non a "miglioramenti sismici" evidentemente di dubbia efficacia.

pertini in irpinia dopo il terremoto

 

Si teme che p l’ambizioso progetto “Casa Italia” sia già fallito se il suo scopo era la salvaguardia della vita di persone che senza colpa vivono in pessimi edifici costruiti in zone altamente sismiche.

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM