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"NON NASCONDO PIÙ LA MIA BISESSUALITÀ, IN PRIMIS A ME STESSO, E DA UN ANNO VIVO UNA RELAZIONE FELICE CON UN COETANEO" - LA STORIA DI UN INGEGNERE DI TORINO CHE A 50 ANNI SI E’ SCOPERTO BISEX - AD AIUTARLO A "RICONOSCERSI" È STATA LA SUA EX MOGLIE, DA CUI HA AVUTO DUE GEMELLE, CON CUI HA VISSUTO PER LUNGO TEMPO UN MATRIMONIO “BIANCO”: “SONO VISSUTO IN UN PICCOLO PAESE CON UNA FAMIGLIA CHE MI HA DATO UN’EDUCAZIONE RIGIDA. MIO PADRE E MIA MADRE ERANO MOLTO CATTOLICI E…"

Veronica Mazza per www.repubblica.it - Estratti

 

BISESSUALI

Ci scrive un ingegnere che vive a Torino. Nella sua mail racconta che ad aiutarlo a rivelare, persino a sè stesso, che provava attrazione anche verso gli uomini è stata la sua ex moglie con cui ha avuto due gemelle e ha vissuto per lungo tempo un matrimonio “bianco”. Se volete raccontare la vostra storia perché venga pubblicata, previa valutazione della redazione, potete scrivere una mail a rinascite@repubblica.it

 

“A 50 anni finalmente sento di essere veramente me stesso, perché ora non ho più tabù e pregiudizi nel dire che mi piacciono anche gli uomini. A darmi una grande mano a tirare fuori questa verità è stata la mia ex moglie, che dopo la nostra separazione avvenuta perché lei si è innamorata di un altro uomo, mi ha detto chiaramente come la pensava. Mi ha sostenuto nel tirare fuori il coraggio per sentirmi libero di essere me stesso. E per questo non smetterò mai di ringraziarla”. Inizia così la storia di Federico V., un uomo che ora ha 52 anni, fa l’ingegnere e vive a Torino. “Adesso non nascondo più la mia bisessualità, in primis a me stesso, e da un anno vivo una relazione felice con un mio coetaneo, con cui voglio costruire una seconda vita”.

 

Federico è cresciuto in una famiglia “all’antica”

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“Sono vissuto in un piccolo paese con una famiglia che mi ha dato un’educazione rigida. Mio padre e mia madre erano molto cattolici e ci hanno cresciuto con tante regole, che spesso non davano spazio alle singole personalità, non solo mia, ma anche di mia sorella Clara. Nella loro testa la divisione tra maschi e femmine era molto netta, fatto sta che Clara ha avuto meno libertà di me.

 

Era normale, era un percorso già scritto per loro che io diventassi un uomo forte, determinato e che mettessi su famiglia con una brava donna. Ma quando sono andato all’università, lontano da loro, ho scoperto che il mondo aveva molte più sfumature di quelle che loro raccontavano. Ho iniziato a vedere gli uomini da un altro punto di vista e alcune volte ho sentito anche attrazione per alcuni di loro. Ma questi pensieri sono rimasti solo tali, non si sono mai tradotti in azione. E soprattutto non li ho mai confessati a nessuno, arrivando anche a negarli a me stesso. Perché credevo fossero “sbagliati” e “innaturali””.

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Un lungo matrimonio che diventa amicizia

“Ho sposato Clelia perché era la ragazza che avevo conosciuto all’università e dopo la laurea, mettere su famiglia era l’ennesimo passo “obbligato” della mia vita che mi aspettava. Non ho mai avuto un’indole rivoluzionaria e una volta che ci siamo sistemati con il lavoro, la strada che la mia famiglia e la società aveva tracciato per me era quella del matrimonio e di fare figli. E questo piano mi andava bene, perché mi sentivo in qualche modo “protetto” da questo percorso che tutti facevano. Amavo Clelia e sapevo che era la donna giusta per me.

 

Così alla mia attrazione per gli uomini non ci ho più pensato. Certo, in tutti questi anni, mi è capitato di restare affascinato da qualcuno, ma cacciavo via questi pensieri come se fossero “sporchi”, come se fossero delle perversioni. Dal matrimonio con Clara sono nate due meravigliose figlie gemelle che io amo più della mia stessa vita, Livia e Giovanna. E mia moglie ed io ci siamo man mano concentrati sempre di più su di loro, diventando dei bravi genitori, ma perdendoci sempre di più come coppia. Già il sesso tra di noi era poco, negli ultimi anni prima della separazione non ci toccavamo più.

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Il nostro era diventato un rapporto amicale, con una forte intesa e complicità, ma mancava tutta la parte erotica e sessuale. Siamo diventati dei grandi amici o forse come fratello e sorella. È per questo che mia moglie alla fine si è trovata un nuovo compagno con cui ora è felice. Quando me lo ha detto per me non è stata una grande sorpresa, anche se io avrei continuato a seguire i soliti binari. Cioè invecchiare insieme, anche se il nostro era ormai un matrimonio “bianco”. Perché era più difficile guardarmi dentro, mettermi in discussione e scoprire realmente chi ero e cosa volevo. Ma la vita, che tu lo voglia o no, ad un certo punto ti mette all’angolo e di obbliga a farlo. E vista la mia indolenza, sono grato che sia avvenuto”.

 

L’ammissione della bisessualità

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“Dopo la separazione con Clelia siamo rimasti in ottimi rapporti. Ho conosciuto Pietro il suo nuovo compagno e alcune volte sono uscito anche con i loro amici. Durante una cena ho incontrato Luca, un uomo che non faceva mistero della sua omosessualità, anzi ne andava orgoglioso. E ne sono rimasto sedotto e anche lui di me. Mi ha chiesto di vederci per un caffè e io senza pensarci ho accettato. E durante questo incontro, senza troppi giri di parole, mi ha chiesto di fare sesso. Io mi sono spaventato e anche se una parte di me si voleva buttare, con una scusa sono andato via.

 

tutte le donne sono potenzialmente bisessuali

Come sempre mi sono tenuto tutto dentro, ma qualche giorno dopo incontro Clelia e mi dice che Luca le aveva parlato. Mi ha messo seduto e mi ha fatto un lungo discorso. Aveva sempre saputo che mi potevano piacere anche gli uomini, anche se io non lo avevo mai confessato. E che non c’era nulla di male se io volevo sperimentare. Ero un uomo adulto e libero e non dovevo più reprimermi per l’educazione ricevuta o perché mi avevano fatto credere che non andava bene. Dovevo prendere in mano la mia esistenza e non temere di percorrere anche nuove strade. Quindi mi caldeggiava Luca, perché poteva aiutarmi a sbloccare questo tabù. 

 

All’inizio sono rimasto sconcertato dalla lucidità con cui la mia ex moglie parlava della mia bisessualità: era molto più chiara a lei che a me. Ero frastornato e ho riflettuto per una settimana sul da farsi, poi ho preso coraggio e ho contattato Luca. Fare sesso con lui è stato liberatorio e rivelatore. Mi ha sbloccato e mi ha dato la possibilità di fare amicizia con quel lato di me che avevo sempre tenuto al buio. Dopo di lui ho avuto altri incontri e poco dopo ho conosciuto Daniele, un mio coetaneo, con cui ho una storia da un anno. Alla luce del sole. Finalmente ora sento che posso essere me stesso e non avere più timore di manifestarlo”.

 

bisex 2

“La storia di Federico rappresenta un viaggio profondo e complesso verso l'accettazione della propria identità, un percorso di rinascita che si snoda tra le pieghe di un matrimonio "bianco" e le rivelazioni che emergono nel dopo separazione. La sua esperienza mette in luce il potere liberatorio del coming out e la bellezza di una scoperta tardiva, ma fondamentale: quella della bisessualità”, spiega la dott.ssa Anna Merolle, psicologa, psicoterapeuta ed esperta di relazioni.

 

“Federico viveva in un contesto familiare e sociale che, per anni, ha imposto regole rigide e una visione binaria della sessualità. Crescendo in una famiglia cattolica, con aspettative tradizionali e un modello di mascolinità ben definito, si è sentito sopraffatto da un forte senso di vergogna e timore, che ha limitato la sua capacità di esplorare e accettare la propria attrazione per gli uomini. La sua esperienza non è unica: molti si ritrovano intrappolati in schemi predefiniti, vivendo una vita di negazione e paura di essere esclusi.

 

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Il "matrimonio bianco" con Clelia diventa così un rifugio apparente, dove l'amicizia e la complicità sostituiscono una relazione romantica e sessuale soddisfacente. La separazione diventa un catalizzatore per il cambiamento. Clelia, con la sua apertura e il suo incoraggiamento, offre a Federico la possibilità di affrontare la verità che aveva nascosto a sé stesso per così tanto tempo. La sua consapevolezza e accettazione della bisessualità di Federico rappresentano un atto di grande intelligenza emotiva, un gesto che va oltre il rancore e la delusione. È come se Clelia, pur avendo scelto un'altra vita, avesse lasciato un ponte verso la libertà per l'ex marito.

 

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