rita rusic

“NON HO MAI NASCOSTO DI ESSERE ATTRATTA DAL SESSO, LO TROVO BELLO, GIOCOSO” – AMORI E BOLLORI DI QUEL GRAN PEZZO DI RITA RUSIC: “HO AVUTO FIDANZATI GIORVANI, ORA STO CON UN 32ENNE, TRENTA MENO DI ME. IL MIO FISICO COSÌ TONICO? È UN IMPEGNO. MI ALLENO. L’INCONTRO CON CECCHI GORI? FACEVO LA MODELLA, STUDIAVO MEDICINA, ANDAVO IN UN RISTORANTE DOVE ANDAVA ANCHE L'ASSISTENTE DI ADRIANO CELENTANO. E LÌ INIZIARONO A GIRARE “ASSO”, CON CELENTANO E EDWIGE FENECH, E CONOBBI VITTORIO. LA CRISI CON LUI INIZIO' QUANDO, RICEVENDOCI, L'AMBASCIATORE FRANCESE DISSE: L'ALLIEVA CHE SUPERA IL MAESTRO. CAPII SUBITO CHE ERA LA FINE. I LITIGI COMINCIARONO DOPO. ANDAI VIA SENZA UN EURO E NEANCHE UNA CASA. I MIEI FIGLI NON HANNO NEANCHE UN GARAGE CHE ARRIVI DAL PADRE…”

rita rusic foto di bacco

Candida Morvillo per il “Corriere della Sera”

 

Negli anni '90, era la produttrice cinematografica che rendeva oro tutto ciò che toccava, tipo Leonardo Pieraccioni, tipo Vincenzo Salemme, Giorgio Panariello. Era l'epoca dei tappeti rossi, dei jet privati, della notte degli Oscar con Il Postino di Massimo Troisi. Poi, arrivarono il divorzio da Vittorio Cecchi Gori, breve oblio, foto perenni a Miami Beach, in bikini, accanto a giovani belli e palestrati.

 

Che vita fa oggi Rita Rusic?

rita rusic attila

«A Miami, non sono stata solo in spiaggia: ho preso la laurea in regia alla New York Film Academy, tutti i giorni in aula con studenti di vent' anni. La prima lezione era: quali sono gli elementi più importanti di un film? Primo, la storia. Secondo, la storia. Terzo, la storia. Insomma, io che ho prodotto 150 film, tra firmati e non firmati, sono ripartita dalle basi».

rita rusic foto di bacco

 

Se la sua vita fosse un film, quale sarebbe la prima scena?

«Saremmo sulla collina di Kastellir, piccolissimo paese dell'Istria, il mare in lontananza. Con mia mamma che mi ha appena partorito e mi mostra ai paesani, tenendo me in braccio, mia sorella per mano. Poi, si avvicina la picchiatella del paese e le dice: questa bimba andrà lontano, non starà qua, diventerà famosa».

 

Cosa facevano i suoi a Kastellir?

«Si erano sposati giovanissimi, mamma si occupava di noi figlie, papà suonava sassofono e clarinetto, insegnava musica, faceva un po' di teatro e, per sopravvivere, sculture di marmo. Ma chi vuole che comprasse sculture a Kastellir? Per cui, scolpiva lapidi da morto».

rita rusic e cristiano di luzio

 

Immagino non ricordi di quando, profuga a quattro anni, partiste per l'Italia.

«Ho chiara l'immagine di mamma e papà che ci dicono di non parlarne con nessuno e di tutti noi che partiamo, con due valigie di cartone e le nonne vedove che ci accompagnano alla corriera per Trieste e piangono».

 

rita rusic attila il flagello di dio 2

Si ricorda anche del campo profughi?

«San Saba era stato un campo di concentramento, ci misero in una stanza coi materassi per terra ancora sporchi di sangue. Io dissi: non ci dormirò mai. Ma di recente, la figlia dell'uomo che ci accompagnò lì, mi ha raccontato che mia sorella continuava a dire "è tutto brutto" e che io continuavo a risponderle: sì, ma indietro non dobbiamo tornare».

 

rita rusic 1

Col senno di poi, perché lo diceva?

«Passando per Trieste, avevo visto per la prima volta una città. A me che venivo da un posto con due alberi e due frasche, parve il futuro. Avevo già il desiderio di andare sempre avanti».

 

Dopo il campo profughi?

rita rusic 2

«Otto anni di collegio dalle suore a Roma. Poi la famiglia si è riunita a Busto Arsizio, dove ci hanno assegnato una casetta per rifugiati. Avevo 14 anni, Busto mi andava stretta e m' inventai una scuola che era a Milano: odontotecnico. In quel 1974, a scuola, c'erano quelli di Autonomia Operaia e quelli delle bande armate. La mattina, qualche compagno mi diceva: hai visto il tuo amico? E mimava i polsi con le manette».

 

E lei non rischiò mai di darsi all'eversione?

«Sono nata troppo povera per non capire che era pericoloso».

RITA RUSIC

 

Dopo, arrivano la moda, le sfilate. Quando ha capito che la bellezza poteva darle un potere?

«Già in collegio: piacqui così tanto alla moglie del direttore che mi prese sotto la sua ala. Mi fece fare la cresima con Paolo VI, mi portava sacchi in pannolenci pieni di regali».

 

Il brutto del collegio?

«Fare le scale per andare a letto. Ci facevano cantare "quando è l'ora di fare la nanna, i bravi bambini lasciano i giochi e vanno da mamma". Come fai a farla cantare a dei bimbi con la mamma lontana?».

 

RITA RUSIC

La moda, il cinema, sono stati una fuga, un sogno o che altro?

«Un sogno. Lessi che tali Miranda e Nicole cercavano modelle. Essendo donne, pensai non ci fosse pericolo e mi presentai. Mi offrirono un provino per la sigla di Discoring. Fu imbarazzantissimo: c'erano Donna Summer e Renato Zero, un tizio mi disse: mettiti lì e balla. Dico: ma senza musica? E lui: la musica è nella tua testa. Ballai e mi presero».

vittorio cecchi gori con rita rusic

 

Arriva prima l'incontro col cinema o con Vittorio Cecchi Gori?

«Facevo la modella, studiavo Medicina, andavo sempre in un ristorante dove andava anche l'assistente di Adriano Celentano. E lì iniziarono a girare Asso , con Celentano e Edwige Fenech, e conobbi Vittorio, che m' invitò subito a un festival a Buenos Aires. Non andai».

 

Lui le piacque?

«Come bellezza, no, ma era simpatico, mi faceva ridere, ed era un po' infantile, anche se aveva 18 anni più di me. E mi lusingava che fosse produttore e mi avesse scelta per corteggiarmi».

rita rusic

 

Quando interpretò Uraia in Attila Flagello di Dio eravate già fidanzati?

«Sì, ma fui presa non perché mi proposi, ma perché Eleonora Giorgi strappò il contratto, Castellano e Pipolo non trovavano un'altra attrice, nel film erano tutti mezzi nudi e dopo settembre non si sarebbe più potuto girare. Dissero a Vittorio "proviniamo Rita". Lui non voleva, ma l'inverno incalzava. Mi trovai sul set con un bikini di pelo. Ero felice, ma mi sentivo inadeguata. Infatti, dopo, mi misi a studiare recitazione».

 

rita rusic esplora al gf vip

Girò una manciata di film, poi lasciò. Perché?

«A Vittorio non piaceva che facessi l'attrice, ma neanche che andassi all'università, in palestra... Ho fatto tre anni di accademia drammatica e studiato inglese, spagnolo, fatto palestra, tutto a casa. Lui era molto possessivo, io molto giovane e abbastanza stupida: mi sentivo gratificata dalla sua gelosia.

 

Molto presto, ho iniziato ad andare in ufficio con lui, non volevo stare a casa e volevo capire cosa fa un produttore. Alcuni interlocutori erano imbarazzati dalla mia presenza, ma Vittorio era fermissimo. Diceva: se parli con me, parli anche con lei».

rita rusic

 

Vi sposaste in due anni.

«Andando in chiesa, volevo scappare: avevo paura di non trovarlo dentro».

 

Quand'è che suo suocero dice «quella mio figlio se lo mette in saccoccia»?

«Secondo me, non l'ha mai detto».

 

Nei 18 anni in cui è stata la signora Cecchi Gori, non ha mai dato un'intervista, eppure, negli anni '90 esplode una «Rusic Mania», è la scopritrice di talenti, arrivano premi, copertine.

rita rusic

«Forse la crisi con Vittorio inizia quando, ricevendoci, l'ambasciatore francese disse: l'allieva che supera il maestro. Capii subito che era la fine. I litigi cominciarono dopo la cover di Lady Ciclone, su Sette . Lui iniziò a soffrire il mio successo, come se togliesse qualcosa a lui. Era come dire: è brava la moglie, non lui. Non era vero.

 

Forse come produttore ero più brava io, mi piaceva lavorare col regista, gli sceneggiatori... Ma come imprenditore lui aveva più visione. Io non vedevo competizione, ma compensazione. Lui, invece, iniziò a considerarmi una nemica, non più la donna che eravamo partiti con due film all'anno ed eravamo arrivati a farne 60. Ormai avevamo la Fiorentina, Tmc, case ovunque, aerei privati, andavamo su barche da un miliardo di lire al mese. Era una dimensione non normale e anche le tensioni erano fuori dall'ordinario».

rita rusic esplora al gf vip

 

Ricordi sfolgoranti da produttrice?

«Il Leone d'argento a Venezia per il mio primo film, Il toro , di Carlo Mazzacurati. Iniziai col cinema d'autore, con film che vincevano premi, ma non facevano soldi. La scuola di Daniele Luchetti, che vinse il David e incassò, fu la soddisfazione maggiore. E poi ci sono i comici che ho fatto esordire come attori, autori e registi: Pieraccioni, Panariello, Salemme, Albanese».

 

Suo marito quanto credeva nei nomi nuovi?

«Diceva: lascia perdere quei bischeri, occupati di Paolo Villaggio e Alberto Sordi. E io: me ne occupo, ma i nuovi li dobbiamo trovare».

RITA RUSIC

 

La separazione fu rissosa e con interventi dei carabinieri.

«Fu orribile. Ricordo quando lessi nello sguardo di Vittorio che per lui non contavo più niente. Sentii che mi voleva annientata».

 

Ricominciare come fu?

«Lui non volle che lavorassimo insieme. E andai via senza un euro. Ero abituata a autista e guardie del corpo. Oggi mi sembra ridicolo, ma avevo paura a uscire di casa da sola. Il mio numero, il più ambito del cinema italiano, per un anno e mezzo, non ha mai squillato».

 

Perché andò via senza un euro?

«Ho preso zero e neanche una casa ed è stata un'offesa per tutte le donne che hanno passato anni con un uomo, facendo, lavorando, dimostrando. L'altra vergona è che ci ho messo 17 anni e mezzo divorziare, una violenza terribile. E il divorzio è arrivato quando non c'era più niente: Vittorio era stato arrestato e le società erano fallite. I miei figli non hanno neanche un garage che arrivi dal padre».

RITA RUSIC

 

Com' è potuto crollare un impero?

«Me lo chiedo anch' io. Valeva quattromila miliardi di lire: se lo fai apposta, non ci riesci».

 

Oggi, come si mantiene?

«Ho aperto a Miami, con una socia, un concept store sofisticato e di successo, si chiama Violet & Grace lavoriamo ad altre aperture, Roma inclusa. E negli ultimi anni ho raccolto storie da produrre per cinema e serie. Presto prevedo di raccogliere i frutti».

 

Nel 2008, ha pubblicato con Mondadori

«Jet Sex», un «diario erotico sentimentale».

 

RITA RUSIC ATTILA

Quanto c'era di vero fra sesso su voli privati e infedeltà con i calciatori?

«È come per lo scrittore di gialli, che non è un assassino, ma un potenziale assassino. Io non ho mai nascosto di essere attratta dal sesso, lo trovo bello, giocoso. Sono io che portai in Italia Sex and the city , su Tmc».

 

Quanti fidanzati giovani ha avuto?

«Qualcuno. Ora sto con un ragazzo di 32 anni, trenta meno di me. È un bellissimo viaggio perché è a termine, il che lo rende intenso».

rita rusic 5

 

Come fa ad avere ancora un fisico così tonico?

«È un impegno. Mi alleno, mangio sano. Non mi voglio arrendere: è orribile, ma è così. Mi chiedo sempre: quanti anni buoni ancora ho?».

rita rusic 3rita rusic RITA RUSIC VITTORIO CECCHI GORIrita rusic rita rusic rita rusic hot 3rita rusic 6rita rusic 4 rita rusic 3 RITA RUSIC VITTORIO CECCHI GORIrita rusic 8rita rusic 5 RITA RUSIC 12rita rusicrita rusic cecchi-goririta rusic 2rita rusic 7rita rusicrita rusic 1rita rusic 4

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...