
BEVI E GODI CON CRISTIANA LAURO! - QUALI SONO I VINI MIGLIORI DA TRACANNARE D'ESTATE? I BIANCHI (SERVITI FREDDI) SONO IN POLE POSITION: IL PINOT BIANCO È IL PIÙ "VERSATILE" DI TUTTI, VISTO CHE SI ABBINA FACILMENTE A QUASI TUTTI I CIBI. OTTIMO ANCHE L'ETNA BIANCO - POI CI SONO LE BOLLICINE COME IL TRENTO DOC, FRANCIACORTA E OLTREPÒ PAVESE - ANCHE I ROSATI SONO UN'OTTIMA ALTERNATIVA, DAL CERASUOLO D'ABRUZZO AL CHIARETTO DEL GARDA - MA C'E' ANCHE QUALCHE ROSSO CHE SI PUO' SERVIRE A TAVOLA D'ESTATE...
Cristiana Lauro per www.ilsole24ore.com
Le stagioni si sono estinte da un pezzo e i cambiamenti climatici lo spiegano a chiare lettere per tutti. Restano un ricordo vintage, un po’ come il telefono fisso a casa o i flirt estivi quando invece che da Tinder cominciavano dal pedalò. L’estate vera parte quando il frigorifero inizia a sembrare più una cantina refrigerata che un contenitore di cibo e la sopravvivenza passa anche attraverso la bottiglia giusta.
Non parlo di etichette da collezione, né di vini meditativi che esigono silenzio e inducono spesso una buona quota di noia. Parlo di cambusa vera da barca, ma anche da spiaggia, da bordo piscina, da terrazzo o da cucina di casa col ventilatore a pale.
Partiamo quindi con i bianchi in pole position. Il Pinot bianco - non solo altoatesino - resta uno dei campioni di versatilità: si abbina facilmente e senza tanto impegno dall’antipasto, ai crudi ma anche a un misto di pesce e crostacei cotti a vapore. Per quanto mi riguarda, un buon pinot bianco ha quell’eleganza fresca che non stanca mai, ma non esiste solo lui!
Ad esempio c’è il Verdicchio (dei Castelli di Jesi o di Matelica) in grado di alzare il livello anche di una cena improvvisata a base di tonno sott’olio (di quello buono a filetti) e pomodori italiani di stagione con due fettine di cipolla di Tropea tagliate sottili e belle profumate. Bastano tre ingredienti di ottima qualità per stare bene a tavola, io la penso così. Chi vuole un tocco più “vulcanico” dovrebbe pensare all’Etna Bianco che unisce la freschezza dei terreni sottili, composti da cenere, a quella nota salina che sa di scogli e di Sicilia vista da una barca ferma in rada. Che meraviglia!
Il Fiano d’Avellino entra in campo quando le portate a tavola si fanno più serie, magari con risotti di mare un po’ più ricchi o anche piatti vegetariani ma, in fin dei conti, abbinarlo agli spaghetti alle vongole (anche con grattatina di bottarga) non si sbaglia mai. Se sognate la Liguria, anche solo per finta, il Pigato è la risposta in bottiglia; e se invece siete più “alpini” un Friulano, con la sua nota di mandorla, è il bianco giusto da sorseggiare guardando le previsioni meteo, le uniche che pur sbagliando ogni giorno restano in prima serata.
Poi ci sono le bollicine, immancabili. Trento Doc, Franciacorta, Oltrepò Pavese, ognuno con il suo carattere — più montanaro, più cremoso, più asciutto e diretto — ma tutti accomunati da quella capacità di far sembrare ogni attimo un’occasione per festeggiare. Se volete aggiungere un tocco d’Oltralpe, un Crémant alsaziano può fare la sua bella figura senza scatenare sensi di colpa da Champagne. E naturalmente un Prosecco ben scelto (no, il supermarket non basta) resta l’alleato perfetto per l’aperitivo lungo, anche quello che si trasforma in cena.
I rosati sono gli equilibratori dell’estate negli ultimi anni; dal Cerasuolo d’Abruzzo che flirta con i rossi, al rosato salentino che si comporta da vino vero e non di certo da bevanda colorata, fino al Chiaretto del Garda che pare nato per accompagnare panorami e amori vacanzieri. Sono vini democratici, da spiaggia e da picnic, ma anche da conversazioni serie, se proprio capita e non riuscite a evitarle.
Infine sì, anche i rossi hanno un loro piccolo spazio estivo, purché leggeri, freschi e senza ambizioni da Gulasch o da stufato invernale. Una Schiava altoatesina, un Grignolino piemontese, un Frappato siciliano o un Rossese di Dolceacqua, possono regalare soddisfazioni sincere se serviti ben raffreddati e bevuti senza troppe domande.
In fondo, e per concludere, l’importante è avere sempre qualcosa di buono da stappare, meglio se con tappo a vite, aggiungo, perché si fa prima. Il vino d’estate deve essere come le vacanze ben riuscite: leggero, piacevole, disimpegnato quanto basta, ma con quel guizzo che ti fa venire voglia di consigliarlo, come faccio io.