CARMELITANO-ANO-ANO - DOPO CHE E’ VENUTO FUORI IL GIRO DI PROSTITUTI NEL QUARTIER GENERALE DEI CARMELITANI, UNO DEI GIGOLÒ CHE HA CONFESSATO LA SUA RELAZIONE CON UN ALTO PRELATO DELL’ORDINE E’ STATO PESTATO A VILLA BORGHESE

Federica Angeli per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

PARROCCHIA SANTA TERESA D AVILAPARROCCHIA SANTA TERESA D AVILA

Un presunto giro di prostituzione gay nel quartier generale della Curia generalizia dei Carmelitani. Nel dettaglio: un alto esponente della curia generalizia dell' Ordine dei Carmelitani scalzi sarebbe finita in uno scandalo per delle frequentazioni con giovani prostituti di Villa Borghese. Per far luce su questa torbida vicenda, raccontata sulle pagine del Corriere della Sera , la procura di Roma ha aperto un fascicolo.

 

Un' indagine senza ipotesi di reato e senza indagati (tecnicamente un modello 45) che però rischia di tirare in ballo in un altro scandalo la Chiesa. A sollevare la "curiosità" investigativa non solo la lettera, acquisita agli atti, di un gruppo di fedeli che frequentano la parrocchia Santa Teresa D' Avila, inviata peraltro al Papa, al cardinale vicario di Roma Agostino Vallini e al preposto generale dei Carmelitani Saverio Cannistrà. Ma un altro episodio su cui va fatta luce: il presunto giovane amante del sacerdote, dopo aver confessato la sua relazione col prelato, avrebbe subito un pestaggio a Villa Borghese, dove si prostituiscono a pochi giorni dalla "rivelazione".

preti gaypreti gay

 

«Abbiamo scritto al Papa per presentargli la vicenda - dice Giuseppe del Ninno, portavoce di oltre cento parrocchiani che hanno fatto esplodere il caso ma pensiamo che non sia stato neanche informato della nostra lettera».

 

I fedeli denunciano «l' insensibilità delle gerarchie, le risposte burocratiche, la mancanza di coraggio nella verità. Ci sono dichiarazioni scritte delle vittime - racconta ancora Del Ninno - adulti vulnerabili, anche senza tetto che ruotano intorno alla parrocchia dei Carmelitani per avere un aiuto». Anche dei sacerdoti carmelitani avrebbero fatto presente il comportamento scorretto di questo confratello.

 

Ma dalla Curia arriva tutta un' altra versione. E' il parroco più vicino all' accusato numero uno, don Paolo di nazionalità indiana, da 11 anni nella Congregazione di corso Italia: «Questo gruppo di fedeli ha inventato tutto perché non ha accettato il trasferimento di don Angelo Ragazzi, il prete di questa parrocchia. Non hanno capito che lui invece è contento di quel trasferimento e non gli è stato imposto».

 

Quanto ai rapporti omosessuali del Capo della congrega? «Mi viene davvero da ridere, lo conosco da 6 anni, da quando è arrivato qui, e vedo come trascorre le sue giornate. Il nostro ordine è molto contemplativo e siamo davvero lontanissimi da queste cose di cui i parrocchiani ci accusano».

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I trasferimenti chiamati "normali avvicendamenti" sono in realtà tre, destinazioni Trento, Bolzano, Bruxelles. Oggi «dopo la Messa di congedo dei sacerdoti, ci riuniremo in parrocchia per chiedere ai superiori dell' ordine di motivare pubblicamente questi trasferimenti », fa sapere ancora Del Ninno.

 

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