C’È L’OMBRELLONE DELLA NATO? STICAZZI DELL’AMBIENTE – IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA PREOCCUPA LE ASSOCIAZIONI “GREEN” LOCALI: ESSENDO INSERITO TRA I PROGETTI DI MOBILITÀ MILITARE, POTREBBERO ESSERE AGGIRATE LE NORMATIVE A TUTELA DELL’AMBIENTE – IN DUBBIO ANCHE LA “STRATEGICITÀ” DELL’OPERA. SECONDO GLI ATTIVISTI, IL PROGETTO DAL PUNTO DI VISTA MILITARE È “INSOSTENIBILE, PERCHÉ INDIFENDIBILE”
Estratto dell'articolo di Federico Baccini, Futura d’Aprile ed Emma Louise Stenholm per “Domani”
Nel dibattito europeo sulla Difesa, un capitolo sempre più rilevante è quello della Mobilità militare. […] Tuttavia, la spinta a rafforzare la difesa europea rischia di mettere in secondo piano una delle priorità di Bruxelles: la protezione ambientale. Un esempio in questo senso è il ponte sullo Stretto, il progetto fortemente voluto dal governo italiano e tornato di recente al centro del dibattito pubblico dopo lo stop della Corte dei conti.
Il governo punta da tempo a far rientrare il ponte tra i progetti di mobilità militare, a cui la Commissione europea vorrebbe dedicare circa un quarto degli 81,5 miliardi di euro del Fondo per collegare l’Europa, per un totale di 17,7 miliardi.
[…] L’avvio dei lavori è stato recentemente fermato a causa della sentenza emessa dalla Corte dei conti, ma il governo può comunque andare avanti con il progetto e sembra intenzionato a farlo.
I PONTI NON TORNANO - MEME BY EMILIANO CARLI
L’esecutivo però ha un altro ostacolo davanti a sé: l’opposizione delle comunità locali, riunitesi sotto l’egida del Movimento No Ponte. La preoccupazione principale è l’impatto ambientale dell’infrastruttura, nonché lo sfruttamento da parte del governo della natura duale del progetto per aggirare le normative a tutela dell’ambiente.
Per accelerare l’approvazione del ponte, ad aprile Roma ha approvato il cosiddetto “Rapporto Iropi”, che afferma che, per «ragioni imperative di interesse pubblico prevalente», l’infrastruttura è essenziale nonostante il suo impatto ambientale.
[…] Il rapporto afferma che il progetto è collegato al “Piano d’azione per la mobilità militare della Commissione europea (2024)” e sostiene che il ponte sullo Stretto «consoliderebbe il ruolo strategico dell’Italia come hub di transito per le operazioni congiunte della Nato e dell’Ue». Tuttavia, non vi è alcun riferimento al ponte nei documenti della Nato, né esiste un piano d’azione per la mobilità militare della Commissione europea (2024).
ponte sullo stretto meloni salvini
«Già prima dell’attuale dibattito, le Forze armate italiane avevano affermato che il progetto era insostenibile dal punto di vista militare perché è indifendibile», spiega Antonio Mazzeo, attivista del Movimento No Ponte e ricercatore.
«Il governo giustifica il rilancio del ponte dal punto di vista strategico e militare, in ambito Nato, ma non sono state fatte nuove valutazioni sull’utilità militare del progetto, né sulla sua difendibilità». Come spiega Mazzeo, il governo si è concentrato sull’aspetto militare per spingere l’Ue a includere il Ponte nella rete TEN-T e per inserire le spese di realizzazione nel bilancio della Nato, ma senza successo.
progetto del ponte sullo stretto - la stampa
Il governo però ha proseguito per la sua strada, con l’approvazione ad agosto della legge n. 73/2025 sulle infrastrutture pubbliche. La norma stabilisce che alcuni progetti possono essere esclusi dalla Valutazione di impatto ambientale (Via) se rientrano tra quelli di interesse per “la difesa nazionale”. Eppure, come ricorda Mazzeo, «ci sono innumerevoli sentenze della Cassazione che affermano che la rilevanza ambientale non è secondaria rispetto alla difesa».
salvini ponte sullo stretto
antonio mazzeo
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