riccardo casamassima

IL CARABINIERE CHE HA FATTO RIAPRIRE IL CASO CUCCHI FINISCE NEI GUAI. IL PM CHIEDE IL PROCESSO: ''L'APPUNTATO CASAMASSIMA SPACCIAVA DROGA, CON LA MOGLIE TENEVA COCA IN CASA'' - DOPO IL PESTAGGIO E LA MORTE DEL RAGAZZO ROMANO DENTRO L'ARMA È PARTITO NON SOLO IL RIMPALLO DI REPONSABILITÀ, MA VENDETTE E RITORSIONI, CON DENUNCE INCROCIATE E UNA SERIE DI PROCEDIMENTI CHE…

 

Fabio Amendolara per “la Verità

stefano cucchi

 

«In concorso tra loro detenevano nella loro casa di Roma quantitativi non determinati di sostanza stupefacente del tipo cocaina». La richiesta di rinvio a giudizio, nell' ambito di un' inchiesta per una tentata estorsione da 20.000 euro messa in atto anche con l' uso di una pistola, è firmata dal pubblico ministero Giuseppe Bianco.

 

Mentre gli investigatori indagavano sulla tentata estorsione, che vede tre persone coinvolte, hanno capito che circolava e che veniva spacciata della droga. E sono saltati fuori, in un secondo capo d' imputazione, per l' articolo 73 del testo unico sugli stupefacenti, altri due nomi.

RICCARDO CASAMASSIMA

 

Nomi noti, di due carabinieri che su molti giornali vengono definiti come i supertestimoni del caso Cucchi: Riccardo Casamassima, l' appuntato scelto che con le sue dichiarazioni ha riaperto il caso, e quello di sua moglie Maria Rosati (carabiniere anche lei).

 

I due militari indicati come eroi sono stati messi sul piedistallo (insieme a Francesco Tedesco, imputato nel processo Cucchi per l' accusa di omicidio preterintenzionale, falso e calunnia davanti alla Prima sezione della Corte d' Assise), da Ilaria Cucchi in persona che, sulla sua pagina Facebook che ha superato ormai il 390.000 follower, così ha scritto di loro: «Questi sono i carabinieri che per primi hanno rotto il muro di omertà attorno alla morte di mio fratello. Il collega Tedesco ha parlato di loro come esempio ricevuto. Un esempio che deve rimanere ben impresso a tutti».

 

Parole che mediaticamente valgono più di qualsiasi sentenza.

ilaria stefano cucchi

E allora ecco che, nel 2015, l' appuntato Casamassima vuota il sacco. Al processo d' appello rende spontanee dichiarazioni, convincendo la Procura a riaprire l' indagine.

Si punta subito ai carabinieri presenti nelle due caserme dove era avvenuta l' identificazione e la custodia in camera di sicurezza di Stefano Cucchi la sera del 15 ottobre 2009.

 

Alessio Di Bernardo, Raffaele D' Alessandro e Tedesco vengono accusati di aver picchiato Cucchi, procurandogli lesioni diventate poi mortali, e per averlo sottoposto a misure restrittive non consentite dalla legge. Tedesco, con Vincenzo Nicolardi e il maresciallo Roberto Mandolini, deve rispondere anche dell' accusa di falso e calunnia, per l' omissione nel verbale d' arresto dei nomi di Di Bernardo e D' Alessandro, e per l' accusa di aver testimoniato il falso al processo di primo grado, avendo verbalizzato dichiarazioni che portarono all' accusa di tre agenti della polizia penitenziaria (poi scagionati).

Il 17 gennaio 2017 viene chiesto il rinvio a giudizio per omicidio preterintenzionale nei confronti dei tre militari.

RICCARDO CASAMASSIMA

 

Il mese successivo i tre vengono sospesi dal servizio.

A giugno 2018 arriva la svolta che tira dentro la catena di comando. Tedesco presenta alla Procura di Roma una denuncia contro ignoti, nella quale lamenta la scomparsa di un' annotazione di servizio che aveva redatto il 22 ottobre 2009 e indirizzata ai suoi superiori, nella quale esponeva i fatti accaduti in caserma.

 

LA STRETTA DI MANO TRA FRANCESCO TEDESCO E ILARIA CUCCHI

Vengono iscritti sul registro degli indagati altri cinque carabinieri: Francesco Cavallo, Luciano Soligo, Massimiliano Colombo Labriola, Nico Blanco e Francesco Di Sano, tutti con l' accusa di falso, per aver tentato di indirizzare le indagini verso persone che non avevano alcuna responsabilità.

 

Il supertestimone Casamassima, poi, in una delle comparsate in tv ha denunciato anche di subire ritorsioni. E nell' ambito di un braccio di ferro che si sarebbe creato con il comando generale dell' Arma ha svelato anche di aver denunciato il comandante generale Giovanni Nistri in persona. Sul suo trasferimento, il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha spiegato che: «È stato disposto per consentirgli di operare con serenità nella nuova sede». Che non è stato demansionato, perché «non è in possesso di specializzazioni particolari e nella nuova sede è stato assegnato ad attività ordinariamente devolute al personale del ruolo appuntati e carabinieri».

francesco tedesco depone sul caso stefano cucchi

 

E che è stato sanzionato solo «per improprio utilizzo dei social» e per «rapporti non autorizzati con la stampa».

Neppure una parola sui precedenti segnalati dal senatore Carlo Giovanardi in una interrogazione depositata in data 14 marzo 2017 (quando il ministro della Difesa era ancora Roberta Pinotti).

 

Giovanardi, dopo aver sottolineato che le dichiarazioni che hanno portato alla riapertura del caso sono state rese dopo sei anni dalla morte di Stefano, e dopo un intero processo contro medici e agenti della polizia penitenziaria in seguito tutti assolti. Poi è passato a elencare quelle che per Giovanardi sono le macchie nella carriera di Casamassima: «Nella sua qualità di agente di polizia giudiziaria è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Roma con procedimento penale numero 19062/15, per aver omesso di denunciare all' autorità giudiziaria un reato di sequestro di persona, un reato di rapina e un reato di evasione e procurata evasione di persona agli arresti domiciliari».

CARLO GIOVANARDI PETER GOMEZ CONFESSIONE

 

Il senatore ricorda un precedente trasferimento «dalla stazione carabinieri Roma Divino Amore a quella di Tor Vergata, a seguito di un violento pestaggio nei confronti di un commilitone, tanto da determinarne l' allontanamento immediato e, soprattutto, la privazione precauzionale delle pistole di ordinanza da parte del comandante della stazione a tutti i militari, per il timore che Casamassima, in preda ad uno dei suoi numerosi attacchi d' ira, avrebbe potuto usarle contro i colleghi».

 

GIOVANARDI

Nel dicembre 2008, poi, fra Casamassima e la collega appuntato Maria Rosati (poi diventata sua moglie) c' erano forti frizioni e contrasti fino a spingere la donna «ad annunciare ai superiori di voler procedere nei confronti dello stesso con denunce e querele». Giovanardi segnala anche una denuncia per stalking.

 

Ma, soprattutto, segnala un precedente: «Sono numerosi gli episodi nei quali l' appuntato Casamassima e l' appuntato Rosati dimostravano atteggiamenti di risentimento, in particolare nei confronti del luogotenente, comandante della stazione di Tor Vergata, da dove erano stati precedentemente allontanati (nel 2010), tentando di coinvolgere in questa azione mirata di delegittimazione e rivalsa anche soggetti esterni all' Arma».

 

Nessun riferimento sarebbe stato fatto in quegli atti alla vicenda della morte di Cucchi. «Perché?», si chiede Giovanardi. Che chiude il suo atto requisitorio ricordando che in un articolo del 23 dicembre 2015 (apparso sul Messaggero), la Squadra mobile della Questura di Roma (titolare dell' inchiesta bis) avrebbe segnalato che «Casamassima agirebbe per spirito di vendetta», riferendo inoltre che si sarebbe approvvigionato di droga da una donna che a dire degli investigatori era la compagna di Danilo Abbruciati, già appartenente alla famigerata banda della Magliana.

giovanni nistri

 

Nella richiesta di rinvio a giudizio di questa donna non c' è traccia. Ci sono invece, insieme ai due carabinieri, i tre accusati per la rapina. E ora dovranno affrontare l' udienza preliminare.

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…