
“IL CONCLAVE? I PRIMI DUE SCRUTINI SONO DI ORIENTAMENTO, POI SI COMINCIA A TIRARE LE SOMME” - IL CARDINALE FERNANDO FILONI SPIEGA COME SI ARRIVERA' ALLA SCELTA DEL NUOVO PAPA: “IN QUESTI DIECI GIORNI, MAGARI NON IN MODO APPROFONDITO, MA NOI CARDINALI CI SIAMO CONOSCIUTI. ANCHE NEI TANTI MOMENTI DI INCONTRO FRATERNI. QUANDO VOTIAMO NON PARLIAMO, MA DOPO SI MANGIA INSIEME, SI VIVE INSIEME, CI SI CONFRONTA. CI VORRANNO DUE, TRE, QUATTRO GIORNI, VEDREMO. MA I CALCOLI NON BASTANO. RESTA, IN UNA VISIONE DI FEDE, IL MISTERO DELLA GRAZIA. PERCHÉ GESÙ SCEGLIE PIETRO?”
Estratto dell’articolo di Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”
[…] Il cardinale Fernando Filoni, 79 anni, è Stato un collaboratore stretto degli ultimi tre pontefici. Grande diplomatico, già Sostituto in Segreteria di Stato e prefetto di Propaganda Fide, durante la seconda guerra del Golfo fu l’unico ambasciatore occidentale a rimanere a Bagdad sotto i bombardamenti americani. «Quanto in nunziatura arrivava il boato di bombe e missili, dicevo: tranquilli, finché le sentiamo vuol dire che siamo vivi». La croce pettorale gli fu donata da un musulmano iracheno per non aver abbandonato il loro Paese, il cardinale la sfiora con le dita: «Non andò a comprarla, l’ha fatta proprio lui».
Molti di voi cardinali non si conoscevano, è un conclave multipolare con cardinali da 71 paesi, questo complica l’elezione?
«In realtà dieci giorni non sono pochi, magari non in modo approfondito ma ci siamo conosciuti. Non solo quando ciascuno è intervenuto, ma anche il tutto il tempo che abbiamo passati assieme, in tanti momenti di incontro fraterni…».
Di cosa avete discusso?
«Noi non discutiamo. Ognuno presenta il proprio punto di vista, anche rappresentando il proprio Paese. I vari interventi sono come tessere di un mosaico che si va componendo, è questa la ricchezza. Non parliamo di teorie ma della realtà nella quale la Chiesa vive».
C’è un tema centrale?
«L’evangelizzazione […]».
[…] E come si arriva a farsi un’idea della persona?
«Man mano, ci si forma un’idea del pontificato appena trascorso, della realtà storica in cui ci troviamo, di cosa ci attende. È chiaro che le esperienze siano diverse. Quindi si riflette sulla persona. Però...».
Però?
«Vede, i calcoli ci sono e ci devono essere. Non è un ritiro spirituale. I primi due scrutini sono di orientamento, poi si comincia a tirare le somme. Quando votiamo non parliamo, ma dopo si mangia insieme, si vive insieme, ci si confronta. Ci vorranno due, tre, quattro giorni, vedremo. Ma il fatto è, mi creda, che i calcoli non bastano. Resta, in una visione di fede, il mistero della Grazia. Perché Gesù sceglie Pietro? E chi potrà mai rispondere?».