case della memoria

A CASA DAL GENIO - L'ASSOCIAZIONE "CASE DELLA MEMORIA" RACCOGLIE UN CENTINAIO DI DIMORE IN TUTTA ITALIA ABITATE UNA VOLTA DA PERSONAGGI ILLUSTRI - L'IDEA E' PROPORRE UN ITINERARIO PER SVELARE I SEGRETI, ANEDDOTI E MEMORIE DEI GRANDI ITALIANI (O STRANIERI) CHE DECISERO DI TRASFERIRSI NEL BELPAESE - DALLA CASA DI KEATS E SHELLEY A PIAZZA DI SPAGNA ALLA VILLA DI GIUSEPPE VERDI A SANT'AGATA, PASSANDO PER LA CASA DI GALILEO GALILEI A FIRENZE...

Fabio Sindici per “La Stampa”

 

la casa di fosco maraini a molazzana

Cercava un «rifugio selvaggio», Fosco Maraini. Gli deve essere sembrata un'epifania immobiliare la casa in pietra spuntata a una svolta di sentiero durante un'escursione sulle Alpi Apuane negli Anni 70. Per l'orientalista, poeta, alpinista e fotografo divenne il buen retiro perfetto: «Appena posso scappare da Firenze mi rifugio in questo paradiso. Pasquigliora e dintorni, luoghi abbandonati». Oggi ritrovati. La casa-rifugio è una delle ultime entrate nella rete delle Case della memoria, associazione con sede a Prato che raccoglie un centinaio di dimore lungo la Penisola abitate e amate da personaggi illustri.

 

casa di john keats e percy bysshe shelley

Un itinerario italiano che coniuga il genius loci con il genio di inquilini quali John Keats, Galileo Galilei, Antonio Gramsci e Giacomo Puccini. Insieme al ritiro montano di Maraini, in questi ultimi giorni sono entrate nell'elenco il palazzetto del compositore Gaspare Spontini a Maiolati Spontini, nelle Marche, e la rocca di Dozza che appartenne al cardinale Lorenzo Campeggi, il diplomatico che si recò alla corte di Enrico VIII per convincerlo a rinunciare al divorzio da Caterina d'Aragona. La missione fallì, il re sposò Anna Bolena e la chiesa anglicana soppiantò quella cattolica in Inghilterra.

 

Nascondono segreti, aneddoti e, appunto, memorie sospese, le stanze delle case dei grandi italiani (o degli stranieri che decisero di vivere nel Belpaese, come Elizabeth Barrett e Robert Browning, al piano nobile di palazzo Guidi a Firenze, in cui Elizabeth scrisse il poema Casa Guidi Windows, le finestre da cui la poetessa malata osservava e si innamorava dei moti risorgimentali).

 

la casa di fosco maraini a molazzana

«Sono case museo, ma sono allo stesso tempo dimore vive - dice Marco Capaccioli, vicepresidente dell'Associazione -. Per conoscere Giorgio Morandi è utile recarsi nella casa che volle farsi costruire a Grizzana Morandi (paese che ha aggiunto il nome del pittore al proprio) a partire da un semplice schizzo che somigliava a quello degli esercizi dei bambini a scuola: quattro pareti, un tetto a punta, finestre che ammiccano alla strada. Fa parte della rete anche il Vittoriale di Gabriele D'Annunzio a Gardone Riviera, con le sue collezioni e stravaganze.

 

casa buonarroti firenze

 Grazie anche a queste magioni-dive, lo scorso anno più di due milioni di visitatori hanno passato gli usci delle case della memoria». Dal 2005, quando è stata creata l'associazione, ci sono state entrate e uscite celebri: la casa di Dante a Firenze ha lasciato otto anni fa, in compenso è entrata quella di Michelangelo.

 

Agli antipodi del rifugio di montagna di Maraini è la villa di Ugo Tognazzi a Velletri, dove l'attore riuniva comitive di amici per interminabili e straripanti banchetti. «Oggi l'anima della casa è il figlio Gianmarco, che la apre su appuntamento. Una delle condizioni per entrare nell'associazione è l'apertura al pubblico. Insieme all'essere stata abitata da un personaggio illustre e di aver conservato, almeno in parte, l'atmosfera che questi vi aveva creato». L'impronta dell'autore, insomma. Che, a volte, è impalpabile.

 

la casa dei mandorli a pennabilli di tonino guerra

Da rintracciare con il bastone da rabdomante. Come la casa dei mandorli a Pennabilli, in Romagna, dove il poeta e sceneggiatore Tonino Guerra immaginava giraffe dai lunghi colli che foravano la nebbia. Fa parte di un museo diffuso, dedicato ai luoghi dell'amico e collaboratore di Federico Fellini. Così la rete delle dimore d'autore si collega ad altre realtà. Per la stessa casa di Maraini si pensa a un parco letterario delle Alpi Apuane, già disseminato di luoghi segreti come la minuscola libreria "Sopra la Penna" della poetessa Alba Donati nella vicina Lucignana.

 

casa michele tedesco

La stessa associazione ha predisposto degli itinerari come quelli dedicati in Basilicata allo scrittore Carlo Levi e al pittore risorgimentale Michele Tedesco. Sul territorio le case celebri trovano un accostamento con gli assaggi gourmand: per esempio a Moliterno, dove è la casa-museo di Tedeschi, si è già pensata un'accoppiata con il tipico formaggio canestrato.

 

L'associazione di Prato ha legato case e talenti al cibo nel progetto "A tavola con i grandi" nel 2015, da cui è stato tratto un libro dallo stesso titolo che sarà presentato venerdì nella villa La Cinquecentina appartenuta al condottiero Francesco Guerrazzi a Cecina.

 

palazzo lanza tomasi a palermo dove abitava giuseppe tomasi di lampedusa

 Nel libro si trova anche un curioso collegamento con il presidio Slow Food a baluardo della gallina bianca di Saluzzo e la casa di Silvio Pellico; pare che il patriota autore delle Mie prigioni fosse un estimatore delle sue carni. Il genio creativo è ben rappresentato tra gli inquilini delle case della memoria: scrittori, pittori, scultori, musicisti. Non sempre è facile interpretare i geroglifici della memoria.

 

 Ma a volte i geni lasciano indicazioni precise nelle disposizioni testamentarie. Come Giuseppe Verdi che pretese che gli eredi continuassero a ricoprire i vialetti della villa di Sant' Agata di sabbia di fiume. Per attutire i rumori. L'attuale generazione, che ancora abita la villa, continua a osservare il comandamento: la sabbia viene sparsa regolarmente per rispettare il genio, che sia quello del defunto compositore, o quello vivente del luogo. -

palazzo clusini casa natale di michelangelo la casa di galileo galilei casa artusi la villa a velletri di ugo tognazzi la casa museo di giovanni pascoli villa verdi a sant agata

Ultimi Dagoreport

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...

antonio tajani edmondo cirielli

ALTRO CHE GOVERNO COESO: È GUERRA APERTA IN CASA! – IL PIÙ INCAZZATO PER L’INVESTITURA DI EDMONDO CIRIELLI A CANDIDATO DEL CENTRODESTRA IN CAMPANIA È ANTONIO TAJANI. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CONSERVA UN’ANTICA ANTIPATIA (RICAMBIATA) CON IL SUO VICEMINISTRO – E IL SEGRETARIO REGIONALE AZZURRO, FULVIO MARTUSCIELLO, MINACCIA GLI ALLEATI: “PRIMA ANCORA DI SEDERCI AL TAVOLO CON EDMONDO CIRIELLI, DEVE CHIEDERE SCUSA PER GLI INSULTI RIVOLTI A SILVIO BERLUSCONI E RIPORTATI NEL LIBRO ‘FRATELLI DI CHAT’” – TAJANI TEME CHE, CON CIRIELLI CANDIDATO, FDI SCAVALCHI, E DI PARECCHIO, FORZA ITALIA IN CAMPANIA, STORICO FEUDO AZZURRO...

tridico giuseppe conte matteo salvini occhiuto giorgia meloni calabria fico antonio tajani

DAGOREPORT! IN CALABRIA, COME NELLE MARCHE, SI REGISTRA LA SCONFITTA DI GIUSEPPE CONTE: HA VOLUTO FORTISSIMAMENTE LA CANDIDATURA DI PASQUALINO TRIDICO CHE NON HA PORTATO CONSENSI NÉ AL CAMPOLARGO, NÉ TANTOMENO AL M5S CHE HA PRESO GLI STESSI VOTI DEL 2021 - LA DUCETTA ROSICA PERCHÉ FRATELLI D’ITALIA HA UN TERZO DEI VOTI DI FORZA ITALIA, CHE CON LA LISTA OCCHIUTO ARRIVA FINO AL 30% - LA SORPRESA È LA CRESCITA DELLA LEGA, CHE PASSA DALL’8,3 AL 9,4%: MOLTI CALABRESI HANNO VOLUTO DARE UN PREMIO A SALVINI CHE SI È BATTUTO PER IL PONTE SULLO STRETTO - ORA LA BASE DEI 5STELLE E' IN SUBBUGLIO, NON AVENDO MAI DIGERITO L'ALLEANZA COL PD - LA PROVA DEL FUOCO E' ATTESA IN CAMPANIA DOVE IL CANDIDATO CHE CONTE HA IMPOSTO A ELLY E DE LUCA, ROBERTO FICO, NON PARE COSI' GRADITO AGLI ELETTORI DEL CENTROSINISTRA...    

giuseppe marotta giovanni carnevali

DAGOREPORT! GIUSEPPE MAROTTA STRINGE ANCORA PIÙ LE MANI SULLA FIGC. IN SETTIMANA SI VOTA LA SOSTITUZIONE NEL CONSIGLIO FEDERALE DI FRANCESCO CALVO, EX MARITO DI DENIZ AKALIN ATTUALE COMPAGNA DI ANDREA AGNELLI, E IL PRESIDENTE DELL’INTER STA BRIGANDO PER PORTARE AL SUO POSTO IL SODALE, NONCHÉ TESTIMONE DI NOZZE, GIOVANNI CARNEVALI, AD DEL SASSUOLO (MA C'E' ANCHE L'IDEA CHIELLINI) - IN CONSIGLIO FEDERALE SIEDEREBBERO COSÌ MAROTTA, CARNEVALI E CAMPOCCIA, IN QUOTA UDINESE MA LA CUI FEDE INTERISTA È NOTA A TUTTI. MILAN, JUVENTUS, NAPOLI E LE ROMANE RIMARREBBERO CON UN PALMO DI NASO…

giorgia meloni pro palestina manifestazione sciopero

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI QUESTA VOLTA SBAGLIA: SBEFFEGGIARE LA MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA È UN ERRORE DI CALCOLO POLITICO. IN PIAZZA NON C’ERANO SOLO I SOLITI VECCHI COMUNISTI IPER-SINDACALIZZATI O I FANCAZZISTI DEL “WEEKEND LUNGO”. TRE MILIONI DI PERSONE CHE IN TRE GIORNI HANNO SFILATO E MANIFESTATO, NON SI POSSONO IGNORARE O BOLLARE COME "DELINQUENTI", COME FA SALVINI. ANCHE PERCHÉ SEI ITALIANI SU DIECI SONO SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE – LA DUCETTA È LA SOLITA CAMALEONTE: IN EUROPA FA LA DEMOCRISTIANA, TIENE I CONTI IN ORDINE, APPOGGIA L’UCRAINA E SCHIFA I SUOI ALLEATI FILORUSSI (COME IL RUMENO SIMION, A CUI NON RISPONDE PIÙ IL TELEFONO). MA QUANDO SI TRATTA DI ISRAELE, PERDE LA PAROLA…